Indennità dei consiglieri regionali: con un colpo di mano i membri della maggioranza regionale si aumentano lo stipendio alla faccia dei cittadini

Con incredibile protervia accompagnata da codardia, la settimana scorsa i rappresentanti della maggioranza politica che governa la Regione Trentino-Alto Adige/Sűdtirol sono finalmente riusciti ad aumentarsi lo stipendio alla faccia dei tanti loro concittadini che faticano (quando ci riescono) ad arrivare alla fine del mese. Lo hanno fatto nel peggiore dei modi, cioè rifiutando di mettere almeno la faccia sulle loro azioni.

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Kaswalder decide su se stesso. Conflitto d’interesse? Assolutamente no… dice lui!

Per la serie “spariamola grossa” segnaliamo la recente risposta fornita dal presidente del Consiglio Kaswalder a una nostra interrogazione (la 2614/XVI) riguardo al licenziamento del suo segretario particolare ritenuto illecito dai tribunali (sia in primo grado che in appello, manca la Cassazione…). In sostanza Kaswalder, il cui voto è stato decisivo per caricare a spese dei contribuenti la propria difesa legale, si è espresso a favore di se stesso non ravvisando alcun conflitto d’interesse fra il suo essere da un lato parte in causa (è lui ad aver ordinato il licenziamento ritenuto illegittimo di un dipendente che nel suo tempo libero aveva osato andare a fare da spettatore al congresso di un partito diverso dal suo…) e dall’altro essere il presidente dell’organo istituzionale che ha deciso se e come resistere in giudizio e a quale professionista affidare la pratica (preferendo pagare un esterno invece di utilizzare i legali a libro paga del Consiglio…). Se è così vale letteralmente tutto, il conflitto di interesse non esiste perché la valutazione spetta al diretto interessato, il quale, con notevole sprezzo del ridicolo, dice che se lui decide su cose che lo interessano direttamente si tutelano non gli affari suoi ma quelli del Consiglio che egli stesso presiede…

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Indennità consiglieri regionali del TAA/ST: la maggioranza vorrebbe aumentarle ma si vergogna. Intanto sabota le commissioni e si rifiuta di fornire i dati

Lo scorso 27 maggio si è svolta a Bolzano una seduta della Prima commissione del Consiglio regionale del Trentino-Alto Adige / Südtirol, la prima della consiliatura in terra altoatesina. All’ordine del giorno c’era il disegno di legge n.16/XVI in materia di trattamento economico e previdenziale dei consiglieri regionali oltre a una serie di altre proposte riguardo all’aggiornamento del Codice degli Enti Locali per rimuovere gli ostacoli alla partecipazione popolare. La seduta era prevista dalle ore 10.00 alle ore 17.30. In pratica non si è fatto nulla. Motivo? La maggioranza regionale cerca un modo per far passare la rivalutazione delle indennità dei consiglieri provinciali ma non vuole dirlo apertamente e allora gioca a rimpiattino con le Istituzioni pubbliche.

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Una carta etica per i componenti del Consiglio regionale del Trentino Alto-Adige/Südtirol: il M5S presentata mozione regionale

In Consiglio regionale abbiamo una grande opportunità percambiare in meglio e rendere più consoni i comportamenti degli eletti. Ai sensi dello Statuto, presidente e vicepresidente vanno rinnovati per assicurare la rappresentanza linguistica italiana e tedesca in capo al Consiglio e, partendo dalle recenti polemiche per le uscite improvvide del consigliere e questore Savoi, questo potrebbe consentire di arrivare all’approvazione di una carta etica applicabile a tutti coloro che siedono in Regione.

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Anticorruzione, le proposte del M5S e le resistenze della vecchia politica

I fenomeni corruttivi sono uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo socio-economico di un territorio e possono accentuare le disuguaglianze e le ingiustizie sociali distorcendo la corretta attuazione delle politiche pubbliche. Si tratta di un’evidenza che a livello istituzionale è stata ribadita più volte nel corso degli anni, ad esempio nel 2017 dal gruppo di lavoro interdisciplinare e congiunto tra Autorità Nazionale Anticorruzione e Dipartimento per le Politiche di Coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri responsabile di un’analisi istruttoria per l’individuazione di indicatori di rischio corruzione di prevenzione e contrasto nelle pubbliche amministrazioni,

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Referendum provinciali. Al via uno studio per la modernizzazione delle procedure di voto

Insieme alla legge di stabilità 2021 è stato approvato un emendamento (em. 6.6) a mia prima firma che riguarda la semplificazione e la digitalizzazione dei procedimenti referendari. Si apre così definitivamente la strada all’attuazione della mozione M5S approvata dall’Aula nel novembre scorso al fine di introdurre il voto per corrispondenza e il voto telematico con particolare attenzione a chi, in via permanente o transitoria, si trova lontano dal Comune di residenza. L’obiettivo è quello di incrementare la partecipazione al voto e allo stesso tempo di ridurre i costi e gli oneri organizzativi.

