Sono anni che un gruppo di cittadini consapevoli di Pergine e Civezzano si batte per ridurre il devastante impatto paesaggistico che lo spostamento della rete elettrica che passa per i loro paesi avrebbe sul territorio dell’Alta Valsugana. Il M5S chiede che siano ascoltati e sia data loro la possibilità di far valere le proprie ragioni rispetto a scelte che riguardano i loro centri abitati e le colline che li circondano.
Da più di 10 anni le amministrazioni locali dell’Alta Valsugana si stanno confrontando con Terna e Set sullo spostamento della rete elettrica di trasmissione nazionale che collega Borgo Valsugana e Lavis nel tratto che attraversa i centri urbani di Pergine Civezzano. Nonostante le diverse sollecitazioni e le proposte di un gruppo di residenti costituitisi nel Comitato “Custodiamo il Paesaggio” la soluzione progettuale ideata rimane ad alto impatto paesaggistico. In considerazione del fatto che i cittadini non sono stati coinvolti né preventivamente informati sulla realizzazione di un’opera così impattante ho ritenuto opportuno presentare un’interrogazione (277/XVI) per chiedere alla provincia di intervenire prontamente per scongiurare che venga fatto l’ennesimo sfregio al territorio.
Nell’ultima versione del progetto di Terna l’impatto negativo non solo permane ma è perfino peggiorativo rispetto alla soluzione iniziale, infatti il traliccio della Guarda verrebbe collocato in una posizione esposta alla visione dal lato della Piana. Inoltre il traliccio al Croz del Cius verrebbe collocato sul leggendario dosso, sfregiandolo ulteriormente. Il croz del Cius, per non conoscesse la realtà locale, è un luogo che compare in alcune leggende della val dei Mocheni, separa appunto la valle dal Perginese: in passato era una vera e propria “chiusa” che lasciava a malapena lo spazio per il passaggio della stradina accanto al torrente. Nel 1959 la strada fu allargata minando la roccia, in seguito fu aperta la galleria che l’attraversa. Oltre alla massiccia croce del giubileo 1900, è stato dotato di traliccio della bassa tensione.
Per tutti questi motivi nell’interrogazione si ricorda che la progettazione di un’opera così impattante avrebbe dovuto essere preceduta dalla stesura di uno studio comparativo delle diverse ipotesi con relativa discussione, alla presenza di tutti i soggetti coinvolti, compresa la popolazione. Si è invece registrata una preoccupante mancanza di sensibilità nei confronti del territorio trentino da parte della pubblica amministrazione, i cui rappresentanti ritengo avrebbero dovuto attivarsi con maggiore efficacia a tutela del patrimonio paesaggistico, elemento fondante dell’identità delle valli trentine, e manifestare spirito critico nell’operare delle scelte che implicano un pesante impatto sul benessere anche economico delle generazioni attuali e future. La dimostrazione concreta della leggerezza con cui è stata analizzata la situazione è emersa anche dallo studio di impatto ambientale carente e sbrigativo fornito da Terna Spa.
Sarà mia cura informare anche il Governo della situazione (msg PEC del 3/4/19) lanciando un ultimo appello per trovare un’alternativa progettuale meno impattante per il paesaggio perginese ed in particolare per i residente delle frazioni del Bus, della Guarda e di Viarago che in questi anni hanno battagliato fieramente contro una pubblica amministrazione sorda alle loro esigenze.
