Le api sono importantissime per l’ecosistema e la vita di tutti, compresa quella degli esseri umani. Chi se ne occupa dovrebbe essere sostenuto, non osteggiato e per questo il M5S è intervenuto ottenendo che la Provincia di Trento faccia fronte ai suoi doveri nei confronti degli apicoltori.
Abbiamo fatto approvare dal Consiglio provinciale (con un emendamento) un ordine del giorno che impegna la Provincia a sostenere gli apicoltori trentini. In primo luogo la PAT dovrà adoperarsi a trovare un luogo adatto ad ospitare una stazione di fecondazione delle api, perché quella attuale (nei pressi del lago di Tovel) dovrà essere smantellata per incomprensioni con Comune di Tuenno. Poi dovranno essere approntati sostegni e incentivi per gli apicoltori in modo che possano aumentare la produzione di miele biologico. Infine abbiamo ottenuto che la Provincia sensibilizzi la Fondazione E.Mach affinché si impegni di più per dare una mano agli apicoltori trentini aiutandoli a realizzare una stazione di fecondazione delle api regine sul nostro territorio provinciale.
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Segue il testo integrale della proposta di ordine del giorno n.448/94/XVI del 29 giugno 2021 collegata al disegno di legge n. 94/XVI “Modificazioni della legge provinciale sull’agricoltura 2003, in materia di promozione dell’agricoltura biologica e di sostegno all’economia agricola, e della legge provinciale sull’agricoltura sociale e sulle strade tematiche 2001”. Approvato il 20 luglio 2021 con emendamento concordato con l’assessora Zanotelli e convertito nell’ordine del giorno n.363/XVI (a piè di pagina il video dell’illustrazione della proposta di ordine del giorno)
Promozione della fecondazione delle api
in un dibattito tenutosi alla Royal Geographical Society di Londra, l’Istituto Earthwatch ha affermato che le api sono gli esseri viventi più importanti del pianeta. Allo stesso tempo esse risultano tra gli animali a rischio estinzione. In base a dati recenti, a livello mondiale le api risultano scomparse fino al 90%. I motivi sono molteplici e variano a seconda della regione del mondo presa in considerazione. In linea generale si può però affermare che tra le ragioni principali della progressiva scomparsa delle api ci siano fenomeni quali la deforestazione, l’assenza di luoghi sicuri per i nidi, la riduzione o l’assenza di fiori, l’uso incontrollato dei pesticidi e i cambiamenti nel suolo;
l’Apiculture Entrepreneurship Center dell’Universidad Mayor (CeapiMayor) e l’Apiculture Corporation of Chile (Cach) col supporto della Foundation for Agrarian Innovation (FIA), hanno condotto uno studio che ha determinato come le api siano gli unici esseri viventi non portatori di alcun tipo di patogeno, a prescindere dal fatto che si tratti di funghi, virus o batteri. Di fatto l’agricoltura del mondo dipende al 70% da questi insetti. L’impollinazione prodotta dalle api permette alle piante di riprodursi, e quindi a milioni di animali di nutrirsi. Senza di esse la fauna inizierebbe presto a scomparire. Si consideri inoltre che il miele prodotto dalle api non serve solo come cibo ma garantisce molti benefici anche alla salute umana;
in Trentino l’apicoltura risulta molto diffusa. Gli alveari presenti sono circa 30.000, dei quali la metà opera per la commercializzazione del miele mentre l’altra metà funziona in autoconsumo. In totale il numero delle aziende agricole che producono miele per scopi commerciali si aggira attorno alle 270 unità;
sabato 26 giugno 2021 si è svolta al Parco Masere di Pelugo l’assemblea dell’associazione Apicoltori Trentini. Nella sua relazione il presidente dell’associazione, Marco Facchinelli, ha evidenziato come il periodo dal 2019 al 2021 sia stato caratterizzato da 2 annate (2019 e 2021, almeno fino alla data di presentazione del presente atto) di produzione quasi assente e da una definita discreta (2020), mentre, sempre secondo Faccinelli, numerose sono state le criticità affrontate dagli apicoltori nel medesimo periodo. Fra di esse si segnala ad esempio la dismissione, causa divergenze con l’amministrazione comunale di Tuenno, della stazione di fecondazione della api installata fino al 2020 sopra il lago di Tovel. Nella stazione venivano portati i fuchi selezionati di api di razza carnica che venivano poi messi a disposizione degli apicoltori per fecondare le regine dei loro alveari. Secondo quanto dichiarato dal presidente degli apicoltori trentini, alla base della dismissione ci sarebbe «una mentalità paesana e poco futurista» da parte degli amministratori locali, ma critiche sono state espresse anche nei confronti della Fondazione E.Mach, la quale non avrebbe compreso la validità del progetto. La dismissione della stazione di fecondazione ha causato lo stop del relativo progetto finanziato dall’Unione Europea, e allo stato starebbe causando agli apicoltori trentini una perdita di circa 40 mila euro, oltre ad imporre agli stessi di portare le regine a venir fecondate in Alto Adige con conseguente ulteriore aggravio dei costi a loro carico (“Apicoltori, tra tante difficoltà”, 28 giugno 2021, L’Adige);
in conseguenza di quanto riportato al precedente paragrafo il presidente degli apicoltori trentini ha lanciato un appello alle amministrazioni comunali della provincia di Trento affinché se ne trovi una disponibile ad ospitare la stazione di fecondazione sul proprio territorio comunale. Caratteristiche necessarie ad una riuscita ottimale del progetto sono la disponibilità di un sito posto in luogo isolato, riparato dalle montagne con scarsa presenza di api e fuchi;
Nel campo dell’apicoltura può definirsi un’attività a regime biologico quella che:
- non utilizza molecole chimiche, ma solamente organiche;
- non prevede nutrizioni artificiali se non previa autorizzazione dell’ente certificatore;
- si avvale di sistemi di lotta integrata “biomeccanici” (asporto di covata, telaini indicatori trappola, blocco di covata, etc.) per combattere malattie come la varroasi.
