Rafforzare la collaborazione con enti e istituzioni locali, nazionali e attivarsi con la Fondazione don Guetti per realizzare compiutamente anche in Trentino il modello delle comunità energetiche. È quanto il M5S è riuscito a ottenere nell’ultima sessione di Consiglio provinciale presentando e ottenendo l’approvazione di un’apposita proposta di risoluzione.
Il futuro della produzione di energia sostenibile e a basso impatto ambientale passa anche e forse soprattutto dalla diffusione efficiente del modello delle comunità energetiche rinnovabili, ovvero insiemi di soggetti che condividono l’energia pulita prodotta e distribuita sulla stessa rete locale da impianti fino a 200 kW di potenza. In Italia in questo senso ci sono già alcuni validi esempi e si prevede che presto aumentino esponenzialmente di numero. Il potenziale è notevolissimo sia dal punto di vista sociale che ambientale e socio-economico. Legambiente stima infatti che da qui al 2030 le comunità energetiche, produrranno una crescita nella produzione energetica nazionale pari a 17 GW, cosa che permetterà di ridurre il peso dell’energia generata da fonti fossili e non rinnovabili.
Come si vede si tratta di un’opportunità che non possiamo e non dobbiamo perdere e per riuscirci serve mettere in connessione tutte le risorse a nostra disposizione. In Trentino questo significa mettere in connessione le Istituzioni con i cittadini, con il mondo dell’imprenditoria, del credito, con i centri di ricerca e con l’Università, passando per fondazioni come la Don Guetti, che già per statuto riuniscono al loro interno tutte queste realtà e rappresentano quindi uno strumento ideale per far attecchire il modello delle comunità energetiche anche nelle valli del Trentino.
Sulla base di questo ragionamento abbiamo stilato la proposta di risoluzione che ha convinto l’intero Consiglio provinciale ad aprire all’approfondimento nella direzione di uno sviluppo equo, solidale ed ecologicamente sostenibile. Il solco ancora una volta è tracciato, resta, come sempre, la necessità di seguirlo e di dargli sostanza nel tempo.
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Segue video di presentazione e testo integrale della proposta di risoluzione n. 101/34/XVI Collegata alla Comunicazione della Giunta n. 34/XVI “Documento preliminare del piano energetico-ambientale provinciale”. Approvata all’unanimità con emendamento il 25 maggio 2021
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Risoluzione 73
Coinvolgere la Fondazione don Guetti per individuare esempi di comunità energetiche replicabili in Trentino
Il 15 aprile 2021 il Consiglio provinciale di Trento approvava l’ordine del giorno n. 331/XVI “Approfondimento del modello delle comunità energetiche” collegato al disegno di legge 81/XVI che, tra le altre, ha modificato la legge provinciale sulle acque pubbliche 1976 per la parte relativa alle piccole e medie derivazioni idroelettriche;
l’ordine del giorno impegna la Giunta provinciale ad intraprendere azioni di approfondimento tecnico-scientifico sulle comunità energetiche, per valutare concretamente la fattibilità e i potenziali benefici sul territorio della Provincia di Trento dei modelli virtuosi già sperimentati, anche avvalendosi di università e centri di ricerca provinciali e nazionali;
come indicato nelle premesse dell’ordine del giorno 331/XVI, la direttiva 2019/944 del Parlamento europeo e del Consiglio del 5 giugno 2019, relativa a norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica e che modifica la direttiva 2012/27/UE, stabilisce norme comunitarie per la generazione, la trasmissione, la distribuzione, lo stoccaggio e la fornitura dell’energia elettrica. Definisce in particolare le “comunità energetiche” come un nuovo tipo di soggetto giuridico in virtù della loro struttura di affiliazione, dei loro requisiti di governance e della loro finalità. L’articolo 2 (Definizioni) precisa che le comunità energetiche sono un soggetto giuridico fondato sulla partecipazione volontaria e aperta, controllato da membri o soci che sono persone fisiche, autorità locali, quindi anche amministrazioni comunali, o piccole imprese. Lo scopo delle comunità energetiche è di offrire benefici ambientali, economici o sociali al territorio di appartenenza in una logica di condivisione del benessere generato all’interno della comunità, contrapponendosi quindi all’ottica di generazione di profitti finanziari per pochi;
