Cambiamenti climatici e responsabilità delle imprese. In Trentino bene le intenzioni annunciate sulle azioni di mitigazione, insufficiente quanto messo in pratica davvero.

I rischi derivanti dall’emergenza climatica sono sulla bocca di molti (non di tutti purtroppo). Purtroppo però la consapevolezza circa le azioni concrete da mettere in campo per contrastare il fenomeno in misura efficace è ancora modesta. Poco chiaro è inoltre il modo di operare delle istituzioni pubbliche che da un lato partecipano ai tavoli internazionali definendo gli obiettivi generali da perseguire a livello globale e dall’altro devono stimolare e coordinare interventi effettivi per realizzare quelle stesse finalità. Per chiarire alcuni di questi aspetti, ed in particolare quelli relativi al rapporto tra Provincia di Trento e imprese che operano sul territorio, nel settembre scorso abbiamo presentato un’interrogazione ad hoc. La risposta lascia, per così dire, perplessi.

Ci eravamo rivolti al Presidente Fugatti per chiedere (1) se fossero in corso interlocuzioni con il Governo italiano per coordinare l’adozione di misure per perseguire l’obiettivo di guidare il settore privato nella rendicontazione delle informazioni per valutare i rischi e le opportunità legati ai cambiamenti climatici ed eventualmente quale sia lo stato dell’arte; (2) quali fossero le iniziative promosse dalla Provincia per favorire la predisposizione della rendicontazione dei rischi legati al cambiamento climatico per le grandi imprese, pubbliche e private, attive sul territorio provinciale e per aggregati settoriali di PMI; e (3) quali fossero gli esiti delle valutazioni effettuate dalla Provincia sulle società partecipate e sui propri asset circa i principali rischi legati al cambiamento climatico e sulla loro gestione.

Nei giorni scorsi ci ha risposto l’assessore all’ambiente Tonina che ci ha fornito l’elenco delle cose che ci si propone di realizzare. Bisogna prendere atto che negli anni scorsi alcune iniziative per la lotta ai cambiamenti climatici sono state promosse ma la strada da percorrere è ancora tanta. Perché, se a livello programmatico qualcosa è stato fatto, ad esempio l’adozione dell’iniziativa Trentino Clima 2021-2023 e del Piano Energetico Ambientale Provinciale 2021-2030, altrettanto non è possibile dire per quanto riguarda l’attuazione concreta dei buoni propositi messi sulla carta. A tal riguardo sono ancora troppo poche le aziende che assumono significativi comportamenti virtuosi e questo è verosimilmente dovuto alla mancanza di volontà politica nel prevedere incentivi specifici (o forme di penalizzazione) e alla scarsa consapevolezza da parte della cittadinanza della necessità di un autentico cambiamento di paradigma nei modelli di produzione e consumo.

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Segue il testo integrale dell’interrogazione 2985/XVI del 10 settembre 2021 “Adozione di misure per valutare i rischi e le opportunità legati ai cambiamenti climatici per le imprese pubbliche e private” e la risposta fornita dall’assessore all’ambiente nel gennaio 2022.

Nella Comunicazione della Commissione Europea (CE) “Orientamenti sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario: Integrazione concernente la comunicazione di informazioni relative al clima” (2019/C 209/01), pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea il 20 giugno 2019, è stata rimarcata la necessità che le imprese e gli enti finanziari comprendano e affrontino i rischi di un impatto negativo della propria attività sul clima ed è stata analizzata anche la prospettiva opposta, ovvero i rischi che i cambiamenti climatici rappresentano per la loro attività. In particolare, la Comunicazione è stata adottata al fine di aiutare le imprese interessate a comunicare le informazioni di carattere non finanziario in maniera rilevante, utile, coerente e comparabile;

nel 2017 le catastrofi legate alle condizioni meteorologiche hanno causato danni economici per la cifra record di 283 miliardi di euro ed entro il 2100 potrebbero colpire fino a due terzi della popolazione europea, rispetto all’attuale 5%. Una migliore comunicazione delle informazioni relative al clima da parte delle imprese può contribuire all’attuazione del Quadro di riferimento di Sendai per la riduzione del rischio di catastrofi 2015-2030, adottato a Sendai, Giappone, il 18 marzo 2015, in occasione della Terza Conferenza Mondiale delle Nazioni Unite, che chiede ai governi di valutare, registrare, condividere e rendicontare pubblicamente le perdite dovute alle calamità;

