A livello nazionale è in via di approvazione una norma quadro per definire il piano d’azione per l’agricoltura e le produzioni biologiche. Siccome Regioni e Province autonome possono avere voce in capitolo sull’implementazione delle leggi ma come noto le aree agricole si estendono senza considerare i confini regionali o provinciali, con un ordine del giorno abbiamo chiesto e ottenuto la realizzazione di tavoli interregionali per un efficiente sviluppo dell’agricoltura biologica sul territorio trentino attraverso la definizione di forme di raccordo per le aree agricole di confine.
La richiesta di istituire un comitato paritetico Stato-Provincia di Trento che stabilisse i criteri in base ai quali procedere a livello locale in coerenza con gli indirizzi nazionali è stata invece bocciata. L’idea era di includere in questo comitato anche i rappresentanti degli agricoltori, dei consumatori e dei cittadini, cosa non banale considerato come funzionano certe cose, a Trento come a Roma. In considerazione degli sviluppi dell’iter legislativo statale la proposta potrebbe comunque essere ripresa adattandola al nuovo quadro legislativo che si verrà a delineare in futuro.
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Segue il testo integrale della proposta di ordine del giorno n.507/94/XVI del 29 giugno 2021 collegata al disegno di legge n. 94/XVI: “Modificazioni della legge provinciale sull’agricoltura 2003, in materia di promozione dell’agricoltura biologica e di sostegno all’economia agricola, e della legge provinciale sull’agricoltura sociale e sulle strade tematiche 2001”. Approvato il 20 luglio 2021 con emendamento concordato con l’assessora Zanotelli e convertito nell’ordine del giorno n.367/XVI (a piè di pagina video di presentazione della proposta)
(Titolo originale della proposta 507/94/XVI)
Collaborazione interistituzionale in materia di agricoltura biologica
(Titolo dell’ordine del giorno approvato 367/XVI)
Collaborazione interregionale in materia di agricoltura biologica
L’Agenda ONU 2030 sullo Sviluppo Sostenibile prevede, tra i suoi obiettivi, “porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile” (Obiettivo sostenibile n. 2). In particolare, il punto 2.4 specifica quanto segue: “2.4 Entro il 2030, garantire sistemi di produzione alimentare sostenibili e implementare pratiche agricole resilienti che aumentino la produttività e la produzione, che aiutino a proteggere gli ecosistemi, che rafforzino la capacità di adattamento ai cambiamenti climatici, a condizioni meteorologiche estreme, siccità, inondazioni e altri disastri e che migliorino progressivamente la qualità del suolo”;
la proposta di legge parlamentare 988/XVIII “Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico”, all’art. 5 (Tavolo tecnico per la produzione biologica) del testo licenziato dal Senato della Repubblica, prevede l’istituzione del Tavolo tecnico per la produzione biologica presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Al funzionamento del Tavolo tecnico provvede il Ministero, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, avvalendosi delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente per il funzionamento del Comitato consultivo per l’agricoltura biologica ed ecocompatibile e del Tavolo tecnico compartecipato in agricoltura biologica, che sono contestualmente soppressi. Il Tavolo tecnico è costituito da rappresentanti ministeriali, rappresentanti di comuni, regioni e province autonome nonché da rappresentanti del settore della ricerca, del comparto agricolo negli ambiti della produzione biologica e biodinamica e dei consumatori. Il Tavolo tecnico ha, in particolare, i seguenti compiti: a) delineare gli indirizzi e le priorità per il Piano d’azione con particolare attenzione alla ricerca nell’ambito della produzione biologica; b) esprimere pareri in merito ai provvedimenti concernenti la produzione biologica a livello nazionale e dell’Unione europea, con particolare riguardo alle questioni sulle quali lo Stato italiano è chiamato a fornire il proprio contributo in sede europea; c) proporre gli interventi per l’indirizzo e l’organizzazione delle attività di promozione dei prodotti biologici, nonché favorire il coordinamento tra le autorità e gli operatori, per assicurare la diffusione di tali prodotti sui mercati; d) individuare le strategie d’azione per favorire l’ingresso e la conversione delle aziende convenzionali al metodo biologico;
la medesima proposta di legge parlamentare, all’articolo 13 (Distretti biologici), comma 1, prevede che, fermo restando quanto previsto dall’articolo 13 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228, che annovera i distretti biologici e i biodistretti tra i distretti del cibo, costituiscono distretti biologici anche i sistemi produttivi locali, anche di carattere interprovinciale o interregionale, a spiccata vocazione agricola nei quali siano significativi: a) la coltivazione, l’allevamento, la trasformazione e la preparazione alimentare, all’interno del territorio individuato dal biodistretto, di prodotti biologici conformemente alla normativa vigente in materia; b) la produzione primaria biologica che insiste in un territorio sovracomunale, ovverosia comprendente aree appartenenti a più comuni;
inoltre, l’art.13, comma 8, prevede che le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano possono prevedere percorsi graduali di conversione al metodo biologico al fine del riconoscimento dei distretti biologici. L’art. 13, comma 10, prevede inoltre che le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano possono individuare criteri specifici sulla base dei quali attribuire priorità al finanziamento di progetti presentati da imprese singole o associate o da enti locali singoli o associati operanti nel territorio del distretto biologico o dallo stesso distretto biologico;
l’articolo 7 (Piano d’azione nazionale per la produzione biologica e i prodotti biologici) prevede che il “Il Ministro, con decreto da emanare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, ai sensi dell’art. 3 del D.lgs 281/1997, adotta il Piano d’azione nazionale per la produzione biologica e i prodotti biologici. Il Piano è adottato con cadenza triennale ed è aggiornato anche annualmente;
l’Associazione Italiana di Agricoltura Biologica (AIAB) è un’associazione nata nel 1988 a Torino con l’obiettivo di rappresentare produttori, tecnici e cittadini che volevano esprimere un diverso rapporto tra uomo e terra e tra produttori e cittadini. AIAB è portavoce degli interessi dei produttori biologici, attraverso la promozione dell’agricoltura biologica quale modello di sviluppo sostenibile, basato sui principi di salvaguardia e valorizzazione delle risorse, rispetto dell’ambiente, del benessere animale e della salute di chi consuma (Paragrafo abrogato da emendamento concordato con assessore Giulia Zanotelli);
Tutto ciò premesso, il Consiglio provinciale impegna la Giunta
- a concordare con il Governo, nel caso di approvazione della proposta di legge parlamentare 988/XVIII, l’istituzione di un comitato paritetico Stato-Provincia autonoma di Trento, che consideri anche la partecipazione di membri di associazioni rappresentative di produttori, tecnici e cittadini-consumatori nel settore di riferimento, per la definizione delle linee guida provinciali in attuazione del Piano d’azione nazionale per la produzione biologica e i prodotti biologici (PUNTO BOCCIATO);
- a valutare la costituzione di tavoli di lavoro territoriali di carattere interregionale per la definizione di protocolli operativi specifici per le aree agricole che si sviluppano su territori appartenenti a più regioni e, in particolare, le aree agricole trentine che confinano con la Provincia autonoma di Bolzano, la regione Veneto e la regione Lombardia, in conformità con il Piano d’azione nazionale per la produzione biologica e i prodotti biologici (PUNTO EMENDATO – segue nuova formulazione);
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Di seguito l’immagine dell’emendamento concordato con l’assessore Zanotelli col quale è stato approvato l’ordine del giorno:

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2 Replies to “Biodistretti di confine: previste forme di collaborazione interregionale in materia di agricoltura biologica grazie al M5S”