Nelle menti dei nostri illuminati “leader politici” il Difensore Civico è talmente importante che la Presidenza del Consiglio ha deciso di consegnare ai consiglieri la sua relazione solo due giorni prima dell’avvio dei lavori in Aula e di contingentare i tempi di discussione sulla relazione annuale. Si vede che volevano tenersi le informazioni solo per loro il più a lungo possibile…
Le criticità che riguardano l’istituto del Difensore civico sono parecchie, ma evidentemente è meglio fare in modo che i cittadini non ne sappiano nulla, anzi, per qualcuno meglio sarebbe che i cittadini ignorassero persino l’esistenza del Difensore Civico.
Nonostante questo atteggiamento tutt’altro che disponibile da parte della maggioranza e della presidenza del Consiglio ho comunque cercato di fare la mia parte. Tra le questioni preliminari che ho posto c’è il fatto che ancora troppi Comuni non hanno ancora siglato la convenzione col Difensore Civico. A tal riguardo ho segnalato un’interrogazione del marzo del 2019 che “stranamente” è ancora senza risposta tramite la quale si chiedeva al Presidente del Consiglio di farsi parte attiva nella sensibilizzazione dei Comuni. Naturalmente sul punto il Presidente non si è pronunciato. È già un passo avanti perché di solito risponde “mi no podo far nient…” e la chiude così.
Ho inoltre posto in evidenza come il regolamento interno del Consiglio (interpretato sempre ad uso e consumo del Presidente) non si è ancora adeguato alla legge istitutiva del Garante dei minori e del Garante dei detenuti. Lorsignori non vogliono interpretare la legge favorendo la discussione delle relazioni annuali in aula… dicono che una simile interpretazione potrebbe aprire criticità con possibili riflessi sulle garanzie poste a tutela delle minoranze consiliari. È davvero così? Io ho i miei dubbi ma anche fosse vorrebbe dire che per tutelare i diritti dei consiglieri si mettono in secondo piano quelli dei cittadini. Che questo accada spesso e volentieri l’avevamo già capito ma è sempre utile tenerlo bene a mente.
La terza questione preliminare riguarda i tempi di consegna della documentazione ai consiglieri. Da accordi presi nella capigruppo avrebbero dovuto consegnarci la relazione una decina di giorni prima dell’inizio dei lavori invece ce l’hanno data solo due giorni prima. Il Presidente non è stato in grado di dare spiegazioni nemmeno su questo. Probabilmente non poteva farci niente nemmeno qui…
Le proposte:
Consapevole di come volessero mettere in soffitta in fretta la questione Difensore Civico sono arrivato preparato e nei pochi secondi a disposizione concessi per la discussione sono riuscito a presentare un paio di ordini del giorno collegati alla relazione che riguardava questa istituzione posta a tutela dei diritti dei cittadini.
Con il primo ordine del giorno ho proposto che il Presidente del Consiglio richieda al Difensore Civico la predisposizione, entro il 30 settembre 2020, di un programma dettagliato delle attività, comprensivo delle richieste e delle indicazioni che il medesimo ha già espresso nel corso del mandato, al fine di provvedere con la messa a disposizione nelle relative strutture delle dotazioni organiche e finanziarie necessarie al raggiungimento degli obiettivi proposti nel programma annuale e di legislatura. Ho proposto inoltre che l’ufficio del Difensore civico sia coinvolto nelle procedure di selezione del personale ai sensi dei Principi di Venezia del Commissione europea per la Democrazia attraverso il Diritto e delle Linee di indirizzo delle Regioni e delle Province autonome di Trento e di Bolzano in merito alla disciplina degli organi di garanzia.
Con il secondo ordine del giorno ho proposto alla Giunta provinciale di porre in essere le iniziative di competenza nei confronti dei comuni e delle comunità della Provincia Autonoma di Trento per assicurare l’attuazione degli impegni della mozione 16/XVI e delle indicazioni del Ministero dell’Interno in ordine al diritto di libero accesso da remoto al registro di protocollo informatico e al sistema contabile comunale da parte dei consiglieri comunali.
Dopo aver ascoltato lodi, ringraziamenti e apprezzamenti sull’attività del Difensore civico da parte di tutti i consiglieri provinciali e i peana della Giunta, il Consiglio ha deciso di bocciare il primo ordine del giorno disconoscendo i principi consolidati del patrimonio costituzionale europeo e le invocazioni per un potenziamento della dotazione di personale e di risorse.
