Sull’attualizzazione dei vitalizi Trentino-Alto Adige ultimo in Italia, Paccher dica chi è contro oppure sarà complice

Oggi decorreva il termine per l’adeguamento della normativa sui vitalizi, di per sé già una deroga alla scadenza iniziale del primo maggio. Salvo sorprese dell’ultimo minuto, la Regione Trentino Alto Adige/Südtirol, dopo aver a lungo tergiversato lo bucherà in pieno. In tutta Italia l’unica altra Regione a fare altrettanto sarà la Sicilia. Si tratta di una bruttissima figura per la nostra Autonomia, strumentalizzata per difendere privilegi medioevali.

Che al di là delle parole, sui vitalizi dei politici l’attuale maggioranza regionale non avesse alcuna intenzione di fare le cose per bene e in fretta era apparso evidente fin da subito. Già nella riunione dei capigruppo di febbraio erano state messe in campo azioni dilatorie volte a rinviare sine die una presa di posizione seria. Il M5S l’aveva ben chiesta ma era stato risposto che prima di agire bisognava aspettare la sentenza della Corte Costituzionale sul ricorso degli ex consiglieri percettori di vitalizi. Dopo aver atteso in vano per 2 mesi, a inizio maggio noi del M5S decidevamo di smuovere le acque con un’interrogazione. Le cose però sembravano procedere meglio del previsto grazie alla sentenza della Corte Costituzionale che arrivava il 9 maggio, spazzando via ogni ulteriore possibilità di resistenza da parte dei rappresentanti della partitocrazia… o così pensavamo.

Vista la mala parata, il presidente della regione Paccher a quel punto si lanciava in alti proclami, dichiarandosi pronto a procedere con la massima celerità sull’attualizzazione dei vitalizi. Nel frattempo però mancava di rispondere nel merito alla nostra interrogazione, non fornendo le informazioni da noi richieste.

In buona sostanza, non solo l’ufficio di presidenza ha evitato di elaborare una proposta di legge in merito ai vitalizi, ma, pur in possesso dei dati necessari, esso non ha nemmeno elaborato un prospetto per individuare le classi di vitalizio sulle quali intervenire, evitando anche di calcolare gli importi da tagliare e i risparmi attesi dalla loro attualizzazione.

Non è finita, perché dopo aver dichiarato a favore di microfono la volontà di eliminare le odiose disparità di trattamento fra politici e “normali cittadini”, Paccher metteva in atto un vistoso voltafaccia, dichiarando di voler attendere ancora a recepire la norma nazionale sui vitalizi in modo da tutelare l’Autonomia.

A questo punto ci sentiamo francamente presi in giro e con noi tantissimi cittadini che in buona fede hanno creduto ai proclami del “nuovo” governo regionale.

A Paccher chiediamo se all’interno della maggioranza e dell’ufficio di presidenza regionale, peraltro costituito da soli membri della maggioranza stessa, ci sia qualcuno pervicacemente ostile al recepimento della norma nazionale sui vitalizi, una disposizione legislativa che è anche un provvedimento di buon senso e di rispetto nei confronti della cittadinanza.

Fintanto che il presidente Paccher non renderà noti i nomi di coloro che si oppongono all’attualizzazione dei vitalizi riterremo che anche lui sia attivamente impegnato nel mantenimento dei privilegi e delle élite che li difendono. Proprio per questo oggi abbiamo depositato una nuova interrogazione sul tema. Altri atti ed azioni seguiranno fino a che i seguaci del privilegio non ammaineranno bandiera bianca.

Segue interrogazione a risposta scritta 19/XVI:

L’articolo 1, comma 965, della legge 30 dicembre 2018, n. 145, (Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021) ai fini del coordinamento della finanza pubblica e del contenimento della spesa pubblica, a stabilito che, a decorrere dall’anno 2019, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, con le modalità previste dal proprio ordinamento, provvedono a rideterminare la disciplina dei trattamenti previdenziali e dei vitalizi già in essere in favore di coloro che abbiano ricoperto la carica di presidente della regione, di consigliere regionale o di assessore regionale;

in data 15.02.2019 il Presidente della Regione Autonoma TAA/ST presentava alla seduta dei capigruppo regionali una nota per chiedere di valutare la necessità di proporre ricorso per la dichiarazione di illegittimità costituzionale dell’articolo, commi 965 966 e 967. La maggioranza dei capigruppo decideva di non impugnare la norma e di lasciare che fosse il Governo ad agire nei confronti della Regione a seguito del mancato adeguamento alla succitata disposizione nazionale;

in data 03.04.2019, in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, in attuazione dei commi 965 e 966 della legge di bilancio, veniva siglata l’Intesa i cui punti essenziali sono di domininio pubblico e che comunque, qualora vi fosse l’esigenza di comprenderne il senso, sono stati illustrati nel dettaglio nell’interrogazione 14/XVI;

in data 02.05.2019 veniva depositata l’interrogazione regionale 14XVI indirizzata al Presidente del Consiglio regionale per sapere: (1) quali fossero le iniziative adottate dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale in ordine all’attuazione dell’articolo 1, comma 965, della legge 30 dicembre 2018, n. 145, (Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021) e dell’intesa siglata in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano il 3 aprile 2019; e, analogamente, a quanto fatto per i vitalizi erogati da Camera dei Deputati e Senato della Repubblica (2) quale fossero il numero e il dato aggregato per classi in valore assoluto dei vitalizi in erogazione e/o maturati ma non ancora percepiti e/o in reversibilità che dovranno essere adeguati per gli effetti della legge Finanziaria 2019 e della conseguente Intesa, nonchè il risparmio atteso a seguito di tale adeguamento;

