Zanzare e malattie tropicali, il M5S chiede che la Provincia di Trento intervenga in Valle del Chiese e in tutte le valli periferiche del Trentino

Il consigliere provinciale del M5S Alex Marini ha depositato nei giorni scorsi una interrogazione al Consiglio provinciale tramite la quale sollecita la Provincia a intervenire in Valle del Chiese e nel resto dei Comuni periferici del Trentino con campagne di informazione e intervento rispetto alla diffusione di specie di zanzare capaci di veicolare malattie tropicali.

«Nel 2022 si è verificata una sensibile crescita della presenza di zanzare tigre, in Valle del Chiese come in gran parte dell’arco subalpino e alpino, e il 2023, purtroppo, non sembra promettere un miglioramento della situazione – dice il Consigliere provinciale del M5S – il problema non è solo il fastidio causato da questi insetti ma soprattutto il fatto che essi veicolano malattie tropicali anche molto gravi, ad esempio il virus del Nilo occidentale e la dengue. Casi si sono verificati in Lombardia e in Svizzera e i rischi ovviamente esistono anche per la nostra popolazione. Da tempo ormai la Provincia di Trento realizza campagne di contenimento delle zanzare sia a Trento che a Rovereto. Ritengo sia il caso di procedere celermente in maniera analoga anche per le valli periferiche, la cui popolazione ha lo stesso diritto di vedere tutelata la propria salute rispetto a quella che vive in area urbana. Purtroppo quelle che stiamo vedendo sono le conseguenze del cambiamento climatico, ma ciò non significa che non esistano soluzioni per adattarsi e resistere. Se le previsioni saranno confermate, questo sarà un anno particolarmente duro per ciò che riguarda il numero delle zanzare. Quello che si può e si deve fare è intervenire per tempo dedicando risorse e personale alla tutela della salute di tutti i trentini, non solo di alcuni di essi».

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Segue il testo integrale dell’interrogazione 4462/XVI del 7 aprile 2023 “Diffusione di malattie trasmesse dalle zanzare”

Con l’interrogazione n. 131/XVIPolitiche della salute varate in Provincia in considerazione degli effetti prodotti dai cambiamenti climatici”, depositata in data 27 dicembre 2018, si chiedeva al presidente della giunta provinciali di chiarire: (1) quali fossero le politiche della salute varate per adattare l’offerta di servizi sanitari e socio-assistenziali in ragione dell’aggravamento degli effetti dell’esposizione ai fattori di rischio determinati dai cambiamenti climatici con particolare riferimento ad aria inquinata, agenti infettivi e radiazioni solari; (2) se, con che tempi e con quali modalità intendesse aggiornare il programma di sviluppo strategico dell’APSS per adeguarlo alle raccomandazioni e ai suggerimenti dell’ISS e dell’OMS espressi in occasione del “I Simposio Health and Climate Change” e della COP24 di Katowice;

