Discorsi d’odio. Il M5S chiede a Fugatti di schierarsi con le vittime e non con i loro aguzzini!

Il M5S del Trentino sostiene la lotta alle discriminazioni e a tutte le manifestazioni d’odio e per questo ha presentato un’interrogazione al Consiglio provinciale, chiedendo che la Provincia di Trento faccia la sua parte nella lotta all’intolleranza e alle discriminazioni.

Con il report “Discorsi d’odio e odio online. Il caso Trentino nel quadro (sovra)nazionale!”, redatto dal Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani e dal Centro per la Cooperazione Internazionale è stata monitorata la diffusione dell’odio e l’intolleranza online nella Provincia Autonoma di Trento. I risultati sono piuttosto chiari: il Trentino non è per niente immune da queste manifestazioni di razzismo e discriminazione. 

Al centro del mirino di chi pratica l’odio online nella Provincia autonoma ci sono innanzitutto le donne (ree, a quanto pare, di non starsene a casa ad accudire la prole come ogni “angelo del focolare” che si rispetti) ma anche migranti, mussulmani, ebrei, omosessuali e disabili (in questi ultimi casi le forme di discriminazione sono in genere più mascherate).

Il Forum per la Pace ha suggerito una serie di possibili misure per ridurre e sminare le manifestazioni di odio online, ovvero: (1) L’ideazione sistemi di rilevazione, monitoraggio e raccolta dati sui discorsi d’odio online in tutto il territorio provinciale su base standardizzata e sistematica; (2) la messa in atto di procedure standardizzate e facilitate di denuncia e segnalazione da parte delle vittime; (3) la realizzazione di programmi educativi capillari, a partire dalle scuole; (4) lo studio di attività di informazione e sensibilizzazione volte a togliere ogni legittimazione alle forme d’odio verso il prossimo. 

Si tratta di proposte che il M5S ha fatto sue e ha riproposto al presidente della Provincia tramite un’interrogazione specifica (la 4483/XVI). A Fugatti è stato chiesto di divulgare il report del Forum per la Pace nelle scuole del Trentino ma anche di mettere in cantiere un meccanismo automatico, tramite il quale la Provincia si costituisca parte civile al fianco delle vittime di reati d’odio ogni qualvolta questi si manifestino e di chiedere al Governo nazionale di sostenere le ragioni della lotta ad ogni forma di odio e discriminazione.

Purtroppo anche nella politica trentina c’è chi vezzeggia e blandisce razzisti, omofobi e odiatori in genere. Il M5S crede che tutte le forze che siedono in Consiglio provinciale debbano sbattere la porta in faccia a queste persone, isolandole e prosciugando l’humus esiziale nel quale esse coltivano i loro rancori.

* * * * *

4483/XVI del 22 aprile 2023 “Stanziamento di risorse per una pubblicazione degli esiti del report “Discorsi d’odio e odio online. Il caso Trentino nel quadro (sovra)nazionale” da divulgare nelle scuole e nelle associazioni”

Nella relazione sull’attività svolta negli anni 2021 e 2022 dalla Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza presieduta dalla senatrice a vita Liliana Segre ed approvata il 22 giugno 2022 vengono analizzati i fenomeni di odio, intolleranza, razzismo, antisemitismo e neofascismo, che pervadono la scena pubblica accompagnandosi sia con atti e manifestazioni di esplicito odio e persecuzione contro singoli e intere comunità, sia con una capillare diffusione attraverso vari mezzi di comunicazione e in particolare sul web;

nella relazione viene affermato che pur non esistendo ancora una definizione normativa di hate speech, in base alla raccomandazione n. (97) 20 del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa del 30 ottobre 1997, il termine copre tutte le forme di incitamento o giustificazione dell’odio razziale, xenofobia, antisemitismo, antislamismo, antigitanismo, discriminazione verso minoranze e immigrati sorrette da etnocentrismo o nazionalismo aggressivo. Per meglio definire il fenomeno si ricorre alle categorie dell’incitamento, dell’istigazione o dell’apologia;

