Il M5S del trentino ha depositato una proposta di ordine del giorno alla finanziaria provinciale 2023 tramite il quale si chiede di programmare interventi per favorire l’efficientamento energetico degli immobili pubblici e privati della Provincia, stabilendo adeguata copertura finanziaria in una logica di investimento strutturale.
«I risultati conseguiti tramite il Super-ecobonus in Trentino sono stati assolutamente eccellenti – ricorda il Consigliere provinciale Alex Marini – 7.053 asseverazioni al 31 maggio 2023, ovvero l’82% delle asseverazioni totali a livello regionale, e 1.444.581.670 euro di investimenti, cioè il 75% di quelli regionali. Si è così dimostrato che, volendo, gli obiettivi europei di efficientamento energetico e di riduzione delle emissioni possono essere centrati, con beneficio per l’ambiente, per le famiglie e per il settore delle costruzioni. Purtroppo la maggioranza provinciale non pare aver compreso questa lezione e in fatto di interventi di riqualificazione degli edifici pubblici e privati prosegue con un piano di investimenti del tutto inadeguato. Al ritmo di 5.000 alloggi riqualificati all’anno, ed è una stima ottimistica, servirebbero 20 anni per riqualificare gli alloggi che nel 2022 erano in possesso di attestazione di prestazione energetica. Per riqualificare tutto il patrimonio edilizio trentino occupato servirebbero invece almeno 50 anni. La verità è che senza misure analoghe al Super-ecobonus il settore delle costruzioni è destinato a soffrire e gli obiettivi a non essere centrati. Bisogna trovare un’alternativa ai crediti fiscali utilizzati dal Super-ecobonus per stimolare gli investimenti nel settore della riqualificazione immobiliare e per perseguire gli obiettivi per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici ovvero per ridurre consumi energetici ed emissioni di gas climalteranti, e serve farlo in fretta e con competenza. La nostra proposta vuole proprio a porre le basi per poter procedere in questo senso, salvo che non si voglia continuare a raccontare storie sugli impegni di riqualificazione del patrimonio edilizio pur sapendo benissimo che le risorse stanziate e le azioni provinciali finora intraprese non sono adeguate».
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Proposta di ordine del giorno n.12/184-185/XVI del 27 luglio 2023 “Aggiornamento delle azioni della linea strategica 1 del PEAP 2021-2030, predisposizione di un programma di interventi finanziari e di revisione normativa e altre misure per favorire l’efficientamento energetico degli immobili pubblici e privati” collegata ai disegni di legge n. 184/XVI “Assestamento del bilancio di previsione della Provincia autonoma di Trento per gli esercizi finanziari 2023 – 2025” e n. 185/XVI “Bilancio di previsione della Provincia autonoma di Trento per gli esercizi finanziari 2024 – 2026” (Proposta approvata il 26 luglio 2023 con un emendamento che riformula il punto 1 e il respingimento dei punti 2 e 3 del dispositivo – CONVERTITA NELL’ORDINE DEL GIORNO 650/XVI)
la Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile (SNSvS) prevede i seguenti obiettivi:
21. Minimizzare le emissioni e abbattere le concentrazioni inquinanti in atmosfera;
24. Assicurare elevate prestazioni ambientali di edifici, infrastrutture e spazi aperti;
42. Incrementare l’efficienza energetica e la produzione di energia da fonte rinnovabile evitando o riducendo gli impatti sui beni culturali e il paesaggio;
44. Abbattere le emissioni climalteranti nei settori non-ETS (Emissions Trading System);
le nuove norme adottate dal Parlamento europeo a luglio 2023 “Fit for 55” stabiliscono l’obiettivo di ridurre collettivamente il consumo energetico dell’Unione Europea (UE) di almeno l’11,7% entro il 2030, rispetto alle proiezioni dello scenario di Riferimento 2020. Gli Stati membri dell’UE sono tenuti a un risparmio medio aggiuntivo dell’1,5% all’anno. L’incremento nel risparmio energetico dovrebbe partire dall’1,3% annuo fino alla fine del 2025, per poi aumentare gradualmente all’1,9% entro la fine del 2030. I miglioramenti dell’efficienza energetica potrebbero ridurre non solo le emissioni di CO2, ma anche la fattura annuale di 330 miliardi di euro dell’UE per le importazioni di energia;
