Campagna elettorale: i padroni della stampa odiano il M5S, non è ideale ma almeno c’è chiarezza!

Con le elezioni alle porte dobbiamo rimboccarci le mani in vista di una campagna elettorale “sotto l’ombrellone”. Le difficoltà, non nascondiamocelo, sono e saranno tante. Ad esempio il M5S non godrà del favore sia della stampa dipendente dai grandi interessi economici.

In salsa trentina, un esempio recente di questo “orientamento” lo si può trovare nelle scelte del principale quotidiano provinciale che ormai da mesi attacca senza sosta il M5S. Tale tendenza si è palesata in maniera chiara lo scorso 19 giugno, con un editoriale pubblicato dal direttore de l’Adige, Alberto Faustini nel quale si bastonava il M5S “a prescindere”.

Eravamo nell’imminenza della scissione voluta da Di Maio. A Faustini non andava bene Conte che voleva smettere di inviare armi all’Ucraina e non andava bene Di Maio che invece voleva continuare a mandarle, e li spernacchiava entrambi e con gran gusto, libero, per una volta, dal naturale istinto per l’uso del bilancino nel commento, che è da sempre il marchio di fabbrica di quella classe di notabili italiani “risk adverse” cui lui – fieramente – appartiene.

Il succo del discorso era (ed è) semplice: qualsiasi cosa faccia il M5S a certa stampa non potrà mai andare bene, perché il M5S, a differenza di tanti altri, non si è venduto ai loro padroni e non è disponibile a dirottare risorse pubbliche verso tali individui (i quali del resto godono già dei servigi di una folta schiera di “capaci” asserragliati nei partiti e nelle istituzioni).

Per quanto ci riguarda, pensiamo che non tutto il male venga per nuocere e che in fondo sia positivo che Faustini e altri come lui diano apertamente voce alla loro avversione verso il M5S. Ci odiano a prescindere. Nei loro commenti, il merito delle questioni riguardo al M5S non è e non sarà mai importante e questo qualifica il valore di tali opinioni. Ciò che conta per loro è l’occasione per attaccare il M5S, il resto si giustifica “cammin facendo” a discapito della realtà dei fatti.

Alla luce di ciò, il fatto che il doppiopesismo mostrato verso il M5S da tanti commentatori che si fingono imparziali sia ormai di dominio pubblico è secondo noi un’ottima cosa. In tal modo si garantisce chiarezza ai lettori invece di nascondersi dietro la dicitura “indipendente” per giornali che invece dipendono assai dai desideridi tanti uomini ricchi e potenti, a partire dai loro editori impuri.

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