Basta bugie sul contrasto al cambiamento climatico in Provincia di Trento! Il M5S presenta un’interrogazione per chiedere i dati aggiornati delle emissioni di CO2 e mettere in atto politiche reali per la loro riduzione!

Sulla lotta al cambiamento climatico in Provincia di Trento siamo ormai alla farsa: si promettono riduzioni sostanziali delle emissioni di CO2, che però, chissà come mai, continuano a salire e in prospettiva lo faranno sempre di più. Per questo motivo il M5S ha presentato un’interrogazione al Consiglio provinciale, chiedendo che vengano aggiornati e resi disponibili i dati riguardanti le emissioni climalteranti e che vengano messi nero su bianco impegni cogenti per rendere effettivamente raggiungibili gli obiettivi che ci si propone di conseguire entro il 2030.

I dati finora disponibili sono impietosi: a fronte di un Piano energetico ambientale della Provincia di Trento (PEAP) che prevede interventi capaci di produrre una riduzione delle emissioni del 21,6% entro l’anno 2030 nell’ambito industriale, in Trentino dal 2015 al 2019 le emissioni di anidride carbonica sono invece aumentate del 12%. Siamo nel 2022 ed alla luce dei dati dell’inventario delle emissioni recentemente approvato è già ora di aggiornarli. Gli impegni contenuti nel PEAP non prevedono infatti alcun meccanismo vincolante o intervento specifico per poter essere realizzati. Si tratta a tutti gli effetti di buoni propositi messi sulla carta per giustificare l’accesso alle risorse stanziate in sede europea proprio per la riduzione delle emissioni. Cosa vuol fare la giunta provinciale per rispettare gli impegni assunti nessuno lo sa. In compenso sappiamo che chi ci governa ha dato l’ok alla riaccensione dei forni del cementificio di Sarche (produzione di CO2 stimata in 210.000 tonnellate all’anno sparate in atmosfera), smania per realizzare un inceneritore a Trento e ha puntato tutto il rilancio economico della Provincia sulla costruzione di nuovi raccordi stradali, la follia del prolungamento dell’autostrada Valdastico su tutti. Insomma, per prendere i soldi del PNRR il Trentino ha promesso di ridurre le emissioni entro il 2030, ma quelle per ora sono solo aumentate e si prevedono tutta una serie di interventi che le faranno crescere ancora mentre mancano totalmente progetti per invertire la rotta.

Si tratta come si vede di una situazione al tempo stesso farsesca e insostenibile. Il M5S del Trentino denuncia l’ipocrisia e la spregiudicatezza di una maggioranza che da un lato si assume degli impegni al solo scopo di ottenere denaro pubblico e dall’altro mette in pratica l’esatto contrario. Per questo con la nostra interrogazione chiediamo che vengano resi disponibili quanto prima gli ultimi dati riguardanti le emissioni di CO2 in Provincia e che vengano aggiornati sia gli obiettivi di politica industriale provinciale che la strategia di contrasto e adattamento ai cambiamenti climatici alla luce della necessità di ridurre e non di aumentare le emissioni. Fare altrimenti vorrebbe solo dire continuare a tenere in piedi questo indecoroso teatrino fatto di bugie e compiacenze verso i grandi interessi economici, contribuendo al cambiamento climatico che sta causando eventi sempre più estremi, dalla siccità delle ultime estati, allo scioglimento dei ghiacciai in corso, fino allo sbriciolamento delle montagne e ad eventi catastrofici come la tempesta Vaia che inaugurò il mandato dell’attuale giunta.

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Segue il testo integrale dell’interrogazione 4036/XVIAggiornamento dei dati relativi alle emissioni di anidride carbonica in relazione alla riaccensione degli impianti di combustione del cementificio di Sarche” depositata in data 19 ottobre 2022

La Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), è un accordo ambientale internazionale prodotto dalla Conferenza sull’Ambiente e sullo Sviluppo delle Nazioni Unite (UNCED, United Nations Conference on Environment and Development), tenutasi a Rio de Janeiro nel 1992. L’accordo fu aperto alle ratifiche il 9 maggio 1992 ed entrò in vigore il 21 marzo 1994. La Convenzione quadro sui cambiamenti climatici è stata ratificata in Italia nel 1994, con la legge n. 65 del 15/01/1994;

il principale strumento attuativo della Convenzione è il Protocollo di Kyoto, adottato a Kyoto, Giappone, l’11 dicembre 1997, entrato in vigore il 16 febbraio 2005. La caratteristica principale del Protocollo di Kyoto è che stabilisce obiettivi vincolanti e quantificati di limitazione e riduzione dei gas ad effetto serra per i paesi aderenti (le Parti) ovvero 37 paesi industrializzati e l’Unione Europea. I paesi industrializzati (presenti nell’allegato I della UNFCCC), riconosciuti come principali responsabili dei livelli di gas ad effetto serra presenti in atmosfera, si impegnavano a ridurre le loro emissioni di gas ad effetto serra, nel periodo 2008-2012, di almeno il 5 % rispetto ai livelli del 1990;

l’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici è il primo accordo universale giuridicamente vincolante sul clima a livello mondiale. È stato firmato il 22 aprile 2016 e ratificato dall’Unione europea il 5 ottobre 2016. Tramite l’Accordo di Parigi, l’UE si è impegnata a ridurre le emissioni di gas serra almeno del 40% entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990. Nel 2021, l’obiettivo è stato portato ad almeno il 55% di riduzione entro il 2030 e alla neutralità climatica entro il 2050;

il Piano energetico ambientale della Provincia di Trento (PEAP), pur essendo molto meno ambizioso di quello proposto da altri territori dell’area alpina nei quali si punta a dimezzare entro il 2030 le emissioni di gas serra rispetto al 1990, in qualche modo recepisce gli obiettivi di riduzioni delle emissioni di gas climalteranti (vedasi Politica climatica: il Consiglio federale svizzero approva il messaggio relativo alla revisione della legge sul CO2). Il PEAP nell’allegato Scenario di riduzione delle emissioni del comparto industriale trentino”, contempla complessivamente una serie di interventi per una riduzione dei consumi di energia primaria di 64.128 TEP (tonnellata equivalente di petrolio) entro il 2030, pari al 22,6% dei consumi industriali, corrispondente a una contrazione delle emissioni del 21,6%, salvo poi non prevedere tali obiettivi cogenti;

con provvedimento del dirigente dell’Agenzia provinciale protezione ambiente n. 602 del 20 luglio 2022 è stato approvato l’inventario delle emissioni in atmosfera riferito all’anno 2019. Nelle Conclusioni dell’inventario vengono riportati i dati circa l’emissione di CO2, il gas ed effetto serra maggiormente responsabile dell’innalzamento delle temperature, nella Provincia di Trento: rispetto al precedente inventario relativo all’anno 2015, le emissioni di CO2, al netto degli assorbimenti, presentano un incremento del 12%;

in particolare, nel rapporto si legge che l’incremento delle emissioni è dovuto in parte alle discariche e soprattutto all’aumento delle emissioni puntuali come i processi industriali per contatto o da combustione di carburanti fossili, i quali immettono in atmosfera nuova CO2 derivante dal carbonio che precedentemente era legato con altri elementi chimici e costituiva, ad esempio, il combustibile stoccato nel sottosuolo o la materia prima da cui ottenere i derivati di lavorazione (es. emissioni da decarbonatazione nel processo di produzione del vetro);

nell’inventario si specifica, infine, che l’incremento delle emissioni di CO2 registrate tra il 2015 e il 2019 è stato calcolato al netto del fatto che nell’anno della compilazione dell’inventario, ovvero nel 2019, gli impianti di combustione della Cementeria di Sarche di Madruzzo di proprietà di Italcementi fossero temporaneamente inattivi (pag. 6 dell’inventario);

in relazione alle emissioni di gas climalteranti generate dalla Cementeria di Sarche, l’interrogante ricorda che la Provincia ha stimato una quantità di 210.000 t/anno di CO2 (vedasi risposta all’interrogazione 3307/XVI del 18 dicembre 2021 – Emissioni di gas climalteranti derivanti dall’estrazione del materiale dalla cava in prossimità dell’impianto di Italcementi di Sarche e dalla sua cottura nei forni);

tutto ciò premesso si interroga il Presidente della Provincia per sapere

  1. quale sia il dato aggiornato al 2022 relativamente alle emissioni di CO2 in considerazione della riaccensione degli impianti di combustione del cementificio di Sarche e del processo di decarbonatazione attivato per la produzione di cemento, mettendo contestualmente a confronto gli obiettivi di riduzione del PEAP con i rilievi dell’inventario delle emissioni;
  2. se non ritenga di aggiornare gli obiettivi della politica industriale provinciale, anche attraverso una revisione del sistema degli incentivi alle imprese e delle misure di attuazione del PEAP al fine di invertire la tendenza all’aumento delle emissioni di CO2 in atmosfera;
  3. se non ritenga di accelerare la procedura per la definizione della strategia per il contrasto e l’adattamento ai cambiamenti climatici al fine di contribuire al perseguimento in tempo utile gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 stabiliti dagli Accordi di Parigi;

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