Di recente la Provincia di Trento ha risposto ad una mia interrogazione riguardo alla vicenda del distacco di circa 80 metri cubi di roccia da Cima Baone, nei pressi di Vigne di Arco, verificatosi il 15 marzo scorso. Secondo il presidente Fugatti l’evento era di difficile previsione. Strano, perché come ricordavo nel testo dell’interpellanza, la franosità di quei luoghi era ben nota, tanto che nel 2010 un cittadino arcense aveva sollecitato l’amministrazione comunale a intervenire, ottenendo rassicurazioni su accertamenti tecnici che sarebbero stati condotti in loco.
Appare innegabile dunque che il Comune di Arco sapesse della possibilità di frane e smottamenti nella zona di Vigne, una zona che, giova ricordarlo, è assai frequentata da persone che si dedicano proprio all’arrampicata. Mi sembra quindi inspiegabile che nella risposta del presidente della Provincia si affermi che si sia trattato di un crollo eccezionale e di un fatto difficilmente prevedibile. Si può solo essere contenti che nonostante il flusso di turisti, podisti e sportivi che frequentano quei luoghi nessuno sia rimasto ferito o peggio.
Siamo stati tutti estremamente fortunati, compresi coloro che pur informati dei rischi li hanno ritenuti accettabili. La speranza ora è che a fronte del pericolo scampato di un soffio, chi di dovere si ravveda e intervenga facendo tutto ciò che serve a garantire la sicurezza di chi transita a Vigne di Arco. A fronte dei fatti, fare altrimenti sarebbe non solo scriteriato ma addirittura criminale.
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Seguono i riferimenti all’interrogazione 2458/XVI del 29 marzo 2021 “Verifiche propedeutiche alla messa in sicurezza della parete rocciosa della “placche di Baone”” e della risposta fornita il 24 giugno 2021:
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Alex Marini 
One Reply to “Frana a vigne di Arco: evento imprevedibile? Non proprio…”