Questa notte, tramite 2 operazioni simultanee, una in Val di Cembra e l’altra in provincia di Reggio Calabria, le forze dell’ordine hanno inferto un duro colpo alla cosca Serraino che da tempo operava impunemente in Trentino, specialmente nel settore del porfido. Si tratta della definitiva conferma che con buona pace di tutti quei politici che ancora oggi negano o minimizzano le mafie sono presenti e attive in Trentino e che conducono i loro sporchi affari inquinando a poco a poco la nostra economia e la nostra società.
Al di là dei 19 mandati d’arresto a colpire è l’accertamento dell’esistenza da parte dei Raggruppamenti Operativi Speciali (Ros) e della Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Trento di strutture operative della ‘ndrangheta operanti su tutto il territorio della Provincia di Trento. Diventa quindi ufficiale ciò che tutti sapevamo da tempo. Le mafie sono operative in Trentino come nel resto d’Italia. Se mettere la testa sotto la sabbia e far finta di niente fino a ieri era sbagliato da oggi diventa un atto di consapevole complicità.
Il M5S che denuncia da tempo questa situazione chiede una volta di più che la politica trentina prenda atto della realtà e si metta finalmente in moto per contrastare con i fatti l’insidiosa penetrazione delle mafie nel nostro tessuto sociale ed economico. Da 2 anni il M5S combatte per ottenere l’istituzione di un osservatorio sulla criminalità organizzata che possa tenere alta l’attenzione sui fenomeni mafiosi in Trentino Alto Adige tenendo informati cittadini e pubblica opinione. Per tutta risposta, fino ad ora gli altri partiti hanno solo giocato a rinviare le decisioni e ad allungare i tempi. Vogliamo credere e sperare che questi ultimi fatti di cronaca spingano tutti a mostrare l’attenzione che merita a un problema che non può e non deve più essere ignorato.
In attesa che la politica decida finalmente di fare la sua parte ringraziamo gli uomini del Ros e i magistrati che con queste operazioni hanno gettato luce sulla realtà delle mafie in Trentino. Un ringraziamento particolarmente sincero e sentito va anche ai membri del Coordinamento Lavoratori Porfido della Val di Cembra, che con coraggio e onestà hanno denunciato la presenza della mafia nella loro valle e nel loro settore economico. Se siamo arrivati ai risultati di oggi gran parte del merito è proprio loro.
Servizio Tg2 “Infiltrazioni della ‘ndrangheta in Trentino-Alto Adige”
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Difatti, caro Alex, i risultati elettorali della nostra candidata Sindaco Carmen Martini, per il gran lavoro svolto sul comune di Trento da tutti gli attivisti del M5S mi avevano puzzato subito di brogli, perché non siamo entrati in Consiglio comunale per soli 83 voti, praticamente i voti di un giroscala condominiale di Trento.
Mi era venuto in mente, e mi ero subito insospettito dichiarandolo, che le urne rimaste nelle sedi, nei seggi elettorali, due notti, tra lo spoglio del referendum e quello amministrativo, avevano tutta l’aria di quanto fece L’ex parlamentare Flaminio Piccoli, il quale, non trovando più consensi in Trentino, andò a candidarsi nel feudo del mafioso e suo collega parlamentare Gava a Castellammare di Stabia, aprendo una sede fittizia con scritto sull’ insegna: “Benvenuti da ‘O Zio Flam..”..
Tutti ce lo ricordiamo quello scempio come il primo evento di voto di scambio con la mafia di un vecchio politico locale che andò a giocare la sua rielezione in trasferta con una partita elettorale sporca e truccata.
Non vorrei che la discendenza di quella brutta stirpe paleopolitica, ormai stanca per l’età, di giocare in trasferta con le mafie, ovviamente non potendo giocare lì, abbia voluto invitare qui e far giocare in casa la mafia in una partita sporca e truccata, svolta per le amministrative di Trento.
Le elezioni a questo punto, sarebbero da invalidare e rifare.
Vuoi vedere che se le rifacciamo saremmo subito dentro in Consiglio Comunale con un 8% di consensi, quelli che risultavano subito, già secondo i primi sondaggi Exit Poll ? Ricordi?