Il futuro della Valle dei Laghi a un bivio: sviluppo sostenibile o crescita industriale?

Il M5S ha depositato un’interrogazione (4567/XVI) con la quale chiede conto del conflitto fra l’idea di sviluppo portata avanti per la Valle dei Laghi e la riaccensione di forni del cementificio di Sarche, la quale appare in contrasto con l’idea di una Valle che cresce all’insegna della tutela dell’ambiente, del turismo sostenibile e dell’agricoltura biologica.

Più di 10 anni fa (era il 2012) in Valle dei Laghi si decise di avviare un percorso di autovalutazione aperto alla cittadinanza riguardante le dinamiche e le direttrici dello sviluppo della Valle. C’era infatti da rispettare una serie di prescrizioni procedurali riferite alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS) al fine di adottare un piano territoriale di Comunità. L’idea era ottima e lungimirante… forse troppo per i politici trentini. Infatti tutto si fermò nel 2013, quando venne adottato il documento preliminare definitivo relativo alle procedure. Dal percorso aperto alla cittadinanza era comunque uscita un’idea di Valle dei Laghi che puntava forte sullo sviluppo sostenibile, sul turismo e sull’agricoltura di qualità. L’attività del cementificio piazzato nel mezzo della valle sembrava infatti essere giunta al termine e si voleva superare il modello industriale da esso simboleggiato. Per questo motivo l’idea che i forni del cementificio potessero essere riaperti non venne nemmeno presa in considerazione riguardo allo sviluppo della Valle dei Laghi. Il futuro per cittadini e amministrazioni sarebbe dovuto essere all’insegna di ambiente, natura e produzioni di qualità, non di rumori molesti, camion per strada e sbuffi di fumo. A oltre un decennio di distanza però queste premesse appaiono disattese. L’attività del cementificio è stata rilanciata. La maggioranza provinciale gli ha fatto ponti d’oro e le amministrazioni locali, che pure si erano impegnate a promuovere l’idea di una Valle dei Laghi completamente diversa, sembrano aver spento l’interruttore sulle promesse di 10 anni prima.

Il Consiglio provinciale, al di là di alcune prese di posizione tattiche, la maggioranza Lega & Co si è sempre dimostrata disponibilissima verso gli interessi che ruotano intorno alle grandi opere e al consumo di suolo. Nei mesi scorsi il Consiglio provinciale aveva anche approvato un atto di indirizzo rivolto alla Giunta per realizzare un’analisi multicriterio per valutare l’impatto del cementificio sul sistema socio-economico locale e sull’ecosistema della Valle dei Laghi. Nonostante ci si fosse attivati con esperti che lavorano presso il Politecnico di Milano e presso l’Università di Ferrara per svolgere lo studio, la politica sta facendo orecchie da mercante. È infatti tutto fermo. Si vota tra pochi mesi e, una volta superato lo scoglio delle elezioni, queste persone potranno mostrare le loro vere intenzioni ai cittadini della Valle.

A fronte di questa impasse, che fa solo il gioco di chi vuole il cementificio operativo al 100%, con buona pace degli investimenti sullo sviluppo sostenibile e della minaccia per gli ambienti naturali limitrofi, una soluzione esiste ed è persino già stata discussa in Terza Commissione del Consiglio provinciale: bisogna arrivare all’adozione del Piano Territoriale di Comunità, misteriosamente bloccato dal 2013. Su questo si era registrata una importante presa di posizione da parte dell’Architetto Manuela Baldracchi di Italia Nostra, che aveva sottolineato l’opportunità di rendere maggiormente coerenti e vincolanti gli strumenti della programmazione territoriale ma anche (e soprattutto) i sindaci avevano manifestato la volontà di riprendere il percorso.

