All’inizio degli anni 2000 furono numerosi i comuni confinanti con la provincia di Trento a chiedere l’annessione alla provincia stessa. Pensiamo ai referendum svolti nei comuni di Lamon, Sovramonte, Magasa, Valvestino o al referendum minacciato dal Comune di Bagolino. Persino la provincia di Belluno arrivò a chiedere l’annessione alla regione Trentino-Alto Adige con una raccolta di 17.000 firme.
Il fenomeno referendario per chiedere il distacco dalle regioni Veneto o Lombardia e l’aggregazione al Trentino-Alto Adige è stato tuttavia rallentato dall’introduzione di misure di sostegno finanziario a favore dei comuni confinanti. In particolare furono istituti prima il cosiddetto Fondo ODI e successivamente il Fondo Comuni Confinanti con l’obiettivo di promuovere interventi a favore dei Comuni ricadenti nelle aree svantaggiate di montagna che confinano con le province autonome.
Dal 2007 ad oggi si stima che le province di Trento e Bolzano abbiano versato nelle casse del Fondo Comuni Confinanti importi nell’ordine dei 150 milioni di Euro al fine di promuovere lo sviluppo delle aree di confine perseguendo l’adeguamento dell’intero sistema dei servizi alle comunità locali all’obiettivo dell’integrazione territoriale, rafforzare l’integrazione delle identità locali. Purtroppo non sempre queste risorse pubbliche sono state spese con oculatezza ed efficacia. Ciò anche in ragione della difficoltà di comunicazione istituzionale tra province autonome, comuni e regioni confinanti. L’esempio più eclatante è probabilmente rappresentato dalla cosiddetta rotonda quadrata asimmetrica sul fiume Caffaro. Posta al confine tra Trentino e Bresciano, quest’opera, realizzata ma mai aperta, crea seri problemi all’economia locale per via delle criticità strutturali riguardanti il ponte storico del 1906. Un altro esempio è sicuramente la mancanza di coordinamento nella manutenzione delle strade di montagna tra i comuni di Magasa, Valvestino, Bondone, Tremosine e Ledro.
A partire dalla constatazione dei legami economici, sociali e culturali fra i comuni di confine, dall’interesse manifestato a ripetizione di volersi aggregare alle province autonome e dalla necessità di un maggiore raccordo nell’azione amministrativa e di una maggiore coerenza degli investimenti pubblici con gli atti di indirizzo delle province autonome che vengono definiti congiuntamente all’Alto Adige/Südtirol e al Tirolo nelle sedute congiunte del Dreier Landtag ho ritenuto di chiedere al presidente del Consiglio provinciale di Trento di presentare una proposta alla Commissione interregionale che si svolgerà il prossimo settembre per coinvolgere i rappresentanti dei territori di confine con la Regione Trentino-Alto Adige in un tavolo di lavoro finalizzato a valutare l’opportunità, la disponibilità e l’interesse a partecipare ai lavori del Dreier Landtag in qualità di membri osservatori.
Il coinvolgimento dei territori di confine nei lavori delle assemblee legislative del Dreier Landtag potrebbe dare maggiore centralità alla Provincia di Trento anche in vista del biennio di presidenza dell’Euregio che inizierà nell’ottobre del 2021. Includere e tenere informati i territori di confine nella definizione degli atti di indirizzo generali delle politiche pubbliche determinerebbe l’indiscutibile vantaggio di coordinare le strategie del Fondo Comuni Confinanti con quelle di Dreier Landtag ed Euregio. Purtroppo la proposta non è stata accolta perché, secondo Walter Kaswalder, i Comuni confinanti non rientrano nell’area del Tirolo storico. Quando le ideologie e le tifoserie prevalgono sull’utilizzo intelligente delle risorse pubbliche di solito per giustificarsi se ne escono queste valutazioni stravaganti. Con buona pace di chi tutti i giorni di chi vive e lavorare nelle aree di confine di Trentino, Veneto e Lombardia.
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Proposta di ordine del giorno n.71/110/XVI del 27 luglio 2021 collegata al disegno di legge n. 110/XVI “Assestamento del bilancio di previsione della Provincia autonoma di Trento per gli esercizi finanziari 2021 – 2023”. Bocciata il 29 luglio 2021 con parere negativo espresso dal Presidente del Consiglio Walter Kaswalder.
