Crisi energetica: il M5S chiede conto a Fugatti dei mancati impegni sull’efficientamento del sistema industriale trentino

In vista della prossima seduta del Consiglio provinciale, il M5S ha depositato un’interrogazione a risposta orale immediata tramite la quale sollecita il presidente Fugatti a dare risposte in merito alle iniziative per favorire l’efficientamento energetico del sistema industriale locale.

La legge provinciale sulla valutazione di impatto ambientale del 2013, prevedeva di ridurre l’impatto energetico e le emissioni climalteranti delle grandi opere pubbliche e private. Dopo aver messo il principio sulla carta, le giunte provinciali che si sono susseguite si sono scordate di rendere operativa la legge. Nell’ambito delle politiche pubbliche per la riduzione dei consumi energetici, nel 2014 a livello nazionale è stato peró introdotto il decreto legislativo che prescrive l’analisi energetica per le grandi imprese. Secondo il rapporto annuale sull’efficienza energetica di ENEA, a fine 2018 in Trentino-Alto Adige erano state effettuate 388 diagnosi energetiche su un totale di 249 imprese, delle quali 204 classificate come “grandi imprese” e 48 ritenute “energivore”. Risultava inoltre che solo 14 siti produttivi situati nella nostra Provincia fossero dotati del Sistema di Gestione dell’Energia (SGE) e quindi certificati come ISO 50001. Come risulta dall’allegato del piano energetico ambientale provinciale sulla riduzione dei consumi energetici nel settore manifatturiero tra i siti certificati ci sono società come la Costerplast di Calceranica, la Cristoforetti Servizi Energia, le cartiere Cordenons di Scurelle, la società di ristorazione presente sull’autostrada del Brennero Hermes, l’azienda farmaceutica Sandoz (ora Suanfarma), la cartiera Sappy di Condino, le acciaierie di Borgo Valsugana, la multinazionale Luxottica, la società sportiva e di gestione di impianti natatori Rari Nantes e la società che eroga servizi integrati in ambito sanitario Servizi Italia Spa. Nei rapporti di ENEA degli anni seguenti ci sono ulteriori aggiornamenti ma questi sono privi dei dati di dettaglio per comprendere quali sono le imprese certificate e soprattutto qual è il loro impatto energetico.

In una situazione grave come quella che stiamo vivendo, anche dal punto di vista dell’approvvigionamento delle risorse energetiche, e quindi della necessità di procedere alla loro razionalizzazione, appare chiaro che si debbano adottare provvedimenti per misurare i consumi, pubblicare i dati e facilitare l’impiego di forme gestionali e tecnologie efficienti che permettano di ridurre al minimo gli sprechi. In Trentino da questo punto di vista potremmo osare di più, ma si registra una scarsa attenzione da parte della politica sul tema. Il ritardo accumulato è tanto e l’incedere degli eventi drammatici che si stanno verificando in Ucraina dovrebbe farci riflettere sui rischi derivanti da una politica energetica vecchia e succube di piccoli interessi di parte!

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Segue il testo integrale dell’interrogazione a risposta orale immediata 3526/XVI del 4 marzo 2022 “Iniziative per estendere la misurazione dei consumi, la pubblicazione dei dati nonché l’impiego di tecnologie innovative di gestione dell’energia nel settore produttivo”:

La lp sulla VIA 9/2013, laddove prevede la valutazione preventiva e la riduzione dell’impatto delle grandi opere, pubbliche e private, anche dal punto di vista del loro contributo al consumo complessivo di energia e alla diffusione dell’anidride carbonica e degli altri gas climalteranti, non è mai stata attuata. Il D.lgs.102/2014 sull’efficienza energetica rimedia parzialmente alla predetta mancanza introducendo la diagnosi energetica per le grandi imprese. Dal rapporto annuale sull’efficienza energetica di Enea, al 31.12.2018 risultava che in Trentino-Alto Adige fossero state eseguite 388 diagnosi energetiche interessando 249 imprese. Fra queste 107 operavano nel settore manifatturiero, 204 erano grandi imprese e 48 energivore. Nel PEAP si specifica che in Trentino i siti produttivi dotati di sistema di gestione dell’energia (SGE) e certificati secondo la norma di riferimento UNI CEI EN ISO 50001 erano solo 14. Tutto ciò premesso, si interroga il presidente della Provincia per sapere quali iniziative intenda adottare per estendere la misurazione dei consumi, la pubblicazione dei dati nonché l’impiego di tecnologie innovative di gestione dell’energia nel settore produttivo.

Segue testo della risposta fornita in aula il giorno 8 marzo 2022:

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