È però necessario passare dalle parole ai fatti, perché il tempo stringe e certi interessi potentissimi sono capaci di farsi valere anche senza apparire in pubblico. Con la sua interrogazione dunque il M5S torna a sollecitare con forza la ripresa del percorso di autovalutazione propedeutico all’adozione del PTC. Solo con un documento per programmare il territorio nel rispetto dei principi dello sviluppo sostenibile è infatti possibile indirizzare lo sviluppo locale e definire eventualmente le compensazioni per colmare gli scostamenti da quel modello, affermando in maniera inconfutabile la necessità e la volontà di superare modelli arretrati, che scaricano sul territorio le proprie esternalità negative lasciando pochissimo in cambio.

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Interrogazione 4567/XVI del 22 maggio 2023 Corrispondenza tra l’esito del percorso di autovalutazione territoriale e i parametri valutati nella procedura di verifica dell’assoggettabilità al VIA per il rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale a Italcementi Spa

Nel 2012 in Valle dei Laghi era stato avviato un percorso di autovalutazione sullo sviluppo locale nella logica di recepire le prescrizioni in materia di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) al fine di adottare il piano territoriale di comunità salvo poi interrompersi una volta adottato il documento preliminare definitivo nell’ottobre 2013;

come specificato nelle premesse del Documento di Autovalutazione Preliminare della Comunità della Valle dei Laghi del 2013 redatto ai fini della formulazione del Piano Territoriale, la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente naturale è stata introdotta a livello europeo dalla Direttiva 2001/42/CE, detta Direttiva VAS, entrata in vigore il 21 luglio 2001, la quale rappresenta un importante contributo all’attuazione delle strategie comunitarie per lo sviluppo sostenibile rendendo operativa l’integrazione della dimensione ambientale nei processi decisionali strategici. A fronte di un simile quadro normativo l’autovalutazione del piano è diventata lo strumento strategico per assicurare la coerenza e l’efficacia delle previsioni pianificatorie. Fin dalla sua entrata in vigore la VAS si configura quindi come ragionamento logico che accompagna il piano nella sua elaborazione, per assicurare gli obiettivi di sostenibilità ambientale e insieme per perseguire la cooperazione tra i territori nell’ottica di concorrere a un progetto di scala provinciale e garantendo la partecipazione e l’informazione dei cittadini rispetto alle scelte di piano;

nel processo di autovalutazione avviato dalla Comunità della Valle dei Laghi sono stati proposti al Tavolo 13 incontri, di cui 8 incentrati sull’analisi tecnica dei dati statistici di specifici temi scelti dal Tavolo stesso e sulla raccolta puntuale delle osservazioni, idee e proposte attraverso la tecnica del brainstorming; gli altri 5 incontri hanno avuto il compito di informare il Tavolo sui progetti in atto e di definire le linee strategiche. Attraverso un approccio logico e l’utilizzo di diversi strumenti (come questionari, schede riassuntive, tabelle di coerenza e interdipendenza delle azioni e strategie emerse) è stato quindi possibile arrivare, alla fine del processo, all’individuazione di alcuni punti condivisi da tutti i partecipanti e che hanno a loro volta contribuito a definire la vision del Documento Preliminare. Dalla documentazione prodotta nel corso degli incontri risulta che non sia stato trattato il tema della riaccensione dei forni e della riattivazione a pieno regime dell’attività estrattiva e produttiva del cementificio. Nel corso del processo non sono dunque emerse nemmeno proposte o richieste in ordine al rilancio dell’attività produttiva estrattiva ed industriale;

i componenti del Tavolo che hanno partecipato all’ultimo incontro si sono espressi favorevolmente e all’unanimità anche sui contenuti del Documento di Sintesi dei Lavori del Tavolo. Nel corso degli ultimi incontri è stato inoltre somministrato a tutti i partecipanti al processo un questionario di autovalutazione sul processo seguito e sull’organizzazione complessiva. I risultati di tale indagine sono stati riassunti in forma grafica per ambiti tematici: il governo delle dinamiche insediative; tutela del territorio agricolo; marketing territoriale; le funzioni territoriali e la dotazione di servizi; la sostenibilità ambientale e sociale dell’abitare; un modello di sviluppo a base culturale; ampliamento e valorizzazione delle tipicità locali; promozione della multifunzionalità dell’impresa agricola; la promozione dell’autoimprenditorialità; integrazione delle filiere agricole;

