Lo scorso 8 maggio il M5S ha depositato un’interrogazione al Consiglio provinciale per chiedere di adeguare i criteri che regolano il Fondo di solidarietà per i familiari delle vittime di incidenti mortali sul lavoro o in attività di volontariato.
Come spiega il consigliere provinciale Alex Marini: «La piaga delle morti sul lavoro continua ad essere uno dei principali problemi dell’Italia e anche del Trentino, visto e considerato che non molto tempo fa la Provincia è finita in zona rossa proprio per il numero degli infortuni in ambito lavorativo. A fronte di questo dato di realtà, la legge provinciale che dovrebbe garantire almeno un minimo di sostegno alle famiglie che perdono una persona cara mentre lavora, funziona poco e male. Dal 2012 al 2021 sono stati erogati 138.805 euro in tutto, e zero euro nel 2020 e nel 2021. La cifra massima che potrebbe essere versata ammonta a una singola famiglia 25 mila euro, ma si tratta solo di un dato teorico. Infatti le erogazioni effettivamente liquidate non hanno mai raggiunto il massimale. Come si vede dunque il fondo di solidarietà per le vittime di incidenti e infortuni sul lavoro funziona poco e male e andrebbe rivisto profondamente. La proposta del M5S è che venga introdotta una quota fissa dell’ammontare non inferiore ai 5 mila euro, in modo da garantire comunque a tutti i nuclei che perdono un famigliare per morte sul lavoro un minimo di sostegno. Non è un regalo. Sono soldi che nessuno spera di dover incassare mai e garantirli in maniera più estesa non è affatto uno spreco, quanto piuttosto un gesto minimo di civiltà».
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Segue il testo integrale dell’interrogazione 4534/XVI a risposta scritta “Contributo di solidarietà per i familiari delle vittime di incidenti mortali sul lavoro o in attività di volontariato”
l’articolo 4 della Legge provinciale 6 ottobre 2011, n. 13 “Fondo di solidarietà per i familiari delle vittime di incidenti mortali sul lavoro o in attività di volontariato” quanto segue: 1. La misura del contributo di solidarietà è determinata dalla Giunta provinciale in proporzione alla condizione economica ai sensi dell’articolo 3, entro il limite massimo di 25.000 euro. La misura del contributo è graduata in ragione del grado di parentela della vittima con i familiari beneficiari, dell’esistenza del rapporto di coniugio o di convivenza e del numero dei figli; 2. La Giunta provinciale aggiorna periodicamente l’importo del comma 1 per adeguarlo alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, accertata dall’ISTAT;
nella risposta all’interrogazione n.3134/XVI del 25 ottobre 2021, avente ad oggetto “Funzionamento del fondo di solidarietà per i familiari delle vittime di incidenti mortali sul lavoro o in attività di volontariato”, l’Assessore allo Sviluppo Economico, Ricerca e Lavoro affermava che: ”Nell’anno 2012 sono stati erogati complessivamente € 65.212,00 a 4 nuclei familiari, nel 2013 €44.947,00 a 4 nuclei familiari, nel 2016 € 14.269,00 a 1 nucleo familiare e nel 2019 € 14.377,00 a 1 nucleo familiare. Negli anni 2020 e 2021 non sono stati erogati contributi. Quindi complessivamente il fondo ha erogato aiuti per € 138.805,00. E’ chiaro che dai dati confrontati con gli infortuni INAIL emerge come non tutte le famiglie beneficino del fondo. Questo è principalmente dovuto alla soglie ICEF di accesso”;
nella medesima risposta, sempre l’assessore specificava che “La misura massima del contributo è determinata in euro 25.000 per un indicatore ICEF pari a zero ed è ridotta in proporzione all’aumentare dell’indicatore ICEF fino ad annullarsi in corrispondenza di un indicatore ICEF, calcolato secondo le modalità di cui all’allegato 2, pari a 0,36 e mettere in risalto i pochi premi erogati e il fatto che non sia mai stato raggiunto il massimale sarebbe opportuno modificare i parametri art 4 legge 13 del 2011 al fine di aiutare come maggiore efficacia i familiari delle vittime che non si trovino in condizioni economiche di agio eccessivo”;
da quanto riportato, appare evidente come dalla data di istituzione del fondo di solidarietà per i familiari delle vittime di incidenti mortali sul lavoro o in attività di volontariato, alla data di presentazione del presente atto, i contributi effettivamente versati siano stati di modesta entità, e come non si sia mai raggiunto il massimale erogabile;
ad avviso dell’interrogante tali fatti dimostrano come la legge provinciale 6 ottobre 2011, n. 13 presenti evidenti criticità nella sua capacità di assolvere agli obiettivi da essa enunciati. Sarebbe pertanto opportuno modificare i parametri definiti all’articolo 4 della legge medesima, al fine di dare sostegno con maggiore efficacia ai familiari delle vittime di incidenti o infortuni sul lavoro, che non si trovino in condizioni economiche di agio eccessivo ma neppure nella miseria più assoluta;
tutto ciò premesso si interroga il presidente della giunta provinciale per sapere:
- se ritenga di adeguare i parametri previsti dall’articolo 4 della legge provinciale 6 ottobre 2011, n. 13, al fine di ottenere una maggiore varianza nel riconoscimento del contributo di solidarietà per i familiari delle vittime di incidenti mortali sul lavoro o in attività di volontariato, assicurando una quota fissa, con entità da stabilirsi ma non inferiore ai 5 mila euro, ed una quota variabile indicizzata in misura inversamente proporzionale alla condizione ICEF;
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