La Giunta ha invece dato parere favorevole alla seconda proposta di ordine del giorno in una logica di continuità con gli impegni presi in Aula nel corso della legislatura in risposta alle proposte di impegno del M5S.
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Seguono testo integrale della proposta di ordine del giorno che è stata bocciata e interventi in aula
1/XVI
“Dotazioni dell’ufficio del difensore civico”
discusso e bocciato il 2 luglio 2020
In un’intervista pubblicata sulla rivista Consiglio provinciale cronache nell’aprile 2020 l’avv. Gianna Morandi, Difensore civico della Provincia autonoma di Trento, in relazione alle criticità affrontate dall’inizio dell’incarico assegnato nel settembre 2019 ha affermato: “Le maggiori derivano dall’esiguità numerica della struttura che affianca il difensore. Conto su due funzionari. Un’efficiente organizzazione del lavoro non può prescindere dall’adeguatezza numerica della struttura con cui i cittadini si interfacciano quotidianamente anche in funzione dell’accelerazione dei tempi di risposta.” (“La difesa civica è a disposizione di tutti” – Consiglio provinciale cronache n.265, aprile 2020 n.2, pag.10 );
nella premessa alla Relazione del Difensore civico per l’attività anno 2019 presentata in data 29 giugno 2020, è stato evidenziato come la struttura dell’ufficio del Difensore civico attualmente sia composta da soli due funzionari e risulti priva di un direttore, che dovrebbe essere a breve individuato e nominato, e di un ulteriore funzionario. È stata altresì sottolineata l’importanza dell’adeguatezza delle risorse umane rispetto alla qualità dell’attività che si vuole portare avanti, soprattutto nei confronti del cittadino, primo beneficiario della difesa civica. È quindi lecito ritenere che, qualora realizzato, l’incremento auspicato del personale dell’Ufficio potrà avere effetti benefici sia in termini di servizio offerto ai cittadini, sia in termini di confronto con la società civile e le istituzioni;
la questione dell’esiguità del personale dell’Ufficio del Difensore civico era già stata affrontata dall’aula nella discussione in ordine alla proposta di ODG 1/XVI dell’11 marzo 2019 “Esiguità del personale operante presso l’Ufficio del Difensore civico e inadeguatezza della struttura dal punto di vista logistico” approvata e convertita successivamente nell’ODG 23/XVI del 12 marzo 2019 il cui impegno era il seguente: “impegna a intervenire per rimediare alla mancanza di personale destinato all’ufficio del difensore civico e a intervenire sull’organizzazione degli spazi logistici in tal modo permettendo l’offerta alla cittadinanza di un servizio adeguato ed efficace, con particolare riferimento alle fasce marginali della società e alle comunità periferiche, il tutto in accordo con il difensore civico e compatibilmente con il progetto di bilancio del Consiglio”;
il 10 aprile 2020 il Presidente del Consiglio provinciale rispondeva all’interrogazione 1194/XVI del 18 febbraio 2020 presentata per conoscere i parametri da adottare nella scelta dei componenti della commissione esaminatrice per il bando di concorso pubblico indetto per le figure di n. 2 direttori per l’ufficio legale e gestione atti politici del servizio legislativo e per l’ufficio del difensore civico (vedi delibere dell’Ufficio di Presidenza n.4 e n.5 del 16.01.2020, n.8 del 30.01.2020 e n.19 del 09.03.2020 e bando di Concorso pubblico, per titoli ed esami. Pubblicato sul B.U. Regione Trentino-Alto Adige n. 6 del 12.02.2020), al fine di assicurare la massima imparzialità e terzietà nella valutazione dei profili dei soggetti che avrebbero presentato la propria candidatura. Il Presidente affermava che “come disposto dalla deliberazione dell’Ufficio di Presidenza 16 gennaio 2020, n. 4 […] ogni valutazione in merito compete all’intero Ufficio di presidenza, chiamato a nominare la commissione esaminatrice ed alle cui decisioni pertanto si rinvia”;
il “Regolamento sui criteri e la procedura di accesso alla qualifica di direttore del consiglio provinciale di Trento con concorso pubblico, ai sensi dell’articolo 11 del regolamento organico” approvato dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio con deliberazione n.4 del 16.01.2020, all’articolo 4 prevede che le prove d’esame sono volte ad accertare le conoscenze teoriche, le competenze pratiche e le attitudini personali del candidato nonché dei principi e delle norme che disciplinano l’attività amministrativa e di specifici argomenti previsti dal bando in relazione ai posti da ricoprire. L’articolo 6 prevede che la commissione esaminatrice sia nominata con deliberazione dell’Ufficio di presidenza del Consiglio provinciale;
