Il mese scorso abbiamo presentato il disegno di legge 175/XVI con l’obiettivo di ridurre, e sperabilmente arrestare il consumo di suolo in Trentino.
Nel corso della legislatura abbiamo trattato l’argomento in diverse occasioni, impegnando anche la Giunta ed elaborare una proposta di riforma. Come purtroppo è spesso accaduto in questi anni tale impegno non è mai stato onorato. Preso atto della mancanza di volontà da parte della maggioranza di rispettare la parola data, abbiamo ritenuto di porre la questione in sede legislativa presentando una nostra proposta di legge, in modo da aprire almeno la discussione su un tema decisivo come quello del consumo di suolo in una Provincia prevalentemente montuosa come il Trentino, dove quindi il suolo realmente utilizzabile è inferiore a quello di quasi tutti gli altri territori italiani.
La relazione illustrativa al disegno di legge spiega bene come abbiamo costruito la nostra proposta. Siccome non lasciamo nulla al caso, unitamente al disegno di legge, il 16 febbraio 2023 abbiamo presentato l’interrogazione 4311/XVI “Inadeguatezza degli strumenti urbanistici comunali e di programmazione delle iniziative pubbliche nell’arresto del consumo di suolo” per conoscere l’ammontare incassato annualmente dai comuni grazie all’IMIS sui terreni posti in area edificabile, che rappresentano proprio quel potenziale incremento del 20% delle aree cementificate messo in evidenza dal rapporto dell’Osservatorio del paesaggio trentino del maggio 2022 e che andrebbe scongiurato oppure compensato col recupero di analoghe fette di suolo ad uso agricolo o naturalistico.
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In allegato:
- Articolato del disegno di legge 175/XVI
- Note esplicative al disegno di legge 175/XVI
- Testo della relazione illustrativa
- Facsimile di modulo per presentare osservazioni al testo del disegno di legge e per inviarle all’organo legislativo
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NB. Risposta fornita all’interrogazione 4311 il 10 marzo 2023:
- Il gettito IM.I.S. derivante dalla fattispecie “aree edificabili” ai sensi dell’articolo 6 comma 1
della L.P. n. 14/2014 e ss.mm. relativo al periodo d’imposta 2021 è pari ad € 18.451.773,63= come desunto dai dati forniti dal MEF e relativi agli importi contabilizzati sulla base dell’elaborazione dei modelli di versamento F24 spontaneamente posti in essere dai contribuenti. - Il gettito per la fattispecie “aree edificabili” fa registrare una costante e significativa diminuzione negli ultimi 7 anni, con una contrazione nell’ordine del 2-4% all’anno. Rispetto ai contenuti dell’interrogazione, si evidenzia quindi che tale diminuzione va ricondotta a tre cause:
a) la realizzazione di fabbricati (anche pubblici) che diminuisce progressivamente l’estensione delle aree edificabili residue contenute negli strumenti urbanistici comunali;
b) la modifica dei PRG dei Comuni, la cui tendenza è quella a ridurre le aree edificabili, con conseguente contrazione della base imponibile IM.I.S.;
c) l’oscillazione dei valori commerciali delle aree edificabili che ai sensi dell’articolo 6 commi 4 e 6 della L.P. n. 14/2014 costituiscono la base di calcolo dell’imposta.
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Segue la relazione illustrativa del disegno di legge disegno di legge 175/XVI “Modificazioni della legge provinciale per il governo del territorio 2015”:
Il proposito del presente disegno di legge è di modificare la legge provinciale per il governo del territorio 2015 al fine di rendere cogente il perseguimento dell’obiettivo di arrestare il consumo di suolo entro il 2050 nella Provincia autonoma di Trento.
La Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato Economico e Sociale Europeo e al Comitato delle Regioni “Tabella di marcia verso un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse” del 20 settembre 2011 ha fissato l’obiettivo dell’azzeramento del consumo di suolo a scala continentale per il 2050;
l’Onu nell’Agenda 2030 sottoscritta nel settembre 2015 ha individuato due campi di azione rilevanti ai fini della gestione del suolo, nel quadro dell’Obiettivo 11 “Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili” e dell’Obiettivo 15 “Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre, gestire sostenibilmente le foreste, contrastare la desertificazione, arrestare e far retrocedere il degrado del terreno e fermare la perdita di diversità biologica”. In tali contesti tematici emerge in termini specifici la definizione di un obiettivo tendente ad allineare le dinamiche di consumo di suolo a quelle relative all’andamento demografico.
A livello nazionale, l’Agenda Onu 2030 è stata recepita nella Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile (SNSvS) che rappresenta il primo passo per declinare a livello nazionale i principi e gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, assumendone i quattro principi guida: integrazione, universalità, trasformazione e inclusione.