Nuovi membri osservatori nel Dreier Landtag
Tra gli obiettivi di medio-lungo termine del Documento di Economia e Finanza Provinciale 2022-2024 (DEFP) vi è il n. 7.1 “Rafforzamento e innovazione dell’Autonomia provinciale per salvaguardare l’identità locale, valorizzando le peculiarità ambientali, culturali, sociali e produttive”. Si tratta di una finalità perseguita in un contesto nazionale ed internazionale che risente di un quadro istituzionale ed economico complessivo in continua evoluzione. Da un lato, ciò rende ancora più necessario proseguire nella tutela dell’autonomia speciale della Provincia di Trento, dall’altro, impone agli ordinamenti differenziati di confrontarsi con lo Stato e di attivare strumenti per la cooperazione territoriale;
attraverso il Gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT) Euregio, si mira a valorizzare l’approccio sistematico tra Trentino, Alto Adige/Südtirol e Tirolo su problematiche comuni che necessitano di azioni congiunte. A tal riguardo, come specificato nel DEFP, nel 2021-2022 ricorre il cinquantenario del secondo Statuto di autonomia e, in questa importante ricorrenza, la Provincia intende stimolare una riflessione sul percorso storico dell’autonomia, ma anche sul significato attuale dell’autonomia e sulle sue prospettive di evoluzione, con particolare riferimento ai rapporti con lo Stato, al confronto con la richiesta di maggiore autonomia da parte delle Regioni confinanti e all’evoluzione del rapporto con i partner del GECT;
ai fini del rafforzamento del sistema della cooperazione territoriale e dei rapporti con le Regioni confinanti, tra le politiche da adottare per perseguimento dell’obiettivo 7.1, la strategia 7.1.5 “Rafforzare le relazioni interistituzionali anche attraverso la valorizzazione della Presidenza trentina dell’Euregio” rimarca l’esigenza di assicurare una maggiore centralità della Provincia di Trento nelle relazioni interistituzionali;
parallelamente al rafforzamento delle relazioni tra poteri esecutivi, emerge pertanto l’esigenza di sviluppare una rinnovata progettualità anche nell’ambito degli organi che esercitano i poteri legislativo, di indirizzo e di controllo sul territorio di riferimento del GECT Euregio. Il Dreier Landtag, la seduta congiunta delle tre assemblee legislative della Provincia autonoma di Bolzano, del Tirolo e della Provincia autonoma di Trento, svolge le predette funzioni istituzionali, ha competenza nelle questioni di rilevanza transfrontaliera, di cooperazione interregionale e in altre questioni di interesse comune e può assumere deliberazioni sui temi in discussione;
la seduta congiunta delle assemblee legislative è organizzata dalla Commissione interregionale formata da 21 componenti: i presidenti delle tre assemblee legislative e sei consiglieri per ogni assemblea, nominati tenendo conto della composizione dei Consigli. La Commissione interregionale predispone l’ordine del giorno della seduta e decide circa l’ammissibilità delle proposte di mozione presentate dai consiglieri;
le deliberazioni assunte in seduta congiunta che impegnano gli esecutivi sono trasmesse per gli adempimenti di competenza ai presidenti delle Province autonome e del Tirolo; le deliberazioni che si rivolgono ad altri organismi (governi nazionali, Unione Europea) vengono inoltrate a cura dei presidenti dei Consigli e del Landtag agli organi competenti;
per quanto riguarda lo stato di attuazione delle mozioni approvate, decorso un anno dall’ultima seduta e almeno sessanta giorni prima di una seduta, vengono presentate periodiche relazioni informative da parte dei presidenti dell’Alto Adige, del Tirolo e del Trentino;
