Comunità energetiche. Approvata mozione del M5S per favorirne la costituzione e la diffusione in Trentino

Giovedì 9 febbraio 2023 il Consiglio provinciale ha approvato una proposta di mozione del M5S (564/XVI) che impegna la giunta provinciale a promuovere e sostenere le comunità energetiche. Si tratta di un successo importante, specie nell’era del caro energia e del caro vita, che richiedono di limitare gli sprechi e di massimizzare il potenziale energetico garantito dalle fonti di energia rinnovabile.

La mozione del M5S si articola in una serie di impegni precisi. Nel dettaglio: (1) la Provincia, di concerto con le associazioni del terzo settore, promuove iniziative a sostegno della cultura del risparmio energetico e di risorse, puntando sulla riduzione degli sprechi e la diffusione di stili di vita sostenibili; (2) la Provincia individua e mette a disposizione le risorse necessarie a creare nuove comunità energetiche e di autoconsumo collettivo, anche mettendo a disposizione edifici pubblici e favorendo in primo luogo le famiglie che versano in condizioni di povertà energetica; (3) la Provincia, assieme ad enti pubblici ed imprese impegnati nel settore energetico trentino, mette a disposizione le competenze necessarie a costituire nuove comunità energetiche sul nostro territorio; (4) la Provincia promuove e diffonde la conoscenza di cosa siano e di quali benefici possano portare le comunità energetiche presso la cittadinanza; (5) la Provincia si impegna a fare pressione sul governo nazionale affinché approvi i decreti attuativi che servono a rendere pienamente operative e funzionali le comunità energetiche sul territorio italiano.

Questa è una serie di impegni concreti e, data la forma in cui sono stati assunti (una mozione) anche piuttosto vincolanti. Si tratta di un successo per il M5S, che vede riconosciuti alcuni dei punti cardine della sua strategia per lo sviluppo di un nuovo paradigma energetico e di consumo ma soprattutto è un successo per tutti i cittadini che potranno godere dei benefici concreti derivanti da un impostazione che porta a risparmiare energia e a produrla in maniera più sostenibile e pulita. È un successo anche di tutte le forze politiche trentine, che per una volta hanno saputo superare le proprie divisioni ed approvare un provvedimento del quale potrà beneficiare l’intera collettività.

Da parte mia voglio ringraziare il M5S nazionale per avermi dato sostegno nell’elaborazione di questa proposta. Ho potuto infatti avvalermi del modello di mozione approntato dall’ex senatore Gianni Pietro Girotto, aggiungendo i riferimenti alla cospicua attività svolta dal M5S in Trentino sui temi dell’energia negli ultimi 4 anni. I risultati sono stati l’approvazione dell’Aula e una vittoria di tutti. Per una volta possiamo quindi dirci estremamente soddisfatti e guardare al futuro con un briciolo di ottimismo in più!

video di presentazione della mozione
dibattito integrale (1h20′ circa)
nota di sintesi dell’ufficio stampa del Consiglio provinciale

* * * * *

Segue il testo completo della Proposta di mozione n. 564/XVI Promuovere iniziative in sostegno della cultura del risparmio energetico e del risparmio di risorse mediante la riduzione degli sprechi del 31 gennaio 2023 – Approvata il 9 febbraio 2023 con emendamento (mozione 160/XVI)

Premesso che,

i cambiamenti climatici e il degrado ambientale rappresentano una minaccia enorme per l’Europa e per il mondo. Una risposta potenzialmente efficace a tali sfide viene dalla Commissione europea con l’adozione del pacchetto climatico Fit for 55, che riassume le proposte legislative per raggiungere gli obiettivi del Green Deal entro il 2030. In particolare, la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra del 55% rispetto ai livelli del 1990, con l’obiettivo di arrivare alla “carbon neutrality” per il 2050;

il Fit for 55 cambierà profondamente il modo in cui usiamo e in alcuni casi sprechiamo, l’energia. Il pacchetto contiene numerose iniziative tra le quali:

