Approvata risoluzione del M5S che unisce promozione del super ecobonus alla lotta ai cambiamenti climatici

Fra le proposte del M5S approvate nell’ultimo Consiglio provinciale c’é stata anche una nostra risoluzione che unisce il contrasto al cambiamento climatico con l’applicazione anche in Trentino del super ecobonus 110%. Il nostro scopo era di sottolineare l’importanza dei provvedimenti finanziari e di ridistribuzione delle risorse promosse dallo Stato per il rilancio dell’economia nell’ottica rivoluzionaria di promuovere e incentivare il risparmio energetico riducendo quindi le emissioni climalteranti. Un Intento condiviso evidentemente anche dal Consiglio provinciale che ha fatto passare la risoluzione.

In questo modo, parte della dotazione economica in possesso del Trentino (i famosi 217 milioni di euro messi a disposizione dallo Stato “parcheggiati” sul fondo di riserva provinciale) verrà vincolata a intraprendere politiche ed azioni volte a cercare di arrestare il cambiamento climatico. Al tempo stesso la Provincia è stata impegnata a produrre campagne informative valutando la possibilità di istituire un vero e proprio sportello ad hoc per cercare di rendere il più efficace ed efficiente possibile il ricorso al super ecobonus 110%, in modo da permettere al maggior numero possibile di persone di superare le complessità insite nella presentazione delle domande per aver accesso al contributo.

Il super ecobonus offre una grande possibilità, migliorare le abitazioni, la vita e anche la possibilità di risparmio degli italiani e al tempo stesso recuperare il terreno perduto in fatto di lotta al cambiamento climatico, cioè la battaglia che nei prossimi anni definirà sempre di più l’esistenza dell’uomo sulla terra perché perderla vorrà dire fare i conti con eventi catastrofici che distruggeranno le condizioni di vita quali le conosciamo oggi!

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Segue il testo integrale della proposta di risoluzione 26/20XVI del 6 ottobre 2020 e l’emendamento approvato in aula al dispositivo:

Impegno delle risorse accantonate nel fondo di riserva per azioni volte a fronteggiare il cambiamento climatico e promuovere lo sviluppo sostenibile

Collegata alla Comunicazione della Giunta 20/XVI “In merito all’utilizzo delle risorse messe a disposizione dal governo nel “decreto agosto” e accantonate sui fondi di riserva del bilancio della provincia”

Con l’assestamento di bilancio 2020, 217 milioni di euro provenienti dallo Stato sono stati allocati nel fondo di riserva della Provincia in attesa di essere utilizzati. Secondo le informazioni riferite dalla Giunta nel corso della Conferenza dei Capigruppo del 22 settembre, dette risorse troveranno utilizzo tenendo in considerazione le esigenze dei singoli settori. Tuttavia, non risulta siano stati esplicitati un fattore comune o uno scopo generale da seguire nell’impiego delle stesse;

si ritiene che le risorse messe a disposizione dal governo nel “decreto agosto” e accantonate sui fondi di riserva del bilancio provinciale, dovrebbero essere finalizzate a perseguire interessi prioritari per il nostro territorio quali ad esempio quelli rientranti tra le finalità previste dal Capo II della legge provinciale 17 settembre 2013, n. 19 per quanto riguarda gli interventi da attuare per fronteggiare il cambiamento climatico e promuovere lo sviluppo sostenibile, tematica di primario ed urgente interesse non solo a livello nazionale, ma anche europeo ed internazionale;

per quanto riguarda la normativa provinciale in materia, l’art. 23 (Strategie e interventi della Provincia per fronteggiare il cambiamento climatico) della lp 19/2013 prevede che:La Provincia promuove una strategia complessiva per fronteggiare il cambiamento climatico, adottando appropriate misure di adattamento e di mitigazione nell’ambito degli strumenti di pianificazione e di programmazione provinciali, sia a carattere generale che settoriale, nel rispetto degli obiettivi stabiliti dallo Stato, dall’Unione europea e a livello internazionale, assicurando adeguate forme di partecipazione della cittadinanza e dei portatori di interessi.”. L’art. 24 (Fondo per la promozione dello sviluppo sostenibile e per la lotta ai cambiamenti climatici) prevede che sia istituito un fondo nell’ambito del bilancio della Provincia adibito ad “attuare gli indirizzi provinciali sullo sviluppo sostenibile e per promuovere una strategia complessiva per fronteggiare il cambiamento climatico” (c.1); uno tra i progetti sostenuti dal fondo è “la realizzazione di interventi afferenti la salvaguardia dell’ambiente o volti a fronteggiare il cambiamento climatico in particolare nei settori dello sviluppo di sistemi di produzione energetica da fonti rinnovabili, della ricerca scientifica ed innovazione tecnologica, dei trasporti e mobilità, dell’edilizia sostenibile, della gestione delle risorse idriche, dell’agricoltura e sviluppo rurale e del turismo;” (c. 2, lett.a);

