Terminati i lavori sull’assestamento del bilancio provinciale in prima commissione giovedì sera, ho dedicato l’intera giornata di venerdì al sopralluogo organizzato dalla Commissione speciale per il maltempo sui luoghi colpiti dalla tempesta Vaia nell’ottobre del 2018.
Ritrovo alle 8 del mattino in Piazza Dante e partenza con due pulmini della protezione civile alla volta della Val di Fiemme e della Val di Fassa. Prima tappa all’Alpe di Pampeago, dove i tecnici della provincia ci hanno mostrato le modalità con cui verranno installati i paravalanghe per proteggere gli insediamenti alberghieri in vista della prossima stagione invernale. Il viaggio è poi ripartito verso la Val di Fassa, e lungo il tragitto abbiamo preso visione delle iniziative per trasformare il legname di minor pregio in cippato. Siamo quindi arrivati a Moena, dove abbiamo visitato la zona di “Crepac”, un area molto estesa e poco accessibile in cui il servizio foreste sta costruendo in economia una strada per consentire il recupero del legname, che potrà poi tornare utile anche in futuro.
Il sopralluogo è proseguito con la visita ai piazzali per lo stoccaggio di legname siti nelle vicinanze di Predazzo. In particolare c’è stato illustrato il progetto per un piazzale nei pressi delle rive del torrente Travignolo dotato di pozzo e pompe per bagnare le cataste di legname ai fini della loro corretta conservazione. Quando sarà a regime sarà possibile utilizzarlo per stoccare fino a 80.000 metri cubi di legname e il sistema di annaffiatura garantirà una buona conservazione delle caratteristiche del legno per un periodo lungo fino a 4 anni.
Abbiamo proseguito il viaggio salendo fino alla stazione forestale del Paneveggio, dove l’ispettore che la presidia ci ha illustrato le azioni di recupero e messa in vendita del legname già avviate dall’Agenzia Provinciale Foreste Demaniali sul patrimonio boschivo del Paneveggio e del Cadino.
L’ultima tappa del sopralluogo si è svolta al passo del Manghen, dove abbiamo preso visione dei lavori terminati dal Servizio strade per consentire il transito già in occasione della tappa dolomitica del giro d’Italia. Chi ci ha lavorato merita davvero un grande plauso perché è stato fatto un lavoro mastodontico in brevissimo tempo, nonostante le condizioni meteorologiche quasi proibitive con le quali ci si è trovati a confronto, basti pensare che quando siamo passati qui nel gennaio scorso per un precedente sopralluogo i lavori stavano venendo eseguiti con temperature massime di 5 gradi sotto zero. Le opere non sono tuttavia ancora concluse, visto che Servizio Bacini Montani sta ripristinando le briglie danneggiate dalla piena del Cadino e ne sta costruendo anche di nuove. Inoltre la quantità di legname schiantato da recuperare resta purtroppo notevole, tanto è stato l’impatto della furia degli elementi.

A questo punto direi che si rende necessario un inciso: il Servizio Foreste e il Servizio Bacini Montani stanno portando avanti un lavoro costante e molto puntuale per ripristinare i danni il nostro territorio causati dalla tempesta Vaia. L’efficienza e l’efficacia della loro azione è unica nel suo genere e merita solo elogi, tuttavia l’età media degli operatori si sta alzando di anno in anno. La preoccupazione è che quando molti di questi tecnici andranno in pensione, l’enorme know how da loro accumulato non verrà tramandato a numero sufficiente di operatori e di funzionari che li dovranno rimpiazzare. Sarebbe una perdita gravissima, che ritengo vada in ogni modo evitata.
Arrivati al Passo del Manghen abbiamo colto l’occasione per consumare pasto tipico Trentino nel rifugio alla sommità e concederci così un momento conviviale con i membri della commissione, i funzionari e i giornalisti che ci hanno accompagnato.
A sopralluogo ultimato abbiamo provveduto ad effettuare una visita ad “Arte Sella”, dove il direttore artistico Emanuele Montibeller e il presidente Giacomo Bianchi ci hanno accompagnato fra le opere d’arte e la natura, illustrando tutti gli interventi per il recupero degli schianti e dei capolavori danneggiati dal maltempo e le iniziative per rilanciare l’ offerta artistica di questo meraviglioso museo a cielo aperto. Abbiamo concluso la visita ascoltando l’audio originale della forza sonora del vento il 29 ottobre 2018, la registrazione è stata effettuata da due artisti veneti i quali dopo aver appurato le previsioni meteo si portarono nelle zone montane per registrare quella che sarebbe stata una delle tempeste più forti degli ultimi 30 anni e che ora si può ascoltare proprio ad Arte Sella, anch’essa vittima della violenza meteorologica scaturita dal surriscaldamento del globo terrestre.
In conclusione quella di venerdì 12 luglio è stata una giornata molto istruttiva. I lavori di recupero stanno procedendo bene grazie soprattutto alla professionalità degli operatori. Resta però ancora molto da fare per ciò che riguarda le strategie di mitigazione e contrasto di eventi come “Vaia” che purtroppo sono destinati a divenire sempre più frequenti a causa del cambiamento climatico.

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