Spreco alimentare. La maggioranza provinciale ripudia il lavoro svolto dal tavolo sulla valutazione delle leggi (e approvato dai suoi stessi consiglieri!)

A inizio dello scorso mese, in una conferenza stampa convocata nel Palazzo della Regione, i componenti del Tavolo di coordinamento per la valutazione delle leggi provinciali (i consiglieri Giorgio Tonini, Vanessa Masè, Devid Moranduzzo, l’assessore Mario Tonina e il sottoscritto), avevano illustrato l’attività di verifica sulla legge 10/2017 in tema di riduzione degli sprechi e recupero e distribuzione delle eccedenze alimentari e non.

L’esito finale dell’attività di verifica aveva avuto il suo culmine nell’adozione di una specifica relazione comprensiva di alcune puntuali raccomandazioni volte a riformulare le disposizioni della legge provinciale n. 10 del 2017, ovvero:

  • articolo 2 (Soggetti attuatori), per adeguarlo alle previsioni del Codice del Terzo Settore (Decreto Legislativo 3 luglio 2017, n. 117) con riferimento all’operatività del Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS) e, in particolare, per inserire – nella lettera a) del comma 1 – le Associazioni di Promozione Sociale tra i soggetti attraverso i quali la Provincia e gli enti locali perseguono le finalità individuate dall’articolo 1, comma 1 della legge provinciale n. 10 del 2017;
  • articolo 12 (Clausola valutativa), per rimodulare coerentemente la tempistica stabilita per il controllo sull’attuazione.

Nel corso della conferenza stampa, fra gli altri, era intervenuto anche il presidente di Trentino Solidale Giorgio Casagranda evidenziando l’importanza di diffondere maggiore consapevolezza sul tema dello spreco alimentare. In particolare Casagranda aveva evidenziato come il 50% del cibo viene buttato dalla filiera della campagna e delle attività commerciali lanciando un appello per fare pressione politica sulle amministrazioni comunali e suggerendo di intervenire con forme di premialità (ad esempio riducendo le tasse locali) a favore delle aziende che contribuiscono attivamente alla lotta allo spreco.

In qualità di componente del tavolo di coordinamento, in linea con l’obiettivo 12 della Strategia provinciale per lo Sviluppo Sostenibile, ho ritenuto opportuno presentare delle proposte emendative per recepire le raccomandazioni del Tavolo di coordinamento al fine di inserire gli adeguamenti normativi richiesti nella legge finanziaria presentata dalla Giunta Fugatti per spartire le ultime risorse pubbliche prima delle elezioni di ottobre.

Risultato dell’iniziativa? Niente da fare! Con l’eccezione del consigliere Tonini, tutti gli altri componenti del tavolo di coordinamento hanno obbedito agli ordini impartiti dalla Giunta allo scopo di respingere gli emendamenti per recepire quanto essi stessi avevano approvato per rendere più efficace la lotta allo spreco alimentare.

Per l’ennesima volta i fatti concretamente verificatisi nell’Aula del Consiglio provinciale di Trento hanno dimostrato la perversione dei meccanismi autoritari imposti dall’attuale regime di comando. La sfrontata protervia di chi occupa le posizioni di vertice politico in Provincia cancella anche le poche cose che i sodali della destra provinciale costruiscono a costruire nelle sedi consiliari, con un approccio bypartisan. Credo che alla luce di quanto accaduto in Aula sia quanto mai necessario ed urgente coinvolgere i cittadini, la società civile e il mondo produttivo nella valutazione delle leggi e delle politiche pubbliche. Il legislatore provinciale purtroppo “fatica” a comprendere l’importanza di un processo legislativo orientato al perseguimento di obiettivi comuni piuttosto che a mere logiche di esercizio del dominio politico. 

Per non lasciare nulla di intentato, nel maggio del 2022 il M5S ha depositato uno specifico disegno di legge per istituire una gran giuria dei cittadini ma la trattazione dello stesso non ha mai avuto inizio.

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Versione integrale degli emendamenti respinti sullo spreco alimentare

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