la proposta della Commissione europea di Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il quadro per il conseguimento della neutralità climatica e che modifica il regolamento (UE) 2018/1999 (Legge europea sul clima) del 4 marzo 2020 pone l’obiettivo di neutralità climatica dell’UE entro il 2050, ovvero conseguire entro il 2050 l’azzeramento delle emissioni nette di gas a effetto serra. Tale proposta si inserisce all’interno di quadro già delineato nelle politiche dell’UE in particolare con il “Il Green Deal europeo” una comunicazione della Commissione europea dell’11 dicembre 2019 i cui 3 obiettivi principali sono: azzeramento delle emissioni nette di gas a effetto serra entro il 2050, crescita economica dissociata dall’uso delle risorse e far sì che nessuna persona e nessun luogo siano trascurati;

la nostra Provincia si confronta con sempre maggiore frequenza con eventi climatici estremi, nel 2018 ricordiamo il disastroso evento della tempesta Vaia i cui effetti sono ancora tristemente visibili, più di recente, nell’agosto di quest’anno, il crollo di ben 15 metri di spessore del ghiacciaio sul Mandrone nel gruppo dell’Adamello, il ghiacciaio più grande d’Italia, che in questo modo ha perso 100-120mila metri cubi di volume. È pacifico che tali eventi sempre più frequenti ed intensi rappresentano l’effetto dei profondi mutamenti climatici subiti dal pianeta;

l’effetto del riscaldamento globale sul ritiro dei ghiacciai è a dir poco preoccupante, considerando che i ghiacciai rappresentano la principale fonte di riserva idrica nonché una delle principali fonti primarie utilizzate per la produzione di energia elettrica;

è altresì chiaro a tutti che il cambiamento climatico in atto è direttamente influenzato dalle attività umane, siano esse industriali o meno, come dimostrano ormai numerosi studi scientifici, a cominciare da quelli elaborati dall’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) che sostengono a gran voce che in assenza di azioni concrete per invertire tale tendenza ci si potrebbe trovare di fronte ad un punto di non ritorno; l’inquinamento dell’aria e delle acque, il degrado di matrice antropica dei terreni, il surriscaldamento delle nostre città e delle nostre campagne hanno infatti generato profondi mutamenti, tali da far ritenere che tale meccanismo di auto-distruzione innescatosi nel nostro pianeta possa essere reversibile unicamente attraverso azioni decisive, immediate e coordinate;

lo scorso gennaio la Commissione europea, con lo scopo precipuo di ridurre l’impatto delle attività produttive dell’uomo sull’ambiente, ha presentato il progetto legislativo sul “Green Deal” finalizzato a finanziare tra il 2021 e il 2027 la transizione verso la neutralità climatica con azioni volte a promuovere l’uso efficiente delle risorse passando a un’economia pulita e circolare e prevedendo tra le misure di maggiore impatto quelle volte ad accrescere l’efficienza energetica degli edifici; nel maggio 2020, in piena pandemia e seguendo le linee di questa programmazione è stato presentato in seno al Parlamento europeo lo strumento noto come “Next Generation EU”: ovvero la proposta di Bilancio UE 2021-2027 che si affianca ad un Recovery Instrument di 750 miliardi di euro con la finalità di supportare i settori maggiormente colpiti dall’emergenza sanitaria e rilanciare gli investimenti in Europa attraverso il supporto diretto ai privati;

il cambiamento climatico incide fortemente su quelli che vengono definiti come “determinanti sociali ed ambientali della salute” (aria pulita, sicurezza e condizioni igieniche degli alloggi, ondate di calore, etc.). II peggiorare delle condizioni climatiche e della vivibilità del pianeta contribuirà a generare una spirale che porterà inevitabilmente al peggioramento delle condizioni di vita con un sostanziale indebolimento della popolazione che verrà sempre più frequentemente e duramente colpita da eventi naturali di portata catastrofica. Questi eventi finiranno inevitabilmente per aumentare il tasso di mortalità in quei Paesi che fino ad oggi hanno beneficiato di maggiore ricchezza diffusa e condizioni di welfare migliori per i propri cittadini. Sebbene possa a primo acchito apparire distante dall’emergenza sanitaria in corso, orientare investimenti massicci verso la transizione al Green New Deal in realtà è quindi un aspetto perfettamente complementare ad essa e sul quale bisognerà raddoppiare e coordinare gli sforzi;

il Governo italiano si è inserito perfettamente, in gran parte anticipandola, all’interno della strategia di lungo periodo europeo compiendo un primo passo importante attraverso il potenziamento dello strumento dell’Ecobonus e arrivando alla percentuale del 110% di copertura dell’investimento privato. Il DL 34/2020 così come convertito con modificazioni dalla L. 77/2020 introduce lo strumento del c.d. Superbonus 110% che si applica agli interventi effettuati per: isolamento termico sugli involucri, sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale sulle parti comuni, sostituzione di impianti di climatizzazione invernale sugli edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari di edifici plurifamiliari funzionalmente indipendenti. Oltre agli interventi trainanti sopra elencati, rientrano nel Superbonus anche le spese per interventi eseguiti insieme ad almeno uno degli interventi principali di isolamento termico, di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale o di riduzione del rischio sismico. Si tratta di interventi di efficientamento energetico, installazione di impianti solari fotovoltaici, infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici;

i beneficiari, secondo il dettato della norma, potranno essere: condomìni, persone fisiche al di fuori dell’esercizio di attività di impresa che possiedono o detengono l’immobile oggetto dell’intervento, Istituti autonomi case popolari (IACP) o altri istituti che rispondono ai requisiti della legislazione europea in materia di “in house providing”, cooperative di abitazione a proprietà indivisa, Onlus e associazioni di volontariato, associazioni e società sportive dilettantistiche. La detrazione è riconosciuta nella misura del 110%, da ripartire tra gli aventi diritto in 5 quote annuali di pari importo, entro i limiti di capienza dell’imposta annua derivante dalla dichiarazione dei redditi. Il credito può anche essere ceduto e la cessione può essere disposta in favore: dei fornitori dei beni e dei servizi necessari alla realizzazione degli interventi, di altri soggetti (persone fisiche, anche esercenti attività di lavoro autonomo o d’impresa, società ed enti), di istituti di credito e intermediari finanziari;

la Provincia autonoma di Trento già nel giugno 2020 ha avuto un incontro con esponenti del Governo per avere delucidazione su alcuni aspetti tecnici e per individuare le modalità per promuovere la misura sul territorio provinciale;

sul sito istituzionale della Provincia è disponibile una pagina ad hoc dedicata alla misura del Superbonus 110% su Infoenergia, il portale provinciale dedicato all’energia, dove si possono trovare delle informazioni utili riguardanti gli interventi possibili, le detrazioni fiscali, le tempistiche e anche una tabella indicante la documentazione necessaria;

alla luce di quanto finora delineato, si ritiene utile la predisposizione da parte della Provincia di uno sportello informativo, a cui potrebbe essere collegato un numero verde, per aiutare i cittadini che vogliano usufruire di questa misura a districarsi nei vari adempimenti burocratici e chiarire gli ambiti di applicazione ed eventuali questioni puntuali, in modo che questa opportunità sia sfruttata nel miglior modo possibile;

tutto ciò premesso il Consiglio provinciale impegna la Giunta provinciale

a vincolare l’impiego delle risorse accantonate nel fondo di riserva della Provincia a indicatori di priorità che considerino le finalità di cui al Capo II della lp 17 settembre 2013, n. 19, ovvero ad azioni volte a fronteggiare il cambiamento climatico e promuovere lo sviluppo sostenibile;

ad impiegare le proprie dotazioni strumentali per campagne informative sulle possibilità e modalità di utilizzo dell’Ecobonus 110% previsto dalle norme statali nei confronti delle categorie interessate valutando la realizzazione di uno sportello ad hoc, in funzione per il tempo della misura, che possa fornire il supporto necessario a quelle persone/enti che non dispongono di strutture idonee per creare le sinergie necessarie per l’incontro tra beneficiari, artigiani / costruttori / installatori ed istituti di credito;

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Queste le modificazioni con le quali è stata approvata la nostra proposta di risoluzione:

3 Replies to “Approvata risoluzione del M5S che unisce promozione del super ecobonus alla lotta ai cambiamenti climatici”

  1. Grazie Alex un altro passo avanti per una ripresa economica orientata alla riqualificazione dei vecchi edifici in classe energetica G/F e, con Cohousing Trentino, ci auguriamo di vedere le Caserme di Trento trasformate in un Ecovillaggio sull’esempio VAUBAN di Friburgo: il modello di maggior successo, al mondo, per lo sviluppo sostenibile

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