Decreto Crescita: ecco come i Comuni trentini hanno impiegato i fondi messi a disposizione dallo Stato

Ricordate l’emendamento Fraccaro al Decreto Crescita 2019 che assicurava fondi ai Comuni per investimenti volti alla realizzazione di progetti di efficientamento energetico e di sviluppo territoriale sostenibile?

A distanza di un anno si possono iniziare a tirare le somme. Siamo riusciti a recuperare i dati relativi alle modalità di impiego dei primi 500 milioni di euro destinati ai Comuni per interventi di illuminazione pubblica, di risparmio energetico degli edifici pubblici, di installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, per la mobilità sostenibile, l’adeguamento e la messa in sicurezza di scuole ed altri edifici pubblici e per l’abbattimento delle barriere architettoniche.

Dalle informazioni che abbiamo risulta che sono stati più di 100 i Comuni che si sono attivati per accedere ai 9,5 milioni di euro messi a disposizione dalla norma per la Provincia autonoma di Trento.

Per quanto riguarda l’illuminazione pubblica per progetti di efficientamento energetico gli esempi più notevoli da citare sono i seguenti:
– 130.000,00 euro investiti nel comune di Pergine Valsugana su via Pennella e Vicolo Garberie e nella frazione di Roncogno;
– 90.000,00 euro spesi a Riva del Garda su Viale Prati, Via Canella, Via Monte Oro e Viale Pilati e su altri tratti stradali;
– 69.926,00 euro a Mezzolombardo su via Trento, via Fiorini e via D. Chiesa;
– 50.000,00 euro a Brentonico in via Bus e altre vie;
– 50.000,00 euro a Ossana nel centro storico.

Ci sono stati anche interventi per l’adeguamento o la messa in sicurezza di edifici pubblici. Sempre citando gli esempi più importanti abbiamo:
– 70.000,00 euro a Levico Terme, per rimozione amianto e per realizzazione di una nuova copertura in lamiera zincata a Malga Basson, in località Vezzena;
– 70.000,00 euro ad Ala, per l’adeguamento statico della scuola primaria di primo grado in via A. Betta;
– 55.178,62 euro a Rovereto, per la riqualificazione tecnologica della centrale termica in via lungo Leno;
– 50.000,00 euro a Castel Condino, per l’abbattimento delle barriere architettoniche di malga Table;
– 50.000,00 euro a Bleggio Superiore, per sostituzione dei serramenti esterni di un edificio scolastico a Rango;
– 50.000,00 euro a Campitello di Fassa per la realizzazione di un impianto fotovoltaico per le scuola media in via Streda Don Tita de Stefin;
– 7.905,60 euro a Bondone per il rifacimento del tetto delle ex scuole elementari di Baitoni in via di Mezzo;
– 50.000 euro a Storo per il ripristino di una scogliera in via dei Castagni;
– 50.000 euro a Trambileno per la realizzazione di una pompa di calore a servizio dell’impianto di riscaldamento della scuola primaria nella frazione di Moscher

Da segnalare infine un secondo intervento nel Comune di Bondone.  24.869,24 euro per rifacimento manto stradale in via Olte, sempre nella frazione di Baitoni.

La notizia positiva però non riguarda solo il 2019 e quello che i Comuni hanno già realizzato in questi mesi ma anche le prospettive di sviluppo future. La norma Fraccaro è stata infatti confermata fino al 2024 con la legge finanziaria 2020. In questo modo i Comuni, grandi e piccoli, settentrionali, meridionali, regioni speciali e isole incluse, potranno investire denaro in interventi per migliorare la qualità delle vita dei cittadini aumentandone la sicurezza e riducendo l’impatto energetico di edifici ed opere pubbliche spesso vetuste e inefficienti, che da costi per l’erario potranno trasformarsi in risorse per le comunità dove sono collocate.

A tal riguardo proprio nelle settimane scorse la giunta provinciale ha deliberato lo schema che i Comuni trentini devono seguire per poter accedere alle risorse messe a disposizione dal Governo italiano grazie alla norma Fraccaro per investimenti destinati ad opere pubbliche locali.

La somma annua garantita dallo Stato ai Comuni trentini è di 8.980.000,00 euro (qui l’elenco completo). I contributi che verranno assegnati ai Comuni dovranno essere spesi in questi due ambiti:

a) efficientamento energetico, ivi compresi interventi volti all’efficientamento dell’illuminazione pubblica, al risparmio energetico degli edifici di proprietà pubblica e di edilizia residenziale pubblica, nonché all’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili;

b) sviluppo territoriale sostenibile, ivi compresi interventi in materia di mobilità sostenibile, nonché interventi per l’adeguamento e la messa in sicurezza di scuole, edifici pubblici e patrimonio comunale e per l’abbattimento delle barriere architettoniche.

Come vedete agli sperperi delle grandi opere per finanziare affaristi senza scrupoli il M5S risponde con opere piccole e diffuse per rispondere alle esigenze reali dei territori e dei cittadini che ci vivono.

5 Replies to “Decreto Crescita: ecco come i Comuni trentini hanno impiegato i fondi messi a disposizione dallo Stato”

  1. Quasi 10 milioni di euro stanziati e usufruiti! Insomma, dal nostro Ministro Fraccaro, ‘na bella fracca de soldi!

    Ho notato che i circa 10 milioni, l’ammontare del decreto crescita, è quanto si sono intascati di stipendi pubblici Salvini e la Meloni in un quarto di secolo di politica fatta a sbafo degli italiani. Ora capisco il loro motto : “Prima gli italiani”… Ovvio, e chi sennò?

    Ma ho notato pure che i soldi procapite investiti, col decreto crescita da ogni comune, è mediamente quanto s’è già intascato il candidato sindaco di Baraonda Civica, ovvero, da quando ha tradito l’elettorato trentino del M5S, trattenendosi però lo stesso ricco stipendio senza più tagliarselo, in favore del cittadino, come era obbligato fare quando era Consigliere eletto col M5S .. mi riferisco a costui:

    Costui però, deve sapere che gli elettori traditi sono come i fiammiferi : li freghi una volta sola!

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