Segue testo interrogazione
Interrogazione 277/XVI a risposta scritta
Realizzazione di elettrodotto sulle alture del Perginese e relativo impatto ambientale
In data 12.05.2006 Terna, PAT, SET e i Comuni di Pergine Valsugana, Trento e Civezzano sottoscrivevano un “accordo di programma quadro” ed un protocollo d’intesa con lo scopo di razionalizzare ed adeguare le linee della rete elettrica di trasmissione nazionale interessanti il Trentino (Fonte: Allegato alla deliberazione consiliare n. 56 dd. 07.10.2009 di Pergine Valsugana – Protocollo di intesa per la razionalizzazione della rete elettrica a 132 kV e per la delocalizzazione/rilassamento della linea n. 290 Borgo Valsugana – Lavis a 220 kV nei Comuni di Pergine e Civezzano);
il tavolo tecnico del 13.12.2007 formalizzava la delocalizzazione/potenziamento in un unico Protocollo di Intesa comprendente anche la razionalizzazione della rete a 132 kV che fa capo alla stazione elettrica (SE) 220/132 kV di Trento Sud. Tale Protocollo, approvato dal Consiglio Comunale di Pergine il 07.10.2009, individuava una “fascia di fattibilità di tracciato”, “presupposto fondamentale e indirizzo per lo Studio di Impatto Ambientale e per la progettazione delle opere”, senza fare emergere tuttavia soluzioni progettuali atte a essere valutate con il coinvolgimento della popolazione, iniziativa che nel Protocollo veniva demandata agli enti locali “per consentire una quanto più larga condivisione con le popolazioni locali direttamente interessate dagli interventi, funzionale a prevenire eventuali criticità”[Protocollo, p.7]. Con il Protocollo d’Intesa si stabiliva quindi che nei Comuni di Pergine e Civezzano, Terna S.p.A. avrebbe effettuato lo spostamento del tratto compreso tra i sostegni n. 22 e 53 della linea n. 290 predisponendola in classe 380 kV, coerentemente con lo sviluppo della rete elettrica attraverso la galleria di base del Brennero. Lo spostamento del tratto di linea implica la demolizione del vecchio tracciato;
il 24.11.2014 la Giunta Comunale di Pergine deliberava un parere favorevole ai fini dell’espressione dell’intesa della Provincia Autonoma di Trento con lo Stato nel procedimento di autorizzazione dell’elettrodotto a 220 kV (T.22.290) e successivamente, il 22.12.2014, approvava la valutazione di impatto ambientale effettuata dalla società Terna S.p.A con un affidamento a professionisti esterni al territorio trentino, un documento che successivamente verrà giudicato come inadeguato e carente di precise osservazioni sul campo da parte del Comitato Custodiamo il Paesaggio (Documento inviato dal Comitato al Ministero dell’Ambiente in data 05.10.2015 – in allegato all’interrogazione);
il 21.12.2014 un gruppo di cittadini di Viarago, frazione del Comune di Pergine, chiedeva al Sindaco, con una sottoscrizione di 400 firme (su poco meno di 500 residenti), che il progetto fosse rivisto e riconsiderato mediante la definizione di un nuovo e diverso tracciato dell’elettrodotto, meno impattante e più sicuro per i cittadini residenti;
visto che, contrariamente a quanto dichiarato nel Protocollo (Verbale di Deliberazione della Giunta comunale n. 132 dd. 24-11-2014), la popolazione non era stata coinvolta né preventivamente informata sulla realizzazione di un’opera così impattante, in data 10.02.2015 si costituiva il Comitato di cittadini “Custodiamo il paesaggio”, per la promozione della salvaguardia del paesaggio dell’Alta Valsugana e della Valle del Fersina;
prima dell’approvazione della VIA da parte del Ministero preposto, in data 18.02.2015 il suddetto Comitato presentava al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, al Ministero dello Sviluppo Economico, a Terna S.p.A., al Presidente della PAT, al Servizio Autorizzazioni e Valutazioni Ambientali PAT, e ai Comuni coinvolti, la richiesta (in allegato) che fosse individuata una nuova soluzione progettuale, condivisa con la popolazione e rispettosa dell’ambiente e del paesaggio, proponendo un incontro pubblico con i diversi attori per verificare la possibilità di interramento dell’elettrodotto in zone minimamente urbanizzate e di minore valore paesaggistico;