  • la modifica della Direttiva sull’efficienza energetica, con la quale si reitera il principio che l’efficienza energetica debba essere la prima fra le priorità e richiede agli Stati membri una riduzione del 39% del consumo di energia primaria rispetto al 1990. Tale obiettivo diventa obbligatorio e si tradurrà in un consumo non superiore a 1023 milioni di tonnellate equivalenti petrolio per il 2030. Un elemento fondamentale del risparmio energetico dovrà provenire dagli edifici, per il cui efficientamento potranno essere utilizzati i fondi del Recovery Plan;
  • la revisione della Direttiva sulle rinnovabili per aumentare l’obiettivo del contributo di tali fonti al mix energetico dal 32 al 40% per il 2030. L’obiettivo più ambizioso potrà contare sulla riduzione dei costi per le rinnovabili, riduzione che nel 2019 ha permesso al solare e all’eolico di fornire congiuntamente più elettricità del carbone nell’Unione europea;

al fine di sostenere il raggiungimento degli obiettivi del Green Deal, nell’ambito del pacchetto “Clean Energy for all Europeans” (Energia pulita per tutti i cittadini europei), su proposta della Commissione europea, il Parlamento europeo e il Consiglio europeo hanno adottato la cd. RED II, la Direttiva europea sulla promozione delle fonti rinnovabili (UE 2018/2001), che riconosce e promuove le configurazioni di Autoconsumo collettivo e di Comunità energetiche ed è stata attuata nel nostro ordinamento con il decreto legislativo, 8 novembre 2021, n. 199;

i nuovi target, molto più sfidanti rispetto a quelli già individuati, richiedono un maggior impegno dell’Italia che deve adeguare agli indirizzi europei il Piano Nazionale Integrato Energia Clima (PNIEC) nel quale vengono individuati gli obiettivi da raggiungere per il 2030;

la Commissione Europea raccomanda inoltre gli Stati membri di adottare misure adeguate ad affrontare la “povertà energetica” – determinata da una combinazione di basso reddito, elevata spesa per l’energia e scarsa efficienza energetica – una problematica che rischia di affliggere fino all’11% dell’intera popolazione dell’Unione Europea.

Tenuto conto che,

in attesa della completa attuazione della disciplina della Direttiva RED II, con le disposizioni contenute all’articolo 42-bis del decreto legge 30 dicembre 2019, n. 162, convertito con modificazioni dalla legge 28 febbraio 2020, n. 8, l’Italia ha disciplinato in anticipo la fase di recepimento rendendo possibile la condivisione dell’energia elettrica prodotta da impianti alimentati a fonti rinnovabili tra più cittadini;

detta condivisione non era realizzabile in precedenza, poiché sussisteva il limite normativo per cui l’energia prodotta da un impianto alimentato da fonte rinnovabile fosse autoconsumata al massimo dall’utente presso il quale l’impianto era installato. L’introduzione di questa opportunità permette quindi la riduzione dei costi delle bollette energetiche grazie all’impiego diretto di energia autoprodotta collettivamente;

in virtù delle novelle richiamate in precedenza, i consumatori di energia elettrica possono associarsi per realizzare configurazioni di:

  • Autoconsumo collettivo, che può essere attivato da famiglie e altri individui che abitano nello stesso edificio o condominio, purché i soggetti diversi dalle famiglie non producano energia come attività principale;
  • Comunità energetiche, alle quali possono partecipare persone fisiche, piccole e medie imprese, enti territoriali o autorità locali, comprese le amministrazioni comunali, ubicati in un perimetro più ampio rispetto a quello condominiale, purché siano tutti collegati alla medesima cabina di trasformazione dell’energia di media/bassa tensione e la partecipazione alla Comunità di energia rinnovabile non costituisca l’attività commerciale e industriale principale;

in entrambi i casi, i consumatori di energia elettrica che si associano continuano a mantenere il diritto di scegliere il proprio fornitore e di recedere in qualunque momento dalla Comunità energetica o dagli autoconsumatori collettivi, e possono eventualmente individuare un soggetto delegato, responsabile del riparto dell’energia condivisa;

ai membri che aderiscono alle configurazioni di cui sopra viene riconosciuto un beneficio diretto in termini di riduzione dei costi in bolletta di alcune tariffe derivanti dal minor utilizzo del sistema elettrico che è stato quantificato dall’ARERA in €10/MWh, oltre a una diminuzione del costo attribuito al consumo dell’energia essendo questa autoprodotta e autoconsumata;