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Agenzia regionale della Giustizia, il lavoro del M5S impone correttivi alla maggioranza!

L’odierna giornata di consiglio regionale si è conclusa con un accordo di compromesso fra il M5S e la giunta in merito all’agenzia regionale della Giustizia la cui istituzione è stata proposta nel disegno di legge stabilità 2021. Con un emendamento a prima firma del consigliere Marini e sottoscritto dal presidente Kompatscher e da altri 16 consiglieri (immagine a piè di pagina) abbiamo ottenuto una serie di misure migliorative rispetto alla proposta iniziale. (1) Innanzitutto l’atto organizzativo dell’Agenzia sarà approvato dalla giunta previo parere della competente commissione consiliare. (2) Abbiamo determinato un miglioramento anche nel campo della trasparenza e del buon andamento della macchina amministrativa prevedendo che l’Agenzia regionale della Giustizia trasmetta annualmente il programma delle attività e una relazione annuale sull’attività svolta alla commissione consiliare competente. (3) Infine, la commissione consiliare competente e dunque tutte le forze politiche che ne fanno parte, esprimerà un parere sugli accordi di carattere pluriennali che Giunta dovrà siglare con il ministro della giustizia e il ministro dell’economia e delle finanze per definire gli standard e i parametri di servizi con riguardo alle dotazioni organiche del personale amministrativo, gli standard di funzionalità da assicurare con riguardo ai servizi, alle attrezzature e agli arredi.

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Aumento dei vitalizi, il M5S stoppa il blitz della maggioranza in Consiglio regionale!

Il M5S del Trentino Alto-Adige/Südtirol esprime grande soddisfazione per la decisione del consigliere regionale Josef Noggler di ritirare l’emendamento, da lui inserito di soppiatto nella Legge Regionale di Stabilità, col quale proponeva di caricare sui cittadini un aumento della spesa per vitalizi da 450 mila euro all’anno. Una scelta direttamente ispirata dalla presentazione di un sub-emendamento del M5S che, se discusso e approvato, avrebbe compensato l’esborso a danno delle casse pubbliche intervenendo sulla rivalutazione annuale delle indennità dei consiglieri.

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Consuntivo attività 2020: in Consiglio provinciale si registra un grave deficit di democrazia!

Il 2020 non è certo stato un anno dei più fortunati ma, forse anche per questo, c’è stato davvero molto da fare. Il lavoro in Consiglio non manca mai e, anche a causa dei fatti che illustrerò, l’attività è stata intensa. 

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La triste verità sulla legge regionale che regola il trattamento economico dei consiglieri regionali del Trentino-Alto Adige/Südtirol

In questi giorni è tornata agli onori della cronaca (o forse ai disonori…) l’annosa questione del rinvio della delibera dell’ufficio di presidenza del Consiglio regionale del Trentino-Alto Adige/Sűdtirol per rendere effettiva la legge del 2012 che prevede l’adeguamento delle indennità dei consiglieri provinciali in carica all’indice Istat dal 2012. Fino a ieri  l’ufficio di presidenza pareva deciso a liquidare le somme a favore dei consiglieri, vecchi e nuovi. Oggi, grazie all’esplodere del caso e alla conseguente indignazione generalizzata, sembra che gli aumenti siano stati congelati, ma solo per chi è in carica, visto che agli ex consiglieri sono stati liquidati altri 200 mila euro. Cosa succederà domani, quando il caso sarà divenuto meno scottante, per ora possiamo solo immaginarlo, ma se i precedenti fanno testo non c’è da stare troppo allegri. Una soluzione molto semplice per risolvere il problema infatti ci sarebbe, approvare una proposta legislativa per abrogare una volta per tutte l’odioso meccanismo di autotutela finanziaria. Ebbene, c’è qualcuno disposto a credere che i signori che finora hanno resistito ad ogni tentativo di contenere i loro privilegi siano di colpo disponibili a mollare l’osso?

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