Banda Ultra Larga in Trentino. La Giunta dovrà monitorare le opere di cablatura e facilitare l’accesso di imprese e cittadini ai servizi di rete

Il costo di allacciamento alla rete della banda ultra larga risulta troppo spesso proibitivo per le famiglie che abitano in case isolate o in immobili che sorgono lontano dai terminali predisposti da Open Fiber. Aspetti che il M5S ha fatto notare alla Giunta provinciale, chiedendo, con un’apposita proposta di ordine del giorno, di impegnarsi a verificare l’effettivo stato di posa della rete in fibra ottica in Trentino, anche con sopralluoghi nei comuni posti in Area Bianca e dichiarati conclusi, al fine di constatare l’effettiva realizzazione degli allacciamenti. La giunta sarebbe stata inoltre tenuta a riferire in merito alle verifiche medesime entro sei mesi dall’approvazione dell’ordine del giorno.

In secondo luogo il M5S ha chiesto di predisporre un’ipotesi di scenario economico e operativo da presentare alla competente commissione consiliare al cui interno considerare:
a) una soglia massima di costo per l’allacciamento dell’ultimo miglio dell’utenza per la prima installazione a carico dell’utenza e la quota di finanziamento pubblico per la copertura degli extra costi nelle aree non ancora coperte dalla banda larga ultraveloce e per le utenze prive di installazione;
b) forme di agevolazione, di sgravio fiscale o di contributo pubblico per la prima installazione per i nuclei familiari con componenti iscritti alla scuola dell’obbligo o alla scuola secondaria superiore e per i lavoratori pubblici o privati con contratto di tipo subordinato impiegati con le modalità di lavoro agile.

La proposta del M5S non è stata accolta nella sua integralità ma l’assessore competente Spinelli ha recepito la portata della problematica che caratterizza soprattutto le aree più periferiche e a bassa densità abitativa da noi illustrata nelle premesse dell’atto. Il dispositivo della proposta di ordine del giorno è stato dunque riformulato e approvato nella seguente versione: “a monitorare lo stato di attuazione del progetto BUL in Trentino mettendo in campo tutte le azioni necessarie per facilitare l’accesso di cittadini e imprese” lasciando inalterate le premesse.

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Segue il testo integrale della proposta di ordine del giorno n.151/114/XVI del 18 gennaio 2020 “Verifica dell’effettivo stato di posa della rete in fibra ottica in Trentino e predisposizione di un’ipotesi di scenario economico e operativo da presentare alla commissione consiliare” collegata al disegno di legge n. 114/XVI di iniziativa giuntale “Semplificazione dei procedimenti autorizzatori relativi a impianti per le telecomunicazioni, la radiodiffusione e le infrastrutture di comunicazione elettronica. Etc… ” – Approvata con emendamento il 19 gennaio 2021 (ODG 489/XVI)

L’Unità di Missione Strategica per l’innovazione nei settori energia e telecomunicazioni della Provincia autonoma di Trento, attraverso la piattaforma Trentino in Rete, presenta le iniziative messe in campo per realizzare e migliorare la connettività ad internet sul territorio trentino. I comuni trentini sono suddivisi in tre aree, a seconda delle caratteristiche dell’area e dell’interesse ad investire da parte degli operatori privati. La maggior parte dei comuni trentini rientra nell’area bianca, dove gli operatori privati non investono. In questi comuni il progetto #BUL–Banda Ultra Larga, promosso dal Governo italiano con la partecipazione della Provincia autonoma di Trento ed affidato ad Open Fiber, interviene per realizzare una rete pubblica;

il progetto #BUL–Banda Ultra Larga rientra tra gli obiettivi dettati sia dall’Agenda Digitale Europea, che prevedono per il 2020 la copertura del 100% delle utenze ad almeno 30 Mbps (Megabit per secondo) e per il 50% delle utenze dei servizi attivi ad almeno 100 Mbps, sia dal Governo italiano, che nel 2015 ha approvato la Strategia italiana per la banda ultralarga, con l’obiettivo di colmare il ritardo digitale del Paese rispettivamente sul fronte infrastrutturale e nei servizi, in linea con quanto previsto nell’Agenda Digitale Europea;

nelle prime versioni del progetto, nell’anno 2019, era previsto un sopralluogo degli operatori di Open Fiber presso le abitazioni per verificare quale fosse la posizione migliore per installare la centralina in fibra per poi fornire il servizio senza costi troppo onerosi a carico del cliente. A seguito di cambiamenti intercorsi negli anni successivi, nel 2021 Open Fiber dichiarava che avrebbe posizionato i terminali di rete a 40 metri o meno dall’abitazione;

in molti comuni, dove l’installazione della fibra risulta già essere stata dichiarata conclusa da Open Fiber sul sito https://www.trentinoinrete.it/Area-bianca, alla richiesta del cliente della connessione in fibra all’azienda partner di Open Fiber, viene evidenziato che la predisposizione (canaline, scavi, etc) sono a carico dell’utente e spesso l’azienda partner offre una soluzione alternativa in Fixed Wireless Access (FWA), ovvero una tipologia di connessione a banda larga nella quale i dati vengono trasmessi tramite onde radio, come avviene con le connessioni dei cellulari;

inoltre, in alcuni comuni la progettazione definitiva della posa della rete non copre tutte le abitazioni e non viene specificato se le rimanenti saranno coperte in seguito;

qualora la situazione riportata venisse confermata, appare plausibile che la posa di una rete in fibra in Trentino a queste condizioni risulterebbe in gran parte inutile. Presumibilmente infatti l’opera verrebbe poco sfruttata dalla popolazione in quanto i costi per disporre effettivamente di una connessione a carico dell’utente finale potrebbero essere assai onerosi a causa della necessità di scavi, che sarebbe a carico dell’utente finale. I costi in questione si determinano infatti in base alla distanza fra il punto di  terminazione avanzato e l’unità immobiliare da connettere alla rete in fibra. Nel caso dei piccoli comuni del Trentino, dove le abitazioni spesso sono sparse e sorgono in località isolate, la quantità di denaro richiesto per effettuare l’ultima fase di cablaggio risulterebbe con tutta evidenza proibitivo per l’utente;

tutto ciò considerato, appare opportuno verificare la situazione effettiva rispetto a quanto sin qui illustrato, anche con sopralluoghi nei comuni in area bianca dichiarati conclusi, possibilmente prendendo delle terminazioni di rete, indicate nella mappa alla seguente pagina https://www.trentinoinrete.it/Area-bianca, per constatare la loro effettiva realizzazione;

Tutto ciò premesso, il Consiglio impegna la Giunta provinciale

  1. verificare l’effettivo stato di posa della rete in fibra ottica in Trentino, anche con sopralluoghi nei comuni delle Aree Bianche dichiarati conclusi al fine di constatarne la realizzazione e a riferire in merito alle verifiche medesime entro sei mesi dall’approvazione del presente atto;
  2. a predisporre un’ipotesi di scenario economico e operativo da presentare alla competente commissione consiliare in cui considerare:
    a) una soglia massima di costo per l’allacciamento dell’ultimo miglio dell’utenza per la prima installazione a carico dell’utenza e la quota di finanziamento pubblico per la copertura degli extra costi nelle aree non ancora coperte dalla banda larga ultraveloce e per le utenze prive di installazione;
    b) forme di agevolazione, di sgravio fiscale o di contributo pubblico per la prima installazione per i nuclei familiari con componenti iscritti alla scuola dell’obbligo o alla scuola secondaria superiore e per i lavoratori pubblici o privati con contratto di tipo subordinato impiegati con le modalità di lavoro agile;

Il dispositivo è stato sostiuito dal seguente emendamento:

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