Violazione della par condicio in Trentino: Agcom “tira le orecchie” a Corecom per il suo immobilismo

In questi giorni il Comitato Regionale per le Comunicazioni (CORECOM) di Trento è stato ripreso dall’ Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) per non aver dato luogo agli accertamenti dovuti sull’oscuramento delle comunicazioni del Consiglio provinciale in regime di par condicio mentre la giunta provinciale ha potuto continuare a comunicare imperterrita. Staremo a vedere se Agcom si limiterà alla tirata di orecchie o seguiranno provvedimenti più severi, in tanto procederà da sola a fare le verifiche scavalcando Corecom.

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Democrazia diretta, antidoto all’autoritarismo

Venerdì sera sono salito a Bolzano per partecipare all’inaugurazione della mostra “Democrazia Diretta Moderna”, dedicata a presentare il sistema della democrazia diretta svizzera che sta prendendo piede anche in Alto Adige (un po’ meno in Trentino…).

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Al Consiglio provinciale di Trento manca quasi un quarto dei dipendenti (e per la “trasparenza” dicono non serva far sapere ai cittadini chi c’è negli uffici…)

Nel mese di settembre ho rivolto un’interrogazione al presidente del Consiglio provinciale chiedendo una serie di informazioni altrimenti irreperibili riguardo al numero effettivo di dipendenti del Consiglio, le loro qualifiche e soprattutto perché tali dati non siano resi pubblici e visibili a tutti. Qualche risposta l’ho ottenuta ma come spesso accade a lasciare con l’amaro in bocca è l’inossidabile logica burocratica utilizzata per giustificare azioni che evidentemente non si vuol compiere.

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Attività di agosto 2019 – Newsletter n.10

Ad agosto di solito la politica va in vacanza. Quest’anno però a movimentare le cose c’ha pensato Matteo Salvini, che in qualità di aspirante Dj del Papeete Beach ha ben pensato di sfiduciare il presidente Conte a tradimento per poi chiedere quel voto che nelle sue intenzioni gli avrebbe dovuto garantire “pieni poteri”. Continua a leggere “Attività di agosto 2019 – Newsletter n.10”

Cia continua a interpretare (male) le mie parole ma nel merito dei fatti preferisce non rispondere…

Stare in maggioranza deve aver dato al consigliere Claudio Cia un certo senso di onnipotenza. Presa lettura di una mia recente interrogazione rivolta al presidente Kaswalder riguardo al servizio fornito dal bar della buvette del Consiglio Provinciale, Cia pensa bene di rispondere lui tramite comunicato della sua forza politica. Lo fa equivocando, non so quanto volutamente, le mie posizioni e costruendo un piccolo quadretto ricco di immagini suggestive partorite dalla sua fervida immaginazione. A suo giudizio io mi atteggerei a “moderno moralizzatore” e vorrei far passare il Consiglio provinciale per “una bisca degli anni ’30” (fra l’altro devo ammettere di non avere idea di come fossero le bische in quel periodo… visto che ne parla immagino che Cia ne sia invece edotto). Continua a leggere “Cia continua a interpretare (male) le mie parole ma nel merito dei fatti preferisce non rispondere…”

Alcol in Consiglio provinciale: cosa volevo dire e cosa chiedo

A qualche giorno dall’esplodere di una polemica in gran parte ingiustificata ritengo opportuno tornare sulla questione dei Consiglieri provinciali che si recano alla buvette durante le sedute di Consiglio. Siccome in molti hanno equivocato le mie parole, attribuendomi termini che non ho pronunciato (ubriaconi ma anche alcolizzati) e che non rispecchiano affatto il mio pensiero, voglio provare a chiarire meglio, partendo dal presupposto che non avevo alcuna critica morale da rivolgere ai colleghi riguardo al consumo d’alcol in sé.