nella seduta della Terza commissione consiliare permanente del 25 gennaio 2022 dedicata alla trattazione della petizione 16/XVI “Contrarietà alla riaccensione del forno del cementificio di Sarche”, l’interrogante ha rilevato che nella petizione e negli atti politici prodotti a margine della stessa sono stati citati aspetti riguardanti il tema delle emissioni e dell’impatto energetico, ma non è stata affrontata la tematica relativa alla programmazione territoriale e all’urbanistica;

nel medesimo intervento l’interrogante ha osservato che la legge provinciale prevede che i piani territoriali siano elaborati dalle comunità di valle e che la comunità Valle dei Laghi negli anni scorsi ha attuato un processo di autovalutazione conforme alle disposizioni in materia di valutazione ambientale e strategica. Con riguardo a tale processo di autovalutazione, l’interrogante ha segnalato che all’interno dei documenti propedeutici alla definizione del piano territoriale la presenza del cementificio non era menzionata ipotizzando che fosse stata una scelta collegata alla convinzione della collettività locale rispetto alla definitiva chiusura dell’attività di estrazione e di cottura della materia prima per la produzione di clinker. Ha inoltre evidenziato che il processo di autovalutazione si è inspiegabilmente interrotto nel 2013 e che il piano territoriale della Valle dei Laghi non è mai stato adottato in via definitiva. Nonostante ciò, in vista di una possibile riattivazione del percorso per l’adozione del piano territoriale, ha chiesto come potesse essere conciliato il percorso di autovalutazione con l’aggiornamento dell’autorizzazione per la riaccensione dei forni e la riattivazione a pieno regime dell’attività estrattiva e produttiva dello stabilimento di Sarche;

in replica all’intervento dell’interrogante, l’arch. Baldracchi (presidente di Italia Nostra) ha affermato che la materia urbanistica sconta una settorializzazione che non consente di avere una visione unitaria ed ha spiegato che il piano territoriale dovrebbe essere rivisto e aggiornato in caso di nuova autorizzazione. Più in generale la presidente di Italia Nostra ha ribadito che dagli anni ‘60 il Trentino non si è mosso con la pianificazione urbanistica. Si lavora per settori senza considerare la complessità e l’integrazione dei piani settoriali. Non c’è una connessione tra gli strumenti della pianificazione urbanistica e gli altri piani di zona. Il PTC andrebbe dunque rivisto alla luce della presenza e della riattivazione del cementificio;

nella seduta della Terza Commissione del 15 febbraio 2022, sempre nel corso della trattazione della petizione 16/XVI, l’interrogante ha parlato del piano territoriale di comunità, quale strumento di pianificazione attraverso cui sono definite, sotto il profilo urbanistico e paesaggistico, le strategie per uno sviluppo sostenibile, sottolineando che il piano territoriale di comunità della Valle dei Laghi è fermo al documento preliminare del 2013 e che nel tavolo di confronto per la sua adozione si sono trattati i temi del distretto biologico, del turismo outdoor, della salvaguardia dell’ambiente naturale, ma mai del cementificio di Sarche. L’interrogante nel suo intervento ha ritenuto svantaggioso il fatto che non ci fosse un piano di sviluppo territoriale a cui riferirsi ed ha chiesto ai sindaci se avessero intenzione di riprendere il percorso iniziato ed adottare il piano in via definitiva;

in replica alle considerazioni dell’interrogante, il sindaco del Comune di Vallelaghi Lorenzo Miori ha affermato che, a suo avviso, sarebbe utile istituire un tavolo per predisporre le azioni da mettere in campo nel medio-lungo termine e progettare una transizione ecologica. Rispondendo più puntualmente alla domanda dell’interrogante sul piano territoriale di comunità, il sindaco di Vallelaghi si è dichiarato più che disponibile;

