Istituire un premio che nobilitasse lo sport come veicolo di promozione dei diritti umani universali. Ci avevamo provato nel 2021 con una proposta di ordine del giorno ma non se n’era fatto niente. L’assessore competente aveva infatti espresso un parere negativo, pur non escludendo di recepire l’idea in futuro. Passato un anno abbiamo ripresentato una proposta per rielaborare l’idea di prevedere un premio per lo sportivo dell’anno che si fosse distinto per la difesa dell’ambiente e dei diritti umani.
Siamo ripartiti dal premio “Sport e diritti umani”, lodevole iniziativa promossa da Amnesty International e da Sport4Society, cercando di stabilire un rapporto con il Forum trentino per la Pace e con la Fondazione Campana dei Caduti. La nostra richiesta è che la Provincia patrocini il premio e che si faccia da tramite affinché queste associazioni possano offrire il loro sostegno nella cerimonia di conferimento del premio. Allo stesso tempo chiediamo che si crei uno spazio dedicato allo sport come mezzo per dar voce ai diritti umani, alla solidarietà e alla fratellanza, all’interno del festival organizzato con la Gazzetta dello Sport.
Si tratta di proposte di rilievo socio-culturale evidente, che hanno pure il pregio di comportare costi contenuti per le casse pubbliche. Ci ascolteranno? A breve la risposta.
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Interrogazione 4067/XVI del 24 ottobre 2022 “Ritagliare uno spazio all’interno del programma del Festival dello Sport per il tema lo sport come portatore dei valori quali la solidarietà e la fratellanza”
Nelle settimane scorse, si è svolta la quinta edizione del Festival dello Sport (22-25 settembre) organizzato da Trentino Marketing e da La Gazzetta dello Sport, con il sostegno di Provincia autonoma di Trento, Comune di Trento, Università di Trento, Trentino Sviluppo e Apt di Trento e con il patrocinio del Coni e del Comitato Italiano Paralimpico. Il Festival incentrato sul tema “Momenti di gloria” ha visto la partecipazione di oltre 200 ospiti nazionali ed internazionali a 150 eventi organizzati nella città di Trento (Il Festival dello sport: svelato il programma completo della quinta edizione – Comunicato stampa della Provincia di Trento n. 2680);
la kermesse ha posto l’accento principalmente sui predicati del motto olimpico che furono formulati dal barone De Coubertin “Citius, Altius, Fortius”, ovvero “più veloce, più in alto, più forte”. Poca attenzione è stata posta al tema della fratellanza che perfino il Comitato olimpico internazionale (CIO) ha cercato di riportare in primo piano, seppur con modalità piuttosto confuse. Il CIO infatti ha aggiunto al motto l’avverbio communiter, la cui traduzione in italiano però è “comunemente” e non esprime esattamente l’idea di solidarietà che era nelle intenzioni del Comitato. Secondo il prof. De Nonno, ordinario di latino all’Università di Roma Tre, il termine più appropriato sarebbe stato “”Simul, che vuol dire: insieme, contemporaneamente, coralmente. Oppure, ancora meglio, una, avverbio ricavato dall’aggettivo unus e che significa in maniera unitaria, corale”; (La clamorosa gaffe del Cio sul latino: “Il nuovo motto olimpico è sbagliato” – La Repubblica.it, 23 luglio 2021);
in passato l’interrogante aveva avanzato una proposta per richiamare l’attenzione ai valori proposti dal pensatore sudtirolese Alexander Langer “lentius, profundius, suavius” ovvero “più lenti, più dolci, più profondi”, e per istituire il premio dell’atleta dell’anno, da consegnare a colui che si fosse distinto per l’impegno nel riconoscimento dei diritti dell’uomo e dell’ambiente. Purtroppo la proposta venne rigettata dall’Aula del Consiglio provinciale dopo che la Giunta aveva espresso un parere negativo, prospettando la possibilità di “vedere poi prossimamente anche questo aspetto” (vedasi il resoconto verbale relativo alla discussione sulle proposta di ordine del giorno 2/90/XVI del 13 maggio 2021 “Istituzione di un premio per gli atleti che tenga conto del loro impegno a favore dei diritti dell’uomo e dell’ambiente”);
Amnesty International richiamandosi alle parole di Nelson Mandela “Lo sport ha il potere di cambiare il mondo” specifica che i diritti umani hanno un ruolo vitale da svolgere nello sport che viene troppo spesso trascurato. Dalla lotta contro il razzismo, il sessismo e l’omofobia alla difesa dei diritti dei lavoratori che costruiscono stadi, lo sport e i diritti umani sono intrinsecamente legati (Sport e diritti umani, Amnesty.it);
Amnesty International Italia insieme all’Associazione Sport4Society nel 2019 ha istituito il premio “Sport e diritti umani” per riconoscere azioni e gesti pubblici di solidarietà e d’impegno a favore dei diritti. Dal 2019 ad oggi sono stati premiati il cestista Pietro Aradori (2019), il Pescara Calcio (2020), l’ex calciatore Claudio Marchisio (2021), in quest’ultimo caso con menzioni alla pallavolista Lara Lugli e allo Zebre Rugby Club e l’ex ciclista Alessandra Cappellotto (Ad Alessandra Cappellotto il premio “Sport e diritti umani” 2022 di Amnesty International Italia e Sport4Society. Premiazione domenica 12 giugno a Verona – Amnesty International Italia, 3 giugno 2022);
come descritto nel regolamento, il premio annuale “sport e diritti umani” si propone il fine di diffondere i principi della Dichiarazione universale dei diritti umani con particolare riguardo al mondo dello sport, data l’importanza di quest’ultimo come mezzo di comunicazione dei valori di rispetto e tolleranza tra le persone. Il premio viene assegnato a un/una atleta, società od organizzazione sportiva che per una sua scelta di vita, per un atto o un gesto simbolico o concreto di grande significato, un’idea creativa sportivamente e socialmente utile o qualsiasi altra iniziativa in favore dei diritti umani ha espresso una visione che merita il riconoscimento e la segnalazione all’opinione pubblica. Le candidature al premio possono essere segnalate da chiunque e vengono esaminate da un’apposita giuria, composta in numero minimo da cinque persone e in numero massimo da sette,formata da esperti in ambito sportivo, esperti sui diritti umani, rappresentanti di Amnesty International e di Sport4Society;
in Trentino le organizzazioni che si occupano della tutela dei diritti umani sono molteplici. Tra tutte si evidenziano tuttavia il Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani e la Fondazione Opera Campana dei Caduti. Le due organizzazioni potrebbero essere coinvolte dall’amministrazione provinciale per ideare e gestire uno spazio dedicato nel contesto del Festival dello Sport e più in generale in una serie di attività sul territorio per promuovere l’importanza dello sport come veicolo dei principi della Dichiarazione universale dei diritti umani, considerando tra le altre iniziative, il patrocinio e il sostegno al premio “Sport e diritti umani” indetto da Amnesty International Italia e Sport4Society;
Tutto ciò premesso, si interroga il Presidente della Provincia per sapere
- se intenda valutare la possibilità di coinvolgere il Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani e la Fondazione Opera Campana dei Caduti in iniziative per patrocinare e fornire sostegno al premio premio “Sport e diritti umani” indetto da Amnesty International Italia e Sport4Society;
- se non ritenga di ritagliare uno spazio all’interno del programma di attività del Festival dello Sport per affrontare il tema dello sport come veicolo dei principi della Dichiarazione universale dei diritti umani al fine di contribuire a promuovere lo sport come portatore di valori quali la solidarietà e la fratellanza.
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One Reply to “Il Festival dello Sport deve essere occasione per promuovere i valori della solidarietà e della fratellanza”