Elettrodotto della Valsugana: le criticità invece di calare, aumentano. Siano interrate almeno le parti più problematiche!

Come forse qualcuno ricorderà, tempo fa mi sono occupato della questione dell’eletrodotto della Valsugana che Terna vorrebbe realizzare per spostare le linee dell’alta tensione fuori da Pergine Valsugana. Se da un lato l’idea è da sottoscrivere dall’altro lascia molto perplessi il come si intende procedere, cioè installando tralicci che non solo deturpano il paesaggio ma pongono anche seri dubbi riguardo alla loro potenziale tenuta in caso di eventi calamitosi come la tempesta Vaia dell’ottobre scorso. Una soluzione naturalmente esisterebbe, ed è l’interramento delle linee. Purtroppo, e qui sta il punto, è una soluzione costosa per chi andrebbe a realizzarla, per cui si preferisce procedere con un’opera vecchio stile. In questo modo però il danno lo subiscono i cittadini, così come i rischi relativi alla tenuta delle linee.

Verso la fine dello scorso febbraio avevo sollevato la questione tramite un’apposita interrogazione e la risposta è arrivata con la consueta celerita… ad agosto. Non mi dilungherò su quanto scrive l’assessore Tonina. Diciamo che in sostanza non ha risposto a quello che gli ho chiesto. Approfondendo sono però emerse ulteriori questioni che rafforzano l’ipotesi di procedere con l’interramento almeno della parte più problematica dell’elettrodotto. La cosa in effetti era stata suggerita dalla Sottocommissione della Commissione provinciale per l’urbanistica e il paesaggio… suggerimenti che chissà perché erano stati ignorati in fase di progettazione. Altra stranezza, il Servizio Sviluppo Sostenibile e Aree Protette della Provincia ha preferito non pronunciarsi riguardo al progetto di Terna disertando anche la conferenza dei servizi del 19 aprile scorso. Infine il Servizio Geologico provinciale ha fatto un lungo elenco di criticità cui sarebbe soggetta l’opera, criticità che richiederanno numerose opere accessorie per essere ridotte o contenute. A fronte di tutto questo ho ritenuto necessario presentare una seconda interrogazione che chiede conto di quanto esposto sopra ed esorta Provincia di Trento e Comune di Pergine Valsugana a rivolgersi al Ministero chiedendo di modificare il tracciato, interrandolo laddove possibile e in tal modo riducendo l’impatto paesaggistico e i rischi impliciti alla soluzione aerea.

I tralicci pongono numerose problematiche, sia dal punto di vista ambientale sia da quello della tenuta in caso di calamità.

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Qui sotto il testo dell’Interrogazione n. 743/XVI: Realizzazione di elettrodotto della Valsugana e relative criticità sul piano ambientale

Nell’interrogazione 277/XVI del 25 febbraio 2019 avente ad oggetto “Realizzazione di elettrodotto sulle alture del Perginese e relativo impatto ambientale” si chiedeva al presidente della Provincia di Trento (1) per quale motivo la Provincia avesse accettato l’ipotesi di tracciato della linea elettrica in questione come suggerita da Terna Spa senza che fossero prese in considerazione altre ipotesi meno impattanti rispetto al territorio e al paesaggio circostanti l’opera e (2) se si intendessero adottare iniziative nei confronti del Governo nazionale chiedendo la redazione di una nuova proposta progettuale riguardo al summenzionato elettrodotto che salvaguardasse la risorsa paesaggistica dell’Alta Valsugana;

nella sua risposta datata 7 agosto 2019, l’assessore Tonina Mario asseriva che la realizzazione del più volte menzionato elettrodotto “si inserisce negli obiettivi di riduzione dell’inquinamento elettromagnetico di cui al protocollo sottoscritto nel 2010 dalla Provincia autonoma di Trento, TERNA spa, SET Distribuzione spa e dai Comuni di Trento, Pergine Valsugana e Civezzano”, segnalando inoltre come il 24 maggio 2019 la Giunta provinciale, su sua proposta, avesse rilasciato l’autorizzazione paesaggistica relativa all’elettrodotto in questione, in questo facendo seguito all’espletamento della procedura di valutazione di impatto ambientale conclusasi col rilascio della compatibilità ambientale con prescrizioni, tramite il decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare n. 223 del 31 agosto 2017. Secondo quanto riferito dall’assesore Tonina, in sede di rilascio della Via sarebbero state considerate anche le questioni di impatto paesaggistico. A tal riguardo si sarebbe ad esempio espressa la Sottocommissione per il paesaggio della CUP, tramite il verbale n. 220 del 26 novembre 2014, dove sarebbero state evidenziate “le maggiori problematiche determinate dalle interferenze con il dosso di San Rocco e Trento e con l’abitato di Roncogno a Pergine Valsugana, richiedendo la verifica dell’interramento dei tratti più critici e l’approfondimento degli ulteriori aspetti localizzativi e progettuali connessi con i sostegni”;