il predetto regolamento, con particolare riferimento al bando specifico per l’individuazione di una figura con la qualifica di direttore presso il Difensore civico, non prevede alcun coinvolgimento del Difensore civico nell’individuazione degli argomenti propri della sua attività da tenere in considerazione nelle prove d’esame. Non prevede nemmeno alcun coinvolgimento del Difensore civico nella definizione dei criteri e del metodo per la scelta della commissione esaminatrice che è a totale discrezione dell’organo politico che invece dovrebbe garantire l’esercizio, indipendente ed effettivo, delle sue responsabilità e funzioni;
la Commissione europea per la Democrazia attraverso il Diritto (Commissione di Venezia) nella 118ª Sessione Plenaria che si è svolta a Venezia il 15-16 marzo 2019 ha adottato i principi sulla protezione e la promozione dell’istituzione del Difensore civico (Principles on the Protection and Promotion of the Ombudsman Institution (“The Venice Principles”), adopted by the Venice Commission at its 118th Plenary Session (Venice, 15-16 March 2019);
nelle premesse del documento adottato dalla Commissione di Venezia si ricorda che il Difensore civico è un’istituzione che deve operare in maniera indipendente contro la maladministration e le presunte violazioni dei diritti umani e delle libertà fondamentali che colpiscono individui o persone giuridiche e si afferma che i Governi e i Parlamenti devono accettare la critica in un sistema trasparente responsabile nei confronti del cittadino;
si riportano di seguito i principi n. 21 e 22 riguardanti l’autonomia finanziaria e di gestione del Difensore civico:
“21. Saranno garantite all’istituzione del Difensore civico risorse economiche sufficienti ed autonome. La legge disporrà che l’assegnazione di fondi all’istituzione del Difensore civico debba essere adeguata alla necessità di garantire l’esercizio pieno, indipendente ed effettivo delle sue responsabilità e funzioni. Il Difensore civico deve essere consultato e gli deve essere richiesto di presentare un progetto di bilancio per il futuro periodo di esercizio. Il budget approvato per l’istituzione non deve essere ridotto durante l’anno finanziario, a meno che la riduzione non si applichi in via generale alle altre istituzioni dello Stato. Il controllo finanziario indipendente sul budget del Difensore civico deve considerare solamente la legalità dei procedimenti finanziari e non la scelta delle priorità nell’esecuzione del mandato.
22. L’istituzione del Difensore civico deve disporre di un sufficiente staff e di un’adeguata flessibilità strutturale. L’Istituzione potrà includere uno o più Vice, nominati dal Difensore civico. Il Difensore civico deve avere la capacità di selezionare il proprio personale di staff”;
l’Assemblea plenaria della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee delle Regioni e delle Province autonome del 26 settembre 2019 ha approvato le Linee di indirizzo delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano in merito alla disciplina degli organi di garanzia: “Difensore civico, Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Garante dei diritti dei detenuti” (www.parlamentiregionali.it – Ordine del giorno 3/2019 del 26.09.2019);
nelle linee di indirizzo degli organi di garanzia, al capo “Aspetti istituzionali”, punto 1) “Natura dell’organo e previsione statutaria: autonomia, indipendenza e terzietà dell’organo”, lettera c) si raccomanda: “Le Regioni e le Province autonome assicurano al Garante e/o Difensore civico, non sottoposto ad alcuna forma di dipendenza gerarchica o funzionale, lo svolgimento della sua attività in condizione di autonomia, libertà, indipendenza ed efficacia”;
nelle linee di indirizzo degli organi di garanzia, al capo “Aspetti funzionali”, punto 1) “Programmazione attività”, si raccomanda:
“a. Le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano provvedono a dotare gli Uffici competenti di adeguate risorse umane e strumentali.
b. Entro il 30 settembre di ogni anno il Garante e/o Difensore civico presenta all’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale un programma dettagliato delle attività.
