In Trentino quasi il 40% delle abitazioni risulta inutilizzato. Bisogna darsi da fare per recuperarlo invece di favorire il consumo di suolo!

«In Trentino c’è una quantità spaventosa di alloggi sfitti o inutilizzati, ma chi gestisce la Provincia di Trento sembra non curarsene e anzi, continua imperterrito ad autorizzare il consumo selvaggio di suolo».

«I dati parlano chiaro – vedasi interrogazione 4603/XVI – in Trentino 153.793 abitazioni non occupate su 389.628, ovvero il 39,47% del totale. La situazione è però particolarmente grave nei comuni periferici ed ultraperiferici, che presentano rispettivamente il 60,86% e il 57,96% di case sfitte e inutilizzate. Sono dati drammatici che dovrebbero indurre la politica a rimboccarsi le maniche per valorizzare questo patrimonio abitativo che va in disfacimento e che andrebbe invece utilmente impiegato per favorire lo sviluppo e il mantenimento armonioso del territorio trentino e della sua coesione sociale, senza divorare ulteriori fette del territorio e fare felici esclusivamente i soliti speculatori. Bisogna invertire la rotta e bisogna farlo in fretta. Per questo il M5S ha depositato un’interrogazione con la quale sollecita la giunta provinciale a prendere atto dei numeri certificati da Istat e a mettere in atto strategie volte al recupero del territorio abitativo esistente invece che all’incentivazione al consumo di quello agricolo e naturale superstiti».

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Segue il testo integrale dell’interrogazione 4603/XVIStrategie di sistema per affrontare il recupero e la valorizzazione delle abitazioni non occupate a seguito dei dati rilevati nell’ultimo censimento permanente di Istat” del 05 giugno 2023

Nel febbraio del 2023 Openpolis pubblicava un approfondimento in cui veniva fatta una disamina dei dati elaborati da Istat nel censimento permanente “Abitazioni occupate e non occupate nei comuni italiani (2019)”. Dal testo di Openpolis emergeva che nel 2019 in Italia erano state censite 10 milioni di case vuote, un dato medio nazionale corrispondente al 30% del totale. La distribuzione delle case vuote, tuttavia, varia in funzione della Provincia ma anche in funzione della localizzazione, tanto che emerge chiaramente come nelle zone periferiche ci siano più abitazioni non occupate e che, mediamente, nei comuni periferici e ultraperiferici più della metà delle abitazioni non siano occupate (Sono oltre 10 milioni le case inabitate in Italia – Openpolis, 2 febbraio 2023);

dal dataset che era stato messo a disposizione da Istat e che ora è stato temporaneamente ritirato per essere revisionato in attesa di renderlo nuovamente disponibile, in Trentino risultava un totale di 389.628 abitazioni di cui 153.793 non occupate (39,47%);

secondo la classificazione di Istat in funzione della localizzazione geografica rispetto ai grandi centri urbani emergeva quanto segue:
– i comuni “polo” della Provincia di Trento risultano essere n.2 (Trento e Rovereto), i quali contano un totale di 85.401 abitazioni di cui 14.259 non occupate per una media del 16,70% di abitazioni non occupate;
– i comuni “cintura” risultano essere n.41, i quali contano un totale di 92.683 abitazioni di cui 28.439 non occupate per una media del 30,68% di abitazioni non occupate;
– i comuni “intermedi” risultano essere n.46, i quali contano un totale di 90.583 abitazioni di cui 38.592 non occupate per una media del 42,06% di abitazioni non occupate;
– i comuni non classificati per area geografica (ndi comuni potenzialmente classificabili tra la fascia intermedia e quella periferica) risultano essere n.12 i quali contano un totale di 8.333 abitazioni di cui 4.334 non occupate per una media del 52,01% di abitazioni non occupate;
– i comuni “periferici” risultano essere n.66, i quali contano un totale di 99.661 abitazioni di cui 60.653 non occupate per una media del 60,86% di abitazioni non occupate;
– i comuni “ultraperiferici” risultano essere n.8 (Storo, Borgo Chiese, Bondone, Pellizzano, Castel Condino, Vermiglio, Peio e Ossanna), i quali si caratterizzano per avere un totale di 12.967 abitazioni di cui 7.516 non occupate per una media del 57,96% di abitazioni non occupate;