nella risposta alla succitata interrogazione, fornita in forma orale in data 3 marzo 2020, l’assessore alla Salute, Politiche sociali, Disabilità e Famiglia precisava che:“Per quanto concerne le attività specifiche correlabili in varia misura alle conseguenze del riscaldamento globale svolte dal Dipartimento di Prevenzione dell’APSS, attualmente viene presidiato innanzitutto la questione delle patologie virali trasmesse da puntura di zanzara. In questo ambito in Italia come in Europa si è assistito nell’ultimo decennio al progressivo aumento di casi importati e autoctoni di alcune malattie virali acute di origine tropicale. Ciò è dovuto da un lato alla maggiore tendenza della popolazione agli spostamenti anche verso zone del pianeta dove le malattie sono presenti, dall’altro all’aumento degli insetti vettori, in grado di trasmettere la malattia; quest’ultimo aspetto è maggiormente correlato ai cambiamenti climatici in essere su scala globale. In Italia, il vettore potenzialmente più competente è Aedes albopictus (detta comunemente “zanzara tigre”), stabilmente diffusa in tutto il Paese, compresa la Provincia di Trento. Si specifica che nella nostra Provincia si sono registrati casi di malattia importati, vale a dire a carico di persone di ritorno da Paesi dove la malattia è endemica.Rispetto a tale problematica, l’Azienda sanitaria è impegnata nell’applicazione del “Piano Nazionale di sorveglianza e risposta alle arbovirosi trasmesse da zanzare (Aedes sp.) con particolare riferimento a virus Chikungunya, Dengue e virus Zika”. Il piano prevede una serie di azioni volte a contenere la diffusione di tali malattie sul territorio nazionale, tra cui la sorveglianza epidemiologica dei casi umani, la sorveglianza entomologica e la valutazione dei livelli di rischio di trasmissione, la comunicazione del rischio e gli interventi di disinfestazione straordinaria a seguito del verificarsi di casi importati. Per il controllo della diffusione di queste malattie è inoltre fondamentale la lotta al vettore; coerentemente a ciò, il Dipartimento di prevenzione ha prestato la propria collaborazione nell’ambito di iniziative di comunicazione alla popolazione sulle buone pratiche da mettere in atto per evitare una proliferazione eccessiva dei vettori.”;

la diffusione di malattie tropicali legate alla presenza di vettori quali ad esempio la zanzara tigre, interessa da tempo tutto l’arco subalpino e alpino. Ad esempio nell’estate 2022 sono stati verificati casi di persone affette dal virus del Nilo occidentale (West Nile Virus) sia in Lombardia che in Svizzera (Il Virus del Nilo Occidentale è arrivato in Svizzera – tvsvizzera.it – 30 agosto 2022);

a testimonianza della dimensione e della problematicità che la diffusione di zanzare e affini, col relativo portato di rischi sanitari ed epidemiologici, sta assumendo anche in Trentino, in data 20 dicembre 2022 il MUSE ha ospitato un incontro con gli esperti del tavolo provinciale di coordinamento sulle malattie trasmesse da vettori, coordinato dalla Fondazione Edmund Mach. Si è trattato di un momento per presentare e discutere i dati aggiornati sulla situazione epidemiologica delle principali malattie trasmesse da vettori nel Triveneto, con particolare riferimento a quelle trasmesse da zecche e zanzare, come nel caso della Febbre del Nilo Occidentale e dell’encefalite virale da zecche (TBE). I principali enti coinvolti sono stati: la Fondazione Edmund Mach, il MUSE, il Museo civico di Rovereto, la Fondazione Bruno Kessler, l’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari e la Provincia autonoma di Trento;

nel corso del sopraccitato evento è stato affrontato il tema degli interventi utili a limitare la diffusione di malattie come il virus del Nilo occidentale e la dengue. Il dottor Fabrizio Montarsi dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZS Venezie) ha illustrato una panoramica sulla situazione eco-epidemiologica delle principali arbovirosi in Trentino, Veneto e Alto Adige. Nell’ambito del monitoraggio, ha menzionato, per esempio, l’identificazione del primo focolaio autoctono di Dengue nel vicentino, e ha evidenziato l’importanza del controllo dei vettori per limitare lo sviluppo di queste malattie (come ad esempio il monitoraggio dei flebotomi, che ha consentito di identificare un focolaio di Lehsmania nei Colli Euganei). Montarsi ha specificato che: “Ci si attende che Dengue, Chikungunya e altre patologie saranno più frequenti di ora a causa dell’aumento degli scambi di persone e merci; anche il riscaldamento climatico favorirà la sopravvivenza di uova di vettori, che potranno diffondere maggiormente i virus“. Il dottor Francesco Pizzo (APSS) ha a sua volta esposto la situazione della diffusione delle arbovirosi in Trentino. Per il West Nile e Usutu in Trentino non si sono ancora manifestati casi umani, ma la sorveglianza veterinaria su altre specie – in particolare uccelli e cavalli è fondamentale per riscontrare le malattie. I virus trasmessi da zanzara tigre (Dengue, Zika, Chikungunya) sono stati finora, in Trentino, limitati a casi di persone che hanno contratto i virus all’estero. Per quanto riguarda la Tbe, trasmessa da zecche, dal 2000 al 2020 sono stati riscontrati 204 casi in totale; negli ultimi 5 anni la media si è innalzata fino a 23,2 casi in media ogni anno; per quanto esistano in Trentino aree più a rischio, si può considerare l’intero Trentino come zona a rischio. Fortunatamente per questa tipologia di virus è possibile ricorrere al vaccino (Zanzare e zecche, a incidere i trasferimenti di merci e persone e il cambiamento climatico: “Dengue e Chikungunya sempre più frequenti”. La situazione in Trentino – Il Dolomiti – 20 dicembre 2022);

