Un altro buon risultato ottenuto dal M5S nell’ultimo Consiglio provinciale riguarda il cosiddetto “reddito energetico”. Prendendo spunto da una iniziativa organizzata da Riccardo Fraccaro con il Comune di Porto Torres, (iniziativa che fra l’altro proprio in questi giorni è stata premiata al prestigioso concorso “The innovation in politics awards 2020”) abbiamo presentato e ottenuto l’approvazione di un Ordine del Giorno col quale chiedevamo alla Provincia a valutare l’acquisto di pannelli fotovoltaici da installare sulle case di tutti i trentini, a partire dai meno abbienti in modo da ridurre il costo in bolletta per loro e al tempo stesso accrescere sensibilmente la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili in modo da garantire sensibili benefici anche dal punto di vista ambientale.
L’obiettivo che avevamo in mente era triplice e cioè, (1) difendere l’ambiente grazie all’abbattimento delle emissioni di gas da combustione fossile aumentando la quota di energia rinnovabile prodotta; (2) promuovere la coesione economico-sociale aumentando il numero delle utenze che possono godere dell’energia elettrica a costo zero; (3) promuovere lo sviluppo economico del nostro territorio.
Come detto, il nostro OdG è stato approvato, sebbene con una modifica significativa, ovvero l’iniziativa non risulta più rivolta a tutti i trentini ma solo a quelli che versano nelle condizioni economiche più disagiate. Ritengo comunque sia un buon risultato, che adesso andrebbe implementato, magari partendo dalle prime forme sperimentali di cohousing.
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Segue il testo integrale della proposta di ordine del giorno 2/49/XVI, l’emendamento che riformula il dispositivo finale e una grafica del circolo virtuoso:
Istituire il “reddito energetico” provinciale e finanziare l’installazione di impianti fotovoltaici sulle abitazioni private, partendo dai nuclei familiari con bassi redditi
Disegno di legge n. 49/XVI “Modificazioni della legge provinciale 6 marzo 1998, n. 4 (Disposizioni per l’attuazione del decreto del Presidente della Repubblica 26 marzo 1977, n. 235. Istituzione dell’azienda speciale provinciale per l’energia, disciplina dell’utilizzo dell’energia elettrica spettante alla Provincia ai sensi dell’articolo 13 dello statuto speciale per il Trentino – Alto Adige, criteri per la redazione del piano della distribuzione e modificazioni alle leggi provinciali 15 dicembre 1980, n. 38 e 13 luglio 1995, n. 7), della legge provinciale sull’energia 2012, della legge provinciale sulle acque pubbliche 1976 e della legge provinciale 11 settembre 1995, n. 11 (Istituzione dell’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente)”
Il mercato dell’energia sta attraversando una nuova fase dal punto di vista economico, tecnologico, sociale e ambientale nell’ambito della quale la crescita delle rinnovabili, in connessione con l’aumento della sensibilità ambientale, costituisce l’esempio più evidente;
il settore delle fonti energetiche rinnovabili è sempre più al centro dell’attenzione, anche nel nostro Paese da parte di imprese, istituzioni e organismi non governativi. La sempre maggiore sensibilità alle tematiche relative ai combustibili non fossili, rende necessario un forte sviluppo di questo settore sia nel comparto energetico, sia in quello del trasporto sostenibile. Tali fonti rivestono, infatti, un ruolo centrale nella strategia di diversificazione del mix energetico La generazione diffusa è quindi l’unica prospettiva di liberazione dalla dipendenza energetica, a favore di un sistema caratterizzato da autonomia e partecipazione, volto a realizzare il modello dell’economia solidale nel settore energetico, consentendo a tutti di essere utenti attivi;
riguardo a quanto fin qui sostenuto risulta ad esempio emblematico il contenuto della delibera giuntale delibera n. 775 del 3 Maggio 2013 riportato sul sito istituzionale dell’Agenzia Provinciale per le Risorse Idriche e l’Energia: “la Giunta Provinciale ha adottato in via definitiva il Piano energetico ambientale provinciale (PEAP) 2013-2020 predisposto da APRIE sulla base delle direttive indicate nella delibera giuntale n. 2130 del 14 ottobre 2011 ed in conformità a quanto previsto dall’articolo 2 della legge provinciale n. 20 del 4 ottobre 2012 “Legge provinciale sull’energia”. Gli obiettivi del PEAP per il periodo 2013-2020 derivano in parte dal Decreto Ministeriale 15 marzo 2012 (c.d.“Burden sharing”), che richiede alla Provincia di raggiungere al 2020 almeno il 35,5% della quota di produzione di energia rinnovabile sui consumi finali lordi, e in parte dalla legge provinciale del 9 marzo 2010 n. 5 “Trentino per il clima” che prevede la riduzione delle emissioni di gas climalteranti in misura del 50% rispetto ai livelli del 1990 entro l’anno 2030 e del 90% entro l’anno 2050” (Agenzia provinciale per le risorse idriche e l’energia – Piano energetico ambientale prov.le – PEAP);