in replica alle medesime considerazione anche l’allora commissario della Comunità della Valle dei Laghi Attilio Comai si è dichiarato d’accordo e disponibile a riprendere il percorso iniziato sulla pianificazione territoriale della Comunità;

con provvedimento del dirigente di APPA n.143 del 28 febbraio 2022 “Settore autorizzazioni e controlli – Italcementi Spa – Comune di Madruzzo – Aggiornamento dell’Autorizzazione integrata ambientale” è stata aggiornata l’autorizzazione integrata ambientale relativa all’impianto per la produzione di cemento di Sarche gestito dalla ditta Italcementi Spa, rilasciata con determinazione n.10 del 15 gennaio 2016 senza fare riferimento alle risultanze della  procedura VAS svolta nel 2013;

come specificato nei paragrafi precedenti, dalla lettura della documentazione prodotta nel corso del processo di autovalutazione e di valutazione ambientale strategica ai fini dell’adozione del piano territoriale della Valle dei Laghi non risulta che sia stata considerata l’ipotesi della riapertura a pieno regime dell’attività produttiva del cementificio ma, al contrario, risulta che via sia stata un’ampia convergenza su un modello di sviluppo antitetico;

con l’ordine del giorno 483/XVI “Affidamento di uno studio di analisi multicriteri sui possibili modelli di sviluppo del territorio della Valle dei Laghi” il Consiglio provinciale impegna la Giunta provinciale a sostenere la Comunità Valle dei Laghi e i relativi comuni nella conduzione di processi partecipativi ai sensi di quanto disposto dalla legge provinciale in materia di governo dell’autonomia del Trentino del 2006, al fine di elaborare le linee generali di indirizzo per la definizione del piano territoriale della Comunità basandosi su studi di analisi multicriteri sui possibili modelli di sviluppo del relativo territorio;

l’attuazione dell’ordine del giorno 483/XVI, che ad oggi sarebbe indubbiamente facilitata dall’avvenuta elezione del nuovo presidente della Comunità della Valle del Laghi, consentirebbe di riattivare il percorso partecipato e di autovalutazione territoriale interrotto nel 2013 al fine di aggiornare e integrare le conclusioni del documento preliminare propedeutico all’adozione del PTC, il quale, se adottato, avrebbe valenza normativa e impositiva in materia di pianificazione territoriale;

tutto ciò premesso, si interroga il Presidente della Provincia per sapere

  1. se vi sia corrispondenza tra l’esito del percorso di autovalutazione propedeutico all’adozione del Piano Territoriale di Comunità e i parametri valutati nella procedura di verifica dell’assoggettabilità alla VIA per il rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale a Italcementi Spa;
  2. se nel rilascio degli aggiornamenti all’AIA a favore di Italcementi Spa siano state tenute in considerazione le risultanze del percorso partecipativo per l’adozione del documento preliminare del PTC che ai sensi delle normative vigente ha valore di valutazione ambientale strategica;
  3. se, in attuazione dell’ordine del giorno 483/XVI e in virtù della dichiarata disponibilità dei sindaci della Valle dei Laghi, intende sollecitare e supportare il presidente della comunità della Valle dei Laghi affinché consideri:
    a) l’avvio di un processo partecipativo e un’analisi multicriterio sull’impatto prodotto dalla riaccensione dei forni del cementificio al fine di aggiornare il documento preliminare definitivo redatto ai fini della formulazione del Piano Territoriale della Comunità;
    b) in subordine in subordine alla lettera a), l’adozione del Piano Territoriale di Comunità al fine valorizzare il percorso di autovalutazione avviato nel 2013 rendendo lo strumento di pianificazione territoriale locale coerente con le finalità del Piano Energetico Ambientale della Provincia, della Strategia provinciale per lo Sviluppo Sostenibile e della Strategia per la Mitigazione e l’Adattamento ai cambiamenti climatici.

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