oltre ai benefici diretti, le configurazioni vengono sostenute anche da una tariffa incentivante individuata dal decreto ministeriale del Ministero dello sviluppo economico in attuazione del summenzionato articolo 42-bis. La tariffa è erogata per un periodo ventennale dal Gestore dei Servizi Energetici ed è strutturata per promuovere l’autoconsumo, anche tramite l’impiego dei sistemi di accumulo: infatti, premia solo la quota parte di energia elettrica prodotta e autoconsumata virtualmente e sarà pari rispettivamente a 100 €/MWh per le configurazioni di autoconsumo collettivo e 110 €/MWh per le comunità energetiche rinnovabili. La tariffa è riconosciuta agli impianti entrati in esercizio dopo il 1° marzo 2020 che abbiano complessivamente una potenza non superiore ai 200 kW;

l’articolo 119 del decreto legge 19 maggio 2020 n. 34, convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2020, n. 77 (c. d. Decreto Rilancio), stabilisce che, in caso di riqualificazione complessa, che includa anche alcuni interventi sugli impianti o sull’involucro (identificati dalle norme come interventi trainanti), è possibile accedere alle detrazioni fiscali del 110% (c. d. Superbonus e successive modifiche), anche per la realizzazione di impianti fotovoltaici (o di sistemi di accumulo) nel contesto di Autoconsumo collettivo e di Comunità energetiche, purché l’energia non autoconsumata o condivisa sia ceduta al GSE. Per gli impianti fotovoltaici che accedono al Superbonus, la tariffa incentivante ricordata è riconosciuta sulla produzione dovuta alla potenza eccedente quella ammessa al Superbonus (pari a 20 kW di potenza);

il summenzionato articolo ha inoltre introdotto ulteriori importanti novità: le configurazioni non costituiranno svolgimento di attività commerciale abituale, con una conseguente riduzione delle pratiche burocratiche necessarie alla loro implementazione e operatività; la detrazione fiscale del 50% per gli impianti a fonti rinnovabili è estesa da 20 a 200 kW per un ammontare complessivo di spesa non superiore ai 96.000 euro – detrazione cumulabile con la tariffa incentivante.

Tenuto conto che,

con il decreto legislativo, 8 novembre 2021, n. 199 sono state potenziate le opportunità di questo innovativo modello energetico con la possibilità di realizzare Comunità Energetiche Rinnovabili in un perimetro molto più ampio da quanto consentito in passato, che potrà ricadere nell’ambito della cabina primaria. Viene previsto inoltre lo scorporo in bolletta dell’energia condivisa, così permettendo ai membri di una comunità energetica di percepire direttamente i vantaggi della riduzione dei costi in bolletta, ed il riconoscimento dell’incentivo ad impianti fino ad 1 MW, per i quali si attende l’emanazione del decreto ministeriale, cd DM energia condivisa, del MASE (Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica);

tra gli obiettivi del PNRR c’è la costituzione di comunità energetiche, contribuendo attivamente allo sviluppo sostenibile e all’efficienza energetica tramite rinnovabili. Il MITE nella legislatura XVIII aveva proposto alle Regioni la gestione della misura M2C2, investimento 1.2, dedicata alla realizzazione di comunità energetiche rinnovabili (CER) e configurazioni di autoconsumo collettivo (CAC) nei comuni sotto i 5.000 abitanti. Le risorse totali a disposizione sono pari a 2.200 Ml €, di cui 1.600 Ml € per le CER e 600 Ml € per la realizzazione di CAC. Al Trentino-Alto Adige si prevede di ripartire 63,9 MI € per le CER e 23,9 MI € per i CAC (tot. 87 MI €). La proposta della Conferenza Stato-Regioni era di riconoscere a Regioni e Province autonome il compito di attivare iniziative di preparazione, promozione, accompagnamento e monitoraggio dei risultati della misura rispetto ai target territoriali assegnati.