in Trentino si stanno verificando alcuni interessanti casi di collaborazione tra territori periferici e Università degli Studi di Trento. Recentemente la Provincia, in collaborazione con l’Università degli Studi di Trento ha dato il via libera a due progetti didattici, e cioè i corsi della laurea magistrale in sostenibilità ambientale e sport, e della laurea triennale in gestione aziendale, che saranno aperti nelle valli dell’Avisio, trasformando anche alcune strutture sportive in centri di ricerca per favorire l’imprenditorialità locale. Assai notevole è il metodo tramite il quale si è arrivati a questa decisione che indica la volontà di mettere in contatto il mondo accademico con quello imprenditoriale locale al fine di generare benessere diffuso sui territori. Come riportato dalla comunicazione provinciale, infatti «Il progetto di università territoriale nelle valli dell’Avisio nasce dall’intuizione di Andrea Dezulian, giovane imprenditore fiemmese con interessi in Veneto, ma fortemente radicato nei luoghi d’origine: “I nostri territori sono magnifici ma lamentano qualche carenza. Operando con altri amici nel volontariato ci siamo spesso chiesti come garantire alla nostra terra uno sviluppo economico, sociale e culturale. Da qui è nata l’idea di coinvolgere l’Università di Trento ed avvicinarla al territorio, lasciando alla popolazione la capacità di disseminare innovazione”» (L’Università di Trento arriva nelle valli dolomitiche – Comunicato dell’ufficio stampa della PAT n.1023 del 30 aprile 2021);
il 20 aprile 2012, ai sensi della legge provinciale n. 3 del 2006 “Norme in materia di governo dell’autonomia del Trentino”, è stata istituita la Fondazione don Lorenzo Guetti – Centro studi sulla Cooperazione onlus, con sede nelle Giudicarie Esteriori, priva di scopo di lucro e dotata delle seguenti finalità “tutelare, promuovere e valorizzare le cose di interesse artistico, storico politico e imprenditoriale che riguardano la figura di don Lorenzo Guetti e più in generale dal movimento cooperativo da lui fondato in Trentino. Dovrà inoltre costituire e gestire, nell’ambito della Fondazione stessa, il Centro Studi sulla cooperazione nelle Giudicarie Esteriori, coordinare un Tavolo intercooperativo permanente tra le cooperative e i consorzi di secondo grado che aderiscono alla Fondazione, valorizzare e promuovere lo sviluppo delle Giudicarie Esteriori, diffondendo una cultura della pace e della cooperazione tra i popoli nonché il modello cooperativo per la crescita delle persone e delle comunità locali” (Costituita la “Fondazione Don Lorenzo Guetti – Centro Studi sulla Cooperazione Onlus – Comunicato dell’ufficio stampa della PAT n.1009 del 20/04/2012) ;
tra i soci fondatori della Fondazione si annoverano un gran numero di soggetti, la Provincia autonoma di Trento, la Federazione Trentina della Cooperazione, i Comuni delle Giudicarie Esteriori (Comano Terme, Fiavé, Bleggio Superiore, Stenico, Dorsino e San Lorenzo in Banale), la Comunità di Valle delle Giudicarie. Partecipano inoltre di diritto, la Fondazione Museo Storico del Trentino, la Fondazione Trentina DeGasperi, La Fondazione Bruno Kessler, la Fondazione Edmund Mach, la Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, il Centro Studi Judicaria, l’Ecomuseo della Judicaria dalle Dolomiti al Garda, il Museo degli usi e costumi della gente trentina di San Michele all’Adige, l’Associazione “Don Lorenzo Guetti”, il Gruppo di Ricerca e Studi Giudicariese, l’Euricse (European Research Institute on Cooperative and Social Enterprises), l’Università degli Studi di Trento, l’Arcidiocesi di Trento, il Decanato di Lomaso-Giudicarie esteriori, la Biblioteca comunale Giudicarie esteriori, l’Istituto scolastico Lorenzo Guetti di Ponte Arche, il Centro di Formazione ENAIP di Tione, il Centro di Formazione UPT di Tione;
nello specifico, ai sensi della lettera f), articolo 3 (Scopi) dello Statuto, la Fondazione Don Lorenzo Guetti ha tra i suoi scopi “la promozione e la diffusione del modello cooperativo per la crescita delle persone e delle comunità locali, nel rispetto dei diritti umani ed in favore di uno sviluppo equo, solidale ed ecologicamente sostenibile” (Fondazione don Lorenzo Guetti Onlus – Statuto ufficiale). Come si vede, sin dall’atto di nascita, alla base della Fondazione don Lorenzo Guetti stava la volontà di mettere in contatto conoscenze e competenze in ambiti distinti e distanti, dal mondo della cultura a quello delle Istituzioni pubbliche, passando per la scuola e il credito, il tutto volto a sviluppare e generare crescita economica, sociale e morale che fossero compatibili con la sostenibilità ambientale e il rispetto dei diritti delle persone;
