Una carta etica per i componenti del Consiglio regionale del Trentino Alto-Adige/Südtirol: il M5S presentata mozione regionale

In Consiglio regionale abbiamo una grande opportunità percambiare in meglio e rendere più consoni i comportamenti degli eletti. Ai sensi dello Statuto, presidente e vicepresidente vanno rinnovati per assicurare la rappresentanza linguistica italiana e tedesca in capo al Consiglio e, partendo dalle recenti polemiche per le uscite improvvide del consigliere e questore Savoi, questo potrebbe consentire di arrivare all’approvazione di una carta etica applicabile a tutti coloro che siedono in Regione.

Il punto non è tanto la rimozione di Savoi, che di per sé si giustifica in conseguenza dei suoi comportamenti ma al tempo stesso non è e non può essere un obiettivo politico, quanto piuttosto introdurre criteri che diano un senso compiuto e reale ai requisiti di disciplina  e onore che dovrebbero caratterizzare il mandato pubblico. Detto altrimenti, non serve a molto condannare Savoi se non si introducono regole che codifichino quali comportamenti siano inaccettabili per un consigliere eletto, facendo così in modo che se in futuro si ripresentassero situazioni sgradevoli come quelle che giustamente stigmatizziamo oggi, ci sia una linea guida certa su come intervenire, capace, se serve, anche di fungere da deterrente. È per questo motivo che con i colleghi Diego Nicolini e Paolo Zanella abbiamo presentato una proposta di mozione che se approvata porterà il Consiglio regionale a dotarsi di una carta etica, la quale stabilisca una volta per tutte cosa sia lecito fare e cosa no anche se si è eletti consiglieri in Trentino Alto-Adige/Südtirol.

Abbiamo pensato di utilizzare il modello predisposto dall’associazione Avviso Pubblico come base di partenza per la discussione consiliare accorpando il documento integrale alla Proposta di mozione depositata il 26 maggio 2021 in Consiglio regionale: