Nel corso dell’ultimo Consiglio provinciale la maggioranza ha bocciato una proposta di ordine del giorno del M5S per sostenere lo svolgimento di un’analisi multicriterio propedeutica alla definitiva adozione del Piano territoriale di comunità in una logica di sviluppo sostenibile della Valle dei Laghi.
Dal 2013 lo sviluppo territoriale prospettato ai cittadini della Valle dei Laghi è sempre stato centrato su 2 pilastri. Turismo e agricoltura di qualità. Sin da allora le strategie enunciate nel documento generale preliminare, messo in campo a seguito di un percorso largamente partecipato sul territorio, hanno dato per buona tale prospettiva, ma quando il gruppo Heidelberg ha deciso di riavviare l’estrazione di materiale dalla cava e di riaccendere i forni del cementificio di Sarche, la cui progressiva dismissione era fino a quel punto considerata scontata, tutte le promesse, gli investimenti e i progetti di circa un decennio sono stati messi in serissima discussione, per non dire pregiudicati. Questo perché, ovviamente, è molto difficile sviluppare un territorio nel rispetto degli impegni connessi alla qualità dell’aria, alla riduzione dell’emissione di gas climalteranti e al contrasto dei cambiamenti climatici se al suo centro si trova una realtà che è la negazione di tali fattori.
Grazie al sostanziale via libera dato dalla maggioranza provinciale alla riattivazione del cementificio, la strada per garantire una crescita armoniosa e sostenibile alla Valle dei Laghi è oggi molto stretta. Per cercare, nonostante tutto, di perseguirla il M5S aveva presentato una proposta di ordine del giorno al Consiglio provinciale andato in scena in questi giorni. Come è facile immaginare, la risposta della maggioranza leghista alle istanze da noi avanzate di tutela ambientale e verso la salute dei cittadini è stata negativa. Fugatti e i suoi assessori non vogliono sentire ragioni. Per quanto li riguarda la riapertura del cementificio è cosa fatta e i cittadini possono anche mettersela via.
Sullo sfondo però non c’è solo la riapertura della struttura di proprietà del gruppo Heidelberg ma anche la questione del tipo di materiale utilizzato per alimentarne i forni. Da qualche tempo è tornata alla ribalta la proposta di realizzare un inceneritore in Trentino e c’è chi ritiene si potrebbe procedere facendo bruciare i rifiuti proprio al cementificio di Sarche. Sarebbe il definitivo colpo di grazia per il futuro verde sognato da tanti abitanti della Valle dei Laghi, ma per leghisti e affini questo pare proprio essere l’ultimo dei problemi.
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Segue il testo integrale della proposta di ordine del giorno 109/145/XVI “Pianificazione territoriale nella comunità Valle dei laghi“ presentata in data 28 giugno 2022 collegata al disegno di legge n. 145/XVI “Riforma delle comunità: modificazioni della legge provinciale 16 giugno 2006, n. 3 (Norme in materia di governo dell’autonomia del Trentino), e della legge provinciale per il governo del territorio 2015”
la valutazione dello strumento di pianificazione territoriale è essenziale per assicurare la coerenza e l’efficacia delle previsioni pianificatorie con gli obiettivi di tutela ambientale e di sviluppo sostenibile ai sensi dell’art.20 della legge provinciale sul governo del territorio n.15 del 2015. Come specificato sul sito istituzionale del servizio urbanistica e tutela del paesaggio, la valutazione degli strumenti di pianificazione territoriale si configura come ragionamento logico che accompagna il piano nella sua elaborazione, per assicurare gli obiettivi di sostenibilità ambientale e insieme di perseguire la cooperazione tra i territori nell’ottica di concorrere a un progetto di scala provinciale e garantendo la partecipazione e l’informazione dei cittadini rispetto alle scelte di piano;