la Raccomandazione n. 7 del 13 ottobre 2002, fornisce delle linee guida per la legislazione nazionale contro il razzismo e la Raccomandazione n. 15, approvata l’8 dicembre 2015, sulla lotta contro il discorso d’odio, chiede agli Stati membri di utilizzare i poteri regolamentari nei confronti dei media (compresi i fornitori di servizi internet, gli intermediari online e i social media) per promuovere azioni volte a combattere l’utilizzo del discorso di odio, accertandosi al contempo che tali misure non costituiscano una violazione del diritto alla libertà di espressione e di opinione;

nel 2015 il Consiglio d’Europa ha istituito la “No hate parliamentary alliance”, con lo scopo di prevenire e contrastare l’incitamento all’odio. Di questa rete fanno parte parlamentari di tutti i Paesi, che intendono impegnarsi a livello nazionale e internazionale contro l’odio in tutte le sue forme e in particolare contro l’hate speech;

infine nel 2020 il Consiglio d’Europa ha istituito un Comitato di esperti sulla lotta all’incitamento all’odio, denominato ADI/MSI-DIS, che nel dicembre del 2021 ha approvato una raccomandazione che tiene conto dell’evoluzione del fenomeno d’odio e prevede suggerimenti agli Stati membri per affrontarlo all’interno di un quadro sui diritti umani. La raccomandazione raccoglie le principali sfide per rispondere al discorso d’odio, attraverso un approccio multidisciplinare che va dall’ambito sociologico-antropologico a quello psicologico-sociale, tenendo conto della giurisprudenza in merito della Corte europea dei diritti dell’uomo. La raccomandazione, adottata il 20 maggio 2022 durante la sessione annuale della Commissione dei Ministri del Consiglio d’Europa, tenutasi a Torino, chiede agli Stati Membri di sviluppare strategie per combattere l’hate speech (discorso d’odio) e di implementarle sia a livello legislativo che attraverso altri meccanismi adeguati;

per quanto attiene il fenomeno dei discorsi d’odio nel nostro territorio, nel report “Discorsi d’odio e odio online. Il caso Trentino nel quadro (sovra)nazionale!” redatto dal Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani e il Centro per la Cooperazione Internazionale emerge che questo fenomeno interessa il contesto trentino non meno della realtà nazionale ed europea. Anche in Trentino come altrove, inoltre, i discorsi d’odio si sono amplificati nel periodo pandemico per almeno due ragioni. Da un lato, le restrizioni legate alla pandemia hanno spinto molte più persone nello spazio virtuale aumentando pratiche come l’e-commerce, le video-calls ma anche la circolazione dei discorsi d’odio, la cui diffusione è stata agevolata altresì dall’anonimato e dal distanziamento connaturato al mondo digitale che induce molti/e ad esprimere stereotipi e pregiudizi che, in presenza, difficilmente sarebbero resi manifesti. Dall’altro, il divario tra soggetti vulnerabili e privilegiati si è ampliato ulteriormente e ha enfatizzato fragilità e povertà anche in termini di accesso alle interazioni con gli altri e alle opportunità sociali ed educative da parte di chi già aveva un basso capitale culturale, sociale ed economico;

per quanto attiene i soggetti maggiormente colpiti dall’odio online, nel report viene evidenziato che i dati raccolti dai soggetti intervistati in Trentino sono in linea con quelli emersi da alcune indagini svolte sul territorio nazionale da VoxDiritti e Amnesty. Secondo quei report (e, in particolare, all’ edizione della Mappa dell’Intolleranza realizzata da VoxDiritti) nell’anno della pandemia l’odio online si è concentrato in particolare contro le donne, soprattutto contro le lavoratrici percepite come trasgressore delle aspettative e dei ruoli di genere imposti. Altri target prevalenti sono stati gli/le ebrei/e, i/le migranti e i/le musulmani/e, questi ultimi, spesso, legati l’un l’altro anche in assenza di reali connessioni. A seguire, le persone omosessuali e disabili, le quali sono al contempo vittime di discorsi d’odio e di manifestazioni d’odio più sfuggevoli (ma non meno gravi) che si traducono in una sostanziale delegittimazione tanto degli strumenti a loro tutela quanto delle azioni di carattere culturale ed educativo potenzialmente capaci di contrastare i discorsi d’odio che li riguardano al di là degli episodi di aggressione fisica o di palese discriminazione;

inoltre tra le cause del discorso d’odio in Trentino vi sarebbero i seguenti elementi:

  • odio etnico-razziale;
  • scarsa consapevolezza del potere della rete virtuale e dello strumento tecnologico nel dare visibilità all’odio;
  • impunità legata all’anonimato da un lato, ad una legittimazione e normalizzazione delle espressioni d’odio (spesso camuffate da libertà di espressione) dall’altro;
  • una diffusa incapacità di scegliere le parole, talvolta, legata ad una inconsapevolezza (o ad un deliberato disconoscimento) del fatto che la lingua è responsabilità, poiché ferisce e veicola pensieri negativi;

gli amplificatori dei discorsi d’odio e dell’odio on-line sono identificati principalmente in:

  • alcuni soggetti politicamente attivi (rappresentanti o attivisti) della sfera politica locale (e nazionale);
  • alcune testate locali malgrado siano letti prevalentemente dalle generazioni meno giovani;

nelle conclusioni del report del Forum Trentino per la Pace vi è l’auspicio di prevedere degli strumenti e delle pratiche per contrastare il fenomeno dei discorsi d’odio online presente sul territorio Trentino quanto su quello nazionale. A tal proposito le linee d’azione potrebbero svilupparsi in quattro direttrici:

  • l’ideazione di meccanismi standardizzati e sistematici di rilevazione, monitoraggio e raccolta di dati (disaggregati) sui discorsi d’odio online in tutto il territorio provinciale;
  • lo sviluppo di procedure standardizzate e facilitate di denuncia e segnalazione da parte delle vittime;
  • realizzazione di una più ampia azione educativa e formativa, a partire dalle scuole;
  • promozione di attività di (in)formazione e sensibilizzazione mirate a sradicare le ‘origini’ dell’odio e le sue forme di legittimazione culturale, politica e sociale, da realizzare anche in collaborazione con le potenziali vittime;

tutto ciò premesso, si interroga il Presidente della Provincia per sapere

  1. se intenda prevedere degli stanziamenti specifici per la comunicazione sociale per il contrasto ai discorsi d’odio e, nello specifico, stanziare delle risorse per una pubblicazione che riassuma gli esiti del report “Discorsi d’odio e odio online. Il caso Trentino nel quadro (sovra)nazionale!” da divulgare nelle scuole e nelle realtà associative della Provincia;
  2. se intenda valutare l’introduzione di un meccanismo permanente per esaminare in via sistematica la possibilità di costituire la Provincia come parte civile nei procedimenti penali in materia di incitazione all’odio che la vedono coinvolta vincolando il riconoscimento di risarcimento al finanziamento di iniziative di comunicazione sociale e di prevenzione rispetto al fenomeno specifico;

se non ritenga di sollecitare in sede di Conferenza delle Regioni l’elaborazione congiunta di una proposta da sottoporre al Governo al fine di recepire ed attuare a tutti i livelli amministrativi le raccomandazioni del Consiglio d’Europa e della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza della XVIII Legislatura;

* * * * *

One Reply to “Discorsi d’odio. Il M5S chiede a Fugatti di schierarsi con le vittime e non con i loro aguzzini!”

  1. Caro Alex, ma se la Lega ,come Fratelli d’ Italia vengono eletti con slogan da campagna elettorale razziali e di odio, cosa vogliamo ottenere da costoro? Risposte di Civiltà?

    ” Prima gli italiani! E poi i diversamente italici?” – ” Prima i Trentini! E poi i Quarantini? – Prima noi, e poi i grandi carnivori!” – Prima io e poi tu- e così via discorrendo….

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...