uno strumento di sicura efficacia per il conseguimento degli obiettivi provinciali, nazionali e sovranazionali sull’aumento della produzione di energie rinnovabili potrebbe essere l’istituzione del cosiddetto “Reddito energetico provinciale”, il quale potrebbe venire realizzato attraverso la previsione di interventi per l’acquisto e la messa a disposizione da parte della Provincia di impianti fotovoltaici sulle coperture delle case dei cittadini dando la possibilità ai beneficiari di utilizzare gli impianti in comodato d’uso. La quota di energia in eccesso verrebbe venduta in rete e i proventi percepiti dalla Provincia sarebbero reinvestiti per alimentare la misura. In tal modo si raggiungerebbero tre obiettivi distinti: (1) la tutela dell’ambiente grazie all’abbattimento delle emissioni atmosferiche ottenuto mediante il progressivo incremento della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili; (2) la promozione della coesione economico-sociale, attraverso il progressivo incremento delle utenze beneficiarie del consumo gratuito dell’energia elettrica; (3) la promozione dello sviluppo economico del territorio;
va specificato che le pratiche delineate al precedente paragrafo non sono affatto avventuristiche e nemmeno prive di precedenti. Ad esempio un’iniziativa che mira a unire il contrasto alle povertà con lo sviluppo delle energie rinnovabili è stata sperimentata per la prima volta con successo dal Comune di Porto Torres, in Provincia di Sassari dove è stato redatto un regolamento comunale per l’introduzione del “Reddito energetico”.
i medesimi concetti e le medesime finalità possono con ogni evidenza essere facilmente traslati dalla scala comunale a quella provinciale. In sostanza sarebbe la Provincia di Trento, al fine di favorire la progressiva diffusione di impianti di produzione di energia elettrica da fonte solare presso ed a servizio delle utenze residenziali domestiche o condominiali, ad acquistare e a mettere a disposizione a titolo di comodato impianti fotovoltaici in favore, in via prioritaria, di utenti in condizioni di disagio socioeconomico. Grazie all’autoconsumo dell’energia prodotta, le famiglie potrebbero abbattere i costi della bolletta elettrica, consentendo alle stesse consistenti risparmi annui sul costo dell’energia elettrica. L’energia prodotta verrebbe auto consumata dalle famiglie per le proprie necessità, mentre quella non utilizzata sarebbe immessa in rete mediante il contratto di scambio sul posto, stipulato tra i singoli cittadini e il GSE, mentre alla Provincia verrebbe attribuito il diritto di percepire dal GSE il contributo in conto scambio, che andrebbe a rimpinguare il fondo per il finanziamento di nuovi impianti fotovoltaici. Obiettivo del progetto non sarebbe dunque solo dare un sostegno alle famiglie in difficoltà economica, ma anche diffondere la cultura delle energie rinnovabili. Con il Reddito energetico provinciale i cittadini non sarebbero solo fruitori ma anche produttori di energia, coniugando l’attenzione per l’ambiente, con i principi di equità ed etica e creando sviluppo. L’iniziativa, attraverso la promozione di un modello di generazione distribuita dell’energia, favorirebbe inoltre lo sviluppo, a livello locale, di un tessuto socioeconomico e produttivo ispirato alla trasformazione ecosostenibile dei processi produttivi, attraverso innovazioni tecnologiche e organizzative e contribuirebbe alla riduzione della CO2 immessa nell’atmosfera, in piena coerenza con gli obiettivi del PEAP;
tutto ciò premesso il Consiglio impegna la Giunta provinciale
a produrre uno studio di fattibilità riguardo all’istituzione di un “Reddito energetico” provinciale in linea con quanto delineato in premessa e comprendente l’istituzione di un fondo pubblico di entità da definire atto a finanziare l’installazione di impianti fotovoltaici su abitazioni pubbliche e private della Provincia di Trento, partendo dai nuclei familiari dai redditi più bassi ma potenzialmente estensibile a tutti, gratuitamente o a tariffe agevolate
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Emendamento al dispositivo approvato in aula:

Ottima iniziativa e, dico anche : finalmente, era ora!
CI sono case popolari che con l’istallazione di pannelli fotovoltaici potranno avere acqua calda e piani cottura a induzione con notevole risparmio di luce, gas e acqua calda.
Oggi i pannelli fotovoltaici han fatto grandi progressi tecnici ed estetici, tanto che, possono persino essere messi sui parapetti esterni come piacevole rivestimento estetico di balconi e terrazzi.
Grazie, M5S, come sempre.