Rendere pubblici studi, proposte progettuali e analisi di fattibilità sulla ferrovia dell’Avisio

La ferrovia dell’Avisio, una grande possibilità di sviluppo per il territorio che pare essere stata messa in un cassetto. Abbiamo chiesto che i progetti e il materiale sin qui realizzato (e pagato dai contribuenti…) siano messi a disposizione della popolazione in modo che possano servire a rilanciare l’opera appena non le condizioni politiche ed economiche lo consentiranno.

Progettare e realizzare una ferrovia ha conseguenze e impatti sostanziali sui territori che ne sono interessati. Si pone in essere un’alternativa al trasporto su gomma che può fungere da volano economico ma anche garantire tutela ecologica, riducendo in maniera sostanziale la massa di veicoli presenti su strada. Una ferrovia inoltre porta a ripensare lo sviluppo urbanistico e la logistica delle località e, se implementata in maniera corretta, può davvero cambiare in meglio la vita delle persone.

In Trentino esiste da anni un’ipotesi di sviluppo ferroviario riguardante le Valli dell’Avisio ma purtroppo sono davvero in pochi quelli che l’hanno potuta approfondire nella sua completezza. Quel materiale esiste e potrebbe fungere da utile base di partenza per rilanciare il progetto. Per questo il M5S trentino ha presentato un’interrogazione che chiede alla Provincia proprio di rendere disponibili studi e progettazioni riguardanti la ferrovia dell’Avisio. 

Lo faranno? Noi ci speriamo anche se pare che la giunta sia più interessata a puntare sul trasporto su gomma sponsorizzando il cosiddetto Bus Rapid Transit (Brt), un sistema di bus con motorizzazioni a basse emissioni (Euro 6, Hybrid, Elettrico con ricarica alle fermate, Idrogeno) che la Provincia intenderebbe realizzare per le olimpiadi invernali del 2026 per collegare Cavalese a Canazei a fronte di investimenti compresi tra i 50 e i 70 milioni. Resta da capire se questo servizio sarebbe compatibile con il progetto della ferrovia o se la affosserebbe per sempre.

Anche per questa ragione è così importante che gli studi e le analisi realizzate finora siano rese pubbliche, avviando un dibattito pubblico su quale sia l’ipotesi migliore da mettere in cantiere per il territorio delle Valli dell’Avisio e per il Trentino. Il timore però è che, come ha sempre fatto, la maggioranza punti a procedere senza alcuna condivisione, imponendo i suoi progetti ed espropriando i cittadini del diritto di parola riguardo a scelte destinate ad impattare fortemente sulla loro vita.

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Segue il testo integrale dell’interrogazione 2769/XVI del 15 giugno 2021 “Pubblicazione dei progetti e degli studi di fattibilità relativi alla realizzazione di una ferrovia delle Valli dell’Avisio”

la mozione 38/XV “Interventi a sostegno dell’attività di studio e progettazione relativa alla realizzazione di una ferrovia delle Valli dell’Avisio” del 12 giugno 2014 impegnava la Giunta provinciale a: 1) a coinvolgere nella redazione dello stesso le istituzioni del territorio e le associazioni di cittadini costituite per questo scopo, in particolare valorizzando l’attività di studio ed approfondimento realizzati in questi anni dall’associazione Transdolomites; 2) ad avviare nel più breve tempo possibile lo studio di fattibilità di una ferrovia che collegasse Trento con le valli dell’Avisio, approfondendone, tra l’altro, gli aspetti finanziari;

relativamente al punto 1) del dispositivo della mozione 38/XV, con nota del 2 agosto 2016, l’Assessore alle infrastrutture e all’ambiente comunicava che la valutazione della documentazione in essere fosse in avanzato stato di attuazione ma nell’agosto del 2016 non era ancora stata completata nelle conclusioni, considerata la complessità della materia trattata. Non appena il Dipartimento avesse completato l’analisi sarebbe stata cura dell’assessorato convocare i portatori d’interesse per un primo confronto;

relativamente al punto 2) del dispositivo della mozione 38/XV, nella medesima nota menzionata nel paragrafo precedente, l’Assessore alle infrastrutture e all’ambiente comunicava che la mozione era stata parzialmente attuata e che a fine giugno 2016 lo stato di attuazione poteva essere sintetizzato nei seguenti termini:
– analisi progetto “Metroland” del giugno 2007;
– analisi la proposta “Qnex” commissionata nel 2009 dall’associazione Transdolomites;
– lo studio di pre-fattibilità quale approfondimento ed ingegnerizzazione della proposta “Qnex” con approfondimento anche degli aspetti finanziari che, nello studio “Qnex” risultano sottostimati;
– analisi dello studio commissionato dal BIM dell’Adige al Dipartimento di Studi Economici dell’Università di Verona dell’aprile 2015;
– analisi valutazioni sullo studio del treno dell’Avisio effettuate da Trentino Trasporti così come ipotizzata nello studio BIM.
Sulla base di tali studi i Servizi competenti in collaborazione con Trentino Trasporti hanno iniziato l’approfondimento tecnico economico in merito alla fattibilità del collegamento ferroviario in oggetto. In particolare erano state affrontate le seguenti tematiche:
– analisi trasportistica preliminare;
– prime analisi di fattibilità dal punto di vista geologico e geotecnico (non presenti nello studio BIM) ed individuazione delle criticità tecniche;
– analisi dei costi a livello parametrico;
– analisi dei tempi di percorrenza;
– verifica della compatibilità dell’esercizio promiscuo nella tratta Trento Gardolo (il sistema di sicurezza e segnalamento e lo scartamento sono diversi tra Ferrovia Trento Malè e Ferrovia delle Valle dell’Avisio così come ipotizzata nello studio BIM);
– prime verifiche di sostenibilità economica;
– analisi delle valutazioni sullo studio di fattibilità del treno dell’Avisio così come ipotizzata nello studio BIM;

