Fra i disegni di legge affrontati a giugno dal Consiglio provinciale ce n’era uno relativo al sostegno pubblicitario alle società sportive. In abbinato noi del M5S avevamo proposto un ordine del giorno che, qualora approvato, avrebbe portato la Provincia di Trento a confrontarsi con quella di Bolzano per capire come funzionano le cose da loro, visto e considerato che a nord del confine si applicano interessanti soluzioni per il sostegno alle associazioni sportive e più in generale a tutte le associazioni che si occupano di volontariato, come ad esempio quantificare e quindi rimborsare sotto forma di contributo il lavoro dei volontari. Sarebbe stato interessante proporre una soluzione simile anche da noi ma purtroppo la maggioranza non ha ritenuto la cosa di suo interesse. Con quale giustificazione? Nessuna, a quanto pare non si sono nemmeno presi la briga di valutare la cosa.
A Bolzano, fra le varie voci che la Provincia considera in sede di concessione di contributi alle società sportive e alle associazioni di volontariato c’è anche quella dell’impegno dei volontari. Persone che lavorano producendo benefici di interesse pubblico e quindi valore, che come tale si ritiene di riconoscere alle associazioni che li impiegano (20 euro all’ora circa). Lo stesso si potrebbe valutare tranquillamente di fare anche in Trentino. Come detto però all’attuale maggioranza la cosa non interessa, al punto tale che non si degnano nemmeno di giustificare il loro no a una proposta che chiedeva soltanto di avviare un confronto con la Provincia “gemella” per verificare la fattibilità dell’introduzione di una norma simile in Trentino.
Che dire? Mi pare che, quando si tratta di gestire risorse, nella maggioranza scatti un meccanismo di chiusura automatica, con l’idea di “fare bella figura” a farsi vedere ad erogare i soldi, secondo una logica di stampo medioevale. Non l’ente pubblico che dà a chi merita e ha diritto ma il signorotto locale che concede il beneficio o lo nega a seconda delle simpatie e dell’omaggio che i sudditi sono disposti a concedergli. Si tratta di un modo di pensare e di agire deleterio, ma la cosa più avvilente non è che venga messo in atto quanto piuttosto che molti cittadini lo accettino senza fiatare, quasi fosse il modo “naturale” di gestire le cose.
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Seguono i video dell’intervento in discussione in generale e il testo integrale della proposta di ordine del giorno:
Proposta di ordine del giorno n.1/67/XVI collegata al disegno di legge n. 67/XVI “Inserimento dell’articolo 17 bis nella legge provinciale sullo sport 2016: pubblicità a favore di società sportive professionistiche o di società o associazioni sportive dilettantistiche”. Bocciata l’8 giugno 2021.
Criteri per l’attribuzione di contributi connessi alle attività sportive
In Trentino le modalità di erogazione dei contributi alle associazioni sportive sono disciplinate dal regolamento “Criteri e modalità di attuazione della Legge provinciale n. 4 del 21 aprile 2016”, adottato con Deliberazione della Giunta provinciale n. 1321 del 30 agosto 2019 in attuazione della legge provinciale sullo sport 2013 (Legge provinciale 21 aprile 2016, n. 4). Tra i criteri selezionati non risultano essere state individuate misure puntuali di quantificazione delle prestazioni volontarie svolte all’interno delle associazioni ma solo liste di iniziative finanziabili al fine di giustificare l’erogazione di contributi. In pratica ciò significa che in Trentino l’ente pubblico sostiene la realizzazione di attività specifiche afferenti a svariate tipologie di intervento (ad esempio si va dall’“Organizzazione di manifestazioni sportive di interesse provinciale, regionale, interregionale, nazionale o internazionale” all’“acquisto di autoveicoli finalizzati al trasporto collettivo in sicurezza degli atleti”) ma non ritiene di quantificare e tener conto in sede di erogazione dei contributi del valore del lavoro dai volontari per la realizzazione di quelle stesse attività;
