Il 13 febbraio scorso presentavo un’interrogazione per chiedere alla Provincia di informare i Comuni e i cittadini in merito all’esenzione fiscale per l’occupazione di suolo pubblico per la raccolta di firme finalizzate a promuovere petizioni, referendum ed iniziative dei cittadini europei. Lo scopo principale dell’interrogazione era quello di rimuovere ogni ostacolo per la raccolta delle firme sulla proposta di referendum per l’istituzione del referendum sul biodistretto agricolo trentino e su altre iniziative civiche di vario tipo.
L’esenzione era stata riconosciuta in via interpretativa dall’Agenzia delle Entrate a seguito di un’iniziativa del Movimento 5 Stelle ad opera dell’allora Ministro per i Rapporti con il Parlamento e la Democrazia Diretta Riccardo Fraccaro ma non era ancora applicata in via uniforme sul territorio nazionale ed in particolare su quello Trentino.La risposta della Giunta provinciale è stata piuttosto rapida tanto da pubblicare una nota con i riferimenti alla risoluzione dell’Agenzia delle Entrate sul sito provinciale delle autonomie locali. Il diritto di partecipazione popolare si attua con le grandi e con le piccole riforme, come quella che il M5S ha portato a termine rimuovendo un ostacolo all’esercizio di tale diritto.Segue il testo integrale dell’interrogazione.
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Interrogazione int 1185/XVI presentata il 13 febbraio 2020
“Esenzione fiscale per l’occupazione di suolo pubblico per la raccolta di firme finalizzate a promuovere petizioni, referendum ed iniziative dei cittadini europei”:
con la Risoluzione n.56/2018 del 18 luglio 2018 emanata dall’Agenzia delle Entrate su sollecitazione dell’allora ministro ai Rapporti con il Parlamento e la Democrazia Diretta chiariva erga omnes l’esenzione fiscale per le richieste di occupazione di suolo pubblico per banchetti di raccolta firme organizzati per promuovere istanze, petizioni, iniziative, popolari, referendum e ICE;il 27 dicembre 2019, ai sensi dell’art.8 della legge sui referendum provinciali 3/2003, ha avuto avvio la raccolta firme sulla richiesta di referendum propositivo avente ad oggetto “Volete che, al fine di tutelare la salute, l’ambiente e la biodiversità, la Provincia autonoma di Trento disciplini l’istituzione su tutto il territorio agricolo provinciale di un distretto biologico, adottando iniziative legislative e provvedimenti amministrativi – nel rispetto delle competenze nazionali ed europee – finalizzati a promuovere la coltivazione, l’allevamento, la trasformazione, la preparazione alimentare e agroindustriale dei prodotti agricoli prevalentemente con i metodi biologici, ai sensi dell’art. 13 del decreto legislativo 228/2001, e compatibilmente con i distretti biologici esistenti?”;dalla data di approvazione della risoluzione 56/2018 la raccolta firme a sostegno del biodistretto del Trentino è la prima occasione in cui, in maniera diffusa, i Comuni trentini si trovano ad applicare alla lettera la normativa vigente secondo la nuova interpretazione da parte dell’Agenzia delle Entrate, in tal modo sgravando i cittadini attivi dalle vessazioni fiscali applicate ingiustamente nell’esercizio dei diritti politici di base e le amministrazioni comunali da inutili e dispendiose procedure burocratiche e autorizzative;tutto ciò premesso si interroga il Presidente della Giunta per saperese intenda adottare i provvedimenti di competenza al fine di ricordare alle amministrazioni comunali della provincia autonoma di Trento il contenuto e le finalità della risoluzione dell’Agenzia delle Entrate 56/2018
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