Lago d’Idro: un progetto anacronistico che tradisce Costituzione e futuro

Nei giorni scorsi, successivamente alla visita istituzionale della Terza Commissione del Consiglio provinciale di Trento al lago d’Idro, ho ritenuto importante fare il punto della situazione sotto il profilo giuridico e civile. L’obiettivo è fornire un ulteriore contributo che possa essere utile alla discussione conclusiva che la Commissione sarà chiamata a svolgere nelle prossime settimane, al termine del lungo iter di trattazione della petizione lanciata dall’associazione Amici della Terra Lago d’Idro e Valle Sabbia nel settembre del 2024 (4/XVII – Gestione dell’acqua del lago d’Idro).

Con la lettera che segue, pubblicata su “Il T Quotidiano” domenica 5 ottobre, voglio stimolare riflessione e dibattito tra chi ha a cuore il futuro del lago e del fiume Chiese.

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Dalla tragedia all’impegno: insieme per una legge sul latte crudo più sicura

Ieri ho avuto l’onore di partecipare alla conferenza stampa di presentazione del disegno di legge a prima firma della senatrice Dolores Bevilacqua per la tutela della salute pubblica in relazione al consumo di prodotti a base di latte crudo.

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Acqua. La Provincia si dimentica dell’emergenza siccità e respinge la proposta di rendere pubblici stanziamenti ed importi per gli interventi a tutela della risorsa idrica

In una bella intervista di Marco Ranocchiari a Corrado Oddi del Forum italiano dei movimenti per l’acqua, pubblicata il 20 maggio 2023 su Il T Quotidiano, venivano elencate una serie di raccomandazioni per costruire un nuovo modello di gestione della risorsa idrica che tenesse in considerazione gli effetti dei cambiamenti climatici e gli obiettivi della conversione ecologica. Molte di quelle raccomandazioni erano contenute in forma di proposta in un documento presentato dal M5S nel Consiglio provinciale di Trento. Ci si potrebbe aspettare che, vista l’emergenza siccità che non è stata azzerata dalle piogge di maggio, tali proposte siano state immediatamente fatte proprie dal Consiglio provinciale di Trento. Ma si sbaglierebbe. La maggioranza che comanda nella nostra Provincia ha infatti respinto al mittente le  proposte, e quel che è peggio, lo ha fatto senza fornire alcuna spiegazione.

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Legge provinciale di stabilità 2023: la relazione di minoranza e il pacchetto di emendamenti del M5S

Partendo da una disamina preliminare sulle dinamiche politiche e di gestione del potere in considerazione delle crisi economica, demografica, energetica, ambientale e climatica e sul lento ma inesorabile sfaldamento del modello democratico basato sulla fiducia e sulla coesione sociale, la relazione ripercorre alcuni dei passaggi del confronto avvenuto in commissione con il presidente Fugatti e con gli assessori provinciali. Anche in questa occasione il M5S è stata l’unica forza politica ad elaborare un’analisi scritta da lasciare agli atti per provare ad esprimere una visione strategica su come rilanciare l’azione politica per assicurare progresso e sviluppo sociale nel rispetto dei principi della sostenibilità, fornendo contestualmente il punto di vista dell’opposizione rispetto alle scelte economiche portate avanti dalla destra.

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Eco-ristorazione. Approvata proposta del M5S coinvolgere gli agricoltori per la definizione e l’aggiornamento dei disciplinari del marchio eco-ristorazione

Ormai da anni il trentino possiede un marchio che garantisce l’alta qualità e la sostenibilità dei prodotti proposti nei locali che se ne possono fregiare: si tratta del marchio eco-ristorazione, che, su proposta del M5S, di recente si è deciso di ampliare e migliorare coinvolgendo agricoltori e istituti alberghieri nell’aggiornamento del suo disciplinare, in modo da renderlo sempre più integrato nel sistema trentino, accrescendone le potenzialità.

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Inceneritore Trento, Fugatti usa atti criminali per sdoganare i suoi piani. Il M5S trentino dice NO

Ringrazio i vigili del fuoco volontari e permanenti per l’eccezionale lavoro nel domare l’incendio interno alla discarica di Ischia Podetti. Trovo invece irricevibile e inaccettabile che il presidente della Provincia utilizzi questo evento, potenzialmente di natura criminale, per rilanciare la proposta di costruire un inceneritore in Trentino.

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La giunta provinciale si rifiuta di sostenere lo sviluppo agro-turistico della Valle dei Laghi. Per la maggioranza il destino sono il cementificio e forse l’inceneritore

Nel corso dell’ultimo Consiglio provinciale la maggioranza ha bocciato una proposta di ordine del giorno del M5S per sostenere lo svolgimento di un’analisi multicriterio propedeutica alla definitiva adozione del Piano territoriale di comunità in una logica di sviluppo sostenibile della Valle dei Laghi.

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Fumo dal cementificio di Sarche: aumentare i controlli, garantire la sicurezza di cittadini e territorio!

Nella giornata del 20 aprile 2022, a seguito delle operazioni di riaccensione dei forni del cementificio di Sarche, l’impianto di proprietà di Italcementi aveva emesso una fitta nube nera, destando ulteriormente la preoccupazione della popolazione, già provata dalle circostanze di una riapertura che rischia di pregiudicare gli sforzi fatti per orientare la Valle dei Laghi verso un orizzonte di sviluppo sostenibile, principalmente basato su agricoltura e turismo di qualità. Per vederci chiaro ho provveduto a contattare l’Azienda Provinciale per la Protezione dell’Ambiente, ricevendo rassicurazioni da parte del suo direttore.

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Politica energetica provinciale: incentivare le fonti rinnovabili, ridurre sprechi e inefficienze

Propongo alcune considerazioni in merito al pacchetto di interventi illustrato dall’assessore Spinelli in Consiglio provinciale il 7 aprile scorso per far fronte alla presente crisi energetica.

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Specie ittiche autoctone: la Provincia danneggia i pescatori e rifiuta il confronto!

Di recente il Ministero per la Transizione Ecologica ha inviato a tutte le Regioni e Province Autonome un elenco di specie di pesci d’acqua dolce considerati non tipici del territorio e quindi non introducibili nel nostro ambiente. L’elenco di per sé pare utilizzare criteri assai discutibili (si pensi ad esempio alla trota fario, che esiste in italia almeno dalla metà del 1500 ma secondo ISPRA non sarebbe autoctona, perché si ritengono tali solo le specie presenti fin da prima del 1500…), i quali, giustamente, hanno causato sconcerto e reazioni nelle associazioni di pescatori di tutta la penisola, Trentino incluso. Di conseguenza lo Stato ha costituito una commissione, inclusiva dei rappresentanti delle associazioni di pesca, che dovrà rivalutare i criteri. In attesa che ciò avvenga, molte Regioni (quasi tutte nell’arco alpino) hanno ritenuto utile non applicare la circolare ministeriale. Non così il Trentino, dove l’assessore competente ha deciso, per non meglio specificati motivi, di procedere con uno studio valutativo proprio, la cui esecuzione di fatto ha bloccato l’attività delle associazioni, sicuramente fino alla conclusione dello studio, ma soprattutto con la prospettiva che ISPRA dia un parere negativo, quindi bloccando permanentemente la situazione. 

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