Non c’è nessuna connessione tra programmazione delle opere pubbliche, definizione dei fabbisogni di cemento e perseguimento obiettivi di neutralità climatica!

Il consigliere provinciale del M5S Alex Marini ha interrogato il presidente della Provincia per chiedere conto dell’apparentemente inesistente collegamento logico tra la pianificazione nell’ambito degli approvvigionamenti delle materie prime e la programmazione delle grandi infrastrutture e delle opere pubbliche. Due le interrogazioni depositate al Consiglio provinciale, le quali a loro volta riprendono una questione già affrontata in precedenza in un’interrogazione tramite la quale si chiedeva di stimare il fabbisogno di energia e di cemento necessario alla realizzazione delle opere inserite nel documento di programmazione settoriale in materia di infrastrutture e trasporti e di stimare le conseguenti emissioni di gas climalteranti (3493/XVI). Una questione che tuttavia non era stata chiarita dall’amministrazione provinciale. 

Delle 2 nuove interrogazioni, la prima (4492/XVI) riguarda i dati anno per anno dell’ultimo ventennio riguardo alla produzione di calcare per calce e cemento in Provincia rispetto al fabbisogno nello stesso periodo. La seconda (4505/XVI) chiede invece conto del bilancio energetico-ambientale dell’amministrazione provinciale e dei criteri per la predisposizione del documento di programmazione degli interventi 2023.

Per il consigliere Alex Marini: «La questione della produzione di cemento è di particolare rilievo perché è noto che questa attività sia estremamente energivora e sia fonte di enormi quantità di emissioni di gas climalteranti. A fronte di un profitto concentrato nelle mani di pochi e di benefici limitato all’ambito del settore delle costruzioni, ci sono esternalità negative collegate alla produzione di tale materia prima, che incidono sugli equilibri ecologici del territorio in cui sono localizzati gli stabilimenti di estrazione e di lavorazione e in misura più vasta che impattano sul mancato raggiungimento degli obiettivi globali di mitigazione dei cambiamenti climatici. È dunque fondamentale avere numeri aggiornati in merito ai dati storici sul cemento prodotto e al rapporto esportazioni/importazioni di cemento in Provincia di Trento, per conoscere le dinamiche e le proiezioni future di una delle variabili strategiche per programmare le politiche pubbliche per perseguire la neutralità climatica».

«C’è poi da chiarire le cose – aggiunge Marini – riguardo al metodo di predisposizione dei documenti di programmazione degli interventi provinciali (DOPI) e al bilancio energetico-ambientale del Trentino. Per quanto riguarda i DOPI i documenti sono stati effettivamente licenziati dalla giunta ma senza spiegare i criteri e le modalità utilizzate per l’elencazione delle opere. Ad esempio non viene chiarito se tra i criteri base venga considerata la riduzione dei consumi energetici, che è strettamente connessa al fabbisogno di materie prime. A tal riguardo si rileva che, dal 2021 ad oggi, non è ancora stato aggiornato il bilancio energetico-ambientale dell’amministrazione provinciale anche se ciò dovrebbe avvenire annualmente. Ciò appare assurdo perché in un alcuni documenti come la Spross e il bilancio energetico provinciale ci si pone l’obiettivo di ridurre i consumi energetici e il fabbisogno di materie prime per ridurre l’impatto ambientale e perseguire l’obiettivo di neutralità climatica. Nei documenti di programmazione delle infrastrutture e delle opere pubbliche invece si pianificano interventi che non considerano la crisi energetico-ambientale ma vanno nella direzione della sovrainfrastrutturazione del territorio e della cementificazione selvaggia. Sappiamo bene come per Fugatti & Co. il rispetto delle regole sia l’ultimo dei problemi, tuttavia non ci arrendiamo all’idea che chi governa possa nascondere dati di assoluta importanza come quelli relativi ai criteri che animano gli interventi della Provincia, salvo che si preferisca nasconderli per evitare di fare emergere come, invece di fare l’interesse della collettività e degli ecosistemi, la giunta leghista stia usando soldi pubblici a favore di ben precisi potentati economici…»