per raggiungere questi obiettivi, dovranno essere adottate misure a livello locale, regionale e nazionale che copriranno diversi settori: amministrazione pubblica, edifici, imprese, centri dati, ecc. Un solido meccanismo di monitoraggio garantirà che gli Stati membri raggiungano i loro obiettivi. Tuttavia, prima di poter entrare in vigore, le nuove regole dovranno essere approvate dal Consiglio europeo;
la riduzione del consumo energetico degli edifici è indubbiamente uno degli obiettivi più sfidanti. Si stima infatti che gli edifici nell’UE siano responsabili del 40% del consumo energetico e del 36% delle emissioni di gas a effetto serra. A tal riguardo un settore di miglioramento importante è costituito dal riscaldamento e dal raffreddamento degli edifici, nonché dall’acqua calda sanitaria che rappresentano l’80% del consumo energetico delle famiglie consumo energetico domestico;
per perseguire la riduzione dei consumi energetici degli edifici nel 2021 la Commissione europea ha proposto un aggiornamento della direttiva sulla prestazione energetica degli edifici posto che la decarbonizzazione necessaria del parco immobiliare dell’Unione richiede ristrutturazioni energetiche su larga scala: quasi il 75 % del parco è inefficiente in base alle norme edilizie vigenti e l’85-95 % degli edifici esistenti oggi sarà ancora utilizzato nel 2050. Tuttavia il tasso ponderato annuo di ristrutturazione energetica è persistentemente basso, intorno all’1%;
gli obiettivi principali della revisione sono dunque la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e il consumo di energia finale degli edifici entro il 2030 nonché la definizione di una visione a lungo termine per l’edilizia verso la neutralità climatica a livello di Unione entro il 2050. Al fine di conseguire tali obiettivi, l’iniziativa si basa su diversi obiettivi specifici: aumentare il tasso e la profondità delle ristrutturazioni degli edifici, migliorare le informazioni in materia di prestazione energetica e la sostenibilità degli edifici nonché garantire che tutti gli edifici siano in linea con i requisiti di neutralità climatica fissati per il 2050. Il sostegno finanziario rafforzato, la modernizzazione e l’integrazione dei sistemi fungono da leve per il conseguimento di tali obiettivi;
nella Nota di aggiornamento del DEFP (NADEFP 2022-2024), l’obiettivo di medio-lungo periodo “4.3 Incremento dell’utilizzo delle fonti di energia rinnovabile, maggiore efficienza energetica e riduzione degli impatti sul clima” dell’area strategica 4 “Per un Trentino dall’ambiente pregiato, attento alla biodiversità e vocato a preservare le risorse per le future generazioni” prevedeva l’adozione delle seguenti politiche:
“4.3.1 Ridurre i consumi energetici nel settore pubblico, con particolare riferimento agli edifici di proprietà provinciale;
4.3.2 Stimolare una migliore qualificazione energetica del patrimonio edilizio privato mediante interventi che promuovano l’adozione di pratiche edilizie sostenibili e di efficientamento energetico, volte alla riduzione degli sprechi nonché alla minimizzazione dei consumi energetici”;
per il punto 4.3.2 i risultati attesi erano i seguenti: “riduzione entro il 2030 di circa il 53% dei consumi dell’edilizia residenziale, a fronte di interventi di coibentazione involucro opaco, sostituzione serramenti e installazione nuovi impianti sul 57% dell’intero patrimonio privato provinciale”;