successivamente alla nota inoltrata nell’agosto del 2016 risulta inoltre che sia stata consegnata al Consiglio provinciale un’ulteriore nota il 23 agosto 2017 da parte dell’assessorato ai trasporti, tuttavia i contenuti della stessa non sono riportati sulla scheda della mozione 38/XV;

a detta dell’interrogante gli elaborati prodotti in attuazione della mozione 38/XV e i successivi aggiornamenti potrebbero essere pubblicati sul sito istituzionale dell’Osservatorio sulla mobilità sostenibile previsto dall’art. 10 della Legge provinciale 30 giugno 2017, n. 6 “Pianificazione e gestione degli interventi in materia di mobilità sostenibile” (con eventuale collegamento ipertestuale anche sulla pagina dei Piani della Mobilità del Dipartimento Infrastrutture e Mobilità della Provincia) al fine di renderli accessibili alla cittadinanza;

gli elaborati potrebbero essere altresì utilizzati come base di discussione per la concertazione di cui all’art. 6bis della legge provinciale sui lavori pubblici (lp 26/1993) e per la predisposizione dei processi partecipativi per l’aggiornamento del piano stralcio sulla mobilità di ciascuna delle comunità interessate (valle dell’Adige, Rotaliana, Cembra, Fiemme e Fassa), le quali – appoggiando la petizione popolare 21/XIV “Realizzazione della ferrovia che collega Trento alle valli di Fiemme e Fassa attraverso la valle di Cembra” promossa dall’associazione Transdolomites e sottoscritta da 8.000 cittadini – avevano manifestato un forte interesse per la realizzazione di una ferrovia che collegasse Trento con le valle dell’Avisio;

la concertazione dei lavori pubblici con i cittadini, prevista dall’art. 6 bis della legge provinciale 26/1993, ha come obiettivo la condivisione con i cittadini del documento preliminare di progettazione o del progetto preliminare, in modo da favorire la condivisione delle opere e la loro rapida realizzazione attraverso la partecipazione dei cittadini. La concertazione avviene secondo le seguenti modalità: l’amministrazione procedente deposita la proposta di documento preliminare di progettazione e ne dà pubblico avviso, successivamente l’amministrazione promuovere la partecipazione degli interessati fornendo documentazione e informazioni della proposta di documento preliminare di progettazione o della proposta del progetto preliminare, e raccoglie le relative osservazioni, suggerimenti e proposte, rendendoli disponibili a chiunque con le medesime modalità. In seguito viene indetta una conferenza pubblica di informazione, aperta a tutti i residenti e ai portatori d’interessi collettivi, dove viene illustrata l’opera, questi ultimi possono, entro trenta giorni dallo svolgimento della conferenza, depositare presso l’amministrazione procedente osservazioni, suggerimenti e proposte scritti e infine l’amministrazione procedente motiva le decisioni conclusive assunte in relazione all’opera pubblica;

la condivisione del progetto dell’opera con il cittadino ed il conseguente dibattito pubblico che ne deriverebbe, sono strumenti che perseguono molteplici finalità, da un lato il fare informazione sui progetti delle grandi infrastrutture e la partecipazione popolare arricchiscono l’analisi svolta nell’iter tecnico-amministrativo e accertano la validità e l’opportunità delle alternative elaborate dallo studio di fattibilità e dall’altro sottopongono la progettazione alla volontà popolare, consentendo ai cittadini di incidere su di essa. In tal modo le progettazioni delle opere divengono condivise invece di essere vissute come atti arbitrari calati dall’alto a danno di una parte della cittadinanza;

tutto ciò premesso si interroga il Presidente della Provincia per sapere

  1. se intende pubblicare sul sito internet istituzionale dell’Osservatorio sulla mobilità sostenibile gli elaborati prodotti in attuazione della mozione 38/XV e i successivi aggiornamenti informativi al fine di rendere la documentazione e le informazioni in essa contenute accessibili e fruibili alla cittadinanza;
  2. se intende avviare la procedura prevista dall’art. 6 bis della legge provinciale 26/1993 partendo dalle elaborazioni prodotte in attuazione della mozione 38/XV allo scopo di raccogliere osservazioni, suggerimenti e proposte da parte del pubblico;

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2 Replies to “Rendere pubblici studi, proposte progettuali e analisi di fattibilità sulla ferrovia dell’Avisio”

  1. Finalmente un po di chiarezza sulle varie opportunità di viabilità ed è evidente che il treno è una infrastruttura privilegiata, ecologica, economica ed di sviluppo delle valli dell’Avisio, togliendo parte del traffico su gomma. Non solo, anche eviterebbe lo spopolamento evidente della valle di Cembra. Il cuore delle Dolomiti, il territorio che poi è la vera destinazione del turismo nazionale ed internazionale con 8 milioni di turisti annui rischia di essere dimenticato dal nuovo scenario ferroviario, speriamo che i nostri politici abbiano la volontà ed un reale entusiasmo proiettato alle nuove generazioni con un bel è definitivo progetto di fattibilità che aprirebbe a tante possibili opportunità finanziarie italiane ed europee.

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