Rotonda quadrata asimmetrica di Ponte Caffaro. Una matassa non ancora dipanata

Sulla vicenda dei ponti sul Caffaro (uno, due, tre… stella!) è stato ormai detto tutto e il suo contrario. L’unica realtà tangibile che ciascuno può constatare è che il ponte nuovo, ultimato nel 2017 al prezzo di alcuni milioni di euro pubblici, non è mai stato aperto, mentre quello del 1906 che tiene in piedi praticamente tutto il traffico tra Trentino e Lombardia nel quadrante sud occidentale abbisogna di interventi urgenti perché ormai cade a pezzi. A quanto pare questo autentico scandalo ha di recente suscitato l’attenzione anche della Corte dei Conti di Trento. Ora la nostra Provincia non può più limitarsi a ragionare sui massimi sistemi ma deve agire concretamente per risolvere una situazione creata spendendo malamente i soldi dei trentini e ottenendo risultati che a essere molto buoni possono giusto venir definiti tragicomici.

A quanto risulta, la Corte dei Conti ha deciso di fare chiarezza sulla questione dei ponti sul Caffaro. Per questo avrebbe chiesto di visionare tutta la documentazione a supporto degli interventi che negli anni si sono susseguiti nel tratto stradale che consente il passaggio del traffico tra Trentino e Lombardia. Di conseguenza il Comune di Bagolino ha messo in campo un accertamento tecnico preventivo per mettere in chiaro quali siano le responsabilità della situazione. In tutto questo resta da chiedersi cosa voglia fare quel convitato di pietra che è la Provincia Autonoma di Trento, la quale ha finanziato la costruzione del ponte mai aperto tramite il Fondo dei Comuni Confinanti. Ed è proprio quello che abbiamo chiesto di chiarire con la nostra ultima interrogazione. La Provincia è infatti membro con diritto di voto del Comitato paritetico del Fondo Comuni Confinanti del quale è pure il soggetto titolare delle funzioni di Segreteria (il regolamento prevede che ci sia una staffetta ma per ora il titolare è ancora la provincia di Trento), per cui non può limitarsi a dire che la responsabilità delle decisioni è tutta di Bagolino, non foss’altro che avere una viabilità scorrevole e sicura fra Trentino e Lombardia è nel pieno interesse dei cittadini e delle attività economiche della nostra Provincia, dalle imprese che lavorano fra i territori a quelle che vivono del turismo portato dai visitatori lombardi.

Insomma, è ora e tempo che la Provincia Autonoma di Trento metta bene in chiaro cosa è disposta a fare per difendere il benessere e l’economia del Trentino sud-occidentale!

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Di seguito il testo integrale dell’interrogazione del 1° settembre 2020 n.1741/XVI:

“Iniziative all’interno del Comitato paritetico del Fondo Comuni Confinanti in ordine alla viabilità nei pressi del torrente Caffaro”:

In data 20 novembre 2019 veniva presentata l’interrogazione 983/XVI “Lavori di adeguamento e messa in sicurezza del vecchio ponte sul fiume Caffaro” tramite la quale l’interrogante chiedeva, in sintesi, quali iniziative volesse intraprendere la Provincia autonoma di Trento al fine di risolvere l’annosa e problematica questione venutasi a creare al km 55.80 della SP237 del Caffaro al confine fra Trento e Brescia dove era prevista da un lato la messa in sicurezza del ponte esistente e dall’altro la realizzazione di un nuovo ponte. La risposta alla predetta interrogazione giungeva in data 20 agosto 2020 e precisava che al fine di risolvere definitivamente le problematiche riscontrate, era stata concordata l’istituzione di un tavolo tecnico con la presenza di un funzionario competente in materia di viabilità del Dipartimento Infrastrutture e Trasporti. Si sottolineava altresì come gli interventi da individuarsi al fine di conseguire la risoluzione della problematica fossero da attuarsi nell’ambito dell’organismo del Fondo Comuni Confinanti secondo le disposizioni che regolano lo stesso. Si faceva inoltre presente che la Provincia svolge unicamente una funzione di verifica di rispondenza dei progetti alle finalità dichiarate, tenuto conto della piena autonomia del soggetto finanziato nella progettazione e nella esecuzione dell’opera;