nel corso del processo partecipativo del Tavolo territoriale e di confronto e consultazione per l’adozione del documento preliminare del PTC della Comunità Valle dei Laghi che si è svolto dal gennaio 2013 al novembre 2013 sono stati convocati 13 incontri, di cui 8 incentrati sull’analisi tecnica dei dati statistici di specifici temi scelti dal Tavolo stesso e sulla raccolta puntuale delle osservazioni, idee e proposte attraverso la tecnica del brainstorming; gli altri 5 incontri hanno avuto il compito di informare il Tavolo sui progetti in atto e definire le linee strategiche. Attraverso un approccio logico e l’utilizzo di diversi strumenti (come questionari, schede riassuntive, tabelle di coerenza e interdipendenza delle azioni e strategie emerse) è stato quindi possibile arrivare, alla fine del processo, all’individuazione di 34 punti condivisi da tutti i partecipanti e che hanno a loro volta contribuito a definire la vision del Documento Preliminare;
la vision frutto del Rapporto-Azione e dei lavori del Tavolo Territoriale di Confronto e Consultazione su cui i componenti del Tavolo che hanno partecipato all’ultimo incontro si sono espressi favorevolmente e all’unanimità e che è stata recepita nel Documento preliminare definitivo ai fini della formulazione del PTC adottato nell’ottobre del 2013, è stata sintetizzata in: “Valle dei Laghi: territorio della qualità ambientale, dell’impresa creativa e del turismo sostenibile”. Tale Vision si sostanzia nell’applicazione di quattro strategie precise: 1) garantire la qualità ambientale; 2) tutelare e valorizzare le risorse naturalistico-ambientali e gli aspetti storico-culturali, architettonici e identitari; 3) riconoscere il valore aggiunto del paesaggio come fattore propulsivo e di notevole impatto per il territorio; 4) valorizzare i prodotti tipici locali;
risulta che nel documento di sintesi del Tavolo territoriale e nel Documento preliminare definitivo propedeutico alla formulazione del PTC non sia stata considerata l’ipotesi di riapertura dei forni dello storico cementificio di Sarche ma, al contrario, si sia prospettato un modello di sviluppo del territorio antitetico a quello implicito alla riapertura di detto impianto. In tale senso, in linea con la vision e con le strategie definite dal tavolo territoriale è nato in quegli anni il Biodistretto della Valle dei Laghi per volontà di alcuni agricoltori che hanno deciso di costituire un distretto capace di valorizzare l’agricoltura biologica all’interno della comunità;
in data 11 giugno 2021 l’impresa Italcementi SpA del gruppo HeidelbergCement annunciava la volontà di riavviare la linea di cottura del proprio cementificio sito nel Comune di Madruzzo che nei 6 anni aveva operato solo come centro di macinazione. APPA rilasciava l’autorizzazione n.143 del 28 febbraio 2022 aggiornando l’autorizzazione integrata ambientale (AIA) rilasciata con determinazione APPA n.10 di data 15 gennaio 2016 relativa all’impianto per la produzione di cemento sito in Madruzzo, frazione Sarche di Calavino, gestito dalla ditta Italcementi Spa. Nelle settimane successive al rilascio della nuova autorizzazione partivano le prove di riaccensione dei forni nella prospettiva di farli funzionare a pieno regime;
con l’ordine del giorno 483/XVI del 16 dicembre 2021 “Affidamento di uno studio di analisi multicriteri sui possibili modelli di sviluppo del territorio della Valle dei Laghi” il Consiglio provinciale impegna la Giunta provinciale a sostenere la Comunità Valle dei Laghi e i relativi comuni nella conduzione di processi partecipativi ai sensi di quanto disposto dalla legge provinciale in materia di governo dell’autonomia del Trentino del 2006, al fine di elaborare le linee generali di indirizzo per la definizione del piano territoriale della Comunità basandosi su studi di analisi multicriteri sui possibili modelli di sviluppo del relativo territorio;
nel corso della seduta della Terza Commissione del 25 gennaio 2022, durante la trattazione della petizione n. 16/XVI “Contrarietà alla riaccensione del forno del cementificio di Sarche”, veniva rilevato che nel documento in esame venivano citati aspetti riguardanti il tema delle emissioni e dell’impatto energetico, ma non veniva affrontata la tematica relativa alla programmazione urbanistica; si osservava inoltre che la legge provinciale aveva previsto i piani territoriali elaborati dalle comunità di valle. In questo contesto, si precisava che la Valle dei Laghi aveva attuato un processo di autovalutazione propedeutica e conforme alle disposizioni in materia di valutazione ambientale e strategica. Ancora, si segnalava che all’interno di questi piani, la presenza del cementificio di Sarche non era menzionata e si ipotizzava che ciò fosse dovuto alla previsione di chiusura dell’impianto produttivo. Si specificava inoltre che, nonostante l’adozione del documento preliminare definitivo, il PTC non fosse ancora stato adottato; in vista di una possibile applicazione, veniva chiesto all’assessore competente e ai soggetti auditi come potesse essere conciliato il percorso di autovalutazione per l’adozione del PTC con l’autorizzazione per la riaccensione dei forni;
