Aree inquinate di Trento Nord. Si può ripartire dalla democrazia e costituire una citizen’s assembly

Di fronte alle lungaggini e alla farraginosità dell’iter per la bonifica delle aree inquinate della Sloi, della Carbochimica e dei terreni adiacenti, le istituzioni locali di paesi come Gran Bretagna, Australia, Germania o Polonia, non esiterebbero a nominare un’assemblea civica di cittadini estratti a sorte (in inglese citizen’s assembly) al fine di elaborare una proposta progettuale in grado di rispondere ai bisogni della comunità e degli ecosistemi. A un simile organo consultivo verrebbe affidato il compito esclusivo di analizzare dati e informazioni, senza distrazioni derivanti da altre questioni attinenti al dibattito pubblico quotidiano. Il solo fine dell’assemblea sarebbe quello di elaborare una serie di possibili interventi da sottoporre al decisore politico per fornire una risposta solida e definitiva alla devastante contaminazione chimica causata dalle iniziative industriali del secolo scorso e per mettere al sicuro, una volta per tutte, la saluta umana.

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Partecipazione degli stranieri alla vita locale: la risposta dell’Assessore Ossanna è lacunosa e superficiale

Di recente l’assessore regionale agli enti locali Ossanna ha risposto a una nostra interrogazione (la 160/XVI) riguardo alla mancanza di regole specifiche per disciplinare la partecipazione degli stranieri alla vita locale nel Codice degli Enti Locali del Trentino-Alto Adige/Sudtirol.

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Referendum provinciali. Destra e sinistra affossano la proposta per rimuovere gli ostacoli all’esercizio del diritto a promuovere referendum

Nel marzo del 2021 il M5S del Trentino presentava  il disegno di legge 89/XVI in materia di referendum. A distanza di quasi 2 anni e mezzo e dopo una gran quantità di atti ed azioni volte a cercare di aumentare il tasso democratico in Trentino, le parti politiche agiscono di concerto per affossare il tutto, rinviando la trattazione del disegno di legge a data da destinarsi. È la prova, se ancora ce ne fosse stato bisogno, dell’assoluta mancanza di interesse della politica trentina per lo stato della democrazia e per il rispetto dei diritti degli elettori!

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Autenticatori delle sottoscrizioni per i referendum comunali. Il Consiglio regionale del Trentino-Alto Adige non si adegua alle richieste del Comitato dei Diritti Umani dell’ONU

Il 17 luglio 2015, Mario Staderini e Michele De Lucia presentavano ricorso al Comitato dei diritti umani delle Nazioni Unite. Nell’atto si lamentava l’indebita restrizione, l’arbitrarietà e l’irragionevolezza delle leggi e delle procedure che disciplinano lo svolgimento dei referendum in Italia. I due sostenevano che il diritto costituzionalmente garantito di richiedere un referendum venisse assicurato solo da un punto di vista meramente formale, poiché nella pratica vi erano troppi ostacoli che rendevano tale diritto non effettivo e di conseguenza impraticabile. Tra gli ostacoli messi in evidenza c’era anche la difficoltà nel reperire soggetti disponibili all’autenticazione delle firme raccolte a sostegno delle richieste referendarie.

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Bocciata proposta di modifica dello statuto di autonomia del M5S: la maggioranza non vuole che i cittadini partecipino alle scelte strategiche di politica fiscale.

Assieme alla presentazione del progetto di modifica dello Statuto 1/XVI ne è stata avanzata un’altra, la 2/XVI, che però è stata respinta sia in Commissione che in Aula. Proponevamo l’introduzione nello statuto di autonomia di strumenti di partecipazione popolare diretta nella definizione delle scelte strategiche di politica fiscale a livello provinciale e a livello comunale. Purtroppo la maggioranza, al di là della propaganda elettorale, a dar voce ai cittadini riguardo alle tasse non ci pensa proprio.

