Strade intitolate ai gerarchi fascisti. La Regione colma il vuoto lasciato dal silenzio della Provincia

Ricordate la controversia sulla strada di Saone (frazione di Tione di Trento) intitolata al gerarca fascista Italo Balbo che fu sollevata dal responsabile trentino dell’Uaar Alessandro Giacomini e sulla quale si era espresso anche il M5S?

Dalla risposta della Regione risulta chiaro che il Comune di Tione può, se vuole, cambiare il nome di via Italo Balbo a Saone. Non si può dunque continuare a fare il gioco del cerino: se l’amministrazione di Tione ritiene di non riconoscersi nella figura di un gerarca fascista ha tutti gli strumenti per cambiare il nome della via, magari scegliendo un toponimo locale che meglio possa rappresentare la storia di Saone. Detto questo, fa un po’ specie che per avere una risposta siamo dovuti andare a bussare in Regione, visto che alla stessa interrogazione la Provincia di Trento si è ben guardata dal rispondere

Segue i testi integrali della nostra interrogazione presentata al Presidente della Regione Trentino-Alto Adige e della relativa risposta.

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Interrogazione regionale 143/XVI del 16 gennaio 2023 a firma di Alex Marini e Diego Nicolini:

Dalla lettura della stampa apprendiamo che a Tione di Trento, e più precisamente nella frazione di Saone del medesimo Comune, esiste una via intitolata al quadrumviro fascista, Italo Balbo (A Tione una via è dedicata allo squadrista fascista Italo Balbo. Lettera al Comune: “Una manganellata alla memoria” – Il Dolomiti – 27 gennaio 2021);

Italo Balbo fu protagonista di una vicenda umana complessa, prese parte come volontario alla prima guerra mondiale dove ottenne i gradi di capitano, aderì alla massoneria, e al fascismo, che una volta fattosi regime lo ricompensò con numerosi incarichi. Italo Balbo aderì al fascismo nella natia Ferrara dopo aver concordato il pagamento di uno stipendio mensile di 1.500 lire. Il 13 febbraio 1921 Balbo divenne il segretario del fascio di Ferrara, e uno dei principali animatori e propugnatori delle squadracce fasciste che, al soldo dei grandi proprietari terrieri della bassa padana, nei primi anni 20 del ‘900 si distinsero per pestaggi, assassini e in generale per la repressione degli avversari politici tramite atti di violenza, bersagli preferiti dei quali erano operai, braccianti e le loro organizzazioni e cooperative. Proprio per questo suo attivismo e per il ruolo di spicco che rivestiva all’interno del partito fascista, Balbo venne scelto da Mussolini come uno dei quadrumviri che organizzarono la marcia su Roma. Dall’11 gennaio 1923 Balbo divenne membro del gran consiglio del fascismo, mentre l’1º febbraio 1923 venne nominato comandante generale della milizia volontaria per la sicurezza nazionale. Il 31 ottobre 1925 entrò nel governo Mussolini come sottosegretario all’economia nazionale, ruolo che rivestì fino al 6 novembre 1926 quando venne nominato sottosegretario di Stato al Ministero dell’Aeronautica. Da ex capitano degli alpini che era, Balbo venne nominato da Mussolini generale di squadra aerea, un avanzamento di carriera mai visto sino ad allora nell’esercito italiano. Il 12 settembre 1929 Italo Balbo fu nominato ministro dell’Aeronautica. Nel periodo successivo guidò 2 crociere transatlantiche che lo resero celebre anche all’estero. Il 5 novembre 1933 venne nominato da Mussolini governatore della Tripolitania italiana, della Cirenaica italiana e del Fezzan che procedette a riunire nella colonia di Libia dove diede un forte impulso alla politica dell’arrivo di coloni italiani dalla madrepatria. Italo Balbo morì nel corso della seconda guerra mondiale a Tobruch, il 28 giugno 1940, centrato dal fuoco della contraerea italiana che ne aveva scambiato l’aereo per un mezzo nemico;

come si vede, a dispetto di alcune letture apologetiche della sua figura, del fascismo Italo Balbo fu sempre fervido sostenitore, e anzi ne interpretò e condivise in pieno gli istinti più brutali, antidemocratici e violenti. Che in Trentino ci sia una strada intitolata al nome di una simile persona stupisce e sgomenta e pone serie domande sulle motivazioni che hanno animato chi intitolò la strada alla sua memoria;

tutto ciò premesso si interroga il Presidente della Giunta regionale per sapere

  1. quando, da chi e con quali motivazioni formali sia stata presa la decisione di intitolare una strada della frazione di Saone nel Comune di Tione di Trento al quadrumviro fascista Italo Balbo;
  2. se intenda procedere, di concerto con gli enti locali, le istituzioni culturali e le organizzazioni della società civile delle province autonome di Trento e di Bolzano, con una mappatura di strade, piazze e luoghi intitolati a personalità fasciste e a renderne pubblico l’elenco anche al fine di stimolare un dibattito pubblico affinché si provveda alla ridenominazione

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Risposta fornita dalla Giunta regionale il 9 febbraio 2022:

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