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La maggioranza sacrifica la dignità del Consiglio sull’altare di Sgarbi

Ieri il Consiglio provinciale ha sacrificato la propria dignità sull’altare dell’opportunità politica. I consiglieri di maggioranza hanno scelto di non difendere due colleghi pesantemente vilipesi dal presidente del Mart, Vittorio Sgarbi, nomina il cui valore politico a quanto pare va ben oltre il rispetto per la verità fattuale e per le Istituzioni.

Nel dispositivo della proposta di risoluzione respinta a maggioranza si proponeva di impegnare il Presidente del Consiglio:”a perseguire in sede giudiziaria tutte le iniziative necessarie per assicurare la tutela della dignità e dell’onorabilità dei consiglieri e delle istituzioni provinciali, con specifico riferimento ai comportamenti, alle minacce di applicazione della pena di morte e agli insulti, ad essi rivolti da parte del deputato Sgarbi Vittorio”. Continua a leggere “La maggioranza sacrifica la dignità del Consiglio sull’altare di Sgarbi”

Attività di aprile 2019 – Newsletter n.6

Qualcuno si starà chiedendo come mai negli ultimi mesi la newsletter non sia più stata pubblicata. La risposta breve è “problemi tecnici” uniti ad una notevole mole di lavoro. La buona notizia è che tutto dovrebbe essersi risolto per il meglio e quindi la mailing list tornerà ad essere fruibile a tutti, recuperando pure i mesi “arretrati”. Nell’occasione ho anche deciso di applicare alcuni cambiamenti strutturali in modo da renderla meno “pesante” e di conseguenza più snella e leggibile. D’ora in poi  provvedimenti e i post verranno segnalati tramite titolo e link. Nel caso desideraste approfondimenti su una singola questione non esitate a contattarmi. Sarò lieto di dicuterne con voi, se ci sarà abbastanza interesse le dedicherò anche un post apposito.

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Dalla maggioranza gravi forzature. Se minacciano la democrazia scontro inevitabile

Quanto accaduto ieri in Consiglio provinciale è molto grave. La maggioranza ha provato far passare una norma (l’introduzione dei cosiddetti provvedimenti omnibus, in cui si può cacciare ogni tipo di cosa) che di fatto andava a violare la riserva di regolamento interno del Consiglio. Per far questo si sarebbe dovuto prima modificare il regolamento e in ogni caso avrebbero dovuto coinvolgere le minoranze. Invece di farlo, hanno provato a forzare la mano con un trucco, cioè presentando un emendamento, senza nemmeno dire cosa si prefiggesse. Per fortuna ce ne siamo accorti e l’inammissibilità dell’emendamento è divenuta palese. Ciò non toglie che questo atteggiamento da parte della maggioranza provinciale risulti assai preoccupante. Se non possono passare sopra alle minoranze con la forza dei numeri ci provano aggirando le regole. Un modo di fare che con la democrazia non c’entra nulla. Per giustificarsi ora dicono che l’emendamento era giusto perché aiutava a semplificare le regole. Anche qui mentono. La possibilità di creare provvedimenti con dentro di tutto non semplifica affatto le cose. Al contrario, le ingarbuglia, rende difficili i controlli e le verifiche e in generale genera disordine. Crea insomma le condizioni ideali per far passare colpi di mano come quello di mercoledì sera.

Spero davvero che la pagina aperta ieri di sia già chiusa e che la maggioranza voglia abbandonare l’utilizzo della forza come primo ed unico strumento per rapportarsi alle minoranze. Se così non fosse saremmo costretti a difenderci come possiamo, e luglio si sa, è un mese molto caldo.

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Procedure di nomina delle figure di garanzia: presentate due interrogazioni

Difensore Civico, Garante dei minori e Garante dei detenuti, commissione pari opportunità. Figure ed ambiti di garanzia da individuare alla luce del sole con un’aperta discussione pubblica, mettendo da parte inutili e controproducenti tatticismi. Continua a leggere “Procedure di nomina delle figure di garanzia: presentate due interrogazioni”