in merito alle procedure di erogazione contributi alle associazioni sportive la Provincia Autonoma di Bolzano ha scelto una strada diversa da quella della Provincia Autonoma di Trento. L’art 2 comma 1 della L.P 17/1993 e successive modifiche della Provincia di Bolzano stabilisce infatti che “per gli enti e i soggetti non aventi scopo di lucro operanti nei settori dell’assistenza, del sostegno della famiglia, del lavoro, della sanità, della protezione civile, dell’istruzione, della cultura, dello sport, dell’edilizia abitativa agevolata, nonché della tutela del paesaggio e dell’ambiente, la documentazione può essere limitata all’importo del vantaggio economico concesso, fermo restando l’obbligo dell’attestazione dello svolgimento dell’intera iniziativa ammessa all’agevolazione e la facoltà di quantificare le prestazioni rese dagli enti e dai soggetti stessi”;
in Provincia di Bolzano i criteri per l’attribuzione di vantaggi economici concessi agli enti e soggetti di cui al precedente paragrafo nel rispetto del Regolamento UE, correlati alla L.P. 9/2015 e alla L.P. 13/83, stabiliscono inoltre che “ai soli fini del raggiungimento della spesa ammessa, al beneficiario è riconosciuto, per le prestazioni rese a titolo di volontariato da propri soci e aderenti, un importo orario convenzionale stabilito dalla Giunta provinciale”;
in base alla Delibera 30 ottobre 2018, n. 1109 – “Aggiornamento dell’importo orario convenzionalmente stabilito per le prestazioni rese a titolo di volontariato”, la Provincia di Bolzano ha aggiornato l’importo orario stabilito per le prestazioni rese a titolo di volontariato aumentandolo da euro 16,00 a euro 20.00 sulla base dell’indice ISTAT dell’1,288;
con la Delibera 6 febbraio 2018, n. 93, la Provincia Autonoma di Bolzano ha definito i criteri per la concessione di vantaggi economici a favore delle associazioni che svolgono attività di volontariato. In particolare all’Art.11 sono state definite le modalità tramite le quali le associazioni di volontariato devono rendicontare le spese sostenute per la realizzazione di attività ed eventi ammessi a contributo. Per quanto riguarda il lavoro dei volontari l’attività di rendicontazione si svolge come segue:
- vengono raccolte le dichiarazioni dai singoli soci per le ore di volontariato svolte per l’associazione;
- vengono accorpate tutte le ore in un unico prospetto che viene allegato alla domanda per la richiesta dei contributi;
come si può osservare, il sistema scelto dalla Provincia Autonoma di Bolzano per sostenere l’associazionismo tiene conto del lavoro dei volontari nella definizione dei contributi compensativi riguardo alle attività svolte. Come detto, si tratta di un sistema che la Provincia Autonoma di Trento non ha in alcun modo adottato. In virtù dell oggettiva e decisiva importanza ricoperta dall’impegno dei volontari, senza il quale l’attività associazionistica non potrebbe semplicemente avere luogo, si ritiene utile e opportuno approfondire le modalità scelte dalla Provincia di Bolzano per quantificarne il valore in sede di erogazione dei contributi, nell’ottica di un’eventuale implementazione delle stesse anche in Provincia di Trento;
tutto ciò premesso il Consiglio impegna la giunta provinciale
- ad avviare un confronto con l’amministrazione provinciale di Bolzano al fine di acquisire elementi conoscitivi riguardo ai criteri e alle modalità di quantificazione delle ore di volontariato prestate nei confronti dell’organizzazione e dei contributi erogati alle stesse, all’impatto normativo e finanziario e alla valutazione dell’efficacia del sistema utilizzato nella provincia autonoma di Bolzano;
- ad elaborare una comparazione tra i criteri per la concessione di vantaggi economici a sostegno di iniziative delle federazioni per la promozione dell’attività di volontariato adottati dalla provincia di Bolzano con i criteri e le procedure utilizzati dalla provincia di Trento e di riferire l’esito dell’approfondimento nella commissione consiliare competente;
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2 Replies to “La maggioranza boccia l’introduzione di sostegni alle associazioni in base al lavoro dei volontari”