la Federazione della Cooperazione Trentina è l’unica organizzazione di rappresentanza, assistenza, tutela e revisione del movimento cooperativo, giuridicamente riconosciuta, operante sul territorio della provincia di Trento. La Federazione è storicamente sensibile alle tematiche dello sviluppo sostenibile. Alla stessa fanno peraltro riferimento le cooperative elettriche storiche del Trentino, è cioè il Cedis di Storo, Ceis di Stenico e il Consorzio Elettrico Pozza di Fassa. Anche sotto il profilo delle iniziative formative l’attenzione è alta. Basti citare il percorso formativo intitolato La Transizione Ecosostenibile – Strumenti di gestione operativa per le imprese che progettano un cambiamento, un’iniziativa per l’appunto promossa dalla Federazione della Cooperazione Trentina che mira a “sviluppare le competenze manageriali per affrontare le nuove sfide che il processo di transizione ecosostenibile pone sollecitando l’attivazione di nuove iniziative, strategie e modalità organizzative aziendali” (La Transizione Ecosostenibile – sito ufficiale della Cooperazione Trentina, appuntamenti formativi – 16 Aprile 2021);
a livello nazionale si segnala RSE – S.p.a. (Ricerca sul Sistema Energetico), una realtà nata nel dopoguerra, quando prese forma l’idea di uno sviluppo del Paese anche dal punto di vista energetico, con lo scopo di creare un soggetto in grado di accompagnare, sotto il profilo della ricerca e dei laboratori di prova, l’unificazione della rete elettrica italiana. Attualmente RSE S.p.a. è controllata dal socio unico G.S.E. (Gestore Servizi Energetici) e tra le sue principali attività annovera le seguenti:
- ricerca nel settore elettro-energetico su domini di interesse pubblico e ambiti strategici per il sistema italiano e ricerca sviluppata nell’ambito del programma nazionale Ricerca di Sistema e di progetti dell’Unione Europea;
- progetto impresa, attività congiunte con il sistema produttivo, con le associazioni e i raggruppamenti delle piccole e medie imprese e le associazioni dei consumatori;
- RSE con la PA, progetti di ricerca, analisi e valutazione, funzionali alla mappatura e alla realizzazione di percorsi di crescita e sviluppo dei territori basati su innovazione energetica, sostenibilità e sull’armonizzazione ambientale;
- Prove di Laboratorio, trae le sue origini dalle competenze mutuate nel corso degli anni su sistemi di taratura, verifiche sperimentali e test su strumenti di misura (RSE – Ricerca Sistema Energetico – www.rse-web.it).
tra le diverse iniziative che RSE sta sta monitorando c’è anche la sperimentazione di comunità energetica nella frazione di Riccomassimo nel Comune di Storo. Come si vede una realtà di questo tipo rappresenta un buon interlocutore col quale la Provincia di Trento potrebbe utilmente confrontarsi al fine di sviluppare e promuovere la creazione di modelli di comunità energetiche;
appare chiaro come le opportunità e i benefici connessi allo sviluppo e alla diffusione delle comunità energetiche in Trentino siano enormi, tuttavia per sfruttare a pieno le potenzialità connesse all’applicazione della direttiva 2019/944, è necessario creare un contesto idoneo a favorirne la massima funzionalità Per questo è fondamentale, da un lato, mettere in rete i soggetti istituzionali e gli operatori economici e, dall’altro, formare e gli amministratori locali, affinché acquisiscano conoscenze ed elementi operativi per poter costituire comunità energetiche sul territorio trentino sfruttando le fonti energetiche alternative tipiche dei territori alpini. In questo progetto, il fine non è solo quello di trasferire competenze tecniche per la creazione di organizzazioni in grado di gestire le reti sotto il profilo tecnologico. La sfida è quella di creare dei veri e propri “animatori sociali”, un po’ come per i cooperatori attivi nella seconda metà dell’Ottocento che hanno facilitato la costituzione di cooperative nei vari ambiti dell’economia locale, affinché si superino gli ostacoli di ordine organizzativo che possono limitare la coesione sociale e l’azione collettiva, elementi imprescindibili per la nascita delle comunità energetiche anche nel territorio trentino;
Tutto ciò premesso, il Consiglio impegna la Giunta
- a coinvolgere la Fondazione Don Guetti, il mondo della cooperazione trentina, l’Università degli Studi di Trento e i centri di ricerca provinciali e nazionali sul modello di RSE S.p.a., al fine di definire esempi virtuosi di comunità energetiche applicabili a livello locale e definire appositi percorsi formativi per promuovere e sviluppare le competenze e le conoscenze tecniche e sociali, in un’ottica di facilitazione e promozione attiva delle comunità energetiche al fine di offrire benefici ambientali, economici e sociali ai territori del Trentino.
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A seguire il testo come emendato in sede di approvazione:
3 Replies to “Comunità Energetiche in Trentino, il M5S ottiene un maggiore coinvolgimento di società civile, mondo accademico e della Fondazione Don Guetti”