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Segue il testo integrale delle seguenti interrogazioni:
4492/XVI del 27 aprile 2023 “Dati concernenti il calcare per calce e cemento estratto annualmente sul suolo provinciale e il fabbisogno annuale di cemento della provincia di Trento”
4505/XVI del 3 maggio 2023 “Aggiornamento del bilancio energetico-ambientale dell’amministrazione provinciale e criteri per la predisposizione del Documento di programmazione degli interventi (DOPI) 2023”

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sono diverse le entità territoriali statali, regionali o locali che producono rapporti o analisi con riguardo all’approvvigionamento delle materie prime locali o importate per la produzione di cemento. Le elaborazioni dei dati registrati e delle proiezioni future considerano normalmente i consumi e l’approvvigionamento in relazione al fabbisogno nazionale e regionale di cemento a breve, medio e lungo termine;

ad esempio nella Confederazione elvetica, il Consiglio federale ha recentemente incaricato il Servizio geologico nazionale e l’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) di redigere e attualizzare i Rapporti sullo stato dell’approvvigionamento in materie prime minerali (Materie prime minerali – Ufficio federale di topografia swisstopo);

in Italia, a livello nazionale, AITEC (Associazione Italiana Tecnico Economica del Cemento) produce e pubblica i dati relativi alla produzione, alle consegne interne, alle importazioni e alle esportazioni. Tuttavia gli stessi non sono disponibili per le produzioni a livello regionale o macroregionale (Attività dell’Industria cementiera dal 2001 al 2021 – I numeri del settore | sito istituzionale di AITES);

la quasi totalità delle regioni italiane sono dotate di un Piano regionale sulle attività estrattive, al quale, di norma, è allegata una specifica disamina concernente la tematica della verifica del valore del fabbisogno medio annuo del materiale calcareo in relazione al cemento ed al calcestruzzo prodotto e consumato all’interno dei confini regionali. Il Piano regionale sulle attività estrattive è uno strumento programmatorio finalizzato ad assicurare lo sfruttamento sostenibile della risorsa mineraria e le esigenze dello sviluppo industriale della Regione, nel rispetto dei valori ambientali, della tutela del paesaggio, della riduzione del consumo del suolo in coerenza con gli altri strumenti di pianificazione territoriale (es. Campania, Friuli-Venezia Giulia, Sardegna, Piemonte, etc.);

la provincia autonoma di Trento è dotata del Piano provinciale di utilizzazione delle sostanze minerali, quale strumento pianificatorio di settore che individua le aree destinate alla coltivazione e indica gli indirizzi per garantire lo sviluppo dell’attività di cava in Trentino. Nella relazione del Piano, per la parte relativa alla produzione di calcare per calce e per cemento artificiale, è esposta una raccolta dei siti storici della produzione da inizio Novecento ad oggi mentre i dati sull’estrazione complessiva di materia prima arrivano solo fino al 2001. Il Piano attualmente in vigore è aggiornato con il testo coordinato a seguito del 4° aggiornamento approvato con deliberazione della Giunta provinciale n. 2533 di data 10 ottobre 2003; 

tutto ciò premesso, si interroga il Presidente della Provincia per sapere

  1. se sia in possesso e se intenda pubblicare i dati aggiornati e le proiezioni future concernenti il calcare per calce e cemento estratto annualmente sul suolo provinciale e il fabbisogno annuale complessivo di cemento della provincia di Trento, comprensivo dei dati di cemento importati ed esportati nel e dal territorio trentino nelle regioni limitrofe.

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La legge provinciale sull’energia 20/2012 (art. 9 e 10) stabilisce che si rediga annualmente il bilancio energetico-ambientale dell’amministrazione provinciale, relativo alle proprie strutture e attività e a quelle delle agenzie e delle società controllate della Provincia. I bilanci energetico-ambientali riportano in un apposito capitolo gli eventuali scostamenti rispetto agli obiettivi del piano energetico-ambientale provinciale, li motivano e formulano eventuali proposte di riallineamento;

il primo e unico bilancio energetico della Provincia di Trento è stato adottato con delibera di giunta n. 1066/2021 “Approvazione del “Bilancio energetico del gruppo Provincia – Prime indicazioni per la riqualificazione energetica” redatto dall’energy manager e dal gruppo di energy management della Provincia sono tracciati i consumi nel periodo 2017-2019 dell’amministrazione provinciale e degli istituti scolastici, comprese le società partecipate della PAT: Itea, Trentino Trasporti, Trentino Digitale, Trentino Sviluppo, Azienda provinciale per i servizi sanitari, Fbk e Fem. Nel medesimo documento sono state fornite le prime indicazioni per la riqualificazione energetica del gruppo Provincia fino al 2030 e le proposte di riallineamento per la riduzione dei consumi energetici;