c. L’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale esamina il programma e dà indicazioni all’Amministrazione al fine della messa a disposizione delle relative strutture, compatibilmente con le possibilità dell’Ente, delle dotazioni organiche e finanziarie necessarie al raggiungimento degli obiettivi proposti nel programma annuale”;
le predette linee di indirizzo approvate dalla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee appaiono in linea con il documento approvato dalla I Commissione (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni) della Camera dei Deputati della XVII Legislatura a conclusione dell’indagine conoscitiva sulle autorità amministrative indipendenti. Uno tra gli elementi di maggior rilievo emergenti dal documento è quello di assicurare autonomia finanziaria e organizzativa alle autorità amministrative indipendenti secondo quanto previsto anche dalle direttive europee. A riguardo è fondamentale quindi fare scelte legislative che tengano in primaria considerazione la dotazione dei mezzi finanziari e le risorse umane funzionali al ruolo, alle finalità e ai poteri assegnati all’autorità. Anche per quanto riguarda le autorità amministrative indipendenti si sono evidenziate criticità con riferimento all’esiguità del personale rispetto alla quantità del lavoro da svolgere, a tal proposito fondamentale è il principio di autonomia organizzativa delle autorità, che non dovrebbe essere poi scalfito da disposizioni specifiche che riducono i margini di auto-organizzazione (Conclusione dell’indagine conoscitiva sulle autorità indipendenti della I Commissione permamente della Camera dei Deputati – 16.02.2012);
alla luce delle novità intervenute nel panorama europeo e nazionale con l’adozione dei Principi di Venezia e dell’approvazione delle Linee di indirizzo in merito alla disciplina e al funzionamento degli organi di garanzia, pare evidente che anche a livello provinciale sia necessario un adeguamento delle prassi vigenti ai principi sanciti dai più autorevoli organismi politico-istituzionali della comunità internazionale;
l’adeguamento, che potrebbe essere facilitato anche dal sostanzioso avanzo di bilancio del Consiglio provinciale, permetterebbe alla Provincia di Trento una più piena affermazione di un sistema di garanzie basato sulla democrazia, sullo stato di diritto, sul rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali e sulla buona amministrazione che trova fondamento in diversi documenti adottati dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottati in seguito all’approvazione della Risoluzione 48/134 sui principi relativi allo Status delle Istituzioni Nazionali per la promozione e la protezione dei diritti umani (i “Principi di Parigi”) del 20 dicembre 1993;
l’adeguamento permetterebbe inoltre di rendere più accessibile ed effettivo il diritto di reclamo presso il Difensore civico, attualmente ostacolato da una limitatezza di risorse come affermato dal Difensore civico stesso nell’intervista dell’aprile del 2020, e di aggiungerlo al diritto di tutela giurisdizionale che, come sappiamo, non è alla portata di tutti i cittadini. Ciò è quanto mai necessario in un periodo di difficoltà e di potenziali e crescenti conflitti sociali derivanti dall’emergenza Covid-19;
tutto ciò premesso il Consiglio provinciale impegna il Presidente del Consiglio
a richiedere al Difensore civico la predisposizione, entro il 30 settembre 2020, di un programma dettagliato delle attività, comprensivo delle richieste e delle indicazioni che il medesimo ha già espresso nel corso del mandato, al fine di provvedere con la messa a disposizione nelle relative strutture delle dotazioni organiche e finanziarie necessarie al raggiungimento degli obiettivi proposti nel programma annuale e di legislatura;
ad adeguare il Regolamento sui criteri e la procedura di accesso alla qualifica di direttore del consiglio provinciale di trento con concorso pubblico per garantire l’adozione di provvedimenti di concerto con il Difensore civico al fine di assicurare il pieno perseguimento dell’esercizio, indipendente ed effettivo delle sue responsabilità e funzioni anche per quanto concerne le iniziative per completare la dotazione organica del suo Ufficio;
a valutare, di concerto con il Difensore civico, i criteri per la definizione del diario delle prove scritta, pratica e orale e per la composizione della commissione esaminatrice prevista dal bando di concorso pubblico indetto per l’assunzione di un direttore presso l’ufficio del Difensore civico e pubblicato sul B.U. Regione Trentino-Alto Adige n. 6 del 12.02.2020;
Esito del voto:





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Il difensore civico è una figura importante e gratuita per il cittadino.
Mi indirizzi anch’io nel 2012/13 per segnalare i maltrattamenti quotidiani pre-mortem che venivano fatti ad hoc sugli anziani ospiti delle RSA o Apsp di Trento e d’intorni.
Ma che Giunta di SFIGATTI è? Quella che ha il motto :” prima i trentini ! ” … perché noi non podem far nient..
TI TE PODI FAR QUALCOSA?
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NO, NON PODO FAR NIENT!