riguardo a quanto fin qui esposto gli interroganti ritengono opportuno specificare che la questione da essi sollevata con l’interrogazione 277/XVI non mirava certo a mettere in discussione la liceità delle procedure espletate nell’approvazione del progetto di realizzazione elettrodotto da parte di Terna Spa, quanto piuttosto sull’eventuale verifica da parte della Provincia di ulteriori ipotesi progettuali afferenti alla medesima opera ma dal minore impatto paesaggistico e se non si ritenesse opportuno chiedere al Governo nazionale la redazione di una nuova e diversa proposta progettuale più rispettosa dell’aspetto paesaggistico dato che nella progettazione approvata, detto fattore non sembra aver goduto di grande considerazione. Si sottolinea inoltre come la risposta fornita dall’assessore Tonina all’interrogazione 277/XVI in data 7 agosto 2019 di fatto non risponda ai quesiti posti dagli interroganti, i quali devono pertanto concludere che da parte della Provincia Autonoma di Trento non siano state adottate iniziative per ridurre l’impatto paesaggistico dell’elettrodotto della Valsugana come peraltro esplicitamente richiesto dai medesimi interroganti nella loro interpellanza;

come sottolineato sopra, con delibera n° 733 del 24/5/2019 proposta dall’assessore Tonina Mario, la Giunta provinciale ha rilasciato l’autorizzazione paesaggistica riguardante il progetto relativo alla variante aerea all’esistente elettrodotto aereo a 220 kV, denominato “Borgo Valsugana – Lavis”, nei Comuni catastali di Civezzano, Pergine (Pergine Valsugana), Baselga di Piné e Vignola-Falesina;

con riferimento alla summenzionata delibera giuntale 733/2019 si propongono le seguenti osservazioni:

