* pubblicato sul Corriere del Trentino domenica 17 febbraio 2019
Sgarbi è un critico d’arte ed un politico in attività che ricopre il ruolo di parlamentare e di sindaco della cittadina laziale di Sutri. Questi impegni da soli avrebbero dovuto sconsigliare la sua nomina. Quando mai troverà il tempo di partecipare alla vita del museo se non nelle occasioni di gala? A Fugatti importa che il presidente sia presente a Rovereto?
C’è poi l’aspetto squisitamente politico della nomina. Sgarbi è un politico in attività, schierato a destra, che viene dato in sintonia col presidente della provincia Fugatti. Al di là delle tante parole che si sprecano a giustificare la scelta, non dovremmo forse arguire che la sua nomina possa scaturire anche da questa “affinità”? Ci pare assai probabile e di conseguenza riprovevole.
Parliamo infine della figura e dell’immagine pubblica di Sgarbi. Come ho già ricordato, ritengo inopportuno affidare la presidenza di un museo pubblico ad un pregiudicato condannato in via definitiva per truffa aggravata e continuata e falso ai danni dello Stato. Dalla lettura degli atti processuali risulta evidente come Sgarbi si sia assentato assai spesso dal lavoro pubblico che ricopriva presso la Soprintendenza di Venezia per svolgere altre attività. Peggio, per giustificarsi egli propose spiegazioni fra il fantasioso e l’inverosimile. A fronte di ciò, che esempio si pensa potrebbe dare ai dipendenti del Mart?
Ce ne sarebbe abbastanza ma sempre parlando di immagine ricordiamoci che Sgarbi è quantomeno figura controversa e polarizzante, assurta alla celebrità per il suo modo di comunicare irruento, oggettivamente volgare e da molti ritenuto gratuitamente offensivo verso il prossimo. C’è chi giustifica questi atteggiamenti attribuendole a presunte “bizzarrie artistiche”. Sgarbi non è un artista. È un critico d’arte, che è un ruolo tecnico. Il critico non produce arte, commenta e descrive l’arte altrui. Laddove anche esistesse un presunto diritto degli artisti ad andare sopra le righe, non lo si potrebbe dunque applicare a Vittorio Sgarbi.
In definitiva, non possiamo certo lamentarci vi sia scarsa consapevolezza sociale su tanti temi rilevanti, penso ad esempio a quello dei cambiamenti climatici, e quindi scarsa disponibilità a porvi rimedio se la politica decide di puntare su un personaggio come Sgarbi per rappresentare il volto di un’istituzione culturale importante come è il Mart. Allo stesso modo c’è da porsi domande serie se gran parte della stampa sceglie di proporre la nomina di Sgarbi in un’ottica solo positiva senza dare spazio alle evidenti criticità che la medesima figura reca con sé.
Pochi giorni fa proponevo alla giunta provinciale di investire di investire su produzioni cinematografiche che evidenziassero il grande lavoro e l’alta responsabilità sociale messi in campo dai trentini durante e dopo la “tempesta Vaia”. Noto con estremo dispiacere come con la nomina di Vittorio Sgarbi alla presidenza del Mart si sia deciso di fare esattamente il contrario, puntando su una figura controversa, che può stimolare le più diverse emozioni ma non di certo un accresciuto senso civico e il desiderio di praticare il dialogo democratico in maniera pacata e aperta.
Alex Marini (M5S)
Consigliere della Provincia autonoma di Trento 2018
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Si può essere competenti anche con educazione.