Educazione ambientale. Rafforzare la collaborazione tra Appa e Iprase nella formazione dei docenti referenti ambientali

Lo scorso 9 novembre il Consiglio provinciale ha approvato una proposta di ordine del giorno avanzata dal M5S che prevede la diffusione nelle scuole dell’opuscolo informativo “Cittadini protagonisti” (l’assessore Bisesti ci ha comunque tranquillizzato che la distribuzione dell’opuscolo era già stata avviata) e il rafforzamento della formazione dei docenti referenti ambientali tramite una più stretta interazione tra Appa e Iprase.

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Cittadini protagonisti. È arrivato il libretto informativo sugli strumenti di partecipazione alla vita democratica del Trentino

Il libretto sugli strumenti di partecipazione popolare in Trentino è stato stampato ed è pronto per essere distribuito. La pubblicazione è frutto dell’azione politica del M5S. Nel marzo del 2020 era infatti stata approvata una nostra mozione per impegnare l’Ufficio di Presidenza del Consiglio provinciale a rendere disponibile un’edizione speciale del libretto divulgativo sull’attività del Consiglio provinciale “Leggi per voi”, nel caso specifico intitolato “Leggi con voi”. Nell’opuscolo vengono presentati gli istituti di partecipazione previsti dalla Costituzione, dallo Statuto di autonomia, dalla legge sui referendum provinciali e dal regolamento interno del Consiglio provinciale. Il risultato è stato raggiunto con nostra soddisfazione!

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Referendum provinciali. La proposta del M5S per rendere effettivo il diritto a promuovere referendum e per rimuovere gli ostacoli che impediscono ai cittadini di partecipare direttamente alle decisioni che li riguardano 

Il 28 settembre scorso, in Consiglio provinciale, ha preso avvio la discussione generale sul disegno di legge 89/XVI in materia di referendum a mia firma. Si tratta di una proposta di legge che avevo presentato il 7 marzo 2021, dopo aver registrato una serie di anomalie nel procedimento referendario che ha portato alla votazione popolare del 26 settembre 2021 riguardo all’istituzione del distretto biologico del territorio agricolo della Provincia di Trento.

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Referendum sulla cessione dell’Azienda elettrica di Cavalese

Oggi i cittadini di Cavalese decideranno se l’azienda municipale comunale resterà di loro proprietà oppure se sarà (s)venduta. L’esito del quesito referendario ha implicazioni non affatto irrilevanti poiché riguardano le modalità con cui soddisfare il fabbisogno di energia elettrica dei residenti. Se vincerà il Sì la produzione, la distribuzione e la vendita di energia resteranno di proprietà comunale. Questa scelta consentirà di mantenere il controllo diretto dell’amministrazione locale e dei cittadini sulle scelte strategiche assicurando il massimo grado di autonomia nella gestione finanziaria, del personale ma soprattutto nell’erogazione dei servizi energetici. Nel caso in cui prevalessero i No le opportunità connesse alla nuova normativa sulle comunità energetiche e sull’autoconsumo non potrebbero essere sfruttate poiché il Comune perderebbe il controllo diretto sulla rete di distribuzione dell’energia a fronte di un esiguo corrispettivo finanziario che verrebbe riconosciuto con la cessione.

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Referendum ed elezioni. Chiediamo al Governo di tener conto dei voti del Consiglio regionale in fatto di istituti di partecipazione

In questi giorni il Parlamento sta discutendo il decreto legge DL 41/2022: “Disposizioni urgenti per lo svolgimento contestuale delle elezioni amministrative e dei referendum previsti dall’articolo 75 della Costituzione da tenersi nell’anno 2022, nonché per l’applicazione di modalità operative, precauzionali e di sicurezza ai fini della raccolta del voto”

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Referendum provinciali e democrazia azzoppata. In Provincia di Trento il voto referendario è figlio di un dio minore

Una delle differenze principali tra le democrazie e i regimi autoritari riguarda il modo con cui si tiene conto del voto popolare. Nelle prime, ai sensi dei trattati internazionali e delle Costituzioni nazionali, si vota liberamente per prendere decisioni che riguardano i cittadini oppure per scegliere i rappresentanti eletti. Nei regimi autoritari invece il voto, laddove consentito, è viziato da procedure che impediscono la libera espressione delle preferenze da parte dei cittadini e dalla mancanza di sistemi di controllo sul corretto svolgimento delle operazioni stesse, lasciando quindi campo aperto alla possibilità di brogli o manipolazioni.

