Con un voltafaccia che non può aver sorpreso nessuno che avesse prestato attenzione al grado di “affidabilità” della compagine di governo, il trio Meloni-Salvini-Berlusconi ha deciso di affossare definitivamente il SuperEcobonus. Una misura che ha generato circa un milione di posti di lavoro reali, risollevato il settore edilizio dalla crisi decennale nella quale era precipitato, favorito la riconversione energetica ed ecologica del patrimonio edilizio nazionale esistente invece di incentivare al maggior consumo di suolo, il tutto con un occhio attento alle persone meno abbienti. Così facendo il governo di destra non solo tradisce le sue recenti promesse elettorali ad operatori dell’edilizia, agli artigiani e alle famiglie, ma dimostra una volta di più la propria miopia e il proprio desiderio di distruggere tutto quel che di buono era stato fatto da chi li ha preceduti.
I dati Enea parlano chiaro: il Super Ecobonus è stato un enorme successo. Nel solo Trentino-Alto Adige a gennaio 2023 il numero delle asseverazioni ammontava a 6.831 unità, per un totale di investimenti ammessi a detrazione pari a 1.433.595.769,64 euro e un totale di detrazioni previste a fine lavori di 1.576.955.346,60 €.
Denaro reale, immesso nell’economia reale, garantendo lavoro e benefici a famiglie, imprese, lavoratori e alla collettività, grazie a interventi capaci di ridurre le emissioni di gas inquinanti e al contempo di ridurre le bollette grazie alla creazione di alloggi più efficienti in senso energetico. Tutto questo viene buttato a mare di punto in bianco, quando sarebbe invece stato opportuno continuare a sostenere la misura, magari in maniera più morbida, garantendo un “atterraggio” meno traumatico a imprese e famiglie. Non è inoltre per niente vero che di soluzioni non ce ne fossero. Si sarebbe ad esempio potuto regionalizzare lo scambio dei crediti, così da responsabilizzare enti locali anche nei controllo, oppure scegliere di mantenere la misura almeno per gli interventi sui condomini, con particolare attenzione per quelli con appartamenti per i meno abbienti (vedasi Itea), o ancora combinare gli incentivi con la costituzione di comunità energetiche. Tutte cose fattibili avendo l’intelligenza, la fantasia e il senso di responsabilità necessari. Tutte caratteristiche delle quali chi ci governa sfortunatamente manca del tutto.
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A non votare più il M5S è stato come mettere la testa nella sabbia e il centro-destra sapeva chi lo avesse fatto gli sarebbe rimasto scoperto fuori il superbonus!