  1. Viene confermato che l’interramento di alcune parti dell’elettrodotto era ritenuta opportuna almeno per i tratti più problematici dello stesso, laddove si afferma che all’interno del procedimento che ha portato all’emanazione del Decreto del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, di concerto con il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – n. 223, datato 31 agosto 2017:“si era espressa anche – per le questioni riguardanti la tutela del paesaggio – la Sottocommissione della Commissione provinciale per l’urbanistica e il paesaggio, la quale, tenuto conto della situazione dei luoghi, della loro conformazione morfologica, colturale ed espositiva, delle analisi puntuali effettuate sui tre grandi settori del nuovo elettrodotto aereo, riteneva opportuno l’interramento dei tratti più problematici della linea prevista, approfondendo gli ulteriori aspetti localizzativi dei sostegni e dei tracciati delle linee, in modo da ridurre gli impatti paesaggistici e migliorare il loro inserimento in relazione alla rilevanza morfologica, colturale e paesaggistica dei territori attraversati, soprattutto per alcuni sostegno collocati in posizioni elevate e dominanti in corrispondenza di alcuni colli boscati, percepibili da alcuni tratti della viabilità e che interferivano con le percezioni visuali del“Castelliere”;
  2. Risulta che il Servizio Sviluppo Sostenibile e Aree Protette non abbia fornito parere alcuno in merito al progetto di realizzazione dell’elettrodotto che Terna Spa intende realizzare in Valsugana, cosa che appare agli interroganti come inusuale e per certi versi sconcertante. La circostanza è desumibile dal seguente passaggio:“Per quanto riguarda il parere del Servizio Sviluppo sostenibile e aree protette, infine anch’esso invitato alla Conferenza di Servizi istruttoria del 19 aprile 2019, non avendo partecipato alla seduta,né presentato alcun pronunciamento formale in merito, sulla base delle disposizioni dell’articolo 16 quater, comma 5, della l.p. 23/1992, si considera acquisito l’assenso della Struttura alla realizzazione degli interventi proposti”;
  3. Si sottolinea come con nota prot. n. S049/17.13-2019-1/GT/188194, del 21 marzo 2019 il Servizio Geologico della Provincia Autonoma di Trento abbia evidenziato una serie di criticità notevoli in merito alla realizzazione dell’elettrodotto a partire dalla presenza di 3 sostegni dell’opera (i sostegni 30A, 38A e 39A) all’interno di aree ad elevata pericolosità sismica, ma specificando soprattutto come “buona parte del tracciato è sottoposto al pericolo di caduta massi, come evidenziato anche nella relazione geologica preliminare redatta dal dott. Alfonso Russi. Dato il carattere preliminare della relazione, la posizione di ogni sostegno è confrontata con il risultato di una modellazione di caduta massi tridimensionale e per alcuni sostegni (in particolare quelli contraddistinti con i n. 30A, 31A, 38A, 39A, 45A, 47B E 48A) è indicata la necessità di provvedere ad una difesa da realizzarsi con barriere paramassi, per le quali sono riportate le caratteristiche principali. Non vengono invece affrontati altri aspetti generalmente inclusi in una relazione geologica, quali quello geotecnico dei terreni (o rocce) di fondazione, della stabilità dei versanti, degli aspetti idrogeologici e sismici. Entrando più nel dettaglio dell’aspetto della caduta massi si è rilevato che il sostegno n. 29A, che sulla relazione geologica preliminare viene indicato a valle della strada provinciale e di una barriera paramassi esistente, nel progetto è invece situato a monte di entrambe. Questo impone di realizzare un’opera di difesa anche per questo sostegno. Si fa tuttavia notare che nell’area a monte di tale sostegno, in prossimità della rocca, sono stati osservati ingenti volumetrie potenzialmente instabili. Il sostegno n. 30A, ora collocato appena sotto alle pareti della rocca medesima, potrebbe forse essere difeso più proficuamente con opere di difesa attiva o, in alternativa, spostato sulla sommità del dosso vicino. Si fa notare inoltre che i sostegni 42A, 45A e 47B ricadono in area di rispetto idrogeologico di alcune sorgenti utilizzate a scopo potabile, come indicato nella Carta delle Risorse idriche del PUP. Sarà dunque necessario adottare tutti gli accorgimenti del caso per evitare danni, anche solo temporanei, a queste risorse idriche”. Considerazioni estremamente preoccupanti che vengono ritenute superabili tramite la redazione di una relazione geologica di dettaglio “a valle dell’esecuzione di campagne di indagini geognostiche” e imponendo a Terna Spa “di produrre, prima dell’inizio lavori e di ottemperare nel corso dell’esecuzione degli stessi, le istanze, i documenti o quant’altro richiesto ed indicato nei pronunciamenti dei competenti Servizio Geologico, dal Servizio Bacini montani e dalla Soprintendenza per i Beni Culturali della Provincia autonoma di Trento”;

da quanto esposto al paragrafo precedente risulta che (1) l’interramento almeno delle parti più problematiche parti del sopraccitato elettrodotto era stato suggerito ma a tale raccomandazione non è stato dato seguito alcuno i fase di progettazione, che (2) il Servizio Sviluppo Sostenibile e Aree Protette non ha espresso parere alcuno in merito alle progettazioni proposte da Terna Spa evitando persino di presentarsi alla Conferenza dei Servizi del 19 aprile 2019, circostanza che gli interroganti ritengono perlomeno singolare, e che (3) il Servizio Geologico della Provincia Autonoma di Trento ha segnalato una lunga serie di problematiche relative alla realizzazione dell’elettrodotto della Valsugana in forma aerea, le quali dovranno essere inserite nella progettazione esecutiva dell’opera da parte di Terna Spa. A fronte di tutto questo, gli interroganti ritengono lecito chiedersi come mai non si sia in alcun modo voluto procedere all’interramento almeno di alcune parti dell’elettrodotto, una scelta che, come evidente, avrebbe permesso di evitare una gran quantità di problemi, su tutti i rischi di natura geologica;

non secondaria appare anche la questione della resistenza dell’elettrodotto aereo progettato da Terna Spa nei confronti di perturbazioni particolarmente violente e calamitose che stanno diventando una consuetudine anche per il Trentino Alto Adige e più in generale per il Nord Italia. A titolo di esempio riguardo a questi eventi e senza alcuna pretesa di esaustività si cita la cosiddetta “Tempesta Vaia” che si è abbattuta sul nord-est del Paese fra il 26 e il 30 ottobre del 2018. Come di recente ben sottolineato dai membri del comitato “Custodiamo il paesaggio”, una perturbazione di potenza simile a quella di “Vaia” avrebbe causato danni ingenti all’elettrodotto come progettato, e questo senza entrare nel merito delle numerose criticità di natura idrogeologica che ne interessano il tracciato;