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La politica trentina è contro i diritti politici dei cittadini

L’articolo 21 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani prevede che “ogni individuo ha diritto di partecipare al governo del proprio paese, sia direttamente, sia attraverso rappresentanti liberamente scelti”. Si afferma inoltre che la volontà popolare è il fondamento dell’autorità del governo e che la stessa si esprime attraverso periodiche e veritiere elezioni, effettuate a suffragio universale ed eguale, ed a voto segreto, o secondo una procedura equivalente di libera votazione. Sono principi vincolanti, confermati dall’articolo 25 del Patto internazionale sui diritti civili e politici, firmato dall’Italia nel 1966 ed entrato in vigore nel 1976. Purtroppo le leggi provinciali trentine su referendum, elezione del presidente e dei membri del Consiglio provinciale non sono adeguate al rispetto di tali capisaldi democratici e, a parte il M5S, i partiti non hanno alcuna intenzione di cambiare le cose.

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Referendum biologico trentino: approvato ordine del giorno per informare i cittadini… ma hanno già deciso di non attuarlo!

Domenica 26 settembre i trentini saranno chiamati alle urne per esprimersi rispetto alla trasformazione del territorio agricolo provinciale in distretto biologico. La politica ha interferito pesantemente con la convocazione di questo referendum propositivo, e non tanto e non solo per l’emergenza Covid, quanto piuttosto per l’atavica volontà di sabotare il diritto dei cittadini a partecipare alle decisioni che li riguardano.

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Opuscolo informativo da abbinare ai referendum: il Consiglio regionale del Trentino-Alto Adige impegna Governo e Parlamento a modificare la norma statale

Nella giornata di ieri il Consiglio regionale del Trentino-Alto Adige/Sűdtirol ha chiesto formalmente a Governo e Parlamento di adoperarsi per predisporre un opuscolo informativo ufficiale che illustri in forma neutra e imparziale il contenuto del referendum confermativo sul taglio dei parlamentari che si svolgerà a settembre. Nel contempo si richiede che le istituzioni mettano mano alla normativa statale recependo così le raccomandazioni e le buone pratiche internazionali in materia di informazione istituzionale nell’ambito dei referendum. Insomma, c’è voluto qualche mese di paziente attesa ma alla fine siamo riusciti a discutere la proposta di voto 5/XVI e possiamo dire che alla fine l’impegno profuso per l’analisi comparativa della legislazione straniera e il tanto lavoro fatto per predisporre l’atto sono stati premiati e per questo possiamo certo dirci soddisfatti!

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Dimissioni dal Forum per la Pace e i Diritti Umani: motivazioni e resoconto dell’attività svolta

Nel Consiglio provinciale del 20 maggio scorso avevo già espresso la mia intenzione di introdurre il principio della rotazione delle cariche assegnate ai politici, ovvero il ricambio nel corso di una legislatura delle persone che siedono in posizioni apicali all’interno delle istituzioni. Si tratta del resto di un tema che avevo già anticipato al presidente Kaswalder prima del suo insediamento alla testa del Consiglio provinciale. C’erano state promesse da parte sua nel senso di agevolare quella che è a tutti gli effetti una scelta di civiltà, ma poi di concreto non si è visto nulla, anzi, alla luce dei fatti è apparso chiaro come tutti coloro che hanno ricevuto una carica, ad esempio all’interno dell’Ufficio di presidenza del Consiglio, non intendano assolutamente lasciarla. Continua a leggere “Dimissioni dal Forum per la Pace e i Diritti Umani: motivazioni e resoconto dell’attività svolta”