nella Comunicazione 2019/C 209/01, per quanto riguarda il modello aziendale da adottare, nella sezione 3 “Informativa raccomandata e orientamenti complementari 3.1 Modello aziendale” viene evidenziata l’importanza che le parti interessate comprendano in che modo i cambiamenti climatici influiscono sul modello aziendale e sulla strategia della società e come l’attività svolta può ripercuotersi sul clima nel breve, medio e lungo periodo. Per assicurare una comunicazione adeguata sugli aspetti relativi al clima, sarà opportuno che le imprese adottino una prospettiva a più lungo termine rispetto a quella assunta normalmente per l’informativa finanziaria. Inoltre, i rischi e le opportunità legati al clima dipenderanno dal tipo di attività dell’impresa, dalle sue ubicazioni geografiche e dal suo posizionamento nella transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio e resiliente ai cambiamenti climatici. Per includere adeguatamente nei loro processi di pianificazione i potenziali effetti dei cambiamenti climatici, le imprese dovrebbero considerare la possibile evoluzione dei rischi e delle opportunità legati al clima e le potenziali implicazioni aziendali delle diverse condizioni. Un metodo per valutare tali implicazioni è l’analisi degli scenari. Le imprese che non prendono in adeguata considerazione i cambiamenti climatici nella strategia e nel modello aziendali potrebbero sia provocare effetti negativi sul clima che subire esse stesse ripercussioni negative, ad esempio a livello di conto economico, finanziamenti, futuri oneri normativi e «licenza sociale dell’impresa». Per converso, l’individuazione di nuove opportunità connesse al clima può rafforzare il modello aziendale e la prospettiva di utili;

nella Comunicazione 2019/C 209/01 si sottolinea altresì che la comunicazione dei risultati delle politiche relative al clima aiuta le parti interessate a monitorare e valutare l’andamento, la situazione, i risultati e l’impatto dell’impresa come conseguenza delle sue politiche. Nel valutare i propri risultati attraverso la definizione di obiettivi e la rendicontazione dei risultati ottenuti rispetto agli obiettivi, la società dimostra la coerenza della strategia, delle azioni e delle decisioni dell’impresa connesse ai cambiamenti climatici;

il Consiglio federale svizzero nel corso della seduta del 18 agosto 2021, ha stabilito i parametri della futura rendicontazione dei rischi legati al cambiamento climatico per le grandi imprese svizzere. Entro l’estate del 2022 il Dipartimento federale delle finanze dovrà elaborare un progetto da porre in consultazione;

il progetto deve presentare i seguenti parametri:

  • le società con azioni quotate in borsa, le banche e le assicurazioni con più di 500 collaboratori, oltre 20 milioni di franchi di somma di bilancio o almeno 40 milioni di franchi di cifra d’affari devono divulgare le informazioni relative alla propria sostenibilità climatica;
  • la rendicontazione comprende, da un lato, dati sul rischio finanziario che l’impresa sostiene perseguendo attività che influiscono sul clima, dall’altro, informazioni sull’impatto che tali attività hanno sul clima e sull’ambiente. Questo doppio obbligo è adottato anche dall’Unione europea;
  • i requisiti minimi hanno l’obiettivo di ottenere rendicontazioni significative,comparabili e, laddove possibile, lungimiranti e basate su scenari preventivabili e programmabili;
  • l’attuazione vincolante delle raccomandazioni della Task Force on Climate-Related Financial Disclosures (TCFD) dovrebbe avvenire dal 2024 per l’esercizio 2023 mediante un’ordinanza d’esecuzione separata sul controprogetto relativo all’iniziativa «Per imprese responsabili». In questo modo si garantisce una maggiore certezza del diritto (Il Consiglio federale stabilisce i parametri delle raccomandazioni vincolanti sulla rendicontazione dei rischi legati al cambiamento climatico per le grandi imprese svizzere – Il Consiglio federale, Berna, 18 agosto 2021);

Tutto ciò premesso si interroga il Presidente della Provincia per sapere

  1. se siano in corso interlocuzioni con il Governo italiano per coordinare l’adozione di misure per perseguire l’obiettivo di guidare il settore privato nella rendicontazione delle informazioni per valutare i rischi e le opportunità legati ai cambiamenti climatici ed eventualmente quale sia lo stato dell’arte;
  2. quali siano le iniziative promosse dalla Provincia per favorire la predisposizione della rendicontazione dei rischi legati al cambiamento climatico per le grandi imprese, pubbliche e private, attive sul territorio provinciale e per aggregati settoriali di PMI;
  3. quali siano gli esiti delle valutazioni effettuate dalla Provincia sulle società partecipate e sui propri asset circa i principali rischi legati al cambiamento climatico e sulla loro gestione;

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Ecco la risposta dell’assessore Tonina

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