gli interventi rilevanti puntavano invece a: “dare prosecuzione alla promozione della riqualificazione energetica del patrimonio edilizio privato, incentivando l’utilizzo di tecniche di edilizia sostenibile finalizzate alla minimizzazione dei consumi di energia e degli impatti complessivi sotto il profilo ambientale e territoriale in modo da favorire e supportare in via esclusiva interventi di riqualificazione del patrimonio costruito esistente. In particolare, si sarebbe dovuto proseguire con l’attuazione del progetto “Il tuo condominio green” “;
nella Nota di aggiornamento del DEFP (NADEFP 2023-2025) il punto “4.3.2 Stimolare una migliore qualificazione energetica del patrimonio edilizio privato” è stato stralciato;
dai dati elaborati da Istat nel censimento permanente “Abitazioni occupate e non occupate nei comuni italiani (2019)” e messi a disposizione a inizio 2023 prima di essere temporaneamente ritirati per essere revisionati in attesa di renderli nuovamente disponibile, in Trentino risultava un totale di 389.628 abitazioni di cui 153.793 non occupate (39,47%);
il numero complessivo di edifici ad uso abitativo in Trentino con APE sono circa 108’000 (dato dicembre 2022 – vedasi risposta a interrogazione 3916/XVI). Invece, come risulta dagli approfondimenti svolti per la predisposizione del Piano Energetico Ambientale Provinciale 2021-2030, le classi energetiche degli attestati emessi dal 2010 a fine 2020 risultano essere circa per il 12,5% nelle classi dalla A+ alla B e per circa l’87,5% in quelle inferiori (C-G). Di quest’ultima suddivisione, un 55% di certificati ricade nelle classi energetiche dalla C+ alla D e il 45% risulta nelle classi energetiche E-F-G. La grande maggioranza degli edifici di nuova costruzione realizzati in Trentino a partire dal 2010 è stata costruita rispettando una classe energetica superiore a quella minima obbligatoria (B): su 4.631, solo 2.759 risultano essere certificati già in classe A e A+;
nel giugno del 2023 veniva reso pubblico per la prima volta il dettaglio degli interventi finanziati con la misura SuperEcoBonus 110% nella Provincia autonoma di Trento (vedasi allegato alla presente proposta di ordine del giorno). Al 31 maggio 2023 in Trentino si sono registrate 7.053 asseverazioni su un totale di 8.555 registrate nella regione Trentino-Alto Adige e di 411.871 asseverazioni a livello nazionale. In Trentino sono stati contabilizzati da Enea un totale di 1.444.581.670 euro di investimenti (il 75% degli investimenti effettuati nella nostra regione), 1,413 mld di euro di investimenti ammessi, 1,227 mld di euro per lavori realizzati ammessi a detrazione e di 1,348 mld di euro di detrazioni maturate con oneri a carico dello Stato per i lavori conclusi. ENEA ha stimato che per il Trentino gli interventi ammessi a detrazione consentiranno un risparmio energetico di 239 GWh/anno;
l’esito del primo monitoraggio del PEAP 2021-2030 ha confermato le azioni della linea strategica 1 “Riqualificazione energetica profonda degli edifici civili esistenti e incremento dell’autoconsumo individuale e collettivo”, tuttavia i documenti di programmazione finanziaria non destinano risorse a sufficienza per realizzare la complessità delle seguenti azioni:
C1 – Diffusione dell’installazione di tecnologie di accumulo energetico
Stimolare la diffusione dei sistemi di accumulo energetico inserendo una premialità nella metodologia di calcolo per la certificazione edilizia, anche in ottica di comunità energetica e accoppiamento con pompe di calore
C2 – Diffusione dell’installazione di pompe di calore
Revisione della metodologia di calcolo per produrre energia termica con le pompe di calore (elettriche o a gas), riconoscendo la maggior efficienza derivante dall’impiego diretto dell’energia primaria e dunque valorizzando la quota di energia rinnovabile
C3 – Tecnologie evolute di gestione
Favorire l’installazione di tecnologie e sistemi di gestione smart in ambito domestico (domotica, digitalizzazione delle reti e dello smart metering) da rendere obbligatorio nelle nuove costruzioni e con premialità per le ristrutturazioni.
C4 – Attenta considerazione dell’apporto della biomassa legnosa nella certificazione energetica edifici
Elaborazione di indicazioni metodologiche, a livello locale, per l’applicazione e il calcolo dei fattori di conversione dell’energia primaria dei vettori energetici (Fp,ren; Fp,nren), nello specifico per le biomasse solide legnose e per il teleriscaldamento di cui alla tabella 1 del Dm 26 giugno 2015, finalizzati alla valorizzazione di fonti energetiche rinnovabili e attenzione alla qualità dell’aria locale nelle metodologie per la certificazione energetica degli edifici
C5 – Bonus edilizia
Revisione del meccanismo di attribuzione del Bonus edilizio (art.86 L.P.1/2008 e ss.mm.) rivolgendolo esclusivamente agli interventi su edifici esistenti e ampliando le premialità legate alle riqualificazioni anche basate su criteri di edilizia sostenibile (Azione conclusa)
C6 – Tavolo Condomini
Rafforzamento dell’azione del “Tavolo Condomini” attraverso la sottoscrizione e il continuo aggiornamento di un rinnovato Protocollo d’Intesa
C7 – Innovazione nel settore edilizio
Stimolo e facilitazione alla costituzione di reti d’impresa nel settore edile
C8 – Innovazione nel settore edilizio
Rafforzamento delle filiere edilizie trentine legate al Green Tech e ai prodotti edilizi trentini come il legno
C9 – Rafforzamento degli operatori
Qualificazione degli operatori per servizi di riqualificazione energetica
C10 – Riconoscibilità e posizionamento mercato operatori e prodotti edilizia trentina
Introduzione di un Protocollo “Qualità Costruire Trentino” per rendere riconoscibile sul mercato la qualità del prodotto trentino sia in termini di operatori della filiera sia di edifici
C11 – Incentivi provinciali “Il tuo condominio green”
Mantenimento dei contributi provinciali “il tuo condominio green” ad integrazione delle misure di carattere nazionale, come il cosiddetto Superbonus 110%, anche a supporto di strumenti di ingegneria finanziaria più ampi
C12 – Mutuo energetico
Sperimentazione di prodotti bancari che favoriscano la ristrutturazione energetica e l’acquisto di abitazioni in alta classe energetica e prestazioni energetiche da protocolli di sostenibilità
C13 – Riqualificazione immobili provinciali ed aumento produzione da fonti rinnovabili e autoconsumo
Riqualificazione energetica degli immobili provinciali e aumento della produzione da fonti rinnovabili e autoconsumo.
il SuperEcoBonus 110% ha indubbiamente rappresentato uno stimolo per la ripresa del sistema economico ma soprattutto per l’avvio del piano di efficientamento energetico invocato dalla Commissione europea. La misura, tuttavia, non è stata resa strutturale, in tal modo compromettendo il perseguimento degli obiettivi di riduzione dei consumi energetici, dell’importazione di energia e delle emissioni di gas climalteranti. Considerata la scelta di ridurre la spesa pubblica nell’ambito dell’efficientamento da parte dei Governi Monti e Meloni e dunque di sopprimere la misura del 110%, l’obbligo di predisporre un piano tecnico per l’efficientamento del patrimonio edilizio privato è ora a carico della Provincia, la quale non può far altro che ripristinare gli obiettivi che sono stati inspiegabilmente cancellati nella NADEFP 2023-2025. Il piano delle azioni tecniche va inoltre accompagnato da un adeguato piano di incentivi, comprensivo di termini temporali vincolanti per la graduale riqualificazione energetica degli edifici da finanziare con le risorse statali e dell’Unione Europea eventualmente messe a disposizione o, in alternativa o in aggiunta, con risorse proprie provinciali. Come emerge dalla disamina di Nomisma, della Fondazione Nazionale dei Commercialisti e di altri istituti di ricerca e di altri soggetti qualificati nell’ambito della valutazione delle politiche pubbliche, l’esperienza del SuperEcobonus110% offre indubbiamente un modello a cui ispirarsi in termini di risorse impiegate e di interventi portati a conclusione;
tutto ciò premesso, il Consiglio provinciale impegna la Giunta
- produrre e pubblicare nella sezione del sito istituzionale dedicata al PEAP 2021-2030 una ricognizione delle risorse stanziate e delle iniziative e dei provvedimenti statali e provinciali che sono stati varati negli anni recenti per favorire l’efficientamento energetico degli immobili pubblici e privati comprensiva di una valutazione ex post sull’efficacia delle medesime iniziative allo scopo di indirizzare le future politiche pubbliche provinciali nell’ambito del miglioramento delle prestazioni ambientali del patrimonio edilizio sulla base della puntuale misurazione delle esperienze realizzate sul territorio trentino;
- a promuovere un aggiornamento delle azioni della linea strategica 1 del PEAP 2021-2030 “Riqualificazione energetica profonda degli edifici civili esistenti e incremento dell’autoconsumo individuale e collettivo” per renderle conformi con le nuove norme adottate dal Parlamento europeo a luglio 2023 “Fit for 55” e in prospettiva della direttiva sulla prestazione energetica degli edifici;
- a predisporre un programma di interventi finanziari e di revisione normativa al fine di promuovere i necessari adeguamenti ai documenti di economia e finanza provinciali e di conseguire l’obiettivo di riqualificazione dei patrimonio edilizio valutando l’ipotesi di definizione di un accordo finanziario con lo Stato ai sensi di quanto previsto dal titolo VI dello Statuto di autonomia per agevolare e coordinare gli investimenti in una logica strutturale di lungo periodo.
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