in data 09.05.2019 la Corte Costituzionale ha emanato la sentenza 108/2019 e l’ordinanza 111/2019 dichiarando non fondata la questione di legittimità costituzionale dell’applicazione con effetto retroattivo del valore attuale medio, rivisto con la legge regionale 4/2014, per coloro che avevano già maturato il diritto all’assegno vitalizio. Tramite il medesimo atto la Corte Costituzionale dichiarava altresì inammissibile la questione legata a coloro che ancora non avevano diritto al percepimento dell’assegno di vitalizio al momento dell’entrata in vigore della legge. Con tali provvedimenti è stato dichiarato inammissibile e rinviato al Tribunale di Trento anche il ricorso riguardante la legge 5/2014, che si opponeva al divieto di cumulo con il limite massimo di 9.000 euro lordi mensili per coloro che hanno rivestito cariche elettive regionali e parlamentari e la riduzione del 20% dell’assegno vitalizio diretto e indiretto erogato dalla Regione, senza gradualità di sorta;

in data 14.05.2019, come illustrato nella risposta all’interrogazione 14/XVI, il Presidente del Consiglio regionale avrebbe illustrato all’Ufficio di Presidenza l’intento di predisporre una proposta legislativa che preveda, in ordine a quanto disposto dall’art. 1 commi 965, 966 e 967 della legge n. 145/2018, il ricalcolo dei vitalizi con il sistema contributivo per gli assegni vitalizi in essere presso il Consiglio regionale con riferimento alle iniziative adottate e/o in corso a livello nazionale e presso le altre assemblee regionali. A tale illustrazione è stato fatto riferimento anche nella riunione dei capigruppo del 23.05.2019, nella quale è stato peraltro manifestato anche l’impegno di consegnare ai capigruppo il verbale della seduta dell’Ufficio di Presidenza in oggetto. Ad oggi, tuttavia, si rileva il fatto che non sia stato ancora consegnato alcun tipo di verbale e nemmeno una bozza di proposta legislativa;

in data 23 maggio 2019, successivamente alla seduta del Consiglio regionale il Presidente dichiarava alla stampa l’intenzione di chiedere un parere legale esterrno riguardo alle prerogative di Stato e Regione Autonoma in materia di vitalizi. A tal riguardo e a titolo esemplificativo si riporta la seguente dichiarazione attribuita al presidente Paccher:

«Bene. Il tema c’è tutto, quelle che ci interessa capire bene è se la Conferenza Stato-Regioni ha maggiore peso dal punto di vista legislativo di un’Autonomia speciale come è la nostra. Non vorremmo – osserva – che oggi ci dica cosa fare sui vitalizi, domani magari sulla gestione della caccia o della pesca. Va chiarito» (“Vitalizi, Paccher frena e chiede parere legaleTrentino, 24 maggio 2019);

a tal riguardo si biasima che la posizione espressa dal presidente Paccher non sia mai stata né accennata né tantomeno condivisa con la conferenza dei capigruppo e che gli interroganti ne abbiano potuto avere notizia solamente tramite la consultazione degli organi di stampa;

in data 27.05.2019 veniva fornita risposta all’interrogazione 14/XVI senza però dare riscontri oggettivi ai n.2 quesiti posti nell’atto di sindacato ispettivo. Nel caso di specie, (1) non venivano documentate le iniziative adottate dall’Ufficio di Presidenza e (2) non venivano fornite le statistiche richieste in ordine al ricalcolo dei vitalizi erogati;

per la Regione TAA/ST, il termine ordinario per l’adeguamento alla L.145/2018 è stato inizialmente fissato al 2 maggio 2019 (quattro mesi dalla data di entrata in vigore della legge di bilancio 2019). Successivamente, con l’articolo 45 del decreto-legge in materia di crescita economica, tale termine, in attuazione dell’intesa raggiunta tra lo Stato e le Regioni, è stato prorogato al 30 maggio 2019 ovvero alla data odierna;

ad oggi le uniche Regioni a non aver ancora adottato provvedimenti al fine di adeguare l’erogazione dei vitalizi alla legge 145/2018 sono la Sicilia e il Trentino-Alto Adige/Südtirol;

tutto ciò premesso si interroga il Presidente del Consiglio regionale per sapere

se intenda allegare alla risposta della presente interrogazione il verbale della seduta dell’Ufficio di Presidenza del 14.05.2019 e delle sedute successive in cui è stata trattata la riperimetrazione dei vitalizi ai sensi della L.145/2018;

se non ritenga di allegare alla risposta della presente interrogazione la proposta legislativa che sarebbe stata illustrata nella seduta del 14.05.2019;

le motivazioni per cui non siano state prodotte e rese pubbliche le statistiche richieste al quesito n.2 dell’interrogazione 14/XVI;

se intenda pubblicare i dati, in forma aperta e interoperabile al fine di consentire a tutti il libero utilizzo, relativamente al numero e al dato aggregato per classi in valore assoluto dei vitalizi in erogazione e/o maturati ma non ancora percepiti e/o in reversibilità che dovranno essere adeguati per gli effetti della L.145/2018 e della conseguente Intesa, nonché il risparmio atteso a seguito di tale adeguamento;

A norma di regolamento, si chiede risposta scritta.

Cons. Reg. Alex Marini

Cons. Reg. Diego Nicolini

Cons. Reg. Filippo Degasperi

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