È arrivata la risposta (unica, chiedi 3, rispondi 1… quando si dice l’efficienza!) alle seguenti interrogazioni, tutte riguardanti la tragicomica vicenda dei ponti sul Caffaro:
1741/XVI dell’1 settembre 2020 – Iniziative all’interno del Comitato paritetico del Fondo Comuni Confinanti in ordine alla viabilità nei pressi del torrente Caffaro
3641/XVI del 14 aprile 2022 – Problematiche relative alla mancata apertura del nuovo ponte sul torrente Caffaro e iniziative adottare per la risoluzione delle stesse
4014/XVI del 10 ottobre 2022 – Inserimento del progetto della rotonda quadrata asimmetrica sul fiume Caffaro nell’elenco delle opere incompiute tenuto dal Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)
Traducendo dal burocratese il succo è il seguente: a gestire il traffico tra Trentino e Lombardia in prossimità del torrente Caffaro c’è un ponte storico (datato 1906) che è ammalorato e necessita di interventi di consolidamento. Anni fa il Fondo Comuni confinanti aveva finanziato (per oltre 2 milioni e mezzo di euro…) un secondo ponte che, messo a sistema con quello vecchio, avrebbe dovuto formare la cosiddetta “rotonda asimmetrica quadrata” e risolvere i problemi di circolazione interregionali. I lavori del nuovo ponte sono stati terminati nel 2017… peccato che da allora non sia mai stato aperto. Risultato: per intervenire sul vecchio ponte, visto che quello nuovo non si può aprire (è stato costruito talmente bene che pone problemi alla percorrenza dei mezzi pesanti) si è deciso di piazzare un TERZO PONTE provvisorio fra i 2 esistenti.
Quindi, gli interventi sul ponte vecchio li paga la Provincia di Brescia (1 milione e 200 mila euro) alla quale spettano anche la progettazione, l’esecuzione dei lavori e il collaudo del ponte provvisorio. E la Provincia Autonoma di Trento cosa fa? Presto detto. Paga la progettazione e la costruzione del ponte provvisorio (904 mila euro).
A fronte di tutto ciò noi chiedevamo se la Provincia non ritenesse opportuno informare il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili dell’opportunità di inserire la rotonda quadrata asimmetrica sul fiume Caffaro nel registro delle opere incompiute, al fine di riconoscere l’unicità della vicenda progettuale e realizzativa della stessa.
La risposta che ci viene fornita è da antologia e merita di essere sottolineata. Secondo i nostri luminari infatti “ciò premesso non risulta compatibile la classificazione di un’opera attualmente ancora in fase di realizzazione come opera incompiuta.”.
È una frase che bisogna analizzare per comprenderne la “diversa genialità”: per definizione un’opera ancora in fase di realizzazione è un’opera incompiuta, dato che se fosse aperta e funzionante essa sarebbe, di fatto, compiuta. I lavori del nuovo ponte, come detto, sono finiti nel 2017. Mancano i permessi per aprire? Allora l’opera è incompiuta. Secondo la Provincia di Trento invece, siccome c’è la possibilità, solo teorica, che il secondo ponte venga aperto, lo stesso non può essere considerato incompiuto. Senza considerare che, a lavori sul vecchio ponte ultimati, quello nuovo e quindi l’impianto stesso della “rotonda asimmetrica quadrata” verrebbero a mancare di utilità.
A nostro avviso il nuovo ponte non serviva e non andava costruito. Fin da subito era infatti chiaro come il semplice allargamento in congiunzione alla ristrutturazione del ponte storico sarebbero stati più che adeguati a garantire le esigenze della mobilità tra Trentino e Lombardia al valico di Ponte Caffaro.
La risposta che abbiamo sopra illustrato è però un esempio brillante di come linguaggio burocratico e giochi di parole vengano utilizzati per non fare le cose che servono, nel caso specifico allertare le autorità nazionali in merito ad un problema che è costato milioni di euro ai cittadini, senza, al momento, aver prodotto alcuna soluzione, anzi con la certezza di richiedere ulteriori finanziamenti milionari.
Parole e cavilli si sprecano, i soldi pubblici si sperperano, le criticità restano.
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Segue la risposta all’interrogazione 4014/XVI del 10 ottobre 2022, che comprende anche le risposte alle interrogazioni 1741/XVI dell’1 settembre 2020 e 3641/XVI del 14 aprile 2022.


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Tranquillo Alex, verrai che adesso arriverà l’ex Ministro dell’Esterno,ora Ministro delle Infrastorture che, col dentista di fiducia di Fugatti, prenderanno l’impronta, faranno una panoramica, e al posto di tre ponti ci metteranno una protesi totale sul Caffaro!😱😄