Grazie al M5S la Provincia raccoglierà segnalazioni sulle linee elettriche pericolose

Grazie ad una mozione del M5S approvata nei giorni scorsi dal Consiglio provinciale, enti e associazioni potranno segnalare alla Provincia di Trento situazioni di pericolo nei pressi delle linee aeree dell’alta tensione e l’ente pubblico provvederà a discuterne con Terna Spa al fine di trovare soluzioni capaci di migliorare la sicurezza dei cittadini.

Questo, in sintesi, il risultato della proposta di mozione n. 440/XVIAdozione di una procedura per raccogliere e censire le segnalazioni di pericolosità e di impatto paesaggistico degli elettrodotti presenti sul territorio provinciale”, approvata il 28 ottobre scorso come mozione n. 138/XVIAdozione di una procedura per raccogliere e censire le segnalazioni di attività pericolose svolte in prossimità di linee elettriche aeree ad alta tensione”. 

Il nostro intento era di mettere in contatto cittadinanza e istituzioni migliorando la sicurezza delle linee elettriche e, possibilmente, ridurne anche l’impatto paesaggistico tramite azioni di interramento. Il testo finale approvato dal Consiglio è meno specifico di quanto avremmo voluto ma almeno preserva la possibilità del confronto cittadinanza/istituzioni al fine di migliorare le condizioni di sicurezza delle reti elettriche provinciali. Considerando che si partiva da una situazione in cui i cittadini non avevano alcuna voce in capitolo sulle linee elettriche che costellano il territorio provinciale, ci pare un deciso passo avanti nella direzione del coinvolgimento della popolazione nelle questioni che la riguardano direttamente, invece di farle sempre passare, nel caso specifico letteralmente, sopra le sue teste.

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Segue il testo completo della Proposta di mozione n. 440/XVIAdozione di una procedura per raccogliere e censire le segnalazioni di pericolosità e di impatto paesaggistico degli elettrodotti presenti sul territorio provinciale

L’obiettivo n. 15 dell’Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile, adottata dagli Stati Membri delle Nazioni Unite nel settembre 2015 è volto a proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre. Tra i suoi sotto-obiettivi, il n. 15.3 mira a garantire misure per il ripristino dei terreni degradati e del suolo;

la Convenzione europea sul Paesaggio, firmata dall’Italia il 20 ottobre 2000 ed entrata in vigore l’1 settembre 2006, ha lo scopo di promuovere la salvaguardia, la gestione e la pianificazione dei paesaggi e di organizzare la cooperazione europea in questo campo;

secondo quanto previsto dall’art. 5 della Convenzione, ciascuno Stato membro si impegna, tra le altre cose, a stabilire ed attuare politiche paesaggistiche volte alla salvaguardia, alla gestione e alla pianificazione del paesaggio; ad avviare procedure di partecipazione del pubblico, delle autorità locali e regionali e degli altri soggetti coinvolti nella definizione e nella realizzazione delle politiche paesaggistiche ed infine ad integrare il paesaggio nelle politiche di pianificazione del territorio, urbanistiche e in quelle a carattere culturale, ambientale, agricolo, sociale ed economico, nonché nelle altre politiche che possono avere un’incidenza diretta o indiretta sul paesaggio;

la tutela del paesaggio è sancita anche nella nostra Carta costituzionale, in particolare nell’art. 9, insieme alla tutela del patrimonio storico ed artistico; 

grazie al Recovery Fund, l’Italia avrà a disposizione una quantità ingente di risorse per realizzare progetti in un’ottica di transizione digitale ed ecologica, in particolare saranno fondamentali i progetti volti a combattere la crisi ambientale, nel cui contesto si inserisce la tutela del paesaggio;

il totale delle risorse messe a disposizione dal Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ammonta a 223,9 miliardi. Le missioni maggiormente finanziate sono quelle dedicate alla rivoluzione green con 69,8 miliardi, pari al 31% delle risorse totali ed alla trasformazione digitale, che riceverà risorse per più di 46,3 miliardi (21%), questi saranno quindi i settori sui quali si giocherà la partita più importante. Sullo sfondo permane il conseguimento degli obiettivi climatici dell’Unione per il 2030 nel rispetto dell’obiettivo della neutralità climatica dell’UE entro il 2050;

tra gli interventi di lungo termine che potrebbero essere realizzati con le risorse del Recovery Fund si potrebbe certamente considerare l’interramento diffuso degli elettrodotti, soprattutto quelli ad alto impatto paesaggistico, operazione che negli ultimi anni è stata proposta da comitati di cittadini in svariati contesti del territorio nazionale, compreso quello trentino generando l’attenzione dell’opinione pubblica in ordine a tali proposte;

sul punto, la Convenzione sul paesaggio prevede l’avvio di procedure di partecipazione del pubblico, delle autorità locali e regionali e degli altri soggetti coinvolti nella definizione e nella realizzazione delle politiche paesaggistiche volte alla salvaguardia, alla gestione e alla pianificazione dei paesaggi tramite l’adozione delle misure specifiche. Quindi, l’opera di interramento degli elettrodotti più impattanti, sia dal punto di vista dell’inquinamento elettromagnetico, sia paesaggistico, potrebbe essere portata a compimento attraverso il coinvolgimento dei cittadini;