per produrre un miele veramente biologico ci sono tuttavia molti fattori da considerare: non solo il rispetto delle normative che regolano il biologico e i relativi adempimenti burocratici, ma ad esempio anche la collocazione degli alveari in zone prive – nell’arco di oltre 3 km – di colture trattate con sostanze chimiche che possono inquinare il miele, oppure la costruzione delle arnie solamente in materiali naturali (“La vita delle nostre api”, Beevital, pagina web);
la produzione di miele biologico presenta numerosi vantaggi. Innanzitutto è uno dei modi più adeguati per salvaguardare la salute delle api e delle colture, dato che l’uso massivo di pesticidi danneggia e indebolisce le colonie, ostacolando l’impollinazione, e di conseguenza di garantire la salute dell’uomo che del miele si nutre. Dal punto di vista economico invece la produzione di miele biologico intercetta e soddisfa la sempre crescente domanda di qualità e salubrità nella produzione alimentare da parte di un mondo del consumo sempre più attento e informato, specie per quanto riguarda le produzioni di nicchia come quella del miele. Per questo motivo il miele da produzione biologica presenta evidenti vantaggi in termini di valore aggiunto rispetto al miele prodotto con l’utilizzo di tecniche chimiche e biochimiche;
a fronte di quanto sin qui riportato si ritiene opportuno coniugare il giusto sostegno richiesto dagli apicoltori trentini col potenziamento della produzione di miele biologico sul territorio provinciale, fornendo da un lato assistenza agli apicoltori nell’individuazione di una località posta sul territorio provinciale adatta ad ospitare una stazione di fecondazione delle api e dall’altro a incentivare gli apicoltori stessi ad accrescere la produzione di miele trentino biologico;
tutto ciò premesso, il Consiglio impegna la giunta provinciale
- a supportare l’Associazione Apicoltori Trentini nell’individuazione di una località posta sul territorio provinciale ed adeguata ad ospitare una stazione di fecondazione delle api, anche intercedendo presso le amministrazioni comunali della Provincia di Trento;
- a facilitare e rafforzare il sostegno fornito dalla Fondazione E.Mach all’Associazione Apicoltori Trentini in merito allo sviluppo del progetto di realizzazione di una stazione di fecondazione delle api posta sul territorio provinciale trentino;
- a porre allo studio un sistema di sostegni ed incentivi rivolti agli apicoltori trentini, atto ad accrescere la produzione di miele biologico proveniente dalla Provincia di Trento.
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Di seguito l’immagine dell’emendamento concordato con l’assessore Zanotelli col quale è stato approvato l’ordine del giorno:

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Ma basta con queste pagliacciate. Sono schifato dalla facilità con le quali si diffondono bugie e disinformazione per pura ignoranza. Le api da miele non sono affatto in via di estinzione, anzi la popolazione mondiale di api è cresciuta ininterrottamente, in quanto è cresciuto l’allevamento delle stesse per la produzione di miele. Ci fu una flessione nella popolazione limitata agli USA negli anni 90, poi recuperata alla grande. Certo che le api da miele sono soggette a molte patologie e a molti pericoli, ma sono tutte cose che con l’operato di noi apicoltori vengono abbondantemente superate e non hanno mai messo l’ape da miele a rischio di estinzione, che anzi prospera come non mai.
Semmai, quello che può essere a rischio sono gli altri insetti impollinatori, parenti selvatici delle api da miele, che si occupano della maggior parte del lavoro di impollinazione ed hanno un ruolo molto più importante, a dispetto delle fandonie che vengono diffuse (comprese quelle di quest’articolo). Oltretutto le popolazioni di questi insetti selvatici sembrano dimiminuire all’aumentare degli allevamenti di api da miele, ma non so se ci sono evidenze definitive da delinearne un rapporto di causa effetto. Sottolineo che scrivo da apicoltore, qui di sicuro non sono un nemico delle api, ma delle baggianate si.
Gentile signor Ezio, al di là delle valutazioni che propone mi permetto di obiettarle che sta commentando un atto tramite il quale abbiamo ottenuto venissero soddisfatte una serie di richieste avanzate dagli apicoltori trentini. Posso condividere la sua distinzione fra api da miele e insetti impollinatori, ma il punto qui era dare una risposta a richieste precise avanzate dai suoi colleghi.
La ringrazio comunque per l’attenzione, Alex Marini
Innanzitutto mi scuso per il tono usato, rileggendo ora il mio messaggio sono stato ingiustamente polemico e la ringrazio per non avermelo fatto notare ed avermi risposto in maniera pacata.
In effetti lei ha solo mostrato attenzione e disponibilità verso esigenze che le sono state espresse. Purtroppo con i miei colleghi ho spesso accese discussioni su questi temi, non perché credo che la nostra non sia un’attività da tutelare (e sono convinto vada tutelata, anche al di là degli interessi della mia categoria), ma perché non credo ci siano motivi per ingigantire delle problematiche per difendere un’attività che ha i suoi buoni motivi per essere difesa (rischiando anche che nel lungo termine si possa essere anche presi sul serio).
Scusi di nuovo per lo sfogo.