Il M5S, il centrosinistra, la destra e le elezioni del 22 ottobre prossimo (risposta a Bruno Giacomelli)

Segue il testo della lettera che ho inviato al quotidiano IlT per rispondere a un lettore il quale teme che senza i 5 Stelle la destra abbia via libera per governare il Trentino altri 5 anni.

Gentile direttore, le chiedo ospitalità per rispondere alla lettera del vostro lettore Bruno Giacomelli e alle considerazioni del redattore Daniele Benfanti.

Al lettore, che si dice preoccupato per la possibilità che “anche alle prossime provinciali il M5S si presenti da solo, togliendo ogni possibile appoggio ad un’alternativa al centrodestra”, vorrei chiarire che proprio lo scorso 1 marzo il M5S trentino ha pubblicamente proposto ai partiti del centrosinistra un incontro per valutare la possibilità di un’alleanza, mettendo sul tavolo quelle che per noi sono le condizioni minime per poter far parte di una coalizione (riassumendo brutalmente: sostenere la sanità pubblica e arrestarne la privatizzazione; no all’inceneritore in Trentino e al prolungamento della autostrada Valdastico; rafforzare l’assegno unico; istituire un fondo contro gli infortuni sul lavoro; lotta alla burocrazia e revisione del sistema di incentivi alle imprese per favorire la transizione ecologica e un impiego più efficace delle risorse pubbliche; rilanciare l’edilizia pubblica; misure di prevenzione della criminalità organizzata e della corruzione).

A oggi abbiamo ricevuto solo generici inviti ad incontrarci ma senza certezze su modi e tempi. Restiamo in attesa, anche se è vero che almeno due partiti della coalizione di centrosinistra (Forza Viva e Azione) hanno già fatto sapere di non voler avere niente a che fare con noi, così come indirettamente ha fatto lo stesso candidato in pectore della coalizione, Francesco Valduga. A queste condizioni francamente mi pare che siano altri a dire di no all’ipotesi di costruire un programma politico e un’alleanza strategica, non certo il M5S, che anzi ha fatto il primo passo per sondare tale possibilità, e, va sottolineato, lo ha fatto nonostante l’ex segretaria del PD trentino a suo tempo non si fosse espressa proprio benevolmente nei nostri confronti.

Quanto al de profundis intonato da Benfanti, mi permetto di ricordargli che in questi anni il M5S è stato dato per morto innumerevoli volte, l’ultima alle elezioni politiche del settembre scorso. Personalmente posso dire di essere stato contento dell’elezione a segretaria di Elly Schelin, per il semplice fatto che nel programma ha messo molte battaglie portate avanti proprio dai tanto esecrati 5 Stelle e quindi potrebbero esserci spazi per lavorare assieme. Certo, faccio fatica a non notare che, se il salario minimo a 9 euro lo proponiamo noi, e lo facciamo da parecchio tempo, anche contro, ad esempio, alle titubanze del PD, la stampa insorge paventando la morte dell’imprenditoria italiana (evidentemente per questa gente tenere gli stipendi fermi per 30 anni non è stato far fare la fame ai lavoratori…), se invece la proposta viene dalla segretaria del PD, il salario minimo diventa di colpo una trovata geniale.

Ciò detto, ricordiamo che in Trentino non ha vinto il PD di Elly Schelin ma semmai quello di Renzi, Calenda e Dellai. Lo stesso schema politico che Letta voleva portare avanti alle ultime politiche, prima che Calenda gli sbattesse la porta in faccia (poneva il veto su Verdi e Sinistra Italiana…) e che ha dato luogo ai risultati che tutti conosciamo: unico “successo”, portare Casini in Parlamento per l’ennesima volta. In sostanza, la redazione del giornale pare pensare che basti avere Elly Schlein a Roma per recuperare l’astensione e far man bassa di voti fra lavoratori bastonati a colpi di Job’s Act (primi fan, gli attuali rappresentanti del PD del Trentino), pensionati, classe media impoverita e poveri veri e propri. Noi nel nostro piccolo invece pensiamo che Roma sia assai lontana da Trento e temiamo che sul PD Trentino pesi molto più il volere di Lorenzo Dellai di quello di Elly Schlein.

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Seguono la lettera del signor Bruno Giacomelli e la relativa risposta del redattore Daniele Benfanti e la mia lettera 21 marzo 2023:

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2 Replies to “Il M5S, il centrosinistra, la destra e le elezioni del 22 ottobre prossimo (risposta a Bruno Giacomelli)”

  1. Attenzione caro signor redattore de ilT, all’inizio anche i primi astronomi pensavano che il sole, la luna e le stelle, molto più di cinque, compissero un’orbita a forma di parabola e che al tramonto andavano annegare nel fiume Oceano per poi rinascere ogni giorno ad est sotto nuove stelle, finché un bel giorno i più accorti capirono che quei corpi cosmici erano sempre gli stessi e quella che pensavano tutti una parabola invece era un’orbita ellittica. Non sottovalutate mai coloro che sono destinati ad essere sempre se stessi, ogni giorno che passa. Le parabole le fanno semmai chi spara..chi le spara grosse sui giornali.

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