alla sedute del Dreier Landtag possono partecipare anche altre assemblee con il ruolo di “osservatore”, come avviene nel caso del Vorarlberg, uno dei nove Stati federati dell’Austria. In particolare sono i membri dell’ufficio di presidenza e i capigruppo dell’assemblea legislativa del Vorarlberg a partecipare alla sedute;
il Regolamento della Commissione interregionale delle assemblee legislative della Provincia autonoma di Bolzano, del Tirolo e della Provincia autonoma di Trento nonché del Vorarlberg in veste di osservatore (approvato nella seduta congiunta del 19 maggio 1998 e modificato nella seduta del 28 ottobre 2014), all’art. 1 co. 5, prevede che: “L’assemblea legislativa del Vorarlberg partecipa alle sedute unicamente in veste di osservatore. Essa ha il diritto di partecipare alle sedute della Commissione con i componenti dell’Ufficio di Presidenza. Essi non sono componenti della Commissione, ma hanno la facoltà di proporre l’inserimento all’ordine del giorno di questioni di interesse comune. Non hanno invece il diritto di presentare proposte di mozione e di votare”;
inoltre, l’art. 2 co. 3 prevede che “3. La Commissione può articolarsi in gruppi di lavoro per l’istruttoria di determinate materie o di singoli affari. L’assemblea legislativa del Vorarlberg può decidere di far partecipare un osservatore alle riunioni dei gruppi di lavoro. Durante le riunioni egli può prendere la parola, ma non ha il diritto di presentare proposte di mozione o di partecipare alle votazioni. L’osservatore viene nominato dal Presidente dell’assemblea legislativa del Vorarlberg”;
l’art. 6 del regolamento della Commissione infine prevede che:
“1. La data della seduta deve essere comunicata in tempo utile ai consiglieri e ai componenti dei governi del Land e delle due Province autonome nonché all’assemblea legislativa del Vorarlberg e comunque almeno 60 giorni prima del termine previsto.
2. I rappresentanti di ciascun Land o Provincia autonoma possono presentare complessivamente non più di 10 proposte di mozione; per il calcolo si tiene conto del Land o della Provincia autonoma di appartenenza del primo firmatario.
3. Le proposte di mozione indirizzate alla Commissione devono essere presentate almeno 45 giorni prima della seduta alla segreteria rispettivamente dell’assemblea legislativa della Provincia autonoma di Bolzano, del Tirolo e della Provincia autonoma di Trento (fatta eccezione per le proposte urgenti di cui all’articolo 6, comma 2, del regolamento della seduta congiunta).
4. Le proposte di mozione devono essere trasmesse dalle segreterie alla segreteria dell’assemblea legislativa del Presidente di turno. Detta segreteria provvede alla redazione definitiva delle proposte di mozione e le trasmette – unitamente all’ordine del giorno – con la convocazione della seduta a tutti i componenti della Commissione e all’assemblea legislativa del Vorarlberg.”;
oltre ai lavori della Commissione interregionale, lo Stato del Vorarlberg partecipa alla sedute del Dreier Landtag, a tal proposito, il Regolamento per la seduta congiunta delle assemblee legislative della Provincia autonoma di Bolzano, del Tirolo e della Provincia autonoma di Trento nonché del Vorarlberg in veste di osservatore (approvato nella seduta congiunta del 19 maggio 1998 e modificato nelle sedute del 22 febbraio 2005 e del 28 ottobre 2014) prevede che (art. 1 co. 4 e 5):
“4. Alla seduta congiunta l’assemblea legislativa del Vorarlberg partecipa in veste di osservatore con i componenti dell’Ufficio di Presidenza allargato ai capigruppo. Essi non possono presentare né proposte di mozione né altre proposte e non hanno diritto di voto. Al Presidente o, in caso di sua assenza, a un suo delegato spetta tuttavia il diritto di parola.