per sostenere la suddetta richiesta in data 14.03.2015 il Comitato, preoccupato per l’impatto della nuova linea sull’ambiente e sul paesaggio, in contrasto con il principio di preservare l’identità e la storia dei luoghi, nonché la flora e la fauna, alterando la possibilità di godere, anche per le future generazioni, del proprio territorio e dell’ambiente naturale, spediva più di 1.600 firme per esprimere contrarietà alla soluzione adottata, una relazione storico-paesaggistica per far conoscere il valore antropologico e culturale dei luoghi coinvolti e una relazione tecnica sulle tecnologie di interramento (in allegato);
il 02.07.2015 Terna produceva un progetto di variante che prevedeva lo spostamento di alcuni tralicci di poche decine di metri nella zona della Guarda, di Viarago, e del Croz del Cius;
il Comitato dichiarava nel documento del 25.08.2015 che nella nuova soluzione progettuale, elaborata dallo studio associato “Ferrarini e Pitteri” di Favaro Veneto (Ve) – lo stesso studio che aveva redatto la Valutazione di Impatto Ambientale – l’impatto paesaggistico negativo non solo permaneva ma era perfino peggiorativo rispetto alla soluzione progettuale precedente (Progetto finale in allegato), infatti il traliccio della Guarda veniva collocato meno vicino al centro abitato ma in posizione più esposta alla visione dalla Piana, inoltre il traliccio al Croz del Cius è riconfermato sul leggendario dosso, che verrà così ulteriormente sfregiato;
ad oggi, non risulta che Terna S.p.A abbia mai presentato il richiesto studio specifico sull’interramento nella Piana Perginese proposto dal Comitato al fine di preservare la porzione di territorio ancora incontaminata. Faceva ben sperare il fatto che, su sollecitazione della Provincia autonoma di Trento, Terna avesse provveduto all’interramento di una linea elettrica ad alta tensione per mitigare l’impatto paesaggistico a Mori (TN) in un’area destinata ad insediamenti industriali;
in data 22.09.2015 il Comitato, non essendo pervenuta alcuna documentazione visiva di impatto ambientale dell’elettrodotto sul territorio del Perginese, divulgava tre propri fotoinserimenti panoramici (in allegato n.3 fotoinserimenti), che sono stati inviati al Ministero dell’Ambiente il 05.10.2015 assieme a un’ulteriore raccolta firme di 120 operatori economici e turistici di Pergine, preoccupati per la ripercussione negativa che il tracciato aereo avrà sull’ambiente naturale, sul paesaggio e quindi sulla frequentazione turistica;
il giorno 22.01.2016 la Giunta provinciale esprimeva parere positivo riguardo alla compatibilità ambientale;
il 31.08.2017 il Ministero dell’Ambiente, di concerto con il Ministero dei Beni Culturali e del Turismo, decretava la compatibilità ambientale del progetto;
recentemente, si è appreso da fonti di stampa che Terna S.p.a ha trasmesso ai Comuni coinvolti il materiale progettuale definitivo riportando all’attenzione dell’opinione pubblica i contenuti del progetto e le criticità ad esso connesse (“Via i tralicci dal centro della città” – Trentino, 10.02.2019);
in ragione di quanto illustrato, a detta degli interroganti, la progettazione di un’opera così impattante avrebbe dovuto essere preceduta dalla stesura di uno studio comparativo delle diverse ipotesi con relativa discussione, alla presenza di tutti i soggetti coinvolti, compresa la popolazione. Il Comitato ha preso atto della mancanza di sensibilità nei confronti del territorio trentino da parte della pubblica amministrazione provinciale, i cui rappresentanti avrebbero dovuto attivarsi con maggiore efficacia a tutela del patrimonio paesaggistico, elemento fondante dell’identità delle valli trentine, e manifestare spirito critico nell’operare delle scelte che implicano un pesante impatto sul benessere anche economico delle generazioni attuali e future.
Tutto ciò premesso si interroga il Presidente della Provincia per sapere
quali le motivazioni per cui la Provincia ha accettato l’ipotesi del tracciato elaborato da Terna senza esigere la valutazione di altre ipotesi più rispettose del territorio, del suo paesaggio e della sua identità;
se intende adottare iniziative nei confronti del Governo al fine di chiedere una nuova soluzione progettuale che salvaguardi la risorsa paesaggistica, dalla quale dipende fra l’altro il futuro sviluppo turistico nella zona dell’Alta Valsugana
A norma di regolamento, si chiede risposta scritta.
In allegato:
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