risulta che la Fondazione Edmund Mach abbia realizzato una banca dati relativa ai vettori di malattie tropicali presenti in Trentino. Essa conterrebbe schede informative sulle patologie, sui dati relativi alle catture, oltre a rapporti più specifici e di dettaglio, disponibili però solo per gli utenti abilitati dalla Fondazione;

come si capisce, il monitoraggio dei vettori è fondamentale per il contrasto alla diffusione delle arbovirosi. Risulta che il MUSE gestisca un programma di monitoraggio della zanzara tigre per la città di Trento. Secondo quanto asserito dalla referente dell’Ambito Clima ed Ecologia del Museo delle Scienze di Trento, Valeria Lencioni, nel corso dell’evento tenutosi al muse in data 20 dicembre 2022, nel corso di quell’anno i dati della raccolta delle ovitrappole hanno dato conto di oltre 82.000 uova da maggio ad ottobre (+ 70% rispetto al 2021). Le aree più suscettibili sono risultate quelle poste lungo l’asta del Fersina nel suo corso attraverso la città. La problematica non è però risultata afferire la sola città di Trento, con Gionata Stancher della Fondazione Museo Civico di Rovereto (MCR), che, sempre nel corso del succitato evento, ha fatto il punto sui dati della presenza della zanzara tigre nel Basso Trentino che risultano anch’essi preoccupanti;

da quanto sin qui illustrato risulta chiaro come il problema della diffusione di specie invasive che fungono da vettori per malattie tropicali sia in forte crescita in tutto il Trentino ma come esistano tecniche e strategie, applicabili sia dal pubblico che dal privato, le quali, qualora applicate per tempo, possono garantire buoni risultati nel contenimento dei vettori quando non la loro eradicazione;

risulta all’interrogante che nel corso dell’anno 2022, la diffusione dei vettori invasivi, diffusori potenziali di malattie tropicali si sia dimostrata molto intensa nel Trentino sud occidentale, e più precisamente nella Valle del Chiese. A parere dell’interrogante sarebbe utile intervenire per tempo, e cioè prima dell’avvento della calura estiva e pre-estiva con la conseguente schiusura delle uova di zanzare e affini, promuovendo campagne informative riguardanti le misure di contenimento dei vettori di malattie tropicali, sia presso la popolazione e che le istituzioni della Valle del Chiese e, qualora possibile, mettendo in atto campagne di contrasto alla diffusione di tali animali nel succitato territorio del Trentino;

tutto ciò premesso si interroga il Presidente della Provincia per sapere

  1. se ritenga di impostare e promuovere una campagna informativa, congiuntamente con la Fondazione Museo Civico di Rovereto e con il Museo delle Scienze di Trento, per favorire l’adozione di comportamenti e misure volte a ridurre la diffusione e l’impatto della zanzara, sia autoctona che alloctona, nei comuni della Valle del Chiese e nelle altre aree del Trentino dove il fenomeno era sconosciuto fino agli anni recenti e che ora mostra segni di inasprimento.

Rassegna stampa

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