Per secoli per congiungere Bagolino a Storo è bastato un solo ponte. Nel 2017, spendendo milioni di euro pubblici, ne è stato completato un secondo… ma non è mai stato aperto perché gli angoli di curvatura non funzionavano a dovere e i camion facevano troppa fatica a sterzare.
Ora si pianifica di aggiungerne un terzo, temporaneo, per poter sistemare quello del 1906 che cade a pezzi e per rimediare agli errori che hanno reso il ponte del 2017 inutilizzabile (vedi comunicato PAT n.1171 del 29.05.2020).
A raccontarla così sembra una barzelletta, ma se è questa la soluzione utile per evitare che il traffico fra Trentino e Lombardia nel Trentino occidentale vada in tilt allora che venga messa in pratica con rapidità ed efficienza e che vengano individuate le responsabilità di chi ha prodotto una situazione imbarazzante (vedi interrogazione 983/XVI del novembre scorso ancora senza risposta) spendendo il denaro dei contribuenti per poi doverne investire ancora per far funzionare quello che avrebbe dovuto essere a posto da subito.
Nella vita è bello ridere e scherzare ma quando si tratta di denaro dei cittadini, per di più in un momento come l’attuale, è opportuno dimostrare serietà, quella che mi pare essere mancata in questa tragicomica vicenda dei ponti sul Caffaro!
Seguendo il video, nel quale si vede un camion con rimorchio avere difficoltà di svolta a destra, per accedere al ponte, si vede poi una macchina arrivare alla sinistra del camion, fermarsi allo stop e indietreggiare. Dal video aereo di vede che ci sarebbe lo spazio necessario per allargare, sulla sinistra, la carreggiata in modo da far fare una svolta a destra accessibile dei camion, senza intoppi. Basta arretrare lo stop, dove si vede fermarsi l’auto, e allargare in quel punto, in forma semicircolare, la svolta della carreggiata verso il ponte, no?