l’art. 12 della  legge provinciale per il governo del territorio 2015 (lp 15/2015) ha istituito l’osservatorio del paesaggio. L’osservatorio ha funzioni di documentazione, studio, analisi e monitoraggio dell’evoluzione del paesaggio trentino, inteso come elemento costitutivo dell’identità collettiva e del patrimonio storico e culturale, fattore di crescita economica e di sviluppo territoriale ed elemento centrale per garantire elevati livelli di qualità della vita; è luogo di partecipazione rispetto alle strategie per la gestione del paesaggio e di promozione della qualità nelle trasformazioni che interessano il paesaggio, attraverso azioni orientate ad accrescere la cultura del progetto architettonico;

un esempio virtuoso di opera di interramento viene offerto dal territorio di Magenta in Lombardia, dove, nel settembre 2020, sono iniziati i lavori per l’interramento di cinque linee elettriche, permettendo così di restituire al Comune di Magenta 20 ettari di suolo. L’interramento dei cavi permetterà infatti di sostituire 5,7 chilometri di linee aeree con la relativa eliminazione di 26 tralicci a fronte della costruzione di 5 sostegni per la transizione da cavo aereo a cavo interrato;

è evidente che un’opera come quella di Magenta apporterà benefici non solo in termini energetici, ma anche urbanistici e paesaggistici. Se da una parte, infatti, consentirà un complessivo ammodernamento della rete elettrica, garantendo maggiore qualità di alimentazione del territorio, dall’altra restituirà alla città 20 ettari di suolo, poiché le linee aeree che saranno dismesse attraversano oggi aree urbane per il 75% del loro tracciato (Terna: al via i cantieri per l’interramento delle linee elettriche nel Comune di Magenta – Comunicati stampa, Terna.it, 22 settembre 2020);

un’altra buona pratica è rappresentata dalla costruzione dell’elettrodotto in cavo interrato a Passo Resia, in Val Venosta, nell’ambito di un programma di interconnessione con la rete elettrica austriaca. Il nuovo elettrodotto collegherà la stazione elettrica di Nauders in Austria con la stazione elettrica di Glorenza in val Venosta e porterà rilevanti benefici al territorio e all’intero sistema elettrico nazionale, consentendo di integrare maggiormente le risorse rinnovabili e migliorare l’efficienza e l’affidabilità della rete elettrica (Interconnector Italia-Austria – Terna.it);

in tutti i settori, la collaborazione fra le pubbliche amministrazioni la cittadinanza e le imprese che formano il tessuto vitale della società trentina è fondamentale per una crescita solida e coerente del territorio provinciale. Compito delle Istituzioni è creare le condizioni per consentire che tali collaborazioni possano giungere a buon fine sviluppandosi armoniosamente. Garantire ai trentini la possibilità di fornire segnalazioni riguardo ai tratti di linea elettrica che sarebbe opportuno interrare per ragioni di pericolosità e di tutela paesaggistica, stabilendo sulla base di esse una scala di priorità d’intervento è un modo intelligente ed efficace per realizzare in concreto tale impostazione;

Tutto ciò premesso il Consiglio della Provincia autonoma di Trento impegna la Giunta

  1. a valutare l’adozione di una procedura per raccogliere e censire le segnalazioni di pericolosità e di impatto paesaggistico degli elettrodotti presenti sul territorio provinciale da parte di singoli cittadini, associazioni ed enti pubblici e privati, al fine sia di stabilire una scala di priorità per gli interventi di interramento da concordare con Terna Spa, a tal fine anche considerando l’impiego di fondi provinciali o locali e stimolando una fattiva collaborazione tra enti locali e soggetti gestori del sistema elettrico ed energetico nazionale e delle reti di distribuzione;

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2 Replies to “Grazie al M5S la Provincia raccoglierà segnalazioni sulle linee elettriche pericolose”

  1. L’iniziativa proposta dal M5S è lodevole perché aiuterà a rendere il nostro territorio, fatto di tante bellezze naturalistiche, sempre più a misura di salubrità turistica e locale.

    Un esempio conosciuto da tutti è per esempio l’altopiano che parte sopra l’abitato di Monte Terlago e raggiunge, coi suoi prati immensi, i laghi di Lamar.

    Purtroppo, l’intero altopiano naturalistico è sfregiato e diviso a metà, in tutta la sua lunghezza, da numerosi tralicci dell’alta tensione, decisamente troppi, i quali impattano dentro un ambiente che dovrebbe essere invece tutelato poiché frequentato, estate e inverno, anche da numerose famiglie con bambini e con passeggino al seguito.

    Inoltre, se i fili dell’alta tensione venissero interrati, essendo lo splendido l’altopiano ai piedi, anzi, i piedi stessi della Paganella, diventerebbe un punto di atterraggio per parapendio assai ricercato da chi ama questo sport è andrebbe pure ad arricchire di presenze turistiche un luogo bellissimo, ma oggi solo famoso, purtroppo, per l’attività di caccia e per le numerose zecche.

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