Super Ecobonus 110%. Il M5S rende pubblici i dati della ricaduta economica sul territorio trentino

Il SuperEcobonus ha avuto un risultati impressionanti in Trentino, con numeri ampiamente superiori a quelli della Provincia di  Bolzano ma anche del resto d’Italia. 

Recuperare questi dati non è però stato semplice. Dopo aver tentato infruttuosamente (e tramite numerosi tentativi…) di acquisire analisi da parte della Provincia di Trento rispetto all’andamento e all’impatto sul nostro territorio del SuperEcobonus110%, fortemente voluta dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro nel Governo Conte II, mi sono rivolto direttamente all’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea).

Nelle settimane scorse ho dunque ottenuto i dati riguardanti la sola provincia autonoma di Trento scorporati da quelli che mensilmente vengono pubblicati sul sito istituzionale di Enea per ogni singola regione. I risultati sono a dir poco sorprendenti.

Al 31 maggio 2023 in Trentino si sono registrate 7.053 asseverazioni su un totale di 8.555 registrate nella regione Trentino-Alto Adige e di 411.871 asseverazioni a livello nazionale. Nella nostra provincia sono state pertanto registrate l’82% delle asseverazioni totali a livello regionale certificando un divario strutturale e comportamentale tra i modelli economici nel settore delle costruzioni di Trento e di Bolzano.

In Trentino sono stati contabilizzati da Enea un totale di 1.444.581.670 euro di investimenti (il 75% degli investimenti effettuati nella nostra regione), 1,413 mld di euro di investimenti ammessi, 1,227 mld di euro per lavori realizzati ammessi a detrazione e di 1,348 mld di euro di detrazioni maturate con oneri a carico dello Stato per i lavori conclusi. 

Anche la comparazione dei dati con gli investimenti nel resto del Paese evidenzia la capacità del sistema delle imprese edili e artigiane trentine di mettere a terra le risorse messe a disposizione dallo Stato con il SuperEcobonus110%. Prendendo come parametro di riferimento la popolazione residente (542.000 abitanti residenti in Trentino su 58,51 milioni in Italia = 0,9%) il Trentino ha investito con un’intensità maggiore di 2 volte rispetto alla media nazionale (1,413 mld di euro di investimenti ammessi a detrazione in Trentino su 77,057 mld di euro a livello nazionale = 1,8%).

A inizio 2020, come recentemente affermato da Giuseppe Conte, le prime 15 imprese di costruzione in Italia per dimensione erano in situazione di dissesto finanziario o comunque in situazione finanziaria critica con problemi a cascata su fornitori e subappaltatori. In linea generale la misura del Super Econbonus ha permesso dunque il rilancio economico in un momento in cui il Paese era fermo in stato di shock a causa della pandemia da Covid19, evitando un’ulteriore recessione dagli effetti che sarebbero stati devastanti sul tessuto sociale e non solo su quello delle imprese.

La misura ha inoltre permesso di favorire l’emersione del nero obbligando le imprese a fatturare tutti gli interventi per poter consentire l’ammissione a detrazione degli stessi, ha consolidato la capacità del settore delle costruzioni di svolgere interventi in una logica sostenibile professionalizzando gli addetti coinvolti: dai progettisti alle imprese incaricate della realizzazione degli interventi. Basti pensare che questi ultimi non hanno riguardato solo gli involucri (pareti, soffitti, infissi, tetti, etc.) ma anche la progettazione e l’installazione di impianti di riscaldamento e climatizzazione (teleriscaldamento, caldaie a condensazione, pompe di calore, sistemi a biomassa ed ibridi, etc.) impianti di energia alternativa (collettori solari, pannelli fotovoltaici) e tecnologie energetiche (building automation, accumulatori, colonnine di ricarica, etc.).

ENEA ha stimato che per il Trentino gli interventi ammessi a detrazione consentiranno un risparmio energetico di 239 GWh/anno! Considerato che indicativamente tale risparmio corrisponde a 20.000 tep significa che l’ordine del risparmio energetico è leggermente superiore a quelli che sono i consumi energetici annui complessivi sostenuti dall’Azienda provinciale per i servizi sanitari di Trento. Da notare che a questo risparmio bisognerebbe aggiungere quello derivante dagli investimenti effettuati con le risorse destinate dai Governi Conte agli edifici pubblici (edifici scolastici e strutture sanitarie) e alle amministrazioni comunali per l’efficientamento energetico e la mobilità sostenibile (vedasi effetti dell’emendamento Fraccaro). Gli interventi naturalmente comporteranno una contestuale riduzione anche delle emissioni di gas climalteranti in atmosfera contribuendo (nel nostro piccolo) alla mitigazione del cambiamento climatico.

La misura ha dunque permesso l’efficientamento energetico e la valorizzazione del patrimonio edilizio obsoleto e non mantenuto in condizioni di qualità dimostrando che c’è un’alternativa reale e percorribile al consumo illimitato di suolo. Tuttavia, nei dati recuperati non siamo riusciti ad avere le informazioni rispetto agli investimenti promossi ed effettuati da ITEA  (li  stiamo  comunque cercando,  ma non sembrano esistere), il vero buco nero di questa vicenda, ed abbiamo pertanto dovuto presentare l’ennesimo atto a riguardo (vedasi interrogazione 4664/XVI del 23 giugno 2023).

I dati di sintesi provinciali e quelli nazionali sono i seguenti:

Fonti:

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