Considerato che,

i Cittadini, gli Enti pubblici e territoriali e le Pmi possono attivarsi collettivamente anche attraverso consistenti strumenti di incentivazione per sostenere la creazione di configurazioni che riducono i costi della bolletta elettrica attraverso lo spostamento delle marginalità economiche del sistema energetico agli aderenti delle stessei, alimentando la crescita economica, sostenibile e sociale. Ciò permette di abbattere le emissioni inquinanti e di ridurre i conseguenti impatti ambientali e sanitari, specie nei centri urbani;

la riduzione dei costi in bolletta per i membri che aderiscono alle configurazioni può essere uno strumento efficace da impiegare per affrontare il problema della povertà energetica che colpisce in particolare le famiglie con disagio economico. Attualmente, l’Italia si colloca alla 19° posizione su 28, tra i paesi membri dell’Unione europea nell’Indice europea di povertà energetica 2019. Nell’ambito di un’indagine realizzata dallo Spi-Cgil e dalla Fondazione Di Vittorio emerge che gli italiani che vivono in povertà energetica sarebbero poco più di nove milioni, ossia più del 15% della popolazione totale, con un impatto particolarmente rilevante per gli anziani. L’essere “poveri energetici” o rischiare seriamente di diventarlo, produce forti difficoltà ad acquistare servizi minimi come elettricità e acqua calda e a riscaldare o rinfrescare correttamente le proprie abitazioni e riguarda il 47% degli anziani intervistati;

gli Enti pubblici e quelli territoriali pertanto, possono essere promotori sui propri territori di competenza di politiche sociali attive che coinvolgono i cittadini nella promozione e partecipazione nelle diverse forme di configurazioni, contribuendo efficacemente ad affrontare e ridurre la povertà energetica tra i cittadini in particolare verso gli anziani. Potrebbero sostenere la creazione di configurazioni tra cittadini o tra enti e cittadini in cui gli impianti potrebbero essere realizzati dall’Ente anche su aree o coperture di edifici pubblici e l’energia prodotta condivisa. Ad esempio, si potrebbe realizzare una comunità energetica con un impianto installato sul tetto di una scuola, utilizzando l’energia generata per la stessa e cedendo l’eccedenza ai cittadini membri della comunità. Teniamo presente che gli Enti possono cumulare la tariffa incentivante anche con altri incentivi (come, ad esempio, quelli derivanti dal Fondo Kyoto, fondo efficienza e fondi di programmi europei);

nel corso della presente consiliatura sono già stati approvati degli atti di indirizzo in materia di comunità energetiche, di povertà energetica e di installazioni di impianti sugli edifici pubblici:

  • Ordine del giorno 252/XVI del 7-ott-2020: Istituire il “reddito energetico” provinciale e finanziare l’installazione di impianti fotovoltaici sulle abitazioni private, partendo dai nuclei familiari con bassi redditi
  • Ordine del giorno 331/XVI del 15-mag-2021: Approfondimento del modello delle comunità energetiche
  • Risoluzione 71/XVI del 25-mag-2021: Utilizzo degli incentivi per incrementare l’efficienza energetica degli edifici scolastici e degli ospedali trentini
  • Risoluzione 72/XVI del 25-mag-2021: Introdurre il reddito energetico provinciale secondo il modello adottato dalla Regione Puglia col regolamento attuativo della L.R. 9 agosto 2019 n. 42
  • Risoluzione 73/XVI del 25-mag-2021: Coinvolgere la Fondazione don Guetti per individuare esempi di comunità energetiche replicabili in Trentino
  • Ordine del giorno 496/XVI del 26-apr-2022: Definire uno schema d’azione al fine di analizzare e integrare i dati forniti dall’osservatorio nazionale della povertà energetica con le informazioni disponibili a livello provinciale e recepire a livello provinciale la strategia nazionale contro la povertà energetica
  • Ordine del giorno 582/XVI del 9-nov-2022: Illustrare alla commissione consiliare competente lo schema di norma di attuazione avente ad oggetto il coordinamento per le Province autonome in relazione all’attuazione del PNRR, del PNC, del PNIEC
  • Ordine del giorno 601/XVI del 16-dic-2022: Promuovere un’azione congiunta con il Consiglio diocesano per le questioni ecologiche, la Rete diocesana per la custodia del creato e l’Agenzia di stampa giovanile in ordine all’emergenza climatica

Tuttavia la strada per cogliere le opportunità derivanti dalle normative unionale e statale e per impiegare proficuamente le risorse messe a disposizione con il PNRR è ancora lunga da percorrere, per tacere del bisogno di coordinare con accortezza le diverse iniziative;

Tutto ciò premesso il Consiglio impegna la Giunta

  1. a promuovere congiuntamente con la Rete diocesana per la custodia del creato, la Fondazione don Guetti, l’Agenzia di stampa giovanile e più in generale con gli altri soggetti del Terzo Settore iniziative in sostegno della cultura del risparmio energetico e del risparmio di risorse mediante la riduzione degli sprechi, la messa in atto di azioni di condivisione e la diffusione di stili di vita sostenibili;
  2. a individuare risorse opportune e promuovere sul territorio provinciale – in coordinamento con il Consiglio delle autonomie locali e le autonomie locali medesime – la creazione di Comunità energetiche e di Autoconsumo collettivo, con il coinvolgimento dei cittadini residenti e l’impiego di aree o edifici di proprietà pubblica, in particolare sostenendo prioritariamente forme di configurazioni che generano benefici diretti con la riduzione dei costi in bolletta per i cittadini a maggiore disagio economico, che ricadono o rischiano di ricadere, nella condizione di povertà energetica;
  3. ad assicurare – anche attraverso la creazione di apposito sportello virtuale e punti informativi decentrati ed in virtù dell’Accordo di programma per la diffusione di impianti domestici di energia rinnovabile e delle Comunità Energetiche tra la Provincia, i Consorzi BIM del Trentino, la Federazione Trentina della Cooperazione e l’Associazione Artigiani del Trentino – la messa a disposizione dei cittadini delle conoscenze e delle competenze necessarie a promuovere la creazione di comunità energetiche e di sistemi di autoconsumo collettivo e la realizzazione di interventi per il risparmio energetico;
  4. promuovere la conoscenza sul territorio dell’esistenza e del funzionamento delle comunità energetiche come strumento prezioso per la riduzione delle bollette energetiche dei cittadini residenti e per la sostenibilità ambientale;
  5. ad attivarsi nei riguardi del Governo, ed in particolare del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) Pichetto Fratin, per sollecitare la pubblicazione urgente di un decreto ministeriale (cd DM energia condivisa), che preveda fra l’altro la possibilità di cumulare la detrazione fiscale e la tariffa incentivante, e l’attuazione da parte di ARERA delle modalità per lo scorporo dell’energia condivisa in bolletta;
  6. a sollecitare il Governo affinché riconosca a Regioni e Province autonome il compito di attivare iniziative di preparazione, promozione, accompagnamento e monitoraggio dei risultati della misura M2C2, investimento 1.2 del PNRR, dedicata alla realizzazione di comunità energetiche rinnovabili (CER) e configurazioni di autoconsumo collettivo (CAC) rispetto ai target territoriali assegnati, che per il Trentino-Alto Adige corrispondono a un totale di 87 milioni di euro.
    i punti 5 e 6 sono stati sostituiti dal seguente:
    5. ad attivarsi nei riguardi del Governo, in coordinamento con le altre Regioni per il tramite del Coordinamento Interregionale, nel merito del decreto interministeriale di attuazione di quanto stabilito dal decreto legislativo 199/2021 e della misura M2C2, investimento 1.2 del PNRR

A norma di regolamento, si chiede risposta scritta.

Cons. prov. Alex Marini

* * * * *

Immagine dell’emendamento ai punti 5 e 6 della proposta di mozione, con cui essa è stata approvata:

* * * * *

Presentazione della mozione:

Replica e dichiarazione finale su mozione:

* * * * *

2 Replies to “Comunità energetiche. Approvata mozione del M5S per favorirne la costituzione e la diffusione in Trentino”

  1. Complimenti! Per l’approvazione della mozione che muove ad un cambiamento culturale molto importante ed a tutto quanto ne consegue! Grazie e buon lavoro!

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...