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Usi civici. Il Consiglio provinciale dà risalto alla partecipazione collettiva nella gestione dei beni comuni nella legge sulle attività culturali

Nel corso dell’ultimo Consiglio provinciale è stato approvato il disegno di legge n. 56/XVI di iniziativa consiliareModificazioni della legge provinciale sulle attività culturali 2007”. L’obiettivo era razionalizzare e potenziare la legislazione riguardante il mondo della cultura del Trentino. Si tratta di una buona proposta che come M5S abbiamo sostenuto volentieri, visto che inserisce criteri di meritocrazia nella nomina dei dirigenti museali e potenzia i musei e i siti etnografici che in Provincia sono assai numerosi (aggiungendo l’art.20 bis “Musei etnografici” alla legge provinciale sulle attività culturali). In questo contesto siamo riusciti a inserire un emendamento per dare maggior risalto e attenzione alle tradizioni democratiche e di autogoverno locale che si sono sviluppate con le antiche Carte di regola delle nostre comunità, le quali per secoli hanno definito e strutturato le tradizioni agro silvo pastorali per la gestione dei pascoli, degli alpeggi e delle proprietà comuni in genere. 

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Autonomia: bando alla retorica, c’è ancora tantissimo lavoro da fare!

Oggi il Consiglio provinciale di Trento celebrerà il cinquantenario del Secondo Statuto di Autonomia. È un’occasione importante per riflettere su quanto di buono è stato fatto a favore dei popoli del Trentino-Alto Adige/Südtirol e per ragionare sulle criticità e sulle mancanze che ancora esistono all’interno del progetto autonomista della nostra Regione e delle nostre Province Autonome. Esiste un’idea sana ed autentica di Autonomia come cultura del buon governo di un territorio e della gestione razionale delle risorse. Proprio questa è alla radice dei successi incontrati dal Trentino negli ultimi 50 anni. Esiste però anche un uso distorto e negativo dell’Autonomia, che nell’uso di certi “potenti” (per quanto piccoli e insignificanti nel grande schema delle cose) è diventata un paravento per privilegi castali e sprechi generalizzati a favore degli amici entrati nel sistema che sfruttano per escludere tutti gli altri. Purtroppo la seconda parte mette danneggia i buoni frutti prodotti dalla prima. In piccolo, è ad esempio il caso di quanto accaduto rispetto alla commemorazione del secondo Statuto di Autonomia, evento nel quale al M5S non è stato riconosciuto diritto di parola. Nonostante ciò non ci arrendiamo e vogliamo comunque rappresentare la nostra idea di Autonomia.

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Funivia del Bondone: bene i fondi ma molto male il mancato coinvolgimento dei cittadini!

In questi anni il M5S ha sostenuto l’avvio di un iter partecipato per verificare la fattibilità e le alternative progettuali della funivia Trento-Bondone, operando dal governo del Paese affinché lo Stato potesse valutare il finanziamento di quest’opera in linea con logiche e intendimenti di sviluppo socio/economico, da conseguirsi favorendo anche la riduzione delle emissioni di gas climalteranti. I fondi messi a disposizione in questi giorni non sono che la conseguenza di tale impegno. Se da un lato ci riteniamo soddisfatti per il buon esito delle procedure di assegnazione delle risorse statali al Trentino, dall’altro non possiamo non sottolineare come Comune di Trento e Provincia si siano sistematicamente rifiutati di coinvolgere i cittadini nell’iter dell’opera, rendendo evidente la volontà di calarla dall’alto, senza alcun vero confronto con la cittadinanza, cosa per altro già avvenuta con la circonvallazione ferroviaria di Trento.

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Più partecipazione dei cittadini all’attività delle Comunità di Valle

Abbiamo ottenuto l’approvazione di un ordine del giorno col quale la giunta è impegnata a far sì che le Comunità di Valle che ancora non hanno adeguato il loro statuto per prevedere forme di partecipazione dei cittadini alla vita di tali istituzioni possano esservi coinvolti.

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Ecco le proposte del M5S per far funzionare (e bene) le Comunità di Valle

Nel Consiglio provinciale che si è aperto oggi il M5S ha presentato una serie di proposte di ordine del giorno e di proposte emendative volte a migliorare sensibilmente la normativa in fatto di Comunità di Valle.

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