nel corso della seduta di cui sopra la presidente dell’associazione Italia Nostra del Trentino, l’arch. Manuela Baldracchi, affermava, fra le altre cose, che la materia urbanistica sconterebbe una settorializzazione che non consentirebbe di avere una visione unitaria. Ella spiegava che per tale ragione il piano territoriale dovrebbe essere rivisto e aggiornato in caso di nuova autorizzazione. Esprimeva la critica che dagli anni ‘60 il Trentino ha evoluto con difficoltà gli strumenti di pianificazione urbanistica poiché si è lavorato per settori senza considerare la complessità e l’integrazione dei piani settoriali. A suo avviso oggi non si registrerebbe una connessione tra gli strumenti della pianificazione urbanistica e gli altri piani di zona. In tale senso quindi il PTC andrebbe rivisto alla luce della presenza e della riattivazione del cementificio;
come risulta dai processi verbali del 15 febbraio 2022, durante le audizioni in Terza commissione con il direttore dello stabilimento cementiero di Sarche dott. Rizzo e con gli amministratori pubblici locali in ordine alla continuazione della trattazione della petizione 16/XVI, si ricordava che il piano territoriale di comunità, quale strumento di pianificazione attraverso cui sono definite, sotto il profilo urbanistico e paesaggistico, le strategie per uno sviluppo sostenibile, fosse fermo al documento preliminare del 2013. Si evidenziava inoltre come nel tavolo di confronto per la sua adozione fossero stati trattati i temi del distretto biologico, del turismo outdoor, della salvaguardia dell’ambiente naturale, ma mai del cementificio di Sarche. Ritenendo infine svantaggioso il fatto che non ci fosse un piano di sviluppo territoriale a cui riferirsi si chiedeva ai sindaci se avessero intenzione di riprendere il percorso iniziato ed adottare il piano in via definitiva;
il sindaco del comune di Vallelaghi, Lorenzo Miori, rispondeva alla considerazioni di cui al paragrafo precedente affermando che a suo avviso sarebbe utile istituire un tavolo per predisporre le azioni da mettere in campo nel medio-lungo termine e progettare una transizione ecologica. Rimarcava la sua piena disponibilità a lavorare sul piano territoriale di comunità. Anche il commissario Comai si dichiarava d’accordo e disponibile a riprendere il percorso iniziato sulla pianificazione territoriale della Comunità interrotto nel 2013. Il sindaco di Madruzzo Michele Bortoli prendeva infine atto di quanto detto dal Presidente della commissione in ordine alle iniziative da intraprendere suggerendo che potrebbe essere un buon punto di partenza siglare un protocollo sulle richieste presentate in merito alla questione del cementificio e chiedere che la Provincia si facesse regista di tale percorso, poiché le strutture comunali non sarebbero in grado di gestire azioni così complicate;
tutto ciò premesso, il Consiglio impegna la Giunta
- a garantire alla Comunità della Valle dei Laghi supporto in termini di consulenza e di risorse al fine di procedere all’affidamento a un centro di ricerca universitario dello studio di analisi multicriteri sui possibili modelli di sviluppo del proprio territorio, di cui all’ordine del giorno 483/XVI, e di acquisire gli elementi informativi mancanti per completare il percorso di adozione del PTC;
- a riattivare il processo di valutazione dello strumento di pianificazione territoriale della Valle dei Laghi, interrotto nel 2013, per assicurare la coerenza e l’efficacia delle previsioni pianificatorie con gli obiettivi di tutela ambientale e di sviluppo sostenibile e per adottare il PTC nel rispetto delle procedure previste dalla legge provinciale per il governo del territorio n.5 del 2015;
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One Reply to “La giunta provinciale si rifiuta di sostenere lo sviluppo agro-turistico della Valle dei Laghi. Per la maggioranza il destino sono il cementificio e forse l’inceneritore”