come si apprende dalla stampa (vedasi ad esempio “Linee elettriche interrate per prevenire un’altra Vaia” – Trentino, 23 agosto 2019), l’interramento delle linee elettriche appare come una buona soluzione per ovviare alle problematiche poste a tralicci e supporti aerei da parte di perturbazioni particolarmente violente che si stanno facendo sempre più comuni anche alle nostre latitudini e per questo viene preso sempre più spesso in considerazione dagli addetti ai lavori, come per l’appunto dimostrato dalle scelte vagliate di recente da parte dell’Azienda consorziale servizi municipalizzati (Acsm) di Primiero citata nell’articolo di cui sopra, scelte verso le quali ci si è orientati proprio a seguito dell’evento “Vaia”;

a fronte di quanto fin qui esposto, gli interroganti ritengono opportuno ribadire la necessità di giungere ad una modifica delle progettazioni relative all’elettrodotto che Terna Spa si appresta a realizzare in Valsugana, prevedendo l’interramento almeno di una parte dello stesso almeno per quanto riguarda i tratti più critici da un punto di vista paesaggistico, metereologico e idrogeologico;

gli interroganti ritengono che il presente atto potrà fungere da supporto e stimolo al sindaco di Pergine, il rappresentante politico che più di tutti deve dare risposte a cittadini e associazioni di categoria in merito alla tutela del paesaggio messa a rischio dal progetto di edificazione di un elettrodotto “volante”. Posto di fronte alle molteplici controindicazioni legate all’opera più volte citata, il primo cittadino di Pergine Valsugana potrà forse valutare con maggiore attenzione la questione decidendo di tornare sui propri passi e chiedendo a Terna Spa un ripensamento del progetto, o una variante che tuteli il paesaggio perginese e la sicurezza dell’elettrodotto stesso, o, meglio ancora, una sospensione a tempo indeterminato dell’entrata in fase esecutiva dei lavori, nell’attesa che più cospicui finanziamenti rendano possibile l’interramento del tracciato;

gli interroganti ritengono infine che in relazione alla certificazione di sostenibilità che esalta il sistema territoriale e un modello di governance innovativo ottenuta nel mese di agosto e celebrata al Lido di Caldonazzo, sia doverosa una maggiore prevenzione con riguardo alla deturpazione paesaggistica, anche investendo maggiori risorse se necessario. Il rischio potrebbe essere quello di vanificare il lavoro svolto che ha fatto della Valsugana la prima “eco-destinazione” certificata per il turismo sostenibile a livello mondiale secondo i criteri GSTC e che è stata festeggiata con tutti gli onori del caso dagli assessori provinciali e da numerosi amministratori comunali e rappresentanti delle categorie di settore; 

tutto ciò premesso si interroga il Presidente della Provincia per sapere

  1. per quale motivo il parere espresso in merito all’interramento almeno delle parti più problematiche dell’elettrodotto della Valsugana da parte della Sottocommissione della Commissione provinciale per l’urbanistica e il paesaggio non abbia in alcun modo influito sulla progettazione proposta da parte di Terna Spa, risultando di fatto disatteso ed ignorato;
  2. per quale motivo il Servizio Sviluppo Sostenibile e Aree Protette non abbia fornito parere alcuno in merito al progetto dell’elettrodotto che Terna Spa intende realizzare in Valsugana e non abbia preso parte alla Conferenza di Servizi istruttoria del 19 aprile 2019 che verteva proprio su tale progettazione;
  3. quali siano le verifiche che si intendono realizzare per assicurarsi che Terna Spa ottemperi alle raccomandazioni proposte dal Servizio Geologico, dal Servizio Bacini montani e dalla Soprintendenza per i Beni Culturali della Provincia autonoma di Trento riguardo alla realizzazione del cosiddetto elettrodotto della Valsugana;
  4. se la Provincia, congiuntamente con l’amministrazione comunale di Pergine Valsugana, intenda avviare un’interlocuzione con il Ministero competente per modificare la linea di tracciato e ridurre l’impatto paesaggistico come richiesto dalla cittadinanza.

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