la legge provinciale sulla programmazione provinciale 8 luglio 1996, n. 4 (art.17 – Programmazione degli interventi diretti) prevede quanto segue: “1. La programmazione degli interventi realizzati dalla Provincia direttamente, anche attraverso le proprie agenzie, è effettuata in coerenza con il programma di sviluppo provinciale, il documento di economia e finanza provinciale e la relativa nota di aggiornamento, in conformità con gli strumenti urbanistici vigenti o adottati e compatibilmente con il bilancio provinciale. 2. La programmazione in particolare dei lavori pubblici e degli acquisti di beni e servizi è effettuata, di norma, attraverso i documenti di programmazione degli interventi (DOPI), fatti salvi gli altri strumenti di programmazione previsti dall’ordinamento provinciale a cui si applica, in quanto compatibile, quest’articolo. …[…] 4. La Giunta provinciale approva i DOPI con riferimento a specifiche materie, anche in sezioni e per stralci; essi hanno una durata pluriennale e scadono, comunque, al termine dell’ultimo esercizio finanziario della legislatura. 5. La Giunta provinciale definisce con propria deliberazione: a) i criteri e le modalità per la predisposizione dei DOPI, la specificazione della durata, i contenuti e le modalità di variazione, anche in forma semplificata; b) la soglia finanziaria al di sotto della quale non è richiesta l’indicazione degli interventi, fermo restando il rispetto dei limiti stabiliti dalla normativa statale … […]”;

con delibera di Giunta 659 del 21 aprile 2023, ai sensi del predetto articolo 17 della legge provinciale 4/1996, è stato adottato il Documento di Programmazione degli interventi (DOPI) 2023 – primo stralcio – in materia di Infrastrutture – Sezione relativa agli investimenti per la costruzione, sistemazione e manutenzione straordinaria di immobili provinciali o utilizzati dalla Provincia autonoma di Trento. Si evidenzia che né nelle premesse né nel dispositivo del provvedimento amministrativo in oggetto risulta che siano stati individuati i criteri e le modalità per la predisposizione del DOPI in oggetto;

a parere dell’interrogante, uno dei criteri utilizzati per la compilazione del DOPI relativo alla manutenzione straordinaria degli immobili provinciali avrebbe dovuto riguardare le priorità e gli obiettivi di riqualificazione energetica del gruppo Provincia fino al 2030, i quali sono stati individuati con il bilancio energetico-ambientale adottato con delibera giuntale 1066/2021, piuttosto che i parametri individuati nel Piano Energetico Ambientale della Provincia 2021-2030. Tale ipotesi era peraltro stata considerata nell’interrogazione 3767/XVI del 6 giugno 2022 “Integrazione del bilancio energetico della Provincia con un diagramma di Gantt che rappresenti le sequenze, la durata e l’arco temporale delle azioni relative ai progetti di riqualificazione energetica dei singoli edifici scolastici”, la quale, ad oggi, è desolatamente senza risposta;

tutto ciò premesso si interroga il presidente della Provincia di Trento per sapere

  1. quali siano i criteri e le modalità utilizzati ai sensi dell’art.17 della legge provinciale sulla programmazione che sono stati tenuti in considerazione nella predisposizione del Documento di Programmazione degli interventi (DOPI) 2023 – primo stralcio – in materia di Infrastrutture – Sezione relativa agli investimenti per la costruzione, sistemazione e manutenzione straordinaria di immobili provinciali;
  2. per quale ragione dal 2021 ad oggi non sia stato aggiornato il bilancio energetico-ambientale dell’amministrazione provinciale che, ai sensi della legge provinciale sull’energia, dovrebbe essere aggiornato annualmente;
  3. se, e in quali ambiti, nella predisposizione dei documenti di programmazione degli interventi gli obiettivi e le indicazioni del bilancio energetico ambientale vengano tenuti in considerazione.

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