5. All’assemblea legislativa del Vorarlberg viene riconosciuto il diritto di richiedere in futuro la trasformazione del suo status di osservatore in status di componente ordinario a pieno titolo sia della seduta congiunta “a tre” (e pertanto in quel caso “a quattro”) sia della Commissione interregionale.”;
l’idea di coinvolgere lo Stato del Vorarlberg nel Dreier Landtag è nata dalle sollecitazioni che erano state avanzate in ambienti economici, sociali ed enti locali, che da tempo avevano dato vita ad una rete di vasti rapporti nelle quattro realtà territoriali. Il 5 giugno del 1990, l’Assemblea legislativa dell’Alto Adige/Südtirol approvava un documento col quale si deliberava di proporre la promozione di una seduta congiunta delle Diete regionali del Tirolo e del Vorarlberg e dei Consigli delle province autonome di Trento e di Bolzano al fine di esaminare la possibilità di definire nuove forme di collaborazione e cooperazione transfrontaliera;
la proposta veniva accolta con favore dalla presidenza del Consiglio provinciale di Trento e nell’incontro successivo con la Dieta tirolese emergeva chiara l’idea che il Trentino ed il Tirolo potevano svolgere un ruolo fondamentale nell’affermare una più decisa e marcata presenza delle istanze e degli interessi regionali nel processo di costruzione dell’unità europea;
la prima seduta congiunta delle assemblee legislative si teneva il 21 maggio del 1991 a Merano, dove veniva approvata una risoluzione che formalizzava la volontà delle quattro realtà di instaurare un dialogo comune con propri organi e regolamenti interni e veniva istituita una Commissione interregionale, formata dai rappresentanti delle quattro assemblee legislative, incaricata di preparare le sedute congiunte e dotata di un proprio regolamento e veniva codificato l’impegno di riunire ogni due anni le assemblee legislative;
iniziava così, tra i quattro territori, una collaborazione da un punto di vista economico, ma anche culturale, sociale, giuridico e legislativo. Bertram Jaeger, presidente della Dieta regionale del Land Vorarlberg, affermava in proposito: “Queste riunioni devono meditare su ciò che ci unisce: le comuni vicende storiche, i legami culturali, l’interdipendenza economica, la decisiva influenza di uno stesso paesaggio, di uno stesso clima, in una parola tutto ciò che fatalmente, sotto forma di eventi storici e culturali, di caratteristiche geografiche, di rapporti economici, accomuna gli uomini di questo nostro territorio”;
la collaborazione iniziata trent’anni fa, pur essendosi modificate nel tempo le realtà territoriali e così anche le loro esigenze e priorità, si è protratta fino ai giorni nostri. È chiaro che in un contesto come quello attuale, i territori, a maggior ragione quelli più piccoli, devono cercare di “fare massa critica” e portare avanti forme nuove di aggregazione e di collaborazione per rispondere alle necessità delle comunità locali, in un’Europa sempre più vasta e popolosa;
l’art. 2, co. 6 del regolamento della commissione prevede che, oltre al Vorarlberg: “6. Si concede ai tre Comuni di Livinallongo, Colle S. Lucia e Cortina d’Ampezzo il diritto di inviare un rappresentante comune in qualità di esperto alle sedute della Commissione interregionale delle tre assemblee legislative per l’esame di proposte di mozione riguardanti un maggiore sostegno della lingua e cultura dei ladini nell’ambito della cooperazione transfrontaliera.”;
alla stregua di quanto previsto per il Vorarlberg e i comuni ladini della regione Veneto, si ritiene che sarebbe interessante coinvolgere nelle sedute del Dreier Landtag i comuni dei territori delle regioni Veneto e Lombardia confinanti con le province autonome di Trento e di Bolzano, ovvero le province di Belluno, Vicenza, Verona, Brescia e Sondrio, nonché il cantone dei Grigioni;
un organismo che unisce e porta avanti le istanze di questi territori, appartenenti a regioni diverse ma vicini geograficamente, è già presente ed è il Fondo Comuni Confinanti (FCC), ideato al fine di realizzare dei progetti per emancipare a livello sia sociale che economico i territori di confine e formalmente istituito con l’art. 2, comma 117, della legge 23 dicembre 2009, n. 191 (legge finanziaria 2010);