in data 4 giugno 2020 veniva presentata l’interrogazione a risposta immediata 1538/XVISistemazione della viabilità nei pressi del torrente Caffaro ed interlocuzione tra Provincia autonoma di Trento e comune di Bagolino (BS)”. La risposta del Presidente della Provincia non aggiungeva niente di nuovo rispetto a quanto diffuso con il comunicato della PAT n. 1171 del 29 maggio 2020 nel quale si affermava quanto segue: “Completata la posa in opera di un ponte provvisorio, questa è l’idea, sarà possibile mettere fuori servizio il ponte storico per la sua ristrutturazione – ricostruzione, secondo uno specifico progetto da condividere con le Sovrintendenze, con l’obiettivo di realizzare una rotatoria funzionale costituita dal ponte storico e dal ponte nuovo, debitamente raccordati.  A questo punto sarà possibile rimuovere il ponte Bailey, che rimarrà di proprietà della Provincia anche per interventi straordinari o di protezione civile, ed effettuare gli ultimi lavori di completamento e ripristino“;

in considerazione della risposta fornita all’interrogazione 983/XVI e della nota stampa diramata il 29 maggio scorso, è da ritenersi che le iniziative annunciate in ordine alla costruzione del ponte Bailey siano l’esito di decisioni del Comitato paritetico per la gestione dell’Intesa per il Fondo Comuni Confinanti, al quale, secondo quanto disposto dall’art.4, co.4, del Regolamento del Comitato paritetico, sono attribuite tutte le azioni necessarie per assicurare la piena attuazione degli interventi, sollecitando il rispetto dei cronoprogrammi e provvedendo ove necessario, in caso di perdurante inerzia dei beneficiari, alla revoca dei finanziamenti e alla loro assegnazione ad interventi ammessi ma non finanziati secondo le graduatorie vigenti;

all’interrogante risulta che la Procura della Corte dei Conti di Trento abbia richiesto al Comune di Bagolino informazioni con riguardo alla problematica oggetto della presente interrogazione e delle interrogazioni 125/XVI, 983/XVI e 1538/XVI. Parrebbe che l’organo statale con funzioni giurisdizionali e amministrative di controllo sulle spese pubbliche stia raccogliendo dati, documentazione ed elementi conoscitivi per delineare lo sviluppo della vicenda, a partire dall’ideazione del progetto e fino alla stretta attualità, per esaminare le eventuali anomalie che venissero riscontrare nella progettazione e nella realizzazione dell’opera, con particolare riferimento ai costi, all’esito dei lavori di costruzione e agli eventuali interventi riparativi;

risulta inoltre che il Comune di Bagolino abbia richiesto l’instaurazione di un procedimento di accertamento tecnico preventivo ex  art. 696 Codice di Procedura Civile e una consulenza tecnica preventiva ex art. 696-bis Codice di Procedura Civile per far verificare lo stato dei luoghi teatro della vicenda e la qualità dell’opera dal punto di vista tecnico e progettuale, anche al fine di pianificare le azioni per completare la costruzione della rotatoria e per riqualificare il ponte vecchio;

tutto ciò premesso si interroga il Presidente della Provincia per sapere

  1. quali iniziative di competenza intenda adottare, in qualità di membro con diritto di voto del Comitato paritetico del Fondo Comuni Confinanti nonché di soggetto titolare delle funzioni di Segreteria, a fronte delle azioni portate avanti dalla Procura della Corte dei Conti e delle richieste del Comune di Bagolino, al fine di rimediare ad una situazione che potrebbe compromettere drammaticamente il sistema della viabilità e i collegamenti stradali interregionali tra Trentino e Lombardia e conseguentemente cagionare un danno di enormi proporzioni all’economia locale del Trentino sud-occidentale;

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Prove generali del 21 settembre 2019

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