i dati prodotti da Istat nel censimento del 2019 sono analoghi a quelli che erano a disposizione a livello provinciale nel 2017. Infatti, in un intervento di Emanuela Schir pubblicato sulla rivista dell’Ordine degli Architetti si sottolineava che gli appartamenti e le abitazioni vuoti rappresentavano circa il 36% dell’intero patrimonio immobiliare nel territorio provinciale e che tali edifici, spesso degradati, non utilizzati e localizzati in centri minori, compromettevano la sopravvivenza stessa di alcuni “caratteristici” insediamenti storici (Ri-marginare i paesaggi di Emanuela Schir – Saggio pubblicato su Rivista dell’Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Trento “Paesaggio (in)formazione” n.4/2017 ottobre-dicembre);

è pacifico che i criteri utilizzati da Istat producono risultati che non si prestano facilmente ad una omogeneizzazione interpretativa. Ciò è particolarmente vero per una realtà territoriale come quella trentina, a causa della sua orografia ma anche delle economie turistiche, che obbligano a una lettura del fenomeno delle case non occupate con chiavi di lettura diverse. A titolo esemplificativo: il comune di Vallarsa (62,86% di case non occupate) pur essendo collocato in un’area indubbiamente disagiata è classificato come un comune “cintura”; i comuni di Arco (23% di case non occupate) e di Riva del Garda (28,56%) sono classificati come comuni “intermedi” pur essendo localizzati in un’area fortemente urbanizzata, con una molteplicità di servizi e con una forte incidenza turistica;

nonostante la difficoltà di consentire un’interpretazione omogenea dei dati rilevati da Istat, i quali sono peraltro in fase di revisione, si evidenziano delle tendenze molto marcate rispetto alle percentuali di abitazioni non occupate nei comuni periferici e in quelli ultraperiferici che meriterebbero di essere analizzate al fine di elaborare specifiche politiche pubbliche di tipo abitativo, fiscale, edilizio e di sviluppo locale del territorio in una logica di utilizzo efficace delle risorse pubbliche a disposizione e coerente con la strategia di sviluppo sostenibile del Trentino;

tutto ciò premesso si interroga il presidente della Provincia per sapere

  1. se sia a conoscenza dei dati rilevati nell’ultimo censimento permanente di Istat e se gli stessi siano stati sottoposti a specifiche rielaborazioni da parte di Ispat al fine di avere un quadro rappresentativo più conforme alle esigenze dei decisori politici provinciali e locali;
  2. se in funzione dei dati prodotti da Istat e delle tendenze che sono emerse nei comuni periferici ed ultraperiferici siano state ipotizzate delle strategie di sistema per affrontare con approccio olistico e multidisciplinare il recupero e la valorizzazione delle abitazioni non occupate.

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3 Replies to “In Trentino quasi il 40% delle abitazioni risulta inutilizzato. Bisogna darsi da fare per recuperarlo invece di favorire il consumo di suolo!”

  1. Condivido in pieno il tuo articolo, Alex.

    Per esempio ho letto sull’Adige di oggi a pag.22 l’articolo dal titolo : “Lo Stato sfratta poliziotti e finanzieri ”

    Ti segnalo con certezza assoluta, perché ci ho lavorato negli anni 80 e 90 , che in Via Vannetti 13 a Trento dove ci sono due palazzi gemelli dello Stato uso uffici finanziari, all’ultimo piano ci sono per ogni palazzo degli appartamenti, credo ad oggi ancora sfitti , e che all’epoca denunciai all’assessore competente Tarcisio Grandi e ,ricordo che lui mi ringraziò moltissimo perché era all’oscuro pure Lui in quanto mi disse che il 30% di tutti quegli alloggi dello stato dovevano essere destinati all’edilizia pubblica Comunale o ITEA. Oggi non saprei se le cose sono cambiate dal punto di vista legislativo ma tanto ti segnalo per gli opportuni accertamenti del caso. Venni a sapere che per non darli alla ITEA utilizzarono un trucco farlocco: registrandoli come uffici riservati ai dirigenti lì presenti nel palazzo uffici finanziari, un trucco che però si smonterebbe subito poiché erano e sono appartamenti a tutti gli effetti.

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