la nuova Intesa tra il Ministero dell’economia e delle finanze, il Ministero per gli affari regionali e le autonomie, la regione Lombardia, la regione del Veneto e le Province autonome di Trento e di Bolzano avente ad oggetto la disciplina dei rapporti per la gestione delle risorse di cui all’articolo 2, commi 117 e 117bis, della legge 23 dicembre 2009, n. 191 e s.m.i., sottoscritta l’11 giugno 2020, disciplina le modalità di gestione delle risorse finanziarie del Fondo;
l’intesa, attraverso il finanziamento di progetti ed iniziative, anche di durata pluriennale, mira a favorire uno sviluppo coeso fra i territori confinanti delle Province autonome di Trento e Bolzano e delle Regioni Lombardia e del Veneto, anche in un’ottica di perequazione e solidarietà fra i territori. I progetti, che possono avere anche un carattere sovra regionale o di interesse delle province confinanti venete e lombarde, hanno quindi lo scopo di favorire la valorizzazione e lo sviluppo economico e sociale dei territori confinanti, favorendo altresì l’integrazione e la coesione con i territori confinanti delle Province stesse, anche secondo gli obiettivi di coesione e solidarietà sociale e rimozione degli squilibri economici e sociali previsti nell’articolo 119, c. 5 della Costituzione (vedi art. 1 dell’intesa);
al fine di raggiungere gli obiettivi sopra menzionati, è stato costituito il Comitato paritetico per la gestione delle risorse finanziarie considerate dall’intesa, i cui membri sono i Presidenti pro tempore delle Regioni Lombardia e Veneto, il Ministro per gli affari regionali e le autonomie e i Presidenti delle Province autonome di Trento e di Bolzano o i rispettivi delegati; inoltre vengono invitati a partecipare ai lavori del Comitato tre rappresentanti dei sindaci dei 48 comuni confinanti senza diritto di voto (vedi art. 2 dell’intesa);
per valorizzare l’esperienza del FCC, condividere valori, linee guida ed indirizzi e coordinare le politiche pubbliche dei territori di confine con quelli dei componenti dell’Euregio, si ritiene che sarebbe interessare valutare il coinvolgimento in qualità di osservatori, nei lavori della Commissione regionale e dell’assemblea del Dreier Landtag, dei rappresentanti nominati dai Consigli regionali del Veneto e della Lombardia in rappresentanza dei comuni di confine. Lo stesso potrebbe essere previsto per il Gran Consiglio del Cantone dei Grigioni;
la Commissione Interregionale, ai sensi dell’art. 2 del relativo regolamento, articola l’ordine del giorno per le sedute congiunte delle tre assemblee legislative ed inoltre può istituire gruppi di lavoro su specifiche materie o singoli affari; potrebbe dunque valutare l’ipotesi di porre all’ordine del giorno della seduta della commissione interregionale del 2 settembre 2021 di allargare l’elenco dei partecipanti come “osservatori” ai lavori del Dreier Landtag e, a tal fine, di valutare la disponibilità e l’interesse dei presidenti delle assemblee legislative di Veneto e Lombardia e dei rappresentanti dei comuni di confine nel Comitato paritetico del FCC a partecipare ai lavori del Dreier Landtag in qualità di “osservatori”;
in linea generale, infatti, si pone il problema di coordinare gli interventi finanziari previsti a livello di GECT, sui quali può incidere il Dreier Landtag, con quelli eventualmente previsti da ognuno dei relativi territori che hanno riflessi sulle zone confinanti (basti pensare al collegamento fra le Giudicarie e la Valvestino) e con quelli derivanti dal fondo comuni confinanti. Per realizzare questo coordinamento, che avrebbe riflessi sull’efficace utilizzo dei fondi stanziati a livello di bilancio provinciale, è opportuno predisporre degli strumenti adeguati, a livello istituzionale.
Tutto ciò premesso il Consiglio impegna il Presidente del Consiglio
a presentare una proposta, ai sensi dell’art. 1, co 4, del Regolamento della Commissione interregionale delle assemblee legislative della Provincia autonoma di Bolzano, del Tirolo e della Provincia autonoma di Trento, nonché del Vorarlberg in veste di osservatore, volta a coinvolgere i Presidenti dei Consigli regionali del Veneto e della Lombardia e del Gran Consiglio dei Grigioni nonché i rappresentanti dei comuni di confine nel Comitato paritetico del Fondo Comuni Confinanti o di un loro delegato, in un tavolo di lavoro finalizzato a valutare l’opportunità, la disponibilità e l’interesse a partecipare ai lavori del Dreier Landtag in qualità di membri osservatori, predisponendo, nell’eventualità, le modifiche regolamentari per istituzionalizzare la partecipazione degli stessi;
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