Lago d’Idro: le nuove opere commissionate dalla Regione Lombardia minacciano l’ecosistema lacustre

Nell’intervista rilasciata nel mese di agosto al giornalista della TgR di Trento Francesco Macaro trovate una sintesi dello stato dell’arte relativo alle nuove opere per lo svuotamento e la regolazione a fini agricoli ed idroelettrici del lago d’Idro e un grido d’allarme rispetto alla minaccia agli equilibri ecologici dell’area lacustre con particolare riferimento al biotopo di Baitoni.

Il progetto preliminare per lo sfruttamento del lago del 2014 originariamente finanziato con 48 milioni (quadro economico) e sviluppato successivamente nella fase esecutiva da Itinera Spa è stato acquisito nell’aprile del 2021 da Aria Spa (ex Infrastrutture Lombarde Spa) in sede di conciliazione fra le parti a seguito dell’irrigidimento delle posizioni sorto dopo che era stata attestata la non validità dello stesso.

Nell’ottobre del 2021, per superare i limiti evidenziati nelle verifiche di conformità sul progetto di Itinera Spa, l’Agenzia interregionale per il fiume Po (AIPO) è stata incaricata con un’apposita convenzione siglata dal delegato del Commissario Governativo della Regione Lombardia e dal presidente Comunità della Valle Sabbia Giovanmaria Flocchini al fine di procedere alla revisione del progetto sulle cosiddette “Nuove opere di regolazione per la messa in sicurezza della traversa di regolazione del lago d’Idro”.

Nella fattispecie AIPO è stata incaricata di: completare e rivedere il progetto esecutivo nelle parti mancanti o ritenuti non confermi; verificare la validità delle autorizzazioni, nulla osta, permessi rilasciati sul progetto definitivo e nel caso fossero scaduti riacquisirli; verificare che le varie prescrizioni sia Ministeriali che rilasciate in sede di Consiglio di Stato siano state recepite nel progetto esecutivo dandone evidenza nella relazione di ottemperanza; trasmettere i documenti al Ministero dell’Ambiente per la proroga del provvedimento di VIA e alla Direzione Generale Dighe per i provvedimenti di competenza; definire un quadro economico complessivo del progetto aggiornato ai costi attuali e provvedere alla validazione del progetto esecutivo.

Nel corso del 2023 AIPO ha rispettato puntualmente gli obblighi previsti dalla convenzione superando senza squilli di tromba la procedura condotta dal Ministero per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica per ottenere la proroga del termine di validità del provvedimento di VIA del 2013. Nella fase di partecipazione pubblica della nuova procedura di VIA non risultano pareri ed osservazioni da parte dei comuni rivieraschi del lago d’Idro e del fiume Chiese e dalla Provincia autonoma di Trento in ordine ai potenziali danni al sistema lacustre.

Nel medesimo periodo non si rileva nemmeno la conduzione della procedura di VINCA da parte delle competenti autorità provinciali del Trentino sull’area protetta di Baitoni ai sensi della direttiva Habitat. La Provincia di Trento ha infatti ritenuta valida una vecchia istruttoria del 2012 quando ancora non si era dotata di un regolamento per lo screening e per l’avvio della VINCA a tutela delle aree Natura 2000. A seguito di quella relazione istruttoria era stata valutata la “non necessità di un passaggio alla successiva fase di valutazione d’incidenza appropriata”. Tutto ciò in contrasto con quanto dichiarato dal commissario all’ambiente dell’UE nel gennaio 2023 in risposta ad una puntuale interrogazione dell’europarlamentare Pignedoli con cui si chiedeva conto del rispetto delle direttive europee in relazione al prelievo coatto di acque dal lago d’Idro e ai potenziali danni al biotopo.

Di fronte al silenzio degli enti locali e della Provincia di Trento, la posa della prima pietra dell’infrastruttura è solo in attesa di uno stanziamento integrativo di 33 milioni che presumibilmente non tarderà ad arrivare vista la fame di affari dei padroni del vapore.

VIDEOINTERVISTA ALLA TG RAI DI TRENTO – 24 agosto 2024

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