Il recepimento dei principi dell’Agenda 2030 a livello provinciale si è concretizzato nella “Strategia provinciale per lo sviluppo sostenibile” (SProSS) (Deliberazione della Giunta provinciale n. 1721 del 15 ottobre 2021) che nella sezione “Territorio” fissa il seguente obiettivo di rilievo: “Arrestare il consumo di suolo e assicurare lo sviluppo del potenziale, la gestione sostenibile e la custodia dei territori, dei paesaggi e del patrimonio culturale”.
Tra le strategie di sostenibilità la SProSS elenca le proposte concrete da attuare entro il 2030 per rendere possibile il 2040 come immaginato. A tal fine, nel corso dei prossimi 10 anni occorre: (…) 9. “Creare piani anticipanti di riconversione per future aree dismesse e valorizzare aree marginali e degradate con piani di dismissione concertati. Definire una rigorosa normativa provinciale per contrastare il consumo del suolo strettamente vincolante anche per le singole amministrazioni comunali”.
Nella sezione B della SProSS “Innovare norme e procedure e potenziare la governante” si prevede di: 1. Integrare nella pianificazione urbanistica (es. nel PUP, PRG…) le direttrici del “consumo di suolo zero” e di “compensazione ecologica”. (…). La stessa SProSS individua tra gli indicatori di riferimento per la strategia provinciale: “L’impermeabilizzazione del suolo da copertura artificiale”.
Tra le azioni di raccordo con la Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile (SNSvS), la SProSS fissa al punto 17 l’obiettivo di “Arrestare il consumo del suolo”.
Infine, descrivendo il quadro prospettato al 2040, la SProSS ipotizza “La visione di un Trentino sostenibile, dove sono ben visibili i cambiamenti positivi nel territorio e nell’amministrazione provinciale: Gli ambiti urbani e di fondovalle (aperti, agricoli, prativi e boscati) sono valorizzati dalla politica di “consumo di suolo zero”.
L’Osservatorio del paesaggio trentino, in attuazione dell’ordine del giorno 320/XVI del 25 marzo 2021 “Ricognizione delle migliori pratiche e delle proposte di legge presentate a livello regionale, statale e internazionale in materia di limitazione del consumo di suolo”, nell’ottobre del 2021 ha trasmesso al Consiglio provinciale il Rapporto di ricognizione sul tema della gestione del fenomeno del consumo di suolo (agosto 2021) che individua diversi approcci adottati nelle regioni e province autonome italiane, inserendo il Trentino tra le realtà collocate nel modello 1, quello dei “principi generali”; regioni che non hanno sviluppato strumenti normativi dedicati alla gestione del fenomeno del consumo di suolo che ricorrano direttamente a soglie quantitative o a limiti fisici prefissati alle espansioni di carattere insediativo. In queste realtà le norme esistenti fanno riferimento a principi generali di riduzione del consumo di suolo da attuarsi attraverso il rimando a scelte locali o a modalità di verifica puntuali, gestite a livello centrale in sede di approvazione degli strumenti urbanistici.
Una seconda categoria di regioni ha sviluppato un modello di approccio normativo e gestionale al tema del consumo di suolo che si basa sulla traduzione del principio della limitazione e/o annullamento del consumo di suolo, ricorrendo alla fissazione di soglie quantitative di suolo insediabile, programmato dagli strumenti urbanistici comunali.
La Provincia autonoma di Bolzano, in ragione di un contesto culturale e amministrativo peculiare, si colloca invece in una terza categoria avendo sviluppato un modello che si basa sull’assenza di soglie quantitative prefissate e che punta, invece, su una chiara distinzione tra gli spazi insediati, intesi come luoghi della trasformazione qualitativamente controllata, e spazi agricoli o naturali, dove a prevalere è il concetto della tutela degli assetti consolidati.
Nell’aggiornamento del Rapporto di ricognizione sul tema della gestione del fenomeno del consumo di suolo (febbraio 2022) si evidenzia come: “Le Regioni e le Province autonome come il Trentino, caratterizzate dall’applicazione di formule riconducibili al “modello 1”, definito come “modello dei principi generali” nella sezione 5 di questo Rapporto di ricognizione, pure nel diverso grado di efficacia e di approfondimento che le contraddistingue, paiono soffrire di una relativa labilità dell’azione di riduzione/azzeramento del consumo di suolo. La scelta operata dai legislatori di tradurre le politiche di contrasto, in criteri e indirizzi generali, implica la necessità di consolidare e mantenere operativa una prassi tecnico – gestionale di controllo sugli strumenti urbanistici molto puntuale, attenta e severa, tale da essere in grado di gestire adeguatamente i tanti casi specifici che un piano urbanistico si trova ad affrontare. In ragione di tale complessità si ritiene che l’obiettivo del “consumo di suolo zero”, condiviso in linea di principio da tutte le Regioni e Province autonome, difficilmente possa essere raggiunto in assenza di un sistema in grado di fissare anticipatamente degli obiettivi quantitativi e qualitativi che rappresentino una cornice certa, dove le eventuali deroghe puntuali siano attivabili solo in situazioni particolari, circoscritte, controllate, solidamente motivate e adeguatamente compensate.”.
Nel rapporto dell’Osservatorio del paesaggio trentino Il consumo di suolo in Trentino. Segnalazione delle principali criticità e linee di azione per l’attuazione di approcci gestionali efficaci pubblicato nel maggio 2022, viene evidenziata l’inadeguatezza degli strumenti urbanistici comunali e di programmazione delle iniziative pubbliche in quanto: “I Piani urbanistici comunali in vigore oggi in Trentino programmano ulteriori espansioni delle aree fortemente antropizzate, pari ad un loro potenziale incremento del 20%, il che rende, di fatto, irraggiungibili gli obiettivi fissati a livello internazionale e provinciale. Le opere pubbliche e di pubblico interesse sono allo stato attuale la fonte principale di consumo di suolo e la loro programmazione non pare essere orientata all’obiettivo del contrasto del fenomeno.”.
Con l’ordine del giorno 320/XVI Ricognizione delle migliori pratiche e delle proposte di legge presentate a livello regionale, statale e internazionale in materia di limitazione del consumo di suolo del 25 marzo 2021, il Consiglio impegnava la Giunta: 1) a elaborare una ricognizione delle migliori pratiche e delle proposte di legge presentate a livello regionale, statale e internazionale in materia di limitazione del consumo di suolo, al fine di individuare interventi e soluzioni di sistema, sotto il profilo ambientale, urbanistico e fiscale, che rendano effettivi gli strumenti normativi disciplinati dall’articolo 18 (Limitazione del consumo del suolo) della legge provinciale sul governo del territorio; 2) a riportare l’esito della ricognizione di cui al punto 1 nella competente commissione permanente del Consiglio provinciale entro 5 mesi dall’approvazione del presente ordine del giorno al fine di valutare i provvedimenti normativi e amministrativi da varare per programmare razionalmente le azioni necessarie al fine di realizzare il punto 17 “Arrestare il consumo di suolo” degli Obiettivi della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile (SNSvS) e degli obiettivi conseguenti fissati a livello provinciale nella Strategia provinciale per lo Sviluppo Sostenibile (SproSS).
Con l’ordine del giorno n. 520/XVI Azzeramento del consumo di suolo entro il 2050 del 29 giugno 2022, il Consiglio provinciale impegnava la Giunta: 1) a consolidare, anche dal punto di vista formale, l’azione di monitoraggio sull’evoluzione del consumo di suolo e della pianificazione già oggi in atto presso l’Osservatorio del paesaggio trentino, nell’ambito del Rapporto sullo stato del paesaggio, anche per quanto concerne la pianificazione intermedia territoriale a cura delle comunità di valle; 2) a identificare entro il 31 dicembre 2022 le riforme necessarie a livello normativo ed amministrativo per il perseguimento degli obiettivi di contenimento del consumo di suolo indicati nella Strategia provinciale per lo sviluppo sostenibile (SProSS).
Sul tema, il Movimento 5 Stelle aveva presentato anche l’interrogazione n. 3906/XVI “Opere pubbliche: consumo di suolo e di materie prime” del 2 settembre 2022, con la quale si chiedeva alla Giunta provinciale se fosse stata eseguita una stima sia delle materie prime, in particolare cemento e metallo, necessarie alla realizzazione delle opere pubbliche previste dai piani provinciali e degli enti locali e delle opere strategiche nazionali sul territorio provinciale, sia del consumo di suolo riferita alle opere di cui sopra, verificando al contempo la compatibilità delle stesse con gli obiettivi provinciali di azzeramento di consumo di suolo entro il 2050. Nella risposta all’interrogazione del 24 gennaio 2023, l’assessore all’urbanistica, ambiente e cooperazione, affermava che le valutazioni di dettaglio richieste esulano dai contenuti previsti dalla norma vigente in materia di programmazione e che tali valutazioni saranno eventualmente eseguite negli studi di impatto ambientale delle opere pubbliche. Tale valutazione non sarà dunque condotta adottando un approccio strategico nella pianificazione territoriale per arrestare il consumo di suolo ma solo nella fase progettuale delle opere, senza dunque considerare la complessa vastità del fenomeno di urbanizzazione, il quale non è altro che la somma di numerose piccole e grandi opere che cementificano, impermeabilizzano ed erodono suolo fertile e comunque naturale.
Alla luce delle considerazioni sopra illustrate e degli atti di indirizzo approvati, ma solo in parte attuati, si può affermare che nessun passo avanti è stato compiuto dall’amministrazione provinciale per quanto riguarda la programmazione delle riforme necessarie al perseguimento degli obiettivi di azzeramento del consumo di suolo indicati nella SProSS, secondo le linee di indirizzo tracciate a livello nazionale ed internazionale ed auspicati anche dall’Osservatorio trentino del paesaggio. Pertanto, appare fondamentale la presentazione dell’attuale disegno di legge al fine di intavolare un dibattito sugli strumenti normativi da definire per conseguire gli obiettivi di azzeramento del consumo di